edmund
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martedì 29 aprile 2025
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troppo "incongruo"
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Certi film sono davvero allarmanti (e pericolosi, dunque) per la sfacciata stupidità e la violenza becera che gli autori propongono, ma infarcite del solito furbo sottotesto etico, molto discutibile se non proprio da rifiutare in blocco, quasi per scusarsi del raggiro propinato al pubblico.
Allora, qui c'è la prova definitiva di quanto i sequel possano essere brutti e rovinino tante volte l’idea originale.
Cos’è che abbiamo qui? Allora, un contabile “autistico” o meglio Asperger (e lo dico con tutto il dovuto rispetto per le persone autistiche davvero). A proposito, utilizzare un Asperger per farne un super eroe o uno spietato killer trovo che sia già questo eticamente discutibilissimo, ma lo hanno già detto mi sa.
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Certi film sono davvero allarmanti (e pericolosi, dunque) per la sfacciata stupidità e la violenza becera che gli autori propongono, ma infarcite del solito furbo sottotesto etico, molto discutibile se non proprio da rifiutare in blocco, quasi per scusarsi del raggiro propinato al pubblico.
Allora, qui c'è la prova definitiva di quanto i sequel possano essere brutti e rovinino tante volte l’idea originale.
Cos’è che abbiamo qui? Allora, un contabile “autistico” o meglio Asperger (e lo dico con tutto il dovuto rispetto per le persone autistiche davvero). A proposito, utilizzare un Asperger per farne un super eroe o uno spietato killer trovo che sia già questo eticamente discutibilissimo, ma lo hanno già detto mi sa. Il contabile sembra proporsi come mentore e guida spirituale molto assente di un team di superdotati cognitivi (anche loro un po’ autistici?) “relegati” all’Harbor Neuroscience Institute che con il computer sono capaci pure di guardarti dentro le mutande (questo sì davvero inquietante). Magari il regista avesse approfondito il risvolto etico sottostante ad una simile realtà e dei rischi che comporta per la privacy e la democrazia tutta. E questi ragazzini molto nerd dopotutto aiutano il mentore a far fuori i cattivi insieme alla Justine “maitresse” e coordinatrice sapiente, meglio, di questo gruppo di geni/mutanti pronti a mettersi al servizio del bene all’occorrenza (e al soldo di chi paga di più anche?) e al diavolo tutto il resto, etica compresa. Non vi sembra a tratti la trama di un episodio degli X-men? Qui, da un lato il “genio/mutante” ha delle facoltà strabilianti (mostruose) e dall’altro i cosiddetti normali che invece fanno soltanto ribrezzo (questi sì davvero mostruosi) e si mettono ad ammazzare bambini e a trafficare esseri umani. Cosa non si girerebbe per “fare cinema?”. Qui ormai, tutti hanno il loro buon lato oscuro e si crogiolano felicemente nella loro ombra. Tra il bene e il male ci sono ormai vari gradi di meschinità e malvagità che certo cinema ha imparato a sfruttare molto professionalmente. E la cattiveria umana e le dinamiche sociali sono tali che ci costringono ad abbandonare tutti i parametri etici cui ci siamo affidati fino ad oggi. E l’etica kantiana la buttiamo via: troppo intransigente e severa in questi tempi in cui non si distingue più giusto e sbagliato, vero e falso e i “golpisti diventano presidenti della più potente e antica democrazia del pianeta”. Oggi va più di moda anche al cinema l’etica dell’attuale sistema economico-sociale dove impera una concezione sempre più utilitaristica della vita e in cui il narcisismo maligno dilagante favorisce l’allentamento di certi freni morali. È questa psicologia a buon mercato che in un film del “genere” possiamo tristemente apprezzare. Ma guardate Christian Wolff che si è ridotto ad una macchietta, ad una caricatura di se stesso. Nel primo episodio incuteva maggiore rispetto e nonostante la sua efferatezza proverbiale. E nel terzo sequel non dubito che lo vedremo finalmente e felicemente accoppiarsi con una meno dotata di lui ma gran figa comunque (nel primo film c’è mancato un pelo, e il Pollock poteva essere galeotto) E Brax poi che qui esaspera le smorfiette e non lesina smancerie e finti risentimenti verso il fratello maggiore che poi finisce per aiutare puntualmente (e non avevamo dubbi) e che da sanguinario assassino si indementisce improvvisamente davanti ad un gatto cui fa le fusa manco fosse la gattara anziana della porta accanto o il classico sociopatico alla Hannibal Lecter ma con l’ictus. Patetico! Quasi a voler testimoniare ancora una volta la contraddizione insita in ogni essere umano? O finendo per renderci ancora più seducente tutta la dannosità del male? Ma tutto il film è una “contraddizione”.
Questo sequel è “incongruo” rispetto al primo. E gli autori hanno voluto esasperare questa “incongruenza” (tanto cara al protagonista se vi ricordate) fino al punto da finire per volerne fare una parodia becera del primo episodio?
Tutti i protagonisti, geni mutanti e letali assassini compresi, sono in cerca del solito riconoscimento da parte degli Altri, quegli altri per i quali tutto sommato non varrebbe nemmeno la pena di sbattersi tanto. Persino Marybeth Medina, dei crimini finanziari del Dipartimento del Tesoro, deve sì guardare nelle tasche del contribuente ma sembra chiederci di essere indulgenti con lei che dopotutto qualcuno deve pur farlo ‘sto lavoro o no? Insomma, il solito conflitto tra bene e male si è trasformato qui in un ammasso di scontri all’ultimo sangue, e di inutili leziosità, e di ambigui messaggi sociali. Non è un caso il richiamo agli X-Men visto l’effetto fumettistico che ha tutta l’impostazione della trama. Peccato però alla fine che i geni e gli assassini a fin di bene non risultano né epici e nemmeno tanto credibili. E se il contabile la smettesse col suo bisogno di sentirsi riconosciuto da un mondo di fotocopie umane e accettasse definitivamente la propria natura mutante, pardon ingegnosissima, forse, dico forse, la smetterebbe pure di fare l’assassino seppure sofisticato e appassionato di Renoir. C’è del buono nell’essere “incongrui”. Ma questo ovviamente sarebbe un altro film. Comunque il primo episodio… molto meglio, soprattutto per tentativo di abbozzare un minimo di approfondimento di certa psicologia del protagonista. Consiglio spassionato, guardatevi il primo episodio ed evitate questo inutile sequel se non volete farvi il sangue amaro
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domenica 27 aprile 2025
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contabile-giustiziere con bonta''!
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Christian Wolf e Braxton- fratelli molto diversi mA connessi tra loro sono tornati in un secondo 'Accountant'dopo 8/9anni.Continuare una storia dopo così tanto tempo non era un impresa facile..Eppure qui il regista Gavin O'connor/Ben Affleck,anche produttore, sono riusciti a fare un film migliore del 2017.Negli Usa aveva avuto un ottimo successo..da noi molto meno.Qui nel 2025 il racconto dei 2 stanissimi fratelli con rigoli di geniale autismo funziona!..si parlano di più e Christian(Affleck) che nel prima trasposizione faceva il contabile per riciclare soldi dei cartelli della mafia e ditte giganti.Qui sono più umani per salvare un ragazzo assieme a decine di altri a Quarez(Messico).
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Christian Wolf e Braxton- fratelli molto diversi mA connessi tra loro sono tornati in un secondo 'Accountant'dopo 8/9anni.Continuare una storia dopo così tanto tempo non era un impresa facile..Eppure qui il regista Gavin O'connor/Ben Affleck,anche produttore, sono riusciti a fare un film migliore del 2017.Negli Usa aveva avuto un ottimo successo..da noi molto meno.Qui nel 2025 il racconto dei 2 stanissimi fratelli con rigoli di geniale autismo funziona!..si parlano di più e Christian(Affleck) che nel prima trasposizione faceva il contabile per riciclare soldi dei cartelli della mafia e ditte giganti.Qui sono più umani per salvare un ragazzo assieme a decine di altri a Quarez(Messico).I morti non si contano..la violenza ce'..innegabile questo ma questi verso la fine sembra quasi di fare un sorriso per questi 2 delinquenti che si adoperano di aiutare il dipartimento del tesoro.Disegnano un America diversa.
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