Il film della regista polacca Weronika Mliczewska segue la storia di Sang, uno dei tanti bambini nati da soldati americani e donne vietnamite durante la guerra del Vietnam, poi abbandonati e stigmatizzati in una società che li ha relegati ai margini. Espandi ▽
A 55 anni, Sang intraprende un viaggio che attende da tutta la vita: incontrare il padre biologico, ritrovato negli Stati Uniti. Ma ciò che trova non è la ricompensa di un sogno, bensì la complessità di un'eredità dolorosa. Attraverso un percorso che si snoda tra due continenti, culture e famiglie, Sang si confronta con le ferite profonde lasciate dalla guerra, con il senso di estraneità in una terra che ha sempre immaginato ma mai vissuto, e con la difficoltà di essere accettato in una famiglia che non sapeva della sua esistenza. Il suo viaggio si trasforma in una ricerca di identità e appartenenza, fatta di silenzi, scontri e, forse, riconciliazione. Girato tra Vietnam e Stati Uniti, in un tempo attraversato dalla pandemia globale, il film offre una narrazione toccante che restituisce con delicatezza il senso di una riconnessione tardiva e imperfetta, e l'universalità del desiderio di appartenere, dando voce a una ferita collettiva rimossa e al coraggio necessario per affrontarla e trasformarla in consapevolezza.