
Un'università femminile si trova a dover mettere in scena un piccolo spettacolo. Per la regia, Jeonim, che lavora in facoltà, pensa a suo zio, che è stato un attore e regista prima di diventare libraio. In concorso a Locarno.
di Tommaso Tocci
Per l’occasione di un festival teatrale, un’università femminile si trova a dover mettere in scena un piccolo spettacolo, ma il regista prescelto è stato appena allontanato per avere avuto delle relazioni inappropriate con le studentesse. Jeonim, che lavora in facoltà, pensa allora a suo zio, che non sente da parecchio ma che è stato un attore e regista prima di diventare libraio. L’uomo accetta con piacere e inizia a lavorare con le attrici, avvicinandosi nel frattempo anche a una professoressa collega di Jeonim, che da subito si confessa grande ammiratrice del suo lavoro.
In un’opera più corposa e dall’impianto più tradizionale rispetto alle ultime, Hong ritrova Kim Min-hee e parla di teatro e rappresentazione, così come di malefatte e indiscrezioni del passato che inesorabilmente portano conseguenze.
Kim Min-hee è messa perlopiù in una condizione reattiva, di testimone. Più spensierato è Kwon Hae-hyo, forse in una delle sue migliori incarnazioni al servizio di Hong, e che rappresenta la chiave attraverso cui By the stream parla del tempo che scorre.