Anno | 2024 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Marco Spagnoli |
Attori | Enzo Avitabile, Tony Cercola, Tullio De Piscopo, Teresa De Sio, Tony Esposito Enzo Gragnaniello, Pietra Montecorvino, James Senese, Fausta Vetere, Miriam Candurro, Cristina Donadio, Carlo Massarini, Lino Vairetti, Stefano Senardi, Claudio Poggi, Renato Marengo. |
Uscita | sabato 4 gennaio 2025 |
Tag | Da vedere 2024 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
MYmonetro | 3,07 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 3 gennaio 2025
Il documentario ripercorre a dieci anni dalla scomparsa, la tappe fondamentali della vita e della carriera di Pino Daniele. In Italia al Box Office Pino Daniele - Nero a metà ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 617 mila euro e 511 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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"I Say I sto cca'", "A me me piace o' blues", "Quando chiove", "Voglio di più": sono solo alcune delle tracce di "Nero a metà", l'apprezzato album di Pino Daniele uscito nel 1980. Titolo quanto mai appropriato, che riflette la riuscita fusione linguistica e musicale tra la cultura afroamericana e le armonie incastonate nel dialetto di Partenope. Molte belle immagini d'archivio, soprattutto dei live televisivi, fanno da controcanto alle testimonianze contemporanee di un nutrito coro di musicisti e sodali, a ricordare Pino Daniele, morto il 4 gennaio del 2015.
A guida dell'operazione, il discografico Stefano Senardi, che apre il film dichiarando di voler approfondire la storia di "Nero a metà", campeggia in molte inquadrature spesso in ascolto, lo chiude con un sentimento di nostalgia per l'amico, circolarmente sempre affacciato sul mare di Napoli, con in lontananza il Vesuvio.
Produttore di tre suoi album agli inizi degli anni Novanta ("L'uomo in blues", "Sotto o' Sole" e "E sona mo'") condivide i crediti con il regista Marco Spagnoli come in Franco Battiato - La voce del padrone, di cui già firmavano insieme soggetto e sceneggiatura.
Più che concentrarsi sulla genesi di quel disco, Pino Daniele - Nero a metà parte dai vicoli del quartiere dove il musicista era nato, per incontrare chi gli è stato vicino e strappare un ricordo. Primo di sei fratelli, la passione per la chitarra nata da bambino, il diploma di ragioneria preso per i genitori e l'ammirazione per James Senese, a cui chiede di entrare nel super Group Napoli Centrale, ma adeguandosi a stare al basso, per imparare a masticare le basi di quel sound, tra rock, blues e jazz. Di lì a poco, l'esordio passato in sordina, "Terra mia", uscito quando aveva solo ventidue anni. Una dichiarazione di intenti che manterrà per tutta la carriera: cantare di Napoli, raccontare le storie di un popolo che sopravvive, sperando in un cambiamento che non arriva.
Per dirla con le belle parole di Enzo Avitabile, in quel momento il primo obiettivo era "musicalizzare i territori". Per quel ragazzo che "sembrava James Taylor che cantava in napoletano" (Lino Vairetti) l'inesausta voglia di suonare si imporrà su tutto il resto: nello stesso giorno della firma del contratto con la EMI, gli veniva offerto un posto come assistente di volo in Alitalia.
La scelta è nota, così come lo sono tante affermazioni un po' generiche sulla sua poetica, già analizzata più nel dettaglio da Giorgio Verdelli in Pino Daniele - Il tempo resterà, dopo il televisivo Unici. La sensazione, che ormai è più una caratteristica quasi sedimentata di molte monografie artistiche, è quella di una polverizzazione del tempo di parola, in un omaggio che sembra più una festa a cui tutti vogliono partecipare che un reale approfondimento dell'oggetto del film.
E infatti paradossalmente Nero a metà riesce meglio quando finalmente, e spesso all'aperto, con una macchina da presa più libera, lascia parlare la musica, mostrando come lo spirito di Daniele, l'universalità, il meticciato delle sue creazioni risplendano ancora magnificamente nelle reinterpretazioni dei suoi brani: "Yes I Know My Way" reinterpretata da Gabriele Esposito, "Cammina cammina" da Enzo Gragnaniello, "Appucundria" che Gianni Guarracino avvicina a un brano di Paco De Lucia, "Je sto vicine a te" di Chiara Ianniciello.
PINO DANIELE NERO A MET? – Un film di Marco Spagnoli Quando un personaggio dello spettacolo – che sia attore, musicista, regista o altro – ? molto popolare presso il grande pubblico e scompare prematuramente, si crea un vuoto profondo, percepito da tutti, anche da chi non seguiva direttamente l’artista.
Appena visto il film al cinema. Un docufilm abbastanza asettico che dipinge una cartolina del pino dei primi periodi senza alcun riferimento a tutto il lavoro fatto da Pino Daniele negli anni successivi ai meravigliosi primi album e fino al 2015. Non ci ha emozionato. Certo ci sono molti filmati inediti e testimonianze significative ma tutto riportato come fosse una biografia dei [...] Vai alla recensione »
A dieci anni dalla morte, il regista Marco Spagnoli e Stefano Senardi, che gli produsse i primi dischi, ricordano Pino Daniele. Centrando il doc sul suo rapporto con Napoli, la panoramica iniziale eloquente, e facendo parlare chi ha conosciuto l'artista, chi ha suonato con lui e gli é stato amico nei primi anni di carriera, fino a "Nero a metä", il disco della consacrazione, e al concerto in piazza [...] Vai alla recensione »
Nel panorama dei documentari dedicati ai grandi della musica italiana, tra omaggi alla vita e revival di concerti storici, Pino Daniele - Nero a metà, documentario scritto da Stefano Senardi e diretto da Marco Spagnoli, si distingue da tutti gli altri. Il film, ritratto vibrante e intimo di uno degli artisti più amati del nostro Paese, ci accompagna in un viaggio musicale ed emotivo all'interno della [...] Vai alla recensione »
Pino Daniele prima e dopo Nero a metà, il suo terzo disco che nel 1980 vende 300 mila copie trasformandolo in una star. Dopo Franco Battiato - La voce del padrone, Nastro d'argento come miglior documentario nel 2022, il regista Marco Spagnoli e il produttore musicale (anche di Pino) Stefano Senardi ripercorrono i sentieri musicali del chitarrista napoletano scomparso il 4 gennaio 2015, con il secondo [...] Vai alla recensione »
Vivere (e male) senza Pino Daniele. A dieci anni dalla morte un altro doc ne celebra musica, vita, quindi napoletanità: nel 2017 fu Pino Daniele - Il tempo resterà firmato da Giorgio Verdelli, ora arriva Pino Daniele - Nero a metà del napoletano Marco Spagnoli, co-sceneggiato con lo storico produttore dell'artista Stefano Senardi (qui anche voce narrante interna).