rosmersholm
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martedì 8 ottobre 2024
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ibrido
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Non è terribile come dichiarato da molti, ma ceramente non riuscito a causa di un montaggio senza quella creatività che sarebbe stata necessaria per un film ibrido come questo. E ci sono anche 10 minuti di troppo... Tornare in moviola.
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eugenio
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martedì 8 ottobre 2024
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joker e'' tornato?
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La la land sulle note di un fragile equilibrio sopra la follia. Joker 2 o meglio follia a due di Todd Philips è in fondo un musical sul distico ineluttabile di amore e odio, vanità e gioco perverso al dolore, sanita' mentale e tutto cio che si differenzia da essa, non necessariamente pazzia. Ritorna Joaquin Phoenix ad indossare la maschera del cattivo di Batman, rinchiuso dentro il manicomio criminale di Arkham in attesa di processo. Qui conosce Harleen [Lady Gaga] e se ne innamora. Va a vivere nel mezzo di un'isola mentale su di un ponte, ci costruisce un rifugio paventando un riparo, ne fa manutenzione perché non crolli sotto il peso delle malefatte e vede un imminente pericolo, la condanna per l'uccisione di cinque persone o meglio sei con la madre, a rompere quel fragile equilibrio.
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La la land sulle note di un fragile equilibrio sopra la follia. Joker 2 o meglio follia a due di Todd Philips è in fondo un musical sul distico ineluttabile di amore e odio, vanità e gioco perverso al dolore, sanita' mentale e tutto cio che si differenzia da essa, non necessariamente pazzia. Ritorna Joaquin Phoenix ad indossare la maschera del cattivo di Batman, rinchiuso dentro il manicomio criminale di Arkham in attesa di processo. Qui conosce Harleen [Lady Gaga] e se ne innamora. Va a vivere nel mezzo di un'isola mentale su di un ponte, ci costruisce un rifugio paventando un riparo, ne fa manutenzione perché non crolli sotto il peso delle malefatte e vede un imminente pericolo, la condanna per l'uccisione di cinque persone o meglio sei con la madre, a rompere quel fragile equilibrio. Riuscirà a preservarlo tenendo conto che la stessa amata non è esattamente un mostro di raziocinio?
Girato alternando sequenze da legal drama ad altre volutamente mascherate nell'ambivalenza comportamentale schizofrenica, Joker omaggia la follia pura strizzando l'occhio a "Qualcuno volo sul nido del cuculo". Ne emerge un quadro interessante reso più profondo dalla stilema dell'egocentrismo che permea le due ore e più di una pellicola sin troppo ridondata, che inciampa nella ripetizione fiacca di scene dove la musica abbonda ma il ritmo latita. Una maschera malfatta di ciò che non siamo e non vorremmo mai essere.
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matteogalizzi94
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martedì 8 ottobre 2024
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un film fuori dagli schemi, ma non preoccupatevi
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Buonasera, desidero recensire il film avendolo appena finito di vedere al cinema e con l'intento di rassicurare chi come me, su recensioni altrui, si era un po' preoccupato.
Ammetto che prima di comprare i biglietti ho letto alcuni pareri contrastanti sul film, le critiche principali vertevano su come fosse possibile che "The Jocker" fosse diventato un musical, creando in me qualche pensiero circa la qualità del film. Credo che la visione di quest'ultimo necessiti di una discreta maturità e che debba essere guardato con molta attenzione, questo perché in moltissime scene "lente" vi è la volontà di lasciare margine interpretativo, é incentrato molto sull'aspetto psicologico, riuscendo a creare una discreta suggestione ed una rara connessione con gli attori principali e con l'impronta data dal regista.
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Buonasera, desidero recensire il film avendolo appena finito di vedere al cinema e con l'intento di rassicurare chi come me, su recensioni altrui, si era un po' preoccupato.
Ammetto che prima di comprare i biglietti ho letto alcuni pareri contrastanti sul film, le critiche principali vertevano su come fosse possibile che "The Jocker" fosse diventato un musical, creando in me qualche pensiero circa la qualità del film. Credo che la visione di quest'ultimo necessiti di una discreta maturità e che debba essere guardato con molta attenzione, questo perché in moltissime scene "lente" vi è la volontà di lasciare margine interpretativo, é incentrato molto sull'aspetto psicologico, riuscendo a creare una discreta suggestione ed una rara connessione con gli attori principali e con l'impronta data dal regista.
Il film é incentrato molto sulla morale ed il messaggio che vuole chiaramente mandare è lo stesso del primo episodio, andando a sviscerare ancora di più le dinamiche che portano alla follia, alla ricerca di comprensione ed alla necessità di sentirsi accettati.
La pellicola risulta a tratti pesante e lenta, sopratutto durante le parti cantate che possono risultare più di qualche volta invadenti; molto bella la fotografia molto simile a quella del precendete capitolo. La musica é piacevole.
A mio avviso Phoenix calza i panni di Joker, in maniera strepitoso poiché capace di impersonare il ruolo alla perfezione, forse anche in maniera più convincente rispetto al suo esordio.
Concludo nel dire che il film ha una struttura particolare, ed esce dai classici film di Joker in cui viene
visto come l'antagonista di Batman, va molto oltre, e lo fa attraverso il linguaggio universale della musica.
Proprio per questa caratteristica, il film dimostra in maniera evidente una personalità forte, sono stati in grado di fare un musical con joker, il che non è da tutti.
Il mio parere è positivo e consiglio il film se potessi dare un giudizio in una scala da 1 a 10 probabilmente darei un 6.5/7, spero possa esservi di aiuto
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imperior max
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lunedì 7 ottobre 2024
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metacinema, decostruzione e vocalizzi con un finale sorprendente
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JOKER: FOLIE A DEUX. Sicuramente uno dei film del 2024 più divisivi, particolari e discussi. Premetto che io sono allergico ai musical per la loro natura canterina e coreografica che spesso e volentieri mi interrompono la narrazione senza un motivo che non sia fine a sé stesso. A meno che non siano The Blues Brothers o Billy Elliot. Cosa ancora più grave è che il film in questione ha 15-16 di canzoni, perciò doveva essere di mio disgusto più totale. Incredibile, ma vero, questa cosa non è lo stata per i seguenti motivi: il meta-cinema rivolto al pubblico e al film JOKER, la decostruzione del suddetto e della percezione avuta nei suoi riguardi e al tentativo sperimentale di renderlo un “antisequel” andando contro le aspettative del pubblico.
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JOKER: FOLIE A DEUX. Sicuramente uno dei film del 2024 più divisivi, particolari e discussi. Premetto che io sono allergico ai musical per la loro natura canterina e coreografica che spesso e volentieri mi interrompono la narrazione senza un motivo che non sia fine a sé stesso. A meno che non siano The Blues Brothers o Billy Elliot. Cosa ancora più grave è che il film in questione ha 15-16 di canzoni, perciò doveva essere di mio disgusto più totale. Incredibile, ma vero, questa cosa non è lo stata per i seguenti motivi: il meta-cinema rivolto al pubblico e al film JOKER, la decostruzione del suddetto e della percezione avuta nei suoi riguardi e al tentativo sperimentale di renderlo un “antisequel” andando contro le aspettative del pubblico.
Chiariamoci, JOKER era venuto anche bene, peccato però che si rifacesse un po’ troppo a Taxi Driver e Re per una notte, si giustificasse troppo le azioni di Arthur con la scusa del fatto che fosse appunto Joker, c’erano ingenuità di scrittura ed era troppo iperbolico nelle sue tragedie. Ecco, Folie à Deux fa’ all’opposto orientandosi un po’ da Coppola, contestualizzando un po’ meglio la condizione mentale di Arthur, appunto con i vocalizzi e i sonetti, a volte volutamente sporchi e/o malfatti, che non sono altro che le proiezioni mentali di Arthur condivise con Harley Quinn e mettendo più in cattiva luce la figura sua e del Joker stesso.
D’altronde, dopo due anni al manicomio di Arkham, Arthur Fleck deve affrontare il processo che lo vedrà colpevole di cinque omicidi (confermati) oppure un malato di mente con sdoppiamento della personalità. Nei giorni che seguono conoscerà Lee Quinzel (presunta paziente) al corso di canto dove lei gli confessa una profonda ammirazione per il Joker e del film su di lui. I due si innamorano e cominceranno riflessioni e contrasti sulla sua persona.
Per tutto il tempo Joaquin Phoenix non fa' altro che dare ad Arthur Fleck un conflitto interiore, nello scegliere la dura realtà che lo vede come uno psicopatico che ha agito d’impulso e compatito da tutti oppure come un assassino repellente vestito da clown, ma adorato e giustificato da dei seguaci esaltati. In entrambi i casi, sono sempre due figure squallide. Come ago della bilancia c’è appunto Harley Quinn che per lui è il suo primo e unico amore e ragione di vita mentre lei è in pratica la figura della fan tossica innamorata del Joker.
Poi la componente musical, è vero che dopo un po’ diventa pallosa e anticlimatica la cosa, che rallenta il ritmo, ma non a caso capitano quando Arthur è in stato di serenità oppure immaginandosi come Joker e sempre nella sua mente. E non a caso andando avanti pure Arthur si stancherà di tutto questo cantare, facendo emergere la componente metacinematografica. Tutto per rendere respingente la figura del Joker, come se quei stacchetti e coreografie non fossero che una risposta ai fan che volevano a tutti costi vedere Joker fare una mattanza. Così come la stessa folla esaltata che patteggia per Joker.
Per carità poi, i difetti non si discutono. La durata si sente molto, le canzoni si potevano ridurre al massimo della metà, non sempre alcune soluzioni narrative sono credibili, Todd Philips non ha la stessa forza registica di un Coppola, di un John Landis o di Lana Wachowski e sicuramente Lady Gaga non è una signora attrice.
Però vedendo il film in una maniera più metanarrativa si va’ a comprendere un film che non voleva piacere, ma solo far riflettere sulla figura di un personaggio negativo esaltato per le ragioni sbagliate e con un finale rivelatorio che confermerà l’obiettivo che Philips ha voluto raggiungere forse già nel 2019.
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laura.zap
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lunedì 7 ottobre 2024
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cinico e difficile
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la critica negativa non ha pazienza per un film con un messaggio così terribile, senza speranza. non c'è niente che dia conforto, che porti a un sentimento anche solo lontanamente positivo in questo sequel.
io invece ho apprezzato il coraggio di uscire dal fumettone, riunciando - per esempio - a riprendere collegamenti con bruce wayne, al tentativo di riprendere qualsiasi narrativa attorno a Batman.
Ha preferito invece evidenziare come Joker rappresenti la nostra più comune maschera, quella che ci spinge a ridere quando ridono tutti, a lottare solo quando lottano tutti, per nascondere la nostra insicurezza, le nostre pene, la nostra sofferenza profonda ma soprattutto l'oscurità che tutti noi abbiamo dentro.
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la critica negativa non ha pazienza per un film con un messaggio così terribile, senza speranza. non c'è niente che dia conforto, che porti a un sentimento anche solo lontanamente positivo in questo sequel.
io invece ho apprezzato il coraggio di uscire dal fumettone, riunciando - per esempio - a riprendere collegamenti con bruce wayne, al tentativo di riprendere qualsiasi narrativa attorno a Batman.
Ha preferito invece evidenziare come Joker rappresenti la nostra più comune maschera, quella che ci spinge a ridere quando ridono tutti, a lottare solo quando lottano tutti, per nascondere la nostra insicurezza, le nostre pene, la nostra sofferenza profonda ma soprattutto l'oscurità che tutti noi abbiamo dentro. Oggi che vediamo orde di facinorosi antisemiti o pro-palestina... o anti-questo, o pro-quello.... è chiaro il riferimento alle proteste apparentemente giuste, legittime, idealizzate... ma strumentali solo allo sfogo sociale.
Ho trovato geniale che il regista ci preparasse alla mancanza di un happy ending in stile musical proprio quando Arthur si innamora perchè basa il suo sentimento su una connessione profonda con Lee --- epperò quel che lo ha spinto ad amarla si rivela subito una menzogna.... lui, reietto, ormai è innamorato e sulla base di questa speranza fasulla non può far altro che andare avanti, coi paraocchi, fa finta di nulla. Geniale anche il mixaggio con il genere Musical, proprio per evidenziare la contraddizione: non c'è un solo momento in tutto il film, nemmeno mentre si canta, in cui si riesca a fare neanche un sorrisetto.
Alla fine, volere essere "vero" non paga. Se sei sfigato, è meglio per tutti se ti spari, altrimenti ti ammazza un altro.
Se dovessi descrivere questo film con un solo aggettivo userei "cinico".
Ci vuole fegato per raccontare una storia così. E ci vuole stomaco per digerire questo messaggio.
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temat825
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lunedì 7 ottobre 2024
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la vita dopo
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Com'è la vita dopo? Dopo il tuo exploit che da nullità delle nullità ti ha trasformato a carissimo prezzo nel fenomeno da baraccone del momento fino alla prossima efferatezza ancora più estrema della tua? Ecco è così, una vuota insensatezza senza fine, dove anche l'amore non scalda davvero ed allora accada quel che deve accadere. Non so se chi ha scritto il film intendesse davvero dargli questo significato, razionalmente mi convince più la lettura di luigiluke ma è il tentativo di fare mio questo film stranissimo, spiazzante a freddo dopo il travolgente, indimenticabile coinvolgimento del primo, ma non brutto né realmente deludente anche se temo la catastrofe commerciale.
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Com'è la vita dopo? Dopo il tuo exploit che da nullità delle nullità ti ha trasformato a carissimo prezzo nel fenomeno da baraccone del momento fino alla prossima efferatezza ancora più estrema della tua? Ecco è così, una vuota insensatezza senza fine, dove anche l'amore non scalda davvero ed allora accada quel che deve accadere. Non so se chi ha scritto il film intendesse davvero dargli questo significato, razionalmente mi convince più la lettura di luigiluke ma è il tentativo di fare mio questo film stranissimo, spiazzante a freddo dopo il travolgente, indimenticabile coinvolgimento del primo, ma non brutto né realmente deludente anche se temo la catastrofe commerciale. Se però la mia lettura ha un minimo di fondamento, si tratterebbe di un film rigorosissimo, ben oltre il limite dell'autolesionismo, del resto ampiamente praticato con i cascami di musical (cascami di sogno?) che letteralmente lo crivellano.
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temat825
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domenica 6 ottobre 2024
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la vita dopo
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Com'è la vita dopo? Dopo il tuo exploit che da nullità delle nullità ti ha trasformato a carissimo prezzo nel fenomeno da baraccone del momento fino alla prossima efferatezza ancora più estrema della tua? Ecco è così, una vuota insensatezza senza fine, dove anche l'amore non scalda davvero ed allora accada quel che deve accadere. Non so se chi ha scritto il film intendesse davvero dargli questo significato, razionalmente mi convince più la lettura di luigiluke ma è il tentativo di fare mio questo film stranissimo, spiazzante a freddo dopo il travolgente, indimenticabile coinvolgimento del primo, ma non brutto né realmente deludente anche se temo la catastrofe commerciale.
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Com'è la vita dopo? Dopo il tuo exploit che da nullità delle nullità ti ha trasformato a carissimo prezzo nel fenomeno da baraccone del momento fino alla prossima efferatezza ancora più estrema della tua? Ecco è così, una vuota insensatezza senza fine, dove anche l'amore non scalda davvero ed allora accada quel che deve accadere. Non so se chi ha scritto il film intendesse davvero dargli questo significato, razionalmente mi convince più la lettura di luigiluke ma è il tentativo di fare mio questo film stranissimo, spiazzante a freddo dopo il travolgente, indimenticabile coinvolgimento del primo, ma non brutto né realmente deludente anche se temo la catastrofe commerciale. Se però la mia lettura ha un minimo di fondamento, si tratterebbe di un film rigorosissimo, ben oltre il limite dell'autolesionismo, del resto ampiamente praticato con i cascami di musical (cascami di sogno?) che letteralmente lo crivellano.
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fuak6976
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domenica 6 ottobre 2024
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aaa: cerco trapianto di cervello
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Cerco un cervello di una persona che non abbia mai visto Joker 2 ma solo il 1°, in modo che mi rimanga nella memoria solo il primo film.
Al risveglio dell'intervento qualcuno mi dovrà consegnare un biglietto con si scritto:
"NON GUARDARE MAI JOKER 2!"
Io vi ho avvertito.
[+] sintesi eccezionale, fuak
(di mont_blanc)
[ - ] sintesi eccezionale, fuak
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luigiluke
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domenica 6 ottobre 2024
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indietro tutta, ma con stile.
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È proprio vero quanto alcuni hanno notato da subito: Joker Folie à Deux è una sorta di processo che Phillips celebra al suo primo film. Esteticamente riuscito, commercialmente un trionfo, ma molto criticato per il messaggio che conteneva. Anche se in fondo, trattandosi di un cinecomic, doveva comunque rispettare rigidi canoni narrativi, prima di tutto il fatto che Arthur Fleck, qualunque fosse stata la sua esperienza criminale, avrebbe dovuto sopravvivervi, altrimenti il Joker di Nolan neppure sarebbe esistito. E infatti quel primo film terminava con una sequenza che lasciava preludere ad una sua fuga dal manicomio.
Il fatto è però che il Joker interpretato da Phillips si distaccava da quello di Ledger nel Cavaliere Oscuro di Nolan, per aver saputo, a differenza di quello, generare empatia nello spettatore.
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È proprio vero quanto alcuni hanno notato da subito: Joker Folie à Deux è una sorta di processo che Phillips celebra al suo primo film. Esteticamente riuscito, commercialmente un trionfo, ma molto criticato per il messaggio che conteneva. Anche se in fondo, trattandosi di un cinecomic, doveva comunque rispettare rigidi canoni narrativi, prima di tutto il fatto che Arthur Fleck, qualunque fosse stata la sua esperienza criminale, avrebbe dovuto sopravvivervi, altrimenti il Joker di Nolan neppure sarebbe esistito. E infatti quel primo film terminava con una sequenza che lasciava preludere ad una sua fuga dal manicomio.
Il fatto è però che il Joker interpretato da Phillips si distaccava da quello di Ledger nel Cavaliere Oscuro di Nolan, per aver saputo, a differenza di quello, generare empatia nello spettatore. Pericolosa, quasi sovversiva, se legata a un finale che lasciava intendere come un personaggio negativo, "villain" per definizione, potesse assurgere al ruolo di portatore di istanze rivoluzionarie provenienti dalla parte più anonima della società. In un contesto in cui papà Wayne veniva rappresentato, con toni ben poco didascalici rispetto alla tradizione, come un progressista elitario sulla falsariga di tanti profili del mondo politico lib-dem di oggi.
L'"apriti cielo" che si era scatenato davanti a questa visione un po' romantica del delinquente deve aver indotto il regista a pensare: "adesso vi faccio vedere che non avete capito nulla", fino a fargli decidere di rovesciare il registro non tanto della vicenda, quanto dello stesso protagonista. E così ecco la Folie e Deux, che non è solo quella di Lady Gaga/Harley Queen, ma di tutti coloro che sono disposti ad abbracciare la causa del ribelle solo fino a quanto chi appare esserlo continua a sembrare tale, e pazienza se alla fine ci rimetterà la pelle, tanto è la sua, visto che io sono benestante, in manicomio ci sono andata per conoscerlo, e quando mi accorgerò che è soltanto un uomo con tutte le sue debolezze, potrò tornare ai miei agi semplicemente voltandogli le spalle.
Il fatto è che Joker è effettivamente un debole, e lo è dal primo capitolo. Per colpa di una società che lo ha relegato da sempre nel suo angolo più buio. Ed è questa stessa società ad aver equivocato sui moventi dei suoi delitti, che nella sua mente irrimediabilmente compromessa da un'infanzia devastante sono stati compiuti quasi per legittima difesa. E ora lo vuole strumentalizzare, da un lato, come personificazione del male, e manipolarlo, dall'altro, come eroe per conto terzi.
Phillips inscena così un processo che dovrebbe essere illusione di spettacolarizzazione e invece diventa successiva delusione di una confessione finale di umanità del protagonista, che se potesse tornarebbe indietro per immacolare la sua anima. Che aspira a una seconda occasione che nessuno gli concederà. Che soffre davvero uno sdoppiamento di personalità, ma vuole fortemente essere Arthur Fleck e non Joker. Che per questo non piace più a nessuno, perché la vittima predestinata delle ingiustizie del mondo non suscita empatia, meno che mai tra il pubblico. Perché se non sei un antagonista da combattere o chi si ribella ad ogni costo, anche il proprio, a quelle ingiustizie, non sei nessuno e puoi tranquillamente tornartene nel tuo angolo buio. Anzi devi.
Ma questo in fondo era già l'Arthur Fleck del prologo del primo film, che per sfuggire a questa sua situazione disarmante si era costruito un'altra vita nel suo io profondo, con una fidanzata immaginaria e una normalità quasi borghese. Ciò che in fondo farà anche in questo secondo capitolo, proiettando nella sua mente un musical atipico insieme alla donna da cui crede di essere amato, che è il vero elemento debole della messa in scena. Forse voluto per giustificare la presenza di Lady Gaga, al solito non troppo convincente nelle parti puramente recitative. Forse per alimentare il ritmo di una narrazione altrimenti un po' troppo rallentato.
Fatto sta che il film, pur con questo suo difetto, e qualcun altro, presenta una regia solida, capace di farlo scorrere per oltre due ore, grazie a una fotografia eccellente e un montaggio piuttosto serrato. Senza contare Phoenix, ancora una volta convincente nella parte. Non è un capolavoro, ma non merita certamente il profluvio di critiche negative da cui è stato accompagnato all'uscita.
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stefano
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domenica 6 ottobre 2024
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joker folie à deux
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