
Titolo originale | The Wonderful Story of Henry Sugar |
Anno | 2023 |
Genere | Commedia |
Produzione | USA |
Regia di | Wes Anderson |
Attori | Benedict Cumberbatch, Ralph Fiennes, Ben Kingsley, Dev Patel, Richard Ayoade Rupert Friend. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,28 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 15 settembre 2023
Wes Anderson dirige un nuovo adattamento di Roald Dahl.
CONSIGLIATO NÌ
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Henry Sugar, un uomo ricco che non ha mai lavorato in vita sua, viene a conoscenza attraverso un quaderno dell'esistenza di un guru, Imdad Khan, che riesce a vedere senza usare gli occhi. I medici e gli specialisti sono inizialmente dubbiosi di questa sua capacità ma poi, dopo averlo messo alla prova, hanno scoperto che il suo talento era autentico. Decide così di imparare questa tecnica per poter imbrogliare al gioco d'azzardo.
Quel che resta del cinema di Wes Anderson oggi nel suo primo film per una piattaforma streaming.
Il regista statunitense incrocia di nuovo Roald Dahl a 14 anni dal bellissimo Fantastic Mr. Fox, e, per sua stessa ammissione, erano oltre 20 anni che avrebbe voluto realizzare La meravigliosa storia di Henry Sugar, un racconto che fa parte della raccolta "Un gioco da ragazzi e altre storie".
Rispetto ad Asteroid City, il tempo più limitato (37 minuti) sembra togliere inizialmente la polvere dall'immaginario riconoscibile, ma anche immutabile e ultimamente chiuso sempre più in sé stesso. Dalla figura di Roald Dahl (Ralph Fiennes) scrittore-narratore, viene presentato Henry Sugar che ha il volto di Benedict Cumberbatch. E il mediometraggio riprende quel tono di una fiaba fantastica dove il talento di Anderson potrebbe ritrovare quell'ispirazione del passato.
I due attori, a cui si aggiungono anche Ben Kingsley, Dev Patel, Richard Ayoade e Rupert Friend, potrebbero idealmente far parte di uno spettacolo itinerante. La componente teatrale, nel continuo rapporto del personaggio con lo sfondo, è in linea con un cinema che continua a giocare con i décor: il cottage di Dahl, la residenza di campagna, l'ospedale di Calcutta. Gli stessi protagonisti sembrano conoscere a memoria la scena come se si muovessero di un palcoscenico e, oltre il loro sguardo verso la cinepresa, ci potrebbe essere il pubblico che sta assistendo all'ennesima rappresentazione di un'immaginaria compagnia itinerante.
Malgrado il prologo promettente, La meravigliosa storia di Henry Sugar s'inceppa proprio nel momento in cui entra in scena il personaggio più seducente, quello di Imdad Khan (Ben Kingsley), figura leggendaria, mitica, che potrebbe dare una nuova scossa all'opera di Anderson sottolineando proprio la capacità di guardare senza gli occhi. Il cineasta non costruisce però un nuovo spazio alla nostra immaginazione.
A differenza proprio di Fantastic Mr. Fox i personaggi della penna di Dahl stavolta si allineano a quelli di quasi tutti i suoi film. Le espressioni sul volto, le inquadrature fisse, (ancora) gli sguardi in macchina mostrano come sono ancora pedine al servizio della storia. E anche le stesse atmosfere dell'India appaiono come uno stanco riciclaggio di quello che invece è stato uno dei suoi viaggi più affascinanti, Il treno per il Darjeeling.
Cerca la magia del cinema delle origini, con la simulazione dell'effetto speciale con la scena nella foresta con l'uomo seduto che si alza da terra o prova a trovare nuove strade guardando ai film che si giravano in studio a Hollywood negli anni '40 e '50 con l''immagine di Henry sull'auto in corsa o le sale da gioco come reminiscenze noir. Sono solo possibili, anche seduttive possibilità future per l'opera di Anderson.
Anche nella durata breve, l'operazione concettuale si mangia il testo di Dahl dove restano soprattutto le parole che rischiano di trasformare il film in un racconto orale con figure. Resta così soprattutto il rimpianto di come sarebbe potuto essere La meravigliosa storia di Henry Sugar se fosse stato realizzato nel primo decennio degli anni Duemila quando il cinema di Anderson era nel pieno dell'ispirazione e portava davvero qualcosa di nuovo.