Un esordio sorprendente di una regia minuziosa e attenta, intima e fresca, a tratti brusca e sfacciata, che ti diverte nella prima parte e ti schianta al suolo nella seconda, lasciandoti con l'amaro in bocca di una verità che nessuno ha il coraggio di ammettere. E che, ancora, prende una trama folta e complessa, e ne estrapola la semplice storia di un'eredità genitoriale che ognuno di noi si porta dentro e dalla quale ahimè, non si può sfuggire.
Un cast maturo e ricco di sfaccettature, che esalta una sceneggiatura frenetica e turbolenta attraverso i suoi meravigliosi "tic". Fotografia rigorosa e mai invadente, ma che arriva puntuale ad enfatizzare quel miscuglio di emozioni che questo film ti lascia.
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Un esordio sorprendente di una regia minuziosa e attenta, intima e fresca, a tratti brusca e sfacciata, che ti diverte nella prima parte e ti schianta al suolo nella seconda, lasciandoti con l'amaro in bocca di una verità che nessuno ha il coraggio di ammettere. E che, ancora, prende una trama folta e complessa, e ne estrapola la semplice storia di un'eredità genitoriale che ognuno di noi si porta dentro e dalla quale ahimè, non si può sfuggire.
Un cast maturo e ricco di sfaccettature, che esalta una sceneggiatura frenetica e turbolenta attraverso i suoi meravigliosi "tic". Fotografia rigorosa e mai invadente, ma che arriva puntuale ad enfatizzare quel miscuglio di emozioni che questo film ti lascia. Un film dal linguaggio contemporaneo che senza presunzione lascia spunti a citazioni della storia del grande cinema.
Un gruppo di giovani sognatori che merita la fiducia di un pubblico curioso e pronto a lasciarsi spogliare dal grande schermo. Perchè è così che ci si sente quando esci dal cinema. Vestito solo di arte.
Insomma, una realtà che delude MA, un film che sorprende. Con l'umiltà e la spensieratezza di un giovane regista che sicuramente ha una strada incredibile di fronte a sè.
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