Titolo originale | The Critic |
Anno | 2023 |
Genere | Thriller, |
Produzione | Gran Bretagna |
Durata | 101 minuti |
Al cinema | 1 sala cinematografica |
Regia di | Anand Tucker |
Attori | Ian McKellen, Gemma Arterton, Ben Barnes, Lesley Manville, Romola Garai Mark Strong, Jay Simpson, Beau Gadsdon, Éva Magyar, Jacob James Beswick, Alfred Enoch, Matthew Cottle, Claire Skinner, Ron Cook, Jasper Britton, Albie Marber, Nikesh Patel, Debra Gillett, Rebecca Gethings, Avye Leventis, Pearce Quigley, Tom Padley, Nicholas Bishop, Griffin Stevens, Jake Neads, Joe Coen, Magnus Gordon, Eleanor Wyld. |
Uscita | giovedì 3 aprile 2025 |
Distribuzione | Universal Pictures |
MYmonetro | 2,20 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 4 aprile 2025
Una storia di ambizione, ricatto e desiderio con un antieroe affascinante. Il Critico - Crimini tra le righe è 147° in classifica al Box Office. lunedì 28 aprile ha incassato € 74,00 e registrato 14.677 presenze.
CONSIGLIATO NÌ
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Londra 1934. Jimmy Erskine è il critico teatrale più influente dell'epoca. Per gran parte della sua vita ha scritto per il The Daily Chronicle e ha il potere di consacrare o distruggere la carriera di un attore o il destino di una pièce anche con un solo articolo. Le cose cambiano quando David Brooke, che ha ereditato il giornale dal padre, ha iniziato a fare alcuni importanti cambiamenti rendendolo patriottico, vicino ai valori della famiglia e soprattutto interrompendo ogni appoggio all'Unione Britannica dei Fascisti di Oswald Mosley.
Lo stile di vita di Erskine e la sua omosessualità non vanno a genio a Brooke e la stroncatura dell'interpretazione di Nina Land, astro nascente del teatro britannico che lui ha preso di mira da tempo e il suo arresto per ubriachezza e comportamento molesto gli offrono il pretesto per licenziarlo. Ma Jimmy ha un'intuizione per riottenere il suo posto e si serve proprio dell'attrice per mettere in atto il suo piano.
Le luci della ribalta stavolta cambiano direzione. Non diventano principalmente quelle della scena teatrale, ma si focalizzano sulla figura di chi scrive, in questo caso il prestigioso critico teatrale Jimmy Erskine.
Le inquadrature prevalenti (anche i primissimi piani distorti e schiacciati) sono su di lui. Viene mostrato mentre assiste alla rappresentazione ma anche quando osserva la reazione degli altri spettatori, come quella in cui il suo proprietario del The Daily Chronicle si commuove davanti all'esibizione di Nina Land. Forse questo cambio di prospettiva è l'aspetto più interessante di un film che costruisce la rappresentazione proprio al di fuori dei suoi luoghi abituali (in questo caso il palcoscenico), ma poi cerca sempre il colpo a effetto in una rappresentazione d'epoca che poi si trasforma in un thriller compiaciuto ma spento. C'è solo un momento più intimo, quelle in cui Jimmy mostra a Nina le foto di Oscar Wilde (che ha visto una volta quando era giovane) ed Henry James e rivela il suo passato da attore prima di diventare critico.
Anand Tucker, che torna alla regia per il cinema tredici anni dopo la commedia sentimentale Una proposta per dire sì (Il critico - Crimini tra le righe è stato realizzato nel 2023), punta di nuovo a ricreare un cinema d'atmosfera che però si perde nuovamente negli eccessi di scrittura come aveva fatto con il pomposo Hilary e Jackie ma del film storico resta solo una sbiadita cornice, tra ritratti su tela, immagini allo specchio, l'utilizzo della parola come arma (la definizione di critico in apertura) che però poi spara a vuoto.
Risulta soprattutto debole il contrasto tra il comportamento di Jimmy rispetto alle regole sociali (e lo sfondo politico) dell'Inghilterra inizio anni '30. Ian McKellen, che ha girato questo film a 84 anni, danza sulle macerie di un film che sembra essere costruito su misura su di lui e, giustamente, si prende quasi tutta la scena. Solo Gemma Arterton riesce a tenergli testa soprattutto nel gioco di perfida seduzione e inganno mentre di Ben Barnes, Mark Strong e Lesley Mansville restano solo primi piani che hanno lo stesso effetto di uno sfocato dipinto. La presunta eleganza è solo forma esteriore.
Per questo Il critico - Crimini tra le righe non entra mai nelle stanze segrete come invece era riuscito a un altro film sempre con McKellen protagonista, Demoni e dei, in cui l'attore ha interpretato il ruolo del regista James Whale. La penombra lì rappresentava l'affascinante mistero seduttivo e malato, qui invece viene smantellato ogni tentativo di ambiguità. Per questo il film smarrisce malamente la bella idea di partenza e trasforma i personaggi in delle (in)volontarie caricature, protagoniste di un ballo in maschera incontrollato nella parte finale dove la musica stavolta è stonata.
Londra 1934. Jimmy Erskine (Ian McKellen) è il critico teatrale più autorevole e temuto, la sua penna brillante grama a sangue. II suo bersaglio privilegiato è l'attrice Nina Land. Ma il vento gira, gli soffia contro. Tre problemi. Primo: il vecchio editore muore, gli subentra il figlio e vuol cambiare volto al giornale, spostarne la linea a destra, molto a destra, dalle parti dei patrioti fasci di [...] Vai alla recensione »
Nella Londra degli anni '30 il teatro era la forma di intrattenimento regina. Con tutto il contorno del caso. Ovvero compagnie con pletore di attori e maestranze a libro paga, pubblico dell'alta società sempre partecipe e affezionato, ma anche critici potenti come sovrani capaci di decretare successo o disfatta grazie solo alla scure brutale delle proprie penne.
Lo dice a chiare lettere: il critico ha il dovere dell'onestà, nei confronti di se stesso e dei suoi lettori. L'affermazione dell'attempato Jimmy Erskine varrebbe anche oggi, se i critici avessero ancora considerazione e pubblico. Per fortuna del protagonista, critico teatrale del prestigioso "The Daily Chronicle", lo sfondo è la Londra degli anni Trenta, quando i quotidiani vendevano milioni di copie [...] Vai alla recensione »
Londra, 1934. Jimmy Erskine è il temuto critico teatrale di un quotidiano conservatore: la sua penna affilata esalta o (più spesso) affossa carriere, la sua fama gli garantisce non pochi privilegi nell'alta società londinese, in cui si muove con disinvoltura, senza preoccuparsi più di tanto di occultare la propria omosessualità. A un certo punto mette nel mirino l'attrice Nina Land, proprio mentre [...] Vai alla recensione »
Rifacimento involontario di un film muto del 1913 ("II critico" di Febo Mari), è soprattutto la prova attoriale di Ian McKellen, grande interprete shakespiriano, che incarna la caduta di un uomo dall'ego smisurato, omosessuale nell'Inghilterra omofoba e attraversata da rigurgiti nazisti, amante della bella vita e temuto per le sue recensioni al vetriolo degli spettacoli teatrali londinesi.
Nella Londra degli anni trenta il critico teatrale Jimmy Erskine (McKellen) brandisce una penna al veleno e un'e- norme influenza. Il nuovo proprietario del giornale dove scrive però è stufo delle sue stravaganti note spese. Erskine è costretto a servirsi dell'attrice Nina Land (Arterton), che ha stroncato più e più volte, per aiutarlo a tenersi il lavoro.
La sapeva lunga il grande Morando Morandini quando, in uno dei suoi proverbiali esercizi d'illuminante (auto)critica, giungeva a constatare come, in fondo in fondo, il critico altro non sia che una sorta di parassita. Non vi è infatti nulla di particolarmente nobile nel campare di rendita sulla pellaccia altrui; a maggior ragione quando la suddetta epidermide porta ancora freschi i sudati e sanguinati [...] Vai alla recensione »
Che cosa sarebbe il cinema britannico (e alla fine anche americano) senza i grandi attori di formazione teatrale? Si comincia, ovviamente, con la generazione dei vari Laurence Olivier, Charles Laughton, John Gielgud e si arriva a John Hurt, a Anthony Hopkins e Ian McKellen, strepitoso protagonista di The Critic (in italiano Il critico - Crimini tra le righe), presentato a Toronto nel 2023 e adesso [...] Vai alla recensione »
Riesce a parlare molto bene di sé, il cinema, meno di chi lo racconta o di chi lo giudica. Forse non è un caso che i film con al centro la critica cinematografica siano rari. Quel mondo è stato portato in scena, con alterne fortune, soprattutto sfruttando il filtro dell'arte contemporanea e che quando si è deciso davvero di parlare, al cinema o in tv, di cosa faccia la critica, i risultati migliori [...] Vai alla recensione »
Gli elementi per un buon film ci sono tutti, dalla vicenda di infatuazioni pericolose ai tradimenti continui, gli sconfinamenti in una sessualità all'epoca ritenuta immorale (siamo a Londra, nel 1934), gli opportunismi striscianti, insomma una bella macedonia di intrighi e personaggi tutt'altro che limpidi: sono i crimini tra le righe, come avverte il sottotitolo italiano, per puro scopo attrattivo. [...] Vai alla recensione »