Titolo originale | Nu astepta prea mult de la sfarsitul lumii' |
Anno | 2023 |
Genere | Commedia, Drammatico, |
Produzione | Romania, Lussemburgo, Francia, Croazia |
Durata | 163 minuti |
Regia di | Radu Jude |
Attori | Ilinca Manolache, Ovidiu Pirsan, Nina Hoss, Katia Pascariu, Dorina Lazar Sofia Nicolaescu, Claudia Ieremia, Serban Pavlu, Nicodim Ungureanu, Ioana Iacob, Adina Cristescu, Adrian Nicolae, Andi Vasluianu, Daniel Popa, Doru Catanescu, Liliana Ghita, Ruxandra Maniu, Paul Thiltges (II), Valentino Rudolf, Marius Panduru, Claudiu Dumitru, Bianca Boeroiu, Eduard Carlan, Uwe Boll. |
Uscita | giovedì 14 novembre 2024 |
Tag | Da vedere 2023 |
Distribuzione | Cat People |
MYmonetro | 4,06 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 8 novembre 2024
Un'assistente di produzione sta girovagando per Bucarest per portare a termine un lavoro. Il film è stato premiato al Festival di Locarno, ha ottenuto 3 candidature a NSFC Awards, a Cahiers du Cinéma, In Italia al Box Office Do Not Expect Too Much From the End of the World ha incassato 19,9 mila euro .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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In quel di Bucarest, la vita quotidiana di Angela è fatta di lavoro sottopagato, divisa tra mille incarichi per sbarcare il lunario, risolvere beghe personali, e condurre una prolungata campagna social con il suo alter ego "maschile" che fa la parodia degli influencer alla Andrew Tate. Per conto di una società austriaca scandaglia la città alla ricerca di testimonianze di infortuni sul lavoro da includere in un video aziendale: uno di essi, Ovidiu, finirà per causare problemi che richiedono l'intervento di una direttrice marketing che è la pronipote di Goethe.
Dopo l'Orso d'oro a Berlino nel 2021 per Sesso sfortunato o follie porno, l'autore più iconoclasta del cinema rumeno alza ulteriormente l'asticella con uno stupefacente caleidoscopio di denuncia sociale, satira grottesca e manipolazione visiva.
In quella che è forse l'opera più complessa in una filmografia già unica, Jude offre il ritratto definitivo di una Bucarest esausta e perennemente sull'orlo di una crisi di nervi; c'è però anche molto di universale, e certamente di europeo, in questa rincorsa allo sfruttamento più bieco dei lavoratori della gig economy, in un parossistico carnevale delle mediocrità corporate brillantemente messo in scena dal talento vulcanico del regista.
La struttura principale è quella di un racconto esasperato dell'oggi, in un bianco e nero sporco e uno stile frenetico. Le peripezie di Angela la vedono entrare in contatto con un'omonima più anziana, la quale farà poi da tramite con la figura di Ovidiu che chiude il film in un incredibile piano sequenza. Ma è nell'incontro con la signora che il film prende una delle sue mille geniali tangenti, sovrapponendosi a un'altra visione cinematografica di Bucarest attraverso il prisma di una donna (Dorina Lazar) al lavoro: quella del film Angela goes on del 1981 (regia di Lucian Bratu), le cui scene alla guida di un taxi sono giustapposte agli estenuanti tragitti in auto della protagonista.
Citazioni e digressioni la fanno da padrone - c'è tempo per suggestioni letterarie, per una comparsata di Uwe Boll e per sfruttare la gravitas attoriale di Nina Hoss, per contemplare la morte e le tombe. È una versione contemporanea, arrabbiata e al tempo stesso esilarante dell'"Ulisse" di Joyce, aggiornata all'era del digitale.
Non è soltanto la creatività laterale e associativa di Jude a stupire, ma la sua determinazione nel condurre ogni trovata al suo punto di rottura, e poi ancora oltre. Il film nel film viene riletto, riappropriato, deragliato e dotato di una coda apocrifa, fino a diluirsi in un flusso d'immagine non diverso dalle teste galleggianti dei vari meeting su Zoom, o dal ridicolo filtro con cui Angela assume l'identità di Bóbita nelle sue storie per Instagram e TikTok. Per accumulazione, Jude presiede a un'elegia tanto della forma video quanto della fibra culturale e morale di una società.
Regista dialettico che ama più di ogni altra cosa seminare zizzania tra le immagini, Radu Jude, 46 anni, realizza un'opera di sintesi, un pamphlet a modo suo, virulento e rude, gioviale e disperato. Il film ruota intorno ad Angela, un'assistente di produzione lanciata in interminabili corse in automobile ai quattro angoli di Bucarest in cerca di invalidi pronti a testimoniare di aver subìto gravi infortuni [...] Vai alla recensione »
Lo scorso anno era in concorso al festival di Locarno, nel frattempo il suo irruente autore ha già realizzato due corti: Sleep#2, sequel ideale di Sleep di Warhol, e Eight Postacards from Utopia, materiali d'archivio degli spot trasmessi dalla tv rumena dagli anni Novanta a oggi, nei quali si confronta col passato della Romania, il suo Paese, che come sempre proietta sul l'attualità.
Intelligenza, follia, stile, incastri e intermittenze di personaggi, e no limiti per un cineasta dissacrante. Executive di un documentario educativo, punk colta ma anche tiktoker con avatar nazi, gira da mattina a notte a concordare testimonianze di vittime di incidenti. C'è in mezzo un film romeno a colori dell'81 che si associa a questo... Ricorso parodistico a Goethe, al «suicidio» di Godard, ai [...] Vai alla recensione »
Do Not Expect Too Much From the End of The World di Radu Jude alterna critica sociale e riflessioni sul cinema con la consueta libertà e gusto della provocazione. Presentato Fuori concorso al Torino Film Festival il film era stato in concorso al 76esimo Locarno Film Festival vincendo il premio speciale della Giuria del concorso internazionale. Miglior Film all'Euro Balkan Film Festival , il film arriva [...] Vai alla recensione »
Non aspettarti troppo dalla fine del mondo: cioè nemmeno dall'evento più apocalittico e catastrofico che possiamo immaginarci, non aspettarti il dramma, o la tragedia. Ma forse nemmeno la commedia, perché nonostante il film di Radu Jude sia pieno di momenti assurdi e comici, anche ridere è difficile quando tutto intorno diventa ironico, distanziante, impossibile da prendere sul serio.
La direttrice artistica del festival, Nicoletta Romeo, lo ha comprensibilmente definito un film-mondo. Scelto per l'apertura del 35° Trieste Film Festival (ma con diversi allori collezionati altrove: Premio Speciale della Giuria al Festival di Locarno e candidato rumeno agli Oscar 2024, solo per citare le tappe più rilevanti), il labirintico Non aspettarti troppo dalla fine del mondo (in rumeno Nu [...] Vai alla recensione »
Sul letto di morte Goethe non avrebbe detto "più luce" (mehr Licht) ma "più niente" (mehr nicht). Un'invenzione di Thomas Bernhard (tratta da Goethe Muore) ritorna come aneddoto, oscura verità di cui è portatrice oggi la sua bis bis nipote Doris Goethe (interpretata da Nina Hoss) nell'ultimo film di Radu Jude, Do Not Expect Too Much From the End of the World.
Nello splendido cortometraggio Shadow of a Cloud (2013), Radu Jude racconta la giornata di un sacerdote chiamato al capezzale di una donna prossima alla fine, mettendo in primo piano questioni come il commercio della fede, l'impossibilità di un autentico conforto interiore in vista della morte e l'angoscia di fronte alla prospettiva del nulla. A dieci anni di distanza e con un minutaggio ben diverso [...] Vai alla recensione »
Expectations... Exploitation... Quanti sono i gradi di separazione tra le aspettative e lo sfruttamento, tra ciò che l'individuo si aspetta dalla (propria) vita, ma magari anche dalla società e perché no dalla Storia..., e ciò che la Storia, la società e magari anche la vita si aspettano da lui? E quindi: quanti sono i gradi di separazione tra le aspettative, legittime e meno legittime, e lo sfruttamento [...] Vai alla recensione »
Se l'on the road è il genere che lavora sul concetto di spostamento - fisico, morale, emozionale, sentimentale, mentale - in una progressione interiore che s'innesca su quella narrativa, per Radu Jude è l'espediente di uno spaesamento. Non siamo al capovolgimento del falso movimento, che replica nondimeno un'altra topografia classica, quella dello stile, ma su una duplice insensata frenesia, psichica [...] Vai alla recensione »
Il nuovo film di Radu Jude è pieno di battute, aforismi e citazioni. Lo stesso titolo utilizzato dal regista rumeno è preso in prestito da un aforisma del poeta polacco Stanislaw Jerzy Lec. Do Not Expect Too Much From the End of the World, Non aspettatevi troppo dalla fine del mondo, è una dichiarazione d'intenti, tematici e stilistici, ancora più forte del precedente lavoro di Jude, Sesso sfortunato [...] Vai alla recensione »
Nu a?tepta prea mult de la sfâr?itul lumii (il titolo internazionale Do Not Expect Too Much of the End of the World ne è la traduzione letterale), ammonisce il cartello scritto a mano su cui si apre il nuovo film di Radu Jude, il primo dopo la meritatissima vittoria dell'Orso d'Oro alla Berlinale 2021 con Bad Luck Banging or Loony Porn. Occorre essere preparati, e non aspettarsi davvero un granché [...] Vai alla recensione »