Un documentario in grado di ribaltare tutti gli stereotipi sulle donne irachene e sulle nuove generazioni.
Documentario,
Norvegia 2023.
Durata 60 Minuti.
Un viaggio intimo e drammatico che segue Tiba, una giovane donna irachena di diciannove anni che lotta per la libertà e l'uguaglianza. Espandi ▽
Nell’ottobre del 2019 molti giovani iracheni si riversano nelle strade per esigere un Iraq libero e democratico. La maggior parte dei manifestanti ha tra i 19 e i 25 anni: una di loro è la diciannovenne Tiba Fadhil. Con
Baghdad on Fire, Karrar Al-Azzawi firma un lungometraggio che colpisce dritto al cuore grazie a una protagonista magnetica e affascinante, capace di ribaltare qualsiasi stereotipo sulle donne irachene e sulle giovani generazioni. Utilizzando uno stile documentaristico tradizionale, la telecamera segue Tiba giorno e notte per mostrare attraverso i suoi occhi la forza dei giovani in Iraq e le violenze che sono costretti a subire, andando quotidianamente incontro alla morte. Ciò che colpisce del film è il repentino e continuo alternarsi di momenti di gioiosa condivisione agli improvvisi attacchi armati che li colpiscono in maniera brutale. Protetti soltanto dalle loro bandiere, i manifestanti si ritrovano inermi di fronte alle minacce delle bombe a gas e dei lacrimogeni, pronte a spezzare i loro desideri di libertà e uguaglianza. Ben lontani da qualsiasi forma di individualismo e disinteresse per la politica e la comunità, i protagonisti del documentario di Al-Azzawi sono nati in un periodo di milizie, assassinii e rapimenti e hanno imparato a non avere paura di lottare per la propria libertà.
Una regia magnetica e avvolgente apre una porta su una natura catartica in cui poter elaborare il lutto.
Documentario,
Camerun,
Francia 2023.
Durata 75 Minuti.
La storia dei bambini del villaggio di Kolofata, un luogo all'apparenza tranquillo su cui incombe una terribile minaccia. Espandi ▽
Un film che racconta in modo intimo e delicato l’infanzia sofferta di tre bambini forti e resilienti del villaggio africano di Kolofata. Con una regia magnetica e avvolgente Cyrielle Raingou trasporta lo spettatore in un luogo affascinante e lontano, che diventa metafora di uno spazio interiore in cui prende forma un difficoltoso processo di elaborazione del lutto. Una caratteristica del cinema di Cyrielle Raingou - già regista di molteplici cortometraggi di tipo documentaristico - è proprio quella di raccontare le identità culturali dell’Africa attraverso leggende, metafore e simbolismi. E infatti anche in
Le spectre de Boko Haram emerge in modo chiaro lo spirito che anima gli abitanti di Kolofata, le cui tradizioni sembrano immerse in un’atmosfera magica e surreale, legata ad antiche mitologie. In questo contesto quasi onirico prende vita il percorso di elaborazione del lutto dei bambini, su cui lo sguardo della macchina da presa si posa con delicatezza, lasciando da parte ogni forma di pietismo.
Un'opera ibrida innovativa ed ambiziosa che nell'affrontare il tema del razzismo arriva dritta al cuore.
Documentario,
Paesi Bassi 2023.
Durata 72 Minuti.
Sophia, Hanna, Khadija, e la stessa regista Niki, si ritrovano in un nuovo mondo: i Paesi Bassi. Dopo anni, ancora le stesse domande: da dove vieni, parli olandese, ti abbronzi al sole? Espandi ▽
A meta tra film di finzione e documentario,
All You See scandaglia l’ipocrita rispettabilità della società olandese in maniera emotiva, intima ed ambiziosa. Costruendo uno stile narrativo del tutto fluido e innovativo, che si presenta come una sorta di mediazione tra documentario e lungometraggio narrativo, Niki Padidar realizza un’opera che afferma il suo carattere personale prima di ogni altra cosa. L’analisi della regista è ad ogni modo mirata a svelare e smontare metodicamente quelli che sono i sistematismi derivanti dal razzismo endemico che permea la società olandese. Tutto questo emerge però dalle parole e dalle testimonianze delle immigrate, dalla loro frustrazione dinnanzi a una società che da una parte le ha integrate, ma che dall’altra continua imperterrita a rifiutarle e a ghettizzarle. Tutto avviene sul piano emotivo, che è una lingua universale che trascende l’aspetto meramente ideologico, motivo per cui il film arriva dritto al cuore dello spettatore.
Un documentario preziosissimo su un'attrice pioniera, donna curiosa e indipendente: Keiko Kishi.
Documentario,
Francia 2023.
Durata 52 Minuti.
La storia di una pioniera che ha sfidato l'industria cinematografica diventando un'ispirazione per molte generazioni: l'attrice giapponese Keiko Kishi. Espandi ▽
Nata nel 1932, Keiko Kishi è stata una delle prime attrici giapponesi conosciute in tutto il mondo. La sua decisione di trasferirsi in Francia e di sposare il regista Yves Ciampi nel 1957, dopo che lui l'aveva diretta in Tifone su Nagasaki con Jean Marais e Danielle Darrieux, causò un enorme scandalo in Giappone. Nonostante questa trasgressione, Keiko Kishi continuò a recitare nel suo paese d'origine con Kon Ichikawa, Yasujiro Ozu, Masaki Kobayashi... costruendo ponti unici tra la cultura giapponese e quella europea. Libera e ribelle, si emancipò dai numerosi ostacoli che incontrò nell'industria cinematografica e creò la sua società di produzione all'inizio dei suoi vent'anni. Ripercorriamo la storia di una pioniera, un'ispirazione per molte generazioni.
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