
Si conferma anche la personalità abrasiva di Nadia, che maltratta quasi tutti quelli che incontra. Disponibile su Netflix.
di Andrea Fornasiero
Sono passati quattro anni dal loop temporale in cui Nadia e Alan sono rimasti intrappolati. Oggi la vita di entrambi procede regolare: Alan accetta senza grande fortuna gli appuntamenti che mamma combina per lui; Nadia si preoccupa dell'amica di sua madre Ruth, che versa di difficili condizioni mediche. All'improvviso, prendendo un treno della metropolitana, Nadia si ritrova negli anni 80 e scopre di abitare il corpo di sua madre, in quel periodo incinta proprio di lei. Alan sembra estraneo alla situazione, ma la curiosità lo spinge a prendere lo stesso treno e a viaggiare a sua volta nel tempo...
Tornano i paradossi temporali di Russian Doll, questa volta con una logica ancora più fumosa, al servizio di una narrazione dalla prevedibile morale sul destino e la famiglia.
La qualità del cast, l'abbondare di canzoni d'accompagnamento - che includono anche due brani dei Pink Floyd - insieme a ottime qualità produttive e buoni momenti di regia, rendono comunque le poche e brevi puntate relativamente godibili. Rimane però la frustrazione per una seconda stagione che si è fatta attendere troppo a lungo e che ha scelto la strada in fondo più banale per continuare, dove l'elemento fantascientifico è sia cruciale sia ridotto a comodo motore narrativo. Ma se un elemento fondamentale è privo di peso l'impalcatura su cui si regge sarà altrettanto eterea. Infatti la nuova stagione di Russian Doll risulta divertente ma, a dispetto della ambizioni, manca di sostanza e finisce per essere in fondo dimenticabile.