Halloween Kills

Con le zucche e i dolcetti torna anche la paura

Secondo capitolo della trilogia con cui David Gordon Green ha resettato la celebre saga orrorifica, Halloween Kills ricomincia là dove ci aveva lasciati, tre anni fa, il primo episodio. Convinta di avere liquidato Michael Myers, l' intrepida Laurie Strode è ricoverata in ospedale per le ferite riportate nello scontro. Invece il mostro è sopravvissuto e dà inizio alla strage degli abitanti di Haddonfield. Il compito di affrontarlo toccherà alle Strode di seconda e terza generazione, sua figlia Karen e sua nipote Allyson. Il mostruoso incasso di 50 milioni di dollari ai botteghini d' America, dove è uscito lo scorso weekend, non è garanzia di qualità. Ci sono i fiumi di emoglobina cari al pubblico della mezzanotte, con le vittime che si comportano da perfetti idioti; gli "easter egg" (citazioni più o meno mascherate) graditi ai fan; e c' è l' impagabile - ma qui sottoutilizzata - Jamie Lee Curtis, che debuttò quarant' anni fa assieme al prototipo del futuro franchise. Però il film sconta l' handicap comune agli episodi di raccordo (i primi venti minuti scorrono in un riassunto del film del 1978) in attesa dell' epilogo, ora in post-produzione, Halloween Ends . La sceneggiatura fatica a tenere insieme i pezzi, limitandosi a cucire le varie scene "slasher" in cui Myers affetta una folla di personaggi che erano ragazzini nel seminale horror di John Carpenter. A un certo punto i cittadini di Haddonfield si mobilitano come vigilantes per uccidere il cattivo, facendoci intravedere che anche dentro la gente "perbene" è rinchiuso un mostro. Ma, ahimè, è solo un imput, scollato dal resto e lasciato rapidamente cadere.
Da La Repubblica, 21 ottobre 2021


di Roberto Nepoti, 21 ottobre 2021