Quanti stereotipi per le furfanti
di Roberto Nepoti La Repubblica
Terza messa in scena di un soggetto già raccontato nel 1964 (I due seduttori, con Marlon Brando e David Niven) e nel 1988 (Due figli di con Steve Martin e Michael Caine), in versione femminile - ma non femminista - e con uno stile un po' anacronistico. In una Costa Azzurra di cartapesta denominata Beaumont-sur-mer, l'elegante Josephine esercita da maestra l'arte della truffa spennando milionari ma poi le capita tra i piedi la voluminosa Penny, brava anche lei ma negli imbrogli di piccolo cabotaggio. Ricattata, la bella è costretta a dar lezione di raggiro alla rustica collega. Malgrado il tentativo di "femminilizzare" il soggetto, i personaggi non si discostano dagli stereotipi maschili delle pellicole precedenti. Quel che è peggio, Anne Hathaway e Rebel Wilson appaiono disinteressate a quel che stanno facendo: non hanno "chimica" e, a volte, sembra che recitino in due film diversi. Roba rilassante e leggera, che si dimentica subito.
Da La Repubblica, 16 maggio 2019
di Roberto Nepoti, 16 maggio 2019