Andrea Bellavita
Film TV
Il percorso di Malick negli ultimi anni (da The Tree of Life) si è fatto sempre più preciso, rigoroso, ineluttabile quasi: esplorare la profondità (umana, spirituale, universale) sotto la superficie della realtà (quotidiana, relazionale, scientifica anche). Sgombrando ogni dubbio: non un grande regista che ha perso l'ispirazione, ma un poeta che si è autoimposto una regola artisticamente monacale. Astrazione e rarefazione visiva (anche senza il solito Emmanuel Lubezki alla fotografia), contrappunto sonoro (questa volta di una magniloquenza un po' autoevidente, come nello stile di James Newton Howard) e scarnificazione del parlato, con i personaggi che non dialogano mai, ma recitano testi, legati da un nesso logico più che da una sintesi o da un confronto. [...]
di Andrea Bellavita, articolo completo (1690 caratteri spazi inclusi) su Film TV 2 settembre 2020
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