Dumbo |
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Un film di Tim Burton.
Con Colin Farrell, Michael Keaton, Danny DeVito, Eva Green.
continua»
Titolo originale Dumbo.
Fantastico,
Ratings: Kids,
durata 112 min.
- USA 2019.
- Walt Disney
uscita giovedì 28 marzo 2019.
MYMONETRO
Dumbo
valutazione media:
2,98
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il ritorno dell'elefantino pieno di inquietudine
di Emiliano Morreale La Repubblica
Come tutti i registi che si inventano un proprio mondo riconoscibile, Tim Burton, dopo i primi film che lo hanno rivelato come uno dei talenti più originali di Hollywood (da Edward mani di forbice a Ed Wood) ha rischiato di ripetersi e di girare a vuoto. I segnali sono cominciati già quasi vent' anni fa, anche se di volta in volta la forza del regista emergeva di nuovo (La sposa cadavere, ad esempio). Le sue riletture di vecchi film e storie classiche, da Alice in wonderland al Pianeta delle scimmie, erano spesso monche, ridondanti. Mai però Burton aveva deluso come in questo ultimo lavoro. Eppure le premesse c'erano: il regista, originario di Burbank, città della Disney, aveva cominciato a lavorare proprio in quella casa di produzione, realizzando cortometraggi folgoranti dall'aria subito molto dark. La favola dell'elefantino volante aveva poi degli elementi di crudeltà e inquietudine nelle corde del regista (si pensi al sogno quasi surrealista degli elefantini rosa), ed è oltretutto ancora una volta la storia di un freak, di un diverso che cerca il proprio riscatto, come sempre i film di Burton. Ma è da subito, a livello di progetto, che il film non funziona: l'idea del film con attori in carne e ossa relega gli animali a una parte secondaria, toglie magia, e il mondo del circo ha un tono di déja vu. La storia diventa quella di due bambini che vivono col padre (Farrell), tornato senza un braccio dalla I guerra mondiale, e che adottano l'elefantino volante cercando grazie a lui di risollevare le sorti del circo in cui lavorano. Dumbo, dal canto suo, è stato separato dalla mamma e vorrebbe cercarla. La sceneggiatura accumula svolte pretestuose e incongrue, e oltretutto l'elefante comincia a volare dopo un quarto d'ora di film, e ripete il numero più e più volte, fino alla noia. Ogni scena ha un ritmo fiacco, tirato per le lunghe, e gli attori sono tutti stracchi o sopra le righe (tranne il grande Alan Arkin nel ruolo del banchiere): segno di un film che intende rivolgersi solo a un pubblico di bambini? Ma la grandezza di Burton, spesso, era stata proprio di sapersi rivolgere a un pubblico trasversale, attraverso la visualizzazione di inquietudini che potessero toccare varie generazioni. Unico elemento di curiosità nel film, un macabro parco dei divertimenti che sembra una visione da incubo di Disneyland, e in cui si volge la parte finale del film. Chissà se alla Disney se ne sono accorti.
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