essegi98
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sabato 6 aprile 2019
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vola piccolo dumbo!
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Tim Burton è tornato! Dopo un breve periodo di assenza finalmente ritorna con Dumbo, rivisitazione del quarto grande classico Disney uscito nel 1941 che salvò l’azienda dalla bancarotta, a causa dello scarso successo di Fantasia e di Pinocchio.
Basato sulla storia scritta da Helen Aberson e illustrato da Harold Pearl, e pubblicato nel 1939 dalla Roll-a-Book. Il nome del personaggio in originale è Jumbo Jr., ma il soprannome gli viene dato da una delle elefantesse sue madrine e deriva dalla parola inglese "dumb" ("stupido", "muto"), mentre in Italia viene chiamato Dumbo Jumbo.
Si tratta dell'unico personaggio disneyano protagonista di un film che porta il suo nome a non dire una parola durante tutto il film.
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Tim Burton è tornato! Dopo un breve periodo di assenza finalmente ritorna con Dumbo, rivisitazione del quarto grande classico Disney uscito nel 1941 che salvò l’azienda dalla bancarotta, a causa dello scarso successo di Fantasia e di Pinocchio.
Basato sulla storia scritta da Helen Aberson e illustrato da Harold Pearl, e pubblicato nel 1939 dalla Roll-a-Book. Il nome del personaggio in originale è Jumbo Jr., ma il soprannome gli viene dato da una delle elefantesse sue madrine e deriva dalla parola inglese "dumb" ("stupido", "muto"), mentre in Italia viene chiamato Dumbo Jumbo.
Si tratta dell'unico personaggio disneyano protagonista di un film che porta il suo nome a non dire una parola durante tutto il film. parlerà solamente nella serie televisiva a pupazzi dedicata al film, Dumbo's Circus (inedita in Italia), nella quale diventa un elefantino adolescente.
Dopo il successo de La bella e la bestia e Il libro della giungla, Walt Disney continua a rinfrescare i suoi classici e ora si aggiunge Dumbo, diretto da Tim Burton con Colin Farrell, Danny DeVito, Michael Keaton e Eva Green. Oltre alla storia del famoso elefante dalle orecchie grandi, si attendono anche Mulan e Aladdin nel progetto di remake in live-action dei più importanti film di Walt Disney. Se Michael Keaton, dunque, torna per la terza volta a lavorare con il regista di Beetlejuice, Batman e Batman - Il ritorno, Colin Farrell si troverà per la prima volta sul set di Tim Burton nel ruolo del protagonista vinto per un soffio. Per la parte di Holt concorrevano, infatti, anche Chris Pine e Will Smith, scelto invece per Aladdin.
ll film di Tim Burton si discosta dall’originale a un certo punto della pellicola e ne amplia i confini ponendosi come seguito ufficiale del film originale.
Il film riesce a cogliere moltissimi elementi dei primi anni del secolo scorso e farli esplodere attraverso dei personaggi particolari compreso lo stesso Dumbo. Per esplodere si intende darli una loro motivazione sulla perdita di un loro caro come la madre dell’elefantino che sarà uno degli elementi cardine del film.
Burton colui che ha ancora paura dei clown riesce a risaltare le loro emozioni e a mostrare dei personaggi che una volta venivano considerati al di fuori della società. La pellicola fa anche riferimento alla Famiglia di Saltimbanchi un opera del Periodo rosa di Picasso.
Tutti i personaggi sono differenti, e nonostante siano stati riprodotti come un gruppo, tutti sembrano sconnessi tra loro e sembrano essere completamente isolati, come si può notare dai loro sguardi e gesti, che li portano ad isolarsi reciprocamente. Secondo alcuni studi, questa rappresentazione di saltimbanchi isolati e poveri potrebbe essere un’allusione alla mesta e povera situazione dello stesso Picasso e alla sua cerchia.
Il film si apre come un viaggio che ti introduce nel mondo del circo con i classici stili di Tim Burton, espressionismo tedesco, atmosfere gotiche e pochissime ambientazioni alla luce del sole, tutto in chiave dark. La pellicola è accompagnata da una colonna sonora che farà venire i brividi, composta dal grandissimo Danny Elfman.
Le inquadrature pur non essendo così eclatanti in alcune situazioni, nei momenti di tensione del film sorprendono per la loro efficacia e da una computer grafica cura in ogni particolare. Un altro tema caro per Tim Burton è l’Espressionismo tedesco e cita registi del passato che resteranno sempre nella memoria del cinema come per l’appunto i fratelli Auguste e Louis Lumière.
La celebre scena degli elefanti rosa viene ripresa anche nel Dumbo di Tim Burton e lascio scoprire a voi come sarà. Molti atri temi della pellicola originale vengono ripresi ma semplificati, trattandosi di un film che si rivolge a un pubblico esclusivamente per bambini, nonostante le sue atmosfere gotiche.
Tuttavia di fronte a questi film in carne e ossa manca qualcosa. Manca l’ingenuità del disegno, manca la sua forza fantastica, la sua poesia, la capacità creativa e soprattutto manca quella libertà immaginifica che non rinchiudeva lo spettatore dentro la gabbia di un realismo diventato oggi l’unico metro per giudicare un film.
Dumbo sicuramente è il miglior prodotto dei Disney live-action degli ultimi anni e non mancherà di certo qualche lacrimuccia che faranno emozionare anche i più grandi.
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[+] dumbo torna a volare in un film live-action
(di antonio montefalcone)
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samanta
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domenica 31 marzo 2019
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nessuno è sempre solo
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Nessuno è sempre solo afferma un personaggio del film e così anche il Dumbo l'elefantino volante della nostra storia avra tanti che gli vogliono bene. Innanzitutto non definererei il film un remake live del fim animato del 1941 infatti hanno ben poco in comune (ad esempio non c'é il simpatico topolino) piuttosto è un film ispirato dallo stesso soggetto.
La trama (elementi di spoiler): nel Circo Medici arriva (siamo nel 1919 nel Missouri) Holt (Colin Farrel) reduce di guerra dove ha perso un braccio, nel circo lavorava insieme a sua moglie con i cavalli, ma trova tutto cambiato, la moglie è morta di "spagnola", i cavalli per ragioni economiche sono stati venduti, gli rimangono i due piccoli figli Milly e Joe.
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Nessuno è sempre solo afferma un personaggio del film e così anche il Dumbo l'elefantino volante della nostra storia avra tanti che gli vogliono bene. Innanzitutto non definererei il film un remake live del fim animato del 1941 infatti hanno ben poco in comune (ad esempio non c'é il simpatico topolino) piuttosto è un film ispirato dallo stesso soggetto.
La trama (elementi di spoiler): nel Circo Medici arriva (siamo nel 1919 nel Missouri) Holt (Colin Farrel) reduce di guerra dove ha perso un braccio, nel circo lavorava insieme a sua moglie con i cavalli, ma trova tutto cambiato, la moglie è morta di "spagnola", i cavalli per ragioni economiche sono stati venduti, gli rimangono i due piccoli figli Milly e Joe. Il proprietario del circo Max (Danny De Vito) gli affida gli elefanti e un'elefantessa di lì a poco partorisce un elefantino con delle orecchie mostruose per la loro enormità. Sarà questo una fonte di guai, specie quando grazie a Milly si scopre che grazie alle piume quando gliene viene fatta vedere una, Dumbo (così viene chiamato) vola (la famosa piuma magica che c'era nel film animato). Max si associa ad un importante impresario Vandevere (Michael Keaton) che vuole gestire alla grande un simile fatto eccezionale. Si verificheranno una serie di colpi di scena con il nuovo impresario che vuole uccidere la madre di Dumbo e licenziare tutti i dipendenti del vecchio circo. Ovviamente Dumbo metterà a tutto a posto e potrà ritornare con la madre in Oriente a vivere nella foresta in libertà.
Il film a mio avviso presenta aluni aspetti positivi: come gli ottimi effetti speciali: bellissime le scene iniziali e finali, ma ha anche alcune criticità: la storia più che sulla fantasia punta sul fragore e l'incalzare assordante delle scene, i personaggi sono troppo macchiettistici, specie i cattivi, il film manca di delicatezza, di un pò di fantasia poetica, i dialoghi non danno un attimo di respiro. Prima di passare agli attori osservo che la regia di Tim Burton non convince come film per bambini è troppo fragoroso, per adulti è troppo pesante.Se si fa un confronto con un recente film con anologo ambiente di circo The Greatest Showman che narra la storia del circo Barnum, non c'è storia, quest'ultimo ha una qualità superiore. Tim Burton è un regista (nonché attore, scenggiatore, produttore) geniale ed eclettico, ma in questo caso a mio avviso non sentiva la storia. Questa circostanza si riflette sulla recitazione: Colin Farrel è uno dei misteri con Nicolas Cage di Hollywood interpretano una valanga di film con recitazione spesso non all'altezza, ma se capisco il perchè per Cage stante la parentela che lo protegge, sono attori molto discontinui nella recitazione, specie Colin Farrel non è molto espressivo e lo dimostra in questo film, l'unico che emerge è il buon Danny De Vito che possiede un tale mestiere che qualunque parte gli si affidi riesce sempre ad emergere.
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inesperto
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domenica 14 aprile 2019
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jumbo
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Classicamente dedicato ad un pubblico infantile, ma godibile anche per un adulto. Il film è piacevole da seguire nello svilupparsi della trama e gli attori sono bravi: anche se Colin Farrell ricopre un insolito ruolo che non ne risalta le note capacità, Michael Keaton, Eva Green e Danny DeVito rispondono molto bene. Quello che manca, come già sottolineato altrove, è proprio Tim Burton: sembra che si sia limitato al regolare compitino, ma per quello sarebbe stato sufficiente qualunque altro regista.
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ralphscott
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sabato 25 maggio 2019
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l'emozione si alza in volo
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Il grande cinema classico, le favole dei buoni sentimenti,di storie con malvagi che trovano la fine che meritano e buoni che,temprati da mille disavventure,riescono finalmente a meritarsi la felicità dopo averla solo accarezzata. Keaton ci regala una maschera da ricordare,ennesima prova di un poliedrico,sensibile attore. Farrell è credibile,curiosamente menomato come ne "L'inganno" di S.Coppola. La Green strepitosamente fisica. Che dire d'altro ancora? C'è tutto ciò che ci si aspetta,per cui vibriamo e palpitiamo. Burton ha proprio il merito di ammodernare la storia,anche metafora della fallacità delle macchine quando l'uomo ne perde il controllo,senza stravolgerla.
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Il grande cinema classico, le favole dei buoni sentimenti,di storie con malvagi che trovano la fine che meritano e buoni che,temprati da mille disavventure,riescono finalmente a meritarsi la felicità dopo averla solo accarezzata. Keaton ci regala una maschera da ricordare,ennesima prova di un poliedrico,sensibile attore. Farrell è credibile,curiosamente menomato come ne "L'inganno" di S.Coppola. La Green strepitosamente fisica. Che dire d'altro ancora? C'è tutto ciò che ci si aspetta,per cui vibriamo e palpitiamo. Burton ha proprio il merito di ammodernare la storia,anche metafora della fallacità delle macchine quando l'uomo ne perde il controllo,senza stravolgerla. E lo fa col suo marchio di fabbrica,con gli occhi ed il cuore di un fanciullo dalla grandissima immaginazione.
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eugen
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giovedì 28 dicembre 2023
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film di tim burton, una garanzia
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Che ogni film di Tim Burton sia una garanzia e'vero e vale certamente anche in questo caso, con"Dumbo"(2019), trasposizione in film d'attori del film 'danimazione del 1941 e scritto da Ehren Kruger. 1919, USA: torna una star del circo Medici, ferito nella battaglia delle Ardenne, ritrovando i figli piccoli ma gia'molto"svegli", dopo essere rimasto vedovo della moglie. Nel circo e'nato Dumbo, elefantino dalle orecchie molto grandi, che proovoca la deerisione e lo scherno di molti spettatori, ma li entuasiasma, sapendo volare. Dopo un episodio tragico, non dovuto a sua (di Dumbo o della star citata)responsabilita', Dumbo entusiasma il pubblico, tanto da coinvolgere un ricco e cinico impresatio circense, che scrittura Dumbo e una trapezista affascinante, gia'nel"cast".
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Che ogni film di Tim Burton sia una garanzia e'vero e vale certamente anche in questo caso, con"Dumbo"(2019), trasposizione in film d'attori del film 'danimazione del 1941 e scritto da Ehren Kruger. 1919, USA: torna una star del circo Medici, ferito nella battaglia delle Ardenne, ritrovando i figli piccoli ma gia'molto"svegli", dopo essere rimasto vedovo della moglie. Nel circo e'nato Dumbo, elefantino dalle orecchie molto grandi, che proovoca la deerisione e lo scherno di molti spettatori, ma li entuasiasma, sapendo volare. Dopo un episodio tragico, non dovuto a sua (di Dumbo o della star citata)responsabilita', Dumbo entusiasma il pubblico, tanto da coinvolgere un ricco e cinico impresatio circense, che scrittura Dumbo e una trapezista affascinante, gia'nel"cast". Qui, ancora una volta, Dumbo entusiasma nonostante la mancanza di una rete protettiva, esibendosi con la trapezista in un volo entusiasmante, ma ormai Dreamland e'distrutta da un incendio terribile. Dumbo ritrova la libeerta' con la madre e se ne va nella giungla, mentre riprendre, tra varie difficolta'la vita del circo Medici. Forse non e'il"miglior"Burton(sempre pero considerando una logica che vede sempre l'artista in competizione con se'stesso, logica molto discutibile e comunque castrante la creativita', certamente), ma il film e'talmente immaginifico e creativo per gli spunti che offre agli spettatori e alle spettatrici di ogni eta'(sottolineo il particolare, dato che non e'un film "per bambini", come spesso si tende a dire in senso litante-riduttivo),,da meritare particolare menzione comunque. Non conoscendo l'originale, mi limitio a esmainare il film di Burton, senza rapproto all'originale. Colin Farrell(la star cicrense reduce dalla prima guerra mondiale), Michael Keaton(il cattivo impresario circense), Danny de Vito(Medici)Eva Green(la trapezista affascinante)e Alan Arkin sono interpeti di noteovlisssima statura, che insieme alla"promessa"Dumbo, conferiscono al film il suo indubbio fascino. Eugen
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carlo primo
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martedì 2 aprile 2019
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burton altamente educativo
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Burton confeziona un blockbuster altamente educativo, perfetto per i bambini e che tiene col fiato sospeso, inserendoci tutti i suoi classici topoi e una serie di messaggi e idee politiche progressiste. Dumbo incarna il freak burtoniano, l'artista, dotato di enorme sensibilità e di capacità superiori agli altri ma osteggiato per la sua diversità. Parla del rapporto uomo-animale, del maltrattamento degli animali nei circhi. Sfiora anche l'argomento del mobbing-bullismo. Il padre, che ha un'amputazione al braccio sinistro, incarna un role model, una figura forte, sensibile ed eroica. La bambina, personaggio completamente positivo, figlia del circo, è destinata a imparare un numero e vivere di quello, ma si rifiuta di farlo: preferisce diventare una scienziata.
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Burton confeziona un blockbuster altamente educativo, perfetto per i bambini e che tiene col fiato sospeso, inserendoci tutti i suoi classici topoi e una serie di messaggi e idee politiche progressiste. Dumbo incarna il freak burtoniano, l'artista, dotato di enorme sensibilità e di capacità superiori agli altri ma osteggiato per la sua diversità. Parla del rapporto uomo-animale, del maltrattamento degli animali nei circhi. Sfiora anche l'argomento del mobbing-bullismo. Il padre, che ha un'amputazione al braccio sinistro, incarna un role model, una figura forte, sensibile ed eroica. La bambina, personaggio completamente positivo, figlia del circo, è destinata a imparare un numero e vivere di quello, ma si rifiuta di farlo: preferisce diventare una scienziata. Animalismo, empowerment delle persone con disabilità, autodeterminazione dei bambini e emancipazione delle donne. Il male, come sempre in Burton, è l'ideologia borghese e capitalista, sorda al sogno, insensibile e avida. Effetti visivi stratosferici.
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