Titolo internazionale | 5 Is the Perfect Number |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Igor Tuveri |
Attori | Toni Servillo, Valeria Golino, Carlo Buccirosso, Iaia Forte, Emanuele Valenti Marcello Romolo, Nello Mascia, Angelo Curti, Vincenzo Nemolato, Giovanni Ludeno, Mimmo Borrelli, Valentina Curatoli, Lorenzo Lancellotti, Emanuele Nocerino, Rocco Giordano, Edoardo Sorgente, Gigio Morra, Fabrizio Ceccarelli, Francesco Ceccarelli, Manuela Lamanna, Alberto Mangiapane, Anna Tuveri, Igor Tuveri. |
Uscita | giovedì 29 agosto 2019 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | 01 Distribution |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,39 su 21 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 26 settembre 2019
Un piccolo affresco napoletano nell'Italia anni Settanta. Peppino Lo Cicero è un guappo in pensione, vive la sua vita in ritiro, si occupa di pesca e del figlio Nino, guappo anche lui. Il film ha ottenuto 5 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, 9 candidature e vinto un premio ai David di Donatello, In Italia al Box Office 5 è il numero perfetto ha incassato 529 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Peppino Lo Cicero è un sicario di seconda classe della camorra in pensione, costretto a tornare in azione dopo l'omicidio di suo figlio. Questo avvenimento tragico innesca una serie di azioni e reazioni violente ma è anche la scintilla per cominciare una nuova vita.
Gli appassionati di graphic novel di qualità non hanno bisogno di particolari presentazioni di Igort, maestro riconosciuto a livello internazionale.
Coloro che non frequentano questa forma d'arte hanno ora la possibilità di conoscerlo e forse potranno apprezzarne le qualità di regista con quella libertà di valutazione che ci si può consentire quando, nel passaggio da una forma di espressione ad un'altra, non si conosce il modello. Perché questo film nasce dal volume omonimo pubblicato nel 2002. Chi lo ha concepito sulla carta ora lo ha diretto per il grande schermo.
In questi casi il lavoro del casting è più che mai fondamentale perché i personaggi hanno già ricevuto una caratterizzazione sulla pagina che ha lasciato un'impronta ben precisa nell'immaginario di chi ha letto e apprezzato. Sia per loro che per chi giunge iconicamente vergine dinanzi a questa storia va detto che tutti i personaggi hanno trovato l'attore giusto che ha offerto loro carne, sangue e voce. A partire da Toni Servillo che aderisce con grande partecipazione alle azioni e ai pensieri di un uomo che vede la propria attività di killer come un lavoro faticoso che ha una propria (distorta) morale.
Lui, Buccirosso, Golino e tutti gli altri fino ai ruoli minori sanno offrire caratterizzazioni da cinema anni '70 innervate da uno sguardo, quello di Igort, che sa come andare 'oltre' la storia riuscendo a far diventare protagonisti gli spazi e gli edifici in ogni inquadratura.
Qui si vede l'anima dell'artista eclettico che, tavola dopo tavola, ha dovuto 'ambientare' le proprie storie con tutta la libertà che offre il disegno. Questo non è però stato di ostacolo alla ricerca delle location ma, sembrerebbe, di stimolo all'individuazione delle vie, dei palazzi, delle scale in cui collocare le vicende.
Si potrebbe gestire un intero semestre universitario sul rapporto tra cinema e architettura con questo film in cui le sorprese (che non mancano) potrebbero anche non esserci sul piano della sceneggiatura. Perché a sorprendere sono, una dopo l'altra, le scene in cui anche il minimo dettaglio assume un senso. Non succede spesso nel cinema (italiano e non). Quando accade va reso onore al merito.
Ci ha messo 13 anni e 10 stesure per adattare su grande schermo il suo graphic novel, Igor Tuveri. Il film 5 è il numero perfetto, previsto in uscita per i primi di settembre, è ambientato negli anni Settanta in una Napoli notturna e nebulosa, deserta, volutamente lontana da quella "livida e frontale alla Gomorra", racconta il regista al Comicon. "La mia idea era di grande stilizzazione: anche le sparatorie del film sono coreografate".
Protagonista è Peppino Lo Cicero, interpretato da Toni Servillo, questa volta nei panni di un guappo in pensione costretto dagli eventi a tornare in azione con tanto di impermeabile "che fa il verso direttamente a Bogart di Casablanca".
C'è da scegliere l'arma giusta, così Peppino si reca dal Gobbo - new entry non presente nel graphic novel - un personaggio apparentemente miserabile capace però di trovargli in poco tempo la pistola perfetta per farlo tornare in pista.
Il regista descrive i suoi protagonisti, dopo aver poco elegantemente sintetizzato la storia così: "Due cavalli che galoppano. La trama non mi interessa affatto". I due 'cavalli' in questione sarebbero in sostanza Peppino Lo Cicero e Toto Macellaro: "Due gangster di periferia, due gregari, due killer del ca**o che andavano a uccidere, ma non sono mai stati e mai saranno due capi. Ecco, questo loro non farcela fa molto Europa, loro non sanno se ce la faranno. Ce n'è uno, Peppino Lo Cicero, che cerca vendetta perché gli hanno ammazzato il figlio, e l'altro che lo deve affiancare perché è il suo vecchio compare di missioni per la Camorra e si ritrova in mezzo".
Preziosi sono stati gli incontri con la costumista Nicoletta Taranta, il montatore Walter Fasano e il direttore della fotografia Nicolaj Bruel, oltre che con gli attori. "Toni Servillo si è innamorato del personaggio perché è un killer che ha commesso azioni riprovevoli, ma anche un uomo fragile in un film non di sole pistolettate, ma di intarsi emotivi. Valeria Golino penso sia la vera protagonista segreta della storia, perché è l'unico personaggio che sa realmente cosa fare. Ha un padre ex criminale, un fratello galeotto che entra ed esce di prigione, è innamorata del killer Peppino, ma resta una maestrina che legge il Gattopardo ed è molto più colta di tutti gli altri. E Carlo Buccirosso, che spesso si presta a ruoli comici, qui ne ha uno molto drammatico con una vasta gamma di sincerità e insincerità".
Bel film sia sotto l'aspetto dell'interpretazione e sia per la fotografia e i costumi. Toni Servillo si dmostra come sempre un grande pigmalione nel suo stile recitativo e catalizza su di se gran parte delle sequenze del film. Ottimo poi Carlo Buccirosso nel suo encomiabile ruolo di attore spalla e per gli inaspettati risvolti che vanno a caratterizzare il personaggio che egli interpreta nel [...] Vai alla recensione »
Ricco di citazioni cinefile, da Tarantino (nume tutelare) a Sergio Leone, finanche a Salvatores, nel quinto ed ultimo capitolo, e chi più ne ha più ne metta (per non parlare dei titoli di testa e di coda, esplicitamente vintage), trova nella qualità delle immagini la propria indubbia eccellenza (anche se nulla di meno era legittimo attendersi).
Igor Tuveri non è di certo il primo fumettista che dirige un film tratto da un suo fumetto e quando un’artista del mondo delle nuvole parlanti si cimenta con la trasposizione di una propria opera, spesso i risultati possono variare dal capolavoro assoluto all’orrido. Nel caso di “5 è il numero perfetto”, il risultato è un buon film, piuttosto originale, [...] Vai alla recensione »
il film dell'esordiente regista Igort, fumettista che porta sullo schermo un suo soggetto, ha come protagonista principale Toni Servillo, che interpetra il guappo Peppino Lo Cicero, ed è ambientato a Napoli nel 1972. Nei vicoli di una città deserta e sotto una pioggia incessante avviene l'agguato del figlio Nino da parte di un esponente di un clan rivale.
Il regista(che sceneggia) esordisce adattando fedelmente la propria graphic novel omonima del 2002 con un film diviso in atti che frulla Tarantino,Besson,Johnnie To(che pare avrebbe dovuto esserne il regista),Batman,Dick Tracy,Diabolik,e persino un pizzico di Antonioni.Con le puntuali riflessioni sui tempi che cambiano in peggio e l'impossibilità di adattarvisi per gli antichi codici [...] Vai alla recensione »
Un film che finalmente tira fuori il dark e il gotico di Napoli. Lo definirei un Noir Partenopeo,i dialoghi e le voci fuori campo sono scritti con grande maestria. La trama è molto semplice,un padre della mala è pronto a scatenare l'inferno per vendicare la morte del figlio assassinato. Servillo porta sullo schermo un uomo solo,malato e condannato ad una vita squallida,un uomo che [...] Vai alla recensione »
Il film è la trasposizione, dalla carta in celluloide, della omonima graphic novel messa in opera dal medesimo autore, Igort, con effetti estranianti per un pubblico cinematografico-televisivo, proiettato verso un futuro di media virtuali, non più abituato a distinguere tra realtà e finzione. La lettura di un fumetto non consente mai una assoluta immedesimazione nella storia, [...] Vai alla recensione »
Nel coro di un imbarazzato elogio critico al film francamente posso affermare che lo spettacolo annoia. Igort l'autore dai suoi curricula emerge sostanzialmente come uno scrittore di fumetti (che riconosco di non avere letto) conosciuto anche all'estero che si è dedicato anche alla sceneggiatura (solo 3 film) compreso anche questo film di cui è anche il soggettista e il [...] Vai alla recensione »
Nel panorama del cinema italiano,questa pellicola,si presenta con stilemi e registri innovativi. Innazitutto,Igort,ci presenta una Napoli,come tante città,senza eccessi,con ombre e luci da noir,d'altri tempi,ma vicini ad una fumettistica gradita al regista.Storia solida,con un cast perfetto in iogni suo tassello. Rigorosa la messa in scena,con la dose giusta di azione,senza cedere a facili [...] Vai alla recensione »
Onestamente non ho letto mai nulla di Igort, men che meno il "romanzo grafico" che ha dato origine al film, ma devo dire che non se ne sente la mancanza. Certe scene sembrano proprio essere dei fumetti vivi e certi momenti, come le introduzioni ai capitoli, veramente ben fatti. E questo girato nei vicoli notturni di una Napoli dove il sole non arriva mai, manco di striscio, e dove i panni [...] Vai alla recensione »
Vedibile questa prima volta al cinema dell'autore di graphic-novel Igor Tuveri. Non mi avventuro nella distinzione (fatta da Servillo) tra i termini graphic novel e fumetto, che pensavo appartenessero ad un unico genere. Il film è pieno di inquadrature da fumetto, in una Napoli piovosa e buia. La mia massima è sempre stata "L'autore è uno che non lo lascia a [...] Vai alla recensione »
Ottimo ganster movie ottimamente ricostruito in una Cupa Napoli,Atmosferè bellissime, gran fumettone interpretato da un grande Servillo e Buccirosso,assecondati dalla sempre brava Golino.Igort dirige molto bene e crea un gran bel film ...con un sospiro di sollievo che per il grande cinema è una bella scoperta
Capita raramente di vedere un film italiano così curato e produttivamente ricco. Fotografia, scenografia e costumi sono di prim'ordine. Tuttavia il film, pur visivamente interessante, arranca faticosamente, probabilmente a causa di una drammaturgia irrisolta e poco interessante, che non trova un (suo) vero ritmo cinematografico.
Ottimo film pieno di colpi di scena e suspance ti tiene lì con il fiato sospeso perché non vedi L ora di sapere cosa succederà dopo. Tony servilo in un ruolo eccezionale..Valeria golino un po’ meno .. buccirosso serio divertente e simpatico come sempre a tratti il film ti strappa anche qualche sorriso....parlano spesso in dialetto napoletano quindi spero per voi che qualche [...] Vai alla recensione »
Bella storia, ma se solo fosse stato parlato in un napoletano comprensibile, come in Operazione San Gennaro. No, tutti gli attori parlavano biascicando le parole, surrandole a mezza bocca, sottovoce, masticandole in un napoletano incomprensibile a noi poveri diavoli.
Dai. Un po' di oggettività. Questo film è davvero pessimo! E' brutto. Girato male. Lento. Non interessante. Non divertente. Una copia di un'americanata qualunque (c'è chi lo paragona a Sin City; per me questa è una brutta copia del già mediocre Lucky Number Slevin). Servillo è insopportabile.
2.5 Penso sia un bel film, pero avevo altre aspettative, dopo 40 minuti stufato sono andato via, in multisala 8.80 euro sono troppi
Pioggia, luci dei lampioni che si riflettono sul lastricato bagnato dei vicoli, ombre minacciose ad ogni angolo. È una Napoli notturnissima quella scelta da Igort (Igor Tuveri) per iniziare il suo viaggio in una città in cui persone, strade, antichi palazzi sembrano usciti da un sogno. In principio, infatti era graphic novel. Ora i disegni si fanno carne viva, mantenendo però un profondo fascino onirico. [...] Vai alla recensione »
Una sorta di Sin City alla napoletana. La graphic novel di Igort (qui, anche regista) ha come protagonista, in una Napoli degli anni Settanta, Peppino Lo Cicero, un camorrista in pensione il quale, dopo l'uccisione del figlio, decide di vendicarsi, facendosi aiutare dall'amico Totò 'O Macellaio (Buccirosso) e dalla storica amante Rita (Golino). Una bella fotografia accompagna questo intrigante omaggio [...] Vai alla recensione »
Si gode fin dai titoli di testa. Con quella silhouette nera che si staglia su fondo giallo. Così acido. Così anni '70. Così "poliziottesco". Fra crepitar di pallottole e soluzioni grafiche degne di un Saul Bass (l'artista che faceva i titoli per Hitchcock), 5 è il numero perfetto marca fin dalla soglia di ingresso la sua distanza dal tono medio del cinema medio fatto per lo spettatore medio.
"Noir" scritto al contrario è "rion". 5 è il numero perfetto è ambientato nel rione Sanità, tra i palazzi barocchi utilizzati anche da Martone per Il sindaco del rione Sanità. Infatti è un anti-noir: parte dai polar con Lino Ventura, dove c'è sempre uno meno criminale tra i malavitosi, e il centro è maschile. E arriva alla Smorfia, che al numero 5, "la mano destra", assegna funzioni virili e giustiziere, [...] Vai alla recensione »
Napoli, anni Settanta. Peppino Lo Cicero, disincantato camorrista di seconda classe ormai in pensione, riprende in mano la pistola e torna in pista dopo l'uccisione a sangue freddo del figlio, erede della sua carriera malavitosa. Il tragico avvenimento innesca una serie di azioni e reazioni violente che determineranno un cambio di equilibri nelle famiglie mafiose, ma saranno anche all'origine dell'incontro [...] Vai alla recensione »
Il guappo sicario napoletano dalla carta al cinema, ma la mano è inconfondibile nel design, nei notturni neo noir, nella città spazzatura di vicoli e interni fatiscenti: Igort firma sceneggiatura (dalla sua graphic novel), regia e direzione artistica creando atmosfera e sensualità visivia. Dimentica però di implementare la storia al di là dell'intreccio arcinoto, e fumettistico, del killer invecchiato [...] Vai alla recensione »
Domanda Non Retorica - ne vengono in testa sempre un certo numero quando guardiamo i film italiani. E vorremmo davvero che i registi, qualche volta d'intesa con gli sceneggiatori, venissero in soccorso per spiegare certe scelte per noi incomprensibili. Ma chissà? forse hanno una profondissima motivazione che alla nostra testolina sfugge. Perché in "5 è il numero perfetto" Toni Servillo ha un vistoso [...] Vai alla recensione »
Il debutto atteso, ma che forse in pochi speravano potesse riuscire, ed invece...Igort, all'anagrafe Igor Taveri, narratore, musicista, e soprattutto prodigioso illustratore, trae finalmente il coraggio del salto sul grande schermo, prendendo spunto da una delle sue graphic novel maggiormente apprezzate, "5 è il numero perfetto" appunto, gioiello uscito nel 2002, edito da Coconino Press.
Era di stanza a Tokyo Igort quando immaginava la Napoli uggiosa e bicromatica di 5 è il numero perfetto. Una città/set che poi negli anni è diventata un emblema, una di quelle iconografie a cui puntualmente torni con la mente mentre assisti sugli schermi alle trasfigurazioni dei vari Gomorra, con annesse parodie che ne smontano e rimontano i codici.
Il personaggio di Toni Servillo in 5 è il numero perfetto di Igort (alias Igor Tuveri) nasce nel 2007 in una storia a fumetti rimasta a lungo sulla carta, prima di approdare al cinema. Il film è ambientato nel 1972. Peppino Lo Cicero è un camorrista, ma è anche un padre adorato, avendo assicurato il benessere dei suoi cari uccidendo il prossimo indisturbato.
Il numero è perfetto, il film assai meno... Il fumettista Igort (alias Igor Tuveri), al debutto dietro la macchina da presa, volge in cinema una delle sue migliori graphic novel, «5 è il numero perfetto», amata da registi di culto asiatici come John Woo, Johnnie To e Takashi Miike, i quali tuttavia hanno rinunciato a portarla sul grande schermo. Curiosamente è sul piano del ritmo, in cui gli artefici [...] Vai alla recensione »
Il cinema come una nuova frontiera, una vera sfida a completamento dello sguardo di fumettista, narratore e musicista. E una Napoli notturna, metafisica e deserta. Ecco l'origine e il cuore pulsante di 5 è il numero perfetto dell' "esordiente" Igort. Ispirata ovviamente all'omonima graphic novel che l'artista dal 2004 ha tentato di adattare per il grande schermo ("diversi registi si sono cimentati [...] Vai alla recensione »
Le graphic novel sono una brutta bestia, da trasferire sul grande schermo. Glisso per misericordia sui molti fallimenti - nostrani e non - per festeggiare il debutto di un grande fumettista (e narratore) italiano alla regia. Igort (al secolo Igor Tuveri) ha ricavato un ottimo noir, stilizzato e implacabile, dal suo romanzo grafico-capolavoro del 2004, "5 è il numero perfetto".
La Napoli dell'immaginario audiovisivo di questi ultimi anni, deve molto a fenomeni come Gomorra che, dopo essere stato romanzo di culto, è stato dapprima un film intriso di una strana forma di realismo e poi una serie televisiva improntata a modelli di rappresentazione che sempre più si sono discostati dalla realtà fattuale per scivolare verso una forma di mitizzazione che in parte ha contraddetto [...] Vai alla recensione »
Peppino Lo Cicero è un guappo della vecchia scuola. C'è il boss che da gli ordini, ci sono i soldati che li eseguono. Tutto per il bene della Famiglia, che rimane la cosa più importante di tutte. Sempre. La sua intera carriera criminale s'è appoggiata comodamente su questi assiomi, senza mai un dubbio o un tentennamento. L'onore della guapperia lo costringeva a rimanere, calmo, al suo posto.
Igort debutta alla regia, e sceglie per farlo 5 è il numero perfetto, tra i suoi graphic novel più celebri e di maggior successo. E dopo aver arricchito il suo immaginario, e il suo stile nel ritrarlo, tra Francia e Oriente, il suggestivo palcoscenico del suo esordio sul grande schermo, in concorso alle Giornate degli Autori di Venezia76, è una cupissima Napoli noir.
Peppino Lo Cicero, guappo e sicario in pensione, torna in pista dopo l'omicidio di suo figlio. Questo avvenimento tragico innesca una serie di azioni e reazioni violente, scintilla per cominciare una nuova vita. Un piccolo affresco napoletano nell'Italia anni Settanta. 5 è il numero perfetto è una storia di amicizia, vendetta, tradimento e, in fondo, di una seconda opportunità e di una rinascita.
La città è piovosa e notturna. Deserta, per dire meglio desolata. Forse assente. Tanta pioggia e tanta oscurità si erano viste quasi solo in Blade Runner, ma quello era un altro discorso losangelino del 2019 visto dal balcone del 1982, superaffolato, rintronante e distopico. Qua invece c'è una Napoli del 1976, lucida d'acqua e di vicoli, (ri)disegnata dal celebrato Igort fumettista-sceneggiatore-regista [...] Vai alla recensione »
Si ha l'impressione di veder scorrere sullo schermo un graphic novel, più che di veder proiettare un film, nel guardare 5 è il numero perfetto, film d'apertura delle Giornate degli Autori, da domani in sala, ed esordio alla regia del fumettista IgorT, nome d'arte di Igor Tuveri. Forse non avrebbe potuto essere altrimenti. La macchina da presa, più che le leggi del cinema (pur Igort avendo ben in mente [...] Vai alla recensione »