Il film di Michele Mally ritrae vita e opere dei due artisti attraverso le opere dell'Albertina, del Belvedere, del Kunsthistorisches, del Leopold, del Freud e del Wien Museum. In esclusiva su TIMVISION.
di Rossella Farinotti
Riporta la data "1900" la pubblicazione de "L'interpretazione dei sogni" di Freud, libro terminato l'anno prima, ma che l'autore voleva segnalare come passaggio del nuovo secolo: quella nuova era in cui la psiche umana, finalmente studiata e risvegliata, avrebbe preso il sopravvento sulla storia e sulla società. Questo accade a Vienna, fulcro della cultura europea di quel ventennio. Diciotto anni dopo Egon Schiele e, qualche mese prima, il suo maestro Gustav Klimt, si spengono nella stessa città.
Vienna è una città vivida, ricca e colta. Nei salotti borghesi si riuniscono maestranze, intellettuali, grandi musicisti e artisti di rottura. Tra questi in Klimt & Schiele. Eros e Psiche si raccontano figure di spicco come Sigmund Freud, teorico inventore della psicanalisi di cui vediamo lo studio oggi divenuto casa-museo, lo scrittore Arthur Schnitzler, il pittore Koloman Moser, l'architetto Otto Wagner o, ancora, compositori come Richard Strauss che, con il suo valzer, era tra i più popolari musicisti del tempo, o Ludwig van Beethoven.
Il film narra, senza posa e con una ricca documentazione e belle immagini, di intrecci di storie di questi personaggi che si svolgono tra corridoi, musei come il Leopold Museum o l'Albertina, case private e strade di Vienna, intersecandosi con ciò che accadeva in Europa, la politica, la guerra e le sue tragiche conseguenze, e con storie di personaggi del tempo meno noti, ma che hanno toccato, in qualche modo, le vite degli altri.