jonnylogan
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domenica 8 dicembre 2024
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ritorno in ottimo stile
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Il regista indo - statunitense di The Sixth Sense – Il Sesto Senso (The Sixth Sense ; 1999) ci trasporta nelle perversioni di un uomo disturbato mentalmente la cui figura è liberamente modellata su quella del serial killer Billy Milligan, affetto da molteplici personalità dissociate l’una dall’altra e che esattamente come il protagonista, impersonato da un James McAvoy perfetto nel portarne sullo schermo le fobie e le idiosincrasie, sul finire degli anni ‘70 rapì e uccise numerose vittime.
Shyamalan presente al solito con un breve cameo, è come sempre molto attento al lato nascosto, recondito e difficile da esplorare della nostra psiche.
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Il regista indo - statunitense di The Sixth Sense – Il Sesto Senso (The Sixth Sense ; 1999) ci trasporta nelle perversioni di un uomo disturbato mentalmente la cui figura è liberamente modellata su quella del serial killer Billy Milligan, affetto da molteplici personalità dissociate l’una dall’altra e che esattamente come il protagonista, impersonato da un James McAvoy perfetto nel portarne sullo schermo le fobie e le idiosincrasie, sul finire degli anni ‘70 rapì e uccise numerose vittime.
Shyamalan presente al solito con un breve cameo, è come sempre molto attento al lato nascosto, recondito e difficile da esplorare della nostra psiche. Offrendoci lo spaccato di un uomo la cui identità è difficile da studiare. Abile nel nascondersi fra gli ammalati con una mente fragile, fino al punto di nascondere alla propria psichiatra, che in lui non vede mai un semplice caso da studiare ma un paziente al quale è legata emotivamente, la sua ventiquattresima e più pericolosa identità quella dell'assassino.
Detto della bravura di McAvoy, ingiustamente snobbato dalla notte degli Oscar. Anche le tre vittime, e in particolare Anya Taylor-Joy, nel ruolo della problematica Casey, riescono ad aggiungere alla pellicola una grande dose di pathos. Al quale contribuisce anche Betty Lynn Buckley che impersona la dottoressa Fletcher che da sempre ha in cura il protagonista.
Film non per tutti e che può raccogliere facilmente pareri contrastanti, perché incapace di analizzare il male restituito da Kevin. Scopo del regista era però posizionare la pellicola nel filone dei film thriller che si muovono su uno sfondo psicologico, aggiungendovi anche la creazione di un personale immaginario narrativo. Dato che le gesta di Kevin Wendell s’ incastrano narrativamente subito dopo quelle di Unbreakable – Il predestinato (Unbreakable; 2000) al quale tre anni dopo Shyamalan farà seguire Glass (id.; 2019), nel quale porterà nuovamente sul grande schermo tutti i protagonisti sia di Split, sia della pellicola del 2000, a conclusione di una trilogia molto particolare del cinema contemporaneo.
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martedì 1 giugno 2021
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forse un avvertimento di shyamalan
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Anche sui 3096 giorni di rapimento e segregazione dell'austriaca Natascha Kampusch e' stato fatto un film - "3096 days" del regista tedesco Sherry Hormann - ; la storia di SPLIT invece e' ambientata negli Stati Uniti, a Philadelphia, ed e' incentrata sui crimini del "mostro" Kevin, affetto da dissociazione della personalita', e sul rapimento e successiva segregazione di tre ragazze nei sotterranei dello zoo. Colpisce subito il timbro "iperrealistico" della fotografia, che deve restituirci il terrore provocato dall'alienazione mentale del protagonista - ben interpretato da un ottimo James Mc Avoy - in una moderna metropoli e le sue ritualita' pseudo-sataniche - la "Bestia" viene nominata spesso in deliranti rievocazioni nel corso del film.
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Anche sui 3096 giorni di rapimento e segregazione dell'austriaca Natascha Kampusch e' stato fatto un film - "3096 days" del regista tedesco Sherry Hormann - ; la storia di SPLIT invece e' ambientata negli Stati Uniti, a Philadelphia, ed e' incentrata sui crimini del "mostro" Kevin, affetto da dissociazione della personalita', e sul rapimento e successiva segregazione di tre ragazze nei sotterranei dello zoo. Colpisce subito il timbro "iperrealistico" della fotografia, che deve restituirci il terrore provocato dall'alienazione mentale del protagonista - ben interpretato da un ottimo James Mc Avoy - in una moderna metropoli e le sue ritualita' pseudo-sataniche - la "Bestia" viene nominata spesso in deliranti rievocazioni nel corso del film. Qui Shyamalan sparge a piene mani melodramma e toni agitati da "horror film" e il prodotto - realizzato da un regista che Morandini a ragione definisce "diseguale" - vale comunque come documentazione e avvertimento sulle mostruose alienazioni dei criminali della nostra epoca.
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mr.rizzus
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giovedì 4 marzo 2021
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capolavoro
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mr.rizzus
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lunedì 1 marzo 2021
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niente male!
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mr.rizzus
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giovedì 11 febbraio 2021
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capolavoro
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lunedì 1 giugno 2020
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più drammatico che thriller
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Io credo che il modo esplicito utilizzato dal regista per raccontare il film sia proprio voluto e cercato di volta in volta. Questo per sottolineare che non è un film pseudo-fantascientifico. Bensì solo una trasposizione cinematografica alla vecchia maniera, dove è importante avere tante informazioni per calarsi con metodo nell'introspezione dei personaggi. Da Kevin, fino alle ragazze rapite. Non bisogna guardare questo film aspettandosi colpi di scena o di essere invogliati dal mistero. Perche si parla di una storia realmente esistita. Piuttosto dovremmo fare attenzione a quanta sofferenza esiste tra le varie personalità che si combattono, identificando il protagonista non come un superuomo, ma come un comune mortale vicino a noi.
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Io credo che il modo esplicito utilizzato dal regista per raccontare il film sia proprio voluto e cercato di volta in volta. Questo per sottolineare che non è un film pseudo-fantascientifico. Bensì solo una trasposizione cinematografica alla vecchia maniera, dove è importante avere tante informazioni per calarsi con metodo nell'introspezione dei personaggi. Da Kevin, fino alle ragazze rapite. Non bisogna guardare questo film aspettandosi colpi di scena o di essere invogliati dal mistero. Perche si parla di una storia realmente esistita. Piuttosto dovremmo fare attenzione a quanta sofferenza esiste tra le varie personalità che si combattono, identificando il protagonista non come un superuomo, ma come un comune mortale vicino a noi. La parvenza del mostro adottata da Shyamalan non fa altro che proteggere dalla cruda realtà, come una maschera, William Stanley Milligan.
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francis metal
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lunedì 4 maggio 2020
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un po' esagerato
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Anche se è un tema classico non so se tutte quelle personalità multiple erano state già trattate nel cinema. Avevo sentito dire di persone con 24 personalità, ma ci sono delle cose che ovviamente fanno parte della finzione cinematografica. Non è possibile ad esempio che una di queste avesse il diabete...
Secondo me potevano risparmiare di inventarsi una personalità con i superpoteri come Hulk, giusto per fare spettacolo.
interessante la psicologia delle ragazze, che non riuscivano a reagire e a ribellarsi...
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elgatoloco
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domenica 12 aprile 2020
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disturbo disccociativo ma non solo...
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"Split"(2016, Mi, Night Shyamalan), film che dimostra ancora una volta come Shyamalan, parlandoci in questo caso di un sequestro di tre ragazze da parte di un sociopatico, affetto da disturbo della personalità(identità, se si vuole), riscontrato dai criteri fondamentali della psichiatraia, caso ispirato da un caso reale(Billy Milligan), riesca però ad andare oltre, a guardare al di là, verso una"condizione metafisica"(nel senso greco originario, "metà tà physikà", dopo o meglio oltre la natura), in una dimensione anche"limbica"(usando l'esprressione nell'accezione relativa alla fisiologia cerebrale), dove evidentemente intelletto e ragione non hanno più facile accesso.
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"Split"(2016, Mi, Night Shyamalan), film che dimostra ancora una volta come Shyamalan, parlandoci in questo caso di un sequestro di tre ragazze da parte di un sociopatico, affetto da disturbo della personalità(identità, se si vuole), riscontrato dai criteri fondamentali della psichiatraia, caso ispirato da un caso reale(Billy Milligan), riesca però ad andare oltre, a guardare al di là, verso una"condizione metafisica"(nel senso greco originario, "metà tà physikà", dopo o meglio oltre la natura), in una dimensione anche"limbica"(usando l'esprressione nell'accezione relativa alla fisiologia cerebrale), dove evidentemente intelletto e ragione non hanno più facile accesso... Non a caso , a parte il carattere intelligentemnete"tortuoso"del "delinquente"(reso benissimo da James Mc Avoy), che rende bene le safaccetature delle sue personalità(23, a quanto pare, come le riscontra la sua psichiatra), troviamo degli"intermezzi"che vengono in mente solo a un autore, scneggiatore-regista come lui, dove un bambina preadolescente viene portata a caccia, nonché anche indotta essa stesso a sparare, con un esito quasi fatale, tra l'altro, dato che rischia di uccidere uno zio, che in realtà potrebbe/dovrebbe stare al suo posto, cosa che invece non fa. Ma c'è anche il finale, dove ancora una volta, rovesciando la famosa affermazione-proposizione -chiave di Wittgenstein, "l'enigma esiste", nel senso che l'unica ragazza superstite si trova in un bar-ristorante e vede/ascolta un TG nel quale si parla della sua vicenda, ma c'è anche un altro avventore, curiosamente e"morbosamente"attratto dalla notizia e forse anche dalla ragazz...Molti si sono domandati se questo finale sia stato realizzato solo"per confondere le acque"; personalmente sono più propenso a credere che Shyamalan stai realizzando un ciclo di fil, di cui finora è stato realizzato questo secondo film, mentre la conclusione sarà in"Glass", che forse verrà completato prossimamente. Le sorprese di questa regista-autore, non a caso di cultura indiana(dove lo stacco tra realtà e dimensione onirica è molto minore che in Occidente, in cui comunque non si realizza mai una frattura dicotomica tra le due dimensioni)sono ancora molte e questa è solo una tra le altre, che si preannunciano, appunto. Altre interrpreti Anna Taylore-Joy, Betty Buckler(la psichjiarata che non riesce a risolvere i problemi del protagonista, finendo"sbranata"dall "Bestia"(e non è un paradosso, né un"errore medico"per Shyamalan, chiaramente), Haley Su Richarson e Jessica Sula, tutte più che solamente"impeccabili". El Gato
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hulk1
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giovedì 9 aprile 2020
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cambia mestiere
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Dopo la televisione che ha fatto tabula rasa di qualsiasi visione estrema, innovativa, perturbante ora è arrvata Netfilx , con la sua filosofia cechiobottista, di acquistare vecchie glorie, tentare il rilancio di autori mai di primo piano. Film senza sangue, senza viscere, senza tensione, senza nulla
Un nulla incarnato da un protagonista che alla fine non riusciva nemmeno a capire quale fosse la sua personalità., tre oche starnazzanti prive di qualsiasi personalità, è il cinema del fututro senza nulla di cinematografico.
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tutorial
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martedì 17 marzo 2020
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che film di merda!
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Che film di merda!
do 1 stella perché non posso dare di meno. Si sono impegnati davvero tanto per poter realizzare una schifezza del genere, non è facile fare un film così di merda
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