cami92
|
domenica 5 febbraio 2017
|
tra i migliori del regista
|
|
|
|
Bellissima opera del regista indo-americano, film mai banale e che trasmette sensaziono particolari.Da sottolineare la prova di James McAvoy.
|
|
[+] lascia un commento a cami92 »
[ - ] lascia un commento a cami92 »
|
|
d'accordo? |
|
rq831
|
domenica 5 febbraio 2017
|
l'orda
|
|
|
|
Film spaventoso è inquietante ,coinvolge e lascia il segno.
|
|
[+] lascia un commento a rq831 »
[ - ] lascia un commento a rq831 »
|
|
d'accordo? |
|
pier delmonte
|
domenica 5 febbraio 2017
|
pochi sussulti thriller
|
|
|
|
McAvoy e’ bravo, questo film sembra un one man show, ma forse troppo bravo, io ho avuto l’impressione che stava recitando, mi sbaglio? Insomma gli vedevo la steady li’ ad un palmo … lui e le tre ragazzine mi hanno annoiato … decapolare personalita’… thriller psicologico … nell’attesa del plot twist si ha tutto il tempo di sbadigliare.
|
|
[+] lascia un commento a pier delmonte »
[ - ] lascia un commento a pier delmonte »
|
|
d'accordo? |
|
kinson
|
sabato 4 febbraio 2017
|
l'unicità di shayamalan
|
|
|
|
Quando si parla di Shayamalan sono decisamente di parte, anche opere che alcuni hanno trovato poco ispirate, come Lady in The Water e The Village per me rimangono dei piccoli gioielli.Split è uno dei suoi film più riusciti, perché riesce a conciliare perfettamente la peculiare capacità del regista, di raccontare storie dove la realtà e la fasticheria si fondono in una realtà parallela. Dico fantasticheria perchè Shayamalan utilizza nelle sue storie, degli elementi soprannaturali che hanno quasi sempre sottintesi psicologici, e tendono a dare corpo ai sogni, alle visioni e alle paure irrazionali che ognuno di noi ha, declinando la superstizione e la mitologia nel mondo moderno.
[+]
Quando si parla di Shayamalan sono decisamente di parte, anche opere che alcuni hanno trovato poco ispirate, come Lady in The Water e The Village per me rimangono dei piccoli gioielli.Split è uno dei suoi film più riusciti, perché riesce a conciliare perfettamente la peculiare capacità del regista, di raccontare storie dove la realtà e la fasticheria si fondono in una realtà parallela. Dico fantasticheria perchè Shayamalan utilizza nelle sue storie, degli elementi soprannaturali che hanno quasi sempre sottintesi psicologici, e tendono a dare corpo ai sogni, alle visioni e alle paure irrazionali che ognuno di noi ha, declinando la superstizione e la mitologia nel mondo moderno. Per quanto riguarda il film in questione la mia paura iniziale era che scadesse in alcune tipiche meccaniche del cinema per ragazzi odierno, con personaggi e situazioni che hanno l'unico scopo di arruffianarsi un pubblico giovane forse troppo coccolato; pericolo scampato: il film è coerente, non fa sconti e non ammicca come dovrebbe essere per ogni opera che vuole vivere di luce proprio e far riflettere, anzi forse in esso, si può vedere anche una sottile critica a questi meccanismi commerciali, che fanno scadere il valore di una pellicola.Ancora promosso!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a kinson »
[ - ] lascia un commento a kinson »
|
|
d'accordo? |
|
rq831
|
sabato 4 febbraio 2017
|
kevin e i 23
|
|
|
|
Convincente ritorno di Shyamalan alla regia dopo il buon The Visit. Il film , con il suo spirito claustrofobico e ngosciante, prende lo spettatore e lo lascia trascinarsi tra le varie personalità del protagonista. Ottimi gli attori , rete la sceneggiatura, asciutta la regia.
film da vedere e rivedere per coglierne anche i messaggi e i significati più nascosti.
|
|
[+] lascia un commento a rq831 »
[ - ] lascia un commento a rq831 »
|
|
d'accordo? |
|
halloween91
|
venerdì 3 febbraio 2017
|
gran film, con un finale in crescendo
|
|
|
|
Film che cupo e macabro che riesce addirittura ad essere emozionante in alcuni frangenti. Interessantissima la "relazione" che si crea tra la il protagonista maschile e quello femminile, film che si candida a diventare uno dei migliori del 2017. Orrime fotografia e regia, bravissimi gli attori.
|
|
[+] lascia un commento a halloween91 »
[ - ] lascia un commento a halloween91 »
|
|
d'accordo? |
|
iksiks508@gmail.com
|
venerdì 3 febbraio 2017
|
la bestia è vera
|
|
|
|
Ispirandosi a un personaggio realmente esistito, Billy Milligan, che rapì tre ragazze negli anni 80 e fu assolto proprio per questo disturbo, il regista indoamericano costruisce una storia di sottile suspense, claustrofobica, con collegamenti con i film del suo inizio di carriera e in modo esplicito con Unbreakable", citato nel finale caratterizzato dal twist tipico del suo cinema. Forse non piacerà a tutti, ma il talento d questo regista è indiscutibile e il suo è vero Cinema.
|
|
[+] lascia un commento a iksiks508@gmail.com »
[ - ] lascia un commento a iksiks508@gmail.com »
|
|
d'accordo? |
|
casd51
|
venerdì 3 febbraio 2017
|
bellissimo thriller fantascientifico
|
|
|
|
Ritorno ad alti livelli del regista , il film è a suo modo originale e denso di significati, sempre crudo e oscuro, non lascia scampo allo spettatore. Girato con maestria, perfetta la fotografia e bravissimi i 2 protagonisti.
|
|
[+] lascia un commento a casd51 »
[ - ] lascia un commento a casd51 »
|
|
d'accordo? |
|
rq831
|
giovedì 2 febbraio 2017
|
il sovranaturale come condanna
|
|
|
|
Uscire pieno di entusiasmo da una sala cinematografica mi capita raramente, se va bene una volta l'anno; il 2017 è appena cominciato e questa carta me la sono appena giocata. Sì, perchè dopo il soprendente The Visit, M.
[+]
Uscire pieno di entusiasmo da una sala cinematografica mi capita raramente, se va bene una volta l'anno; il 2017 è appena cominciato e questa carta me la sono appena giocata. Sì, perchè dopo il soprendente The Visit, M. Night Shyamalan torna ai suoi massimi livelli. Ritengo The Visitsorprendente perchè dopo aver assistito al declino (solo di ispirazione, sia chiaro) di questo grande talento di origine indiana, basse erano le mie aspettative di rivederlo dirigere un film alle sue effettive potenzialità, invece il mokumentary horror di un paio d'anni fa ha avuto la portata di uno scossone, un segnale evidente che il signore della fantascienza nella scienza, ovvero del sovranaturale nel mondo reale era tornato. Ma questo Split è qualcosa di più di una conferma del suo ritorno, siamo di nuovo ai livelli di Unbreakable (suo capolavoro e uno dei migliori film degli anni 2000), e non solo in merito alla qualità ma anche all'ambientazione.
Kevin rapisce 3 adolescenti, le rinchiude in un seminterrato, o a meglio dire "delle stanze senza finestre", per dare ancora più forte il senso di chiuso e l'impossibilità di fuga. James McAvoy offre un'interpretazione davvero convincente, risulta credibile nel modellare tutte le personalità che, tra le 23 esistenti in Kevin, riescono ad "andare nella luce". Da evidenziare anche la prova di Anya Taylor Joy ,già apprezzata in The Witch, e che qui conferma il suo talento rappresentando una ragazza difficile, diversa dalle sue coetanee, e dal passato oscuro , proprio come quello di Kevin. Il suo personaggio ,Casey Cook , dimostra perciò una maturità superiore alle altre due ragazze rapite, e quando loro pensano di potersi salvare usando la forza, lei si affida all'astuzia.
Nell'ultima mezz'ora il film ha un forte sussulto, oltre le 23 personalità presenti in Kevin se ne forma una 24°, come non credeva la Dott.ssa Fletcher , interpretata da Betty Buckley. Ed è proprio qui che si apre il ponte con Unbreakable,quando si palesa la 24° personalità, Il Mostro, un superuomo dotato di poteri fuori dal comune, ma questi doti , proprio come per Mr. Glass e Unbreakable, non sono un dono , sono una condanna.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rq831 »
[ - ] lascia un commento a rq831 »
|
|
d'accordo? |
|
cristian
|
mercoledì 1 febbraio 2017
|
shyamalan è pronto a ricominciare!
|
|
|
|
Split è l’ultima opera scritta e diretta da M. Night Shyamalan (Il sesto senso; Unbreakable - Il predestinato; Signs; The Village; Lady in the Water; The Visit) che ancora una volta, dopo l’inquietante The Visit, dimostra di aver finalmente ritrovato se stesso dopo qualche film non proprio convincente (L’ultimo dominatore dell’aria; After Hearth). Fotografia di Mike Gioulakis (It Follows). Musiche di West Dylan Thordson (Joy). In Split James McAvoy è il vero mattatore. Interpreta con grande versatilità e credibilità le diverse personalità del terribile protagonista/antagonista.
[+]
Split è l’ultima opera scritta e diretta da M. Night Shyamalan (Il sesto senso; Unbreakable - Il predestinato; Signs; The Village; Lady in the Water; The Visit) che ancora una volta, dopo l’inquietante The Visit, dimostra di aver finalmente ritrovato se stesso dopo qualche film non proprio convincente (L’ultimo dominatore dell’aria; After Hearth). Fotografia di Mike Gioulakis (It Follows). Musiche di West Dylan Thordson (Joy). In Split James McAvoy è il vero mattatore. Interpreta con grande versatilità e credibilità le diverse personalità del terribile protagonista/antagonista. Brava anche la giovane Anya Taylor-Joy, perfetta nei panni dell’adolescente triste e problematica.
Claire (Haley Lu Richardson), Marcia (Jessica Sula) e Casey (Anya Taylor-Joy) vengono rapite e imprigionate in una sorta di cantina da Kevin “Wendell” Crumb (James McAvoy), un ragazzo affetto da disturbo dissociativo dell’identità. Le conseguenze? Kevin è “abitato” da 23 distinte personalità (chiamate “l’Orda”) di cui però soltanto alcune vengono alla luce e tengono sotto controllo le altre: uno stilista, un bambino di nove anni, un ossessivo compulsivo fissato con la pulizia e una donna. Le ragazze sequestrate vengono informate dal loro carceriere che presto faranno conoscenza con una terribile creatura che a quanto pare determinerà il loro destino. Intanto proveranno a scappare.
Shyamalan è tornato! Avviso per chi pensò che The Visit fu soltanto un fuoco di paglia, un “una tantum” che avrebbe poi visto ricadere il regista statunitense nel burrone in cui era finito a causa di qualche uscita cinematografica non proprio felice. E invece eccolo qui, pentito dei suoi peccati e finalmente rinsavito. Split rappresenta quindi la conferma della rinascita di Shyamalan che torna a quelle atmosfere che lo hanno reso apprezzabile rinunciando però, questa volta, ad un'altra peculiarità che nel suo cinema di solito non manca, ovvero la riproduzione di quella quotidianità così realisticamente espressa tanto da far entrare lo spettatore nell’intimo della vita dei personaggi presentati. Il regista ha, inoltre, una grande capacità di creare un legame profondo tra le ambientazioni (esempio banale: una casa) e i personaggi che vi agiscono all’interno. E’ comprensibile tuttavia che un regista coraggioso, che ama sperimentare cose nuove, come fa lui in ogni sua opera (per questi motivi gli giustifico anche i flop), possa accantonare, o meglio, concentrarsi anche su altri aspetti ugualmente propri del suo cinema. Addentrandoci in Split, James McAvoy si rivela in gran spolvero. Dimostra di essere poliedrico e di saperci fare davvero con personaggi affetti da “qualche problemino” psicologico. Il suo Kevin è, in fondo, il vero protagonista della storia, incentrata sulle drammatiche conseguenze causate dalle svariate personalità (23, più una nuova di zecca in arrivo) che agiscono dentro di lui. L’interpretazione di queste ultime, cui si fa carico McAvoy, è resa ottima e credibile dal fatto che riesca a suscitare nel pubblico differenti stati d’animo verso ognuna di esse, come se ci si trovasse di fronte a personaggi recitati da altrettanti attori. Non va tralasciata la prova di Anya Taylor-Joy, il cui personaggio è sicuramente adombrato da quello folle di McAvoy ma a cui comunque è dedicato un filone non secondario della storia (interpretato con buona intensità ed espressività), da seguire fino in fondo con la meritata attenzione. Se dunque Shyamalan rinuncia a qualche sua peculiarità, altre sono ben in vista. La voglia di esplorare aspetti dell’ignoto, in questo caso le potenzialità della mente umana, costituisce il filone principale della pellicola. Il mistero è presente all’appello, come sempre. La cantina/magazzino in cui le tre ragazze vengono imprigionate rappresenta quell’utilizzo, tanto caro al regista, di spazi e luoghi chiusi come sedi principali in cui far svolgere la storia. Split si lascia seguire facilmente e con attenzione per tutta la sua durata (2 ore ca.) perché offre diversi filoni narrativi che evitano di far soffrire il film di monotonia. I dialoghi sono ben costruiti mentre il prevalere dei primi piani ha come obiettivo quello di puntare sulle ottime capacità espressive e attoriali dei protagonisti su cui, ovviamente, spicca McAvoy. Durante la visione ci si pone inevitabilmente delle domande a cui si richiedono risposte ma sarà solo lo scorrere del film a chiarire le idee. I momenti di tensione si percepiscono ma non sono proprio palpabili. Come c’era da aspettarsi da Shyamalan, il confine tra thriller e soprannaturale si assottiglia col passare dei minuti fino ad arrivare, purtroppo, ad un finale non proprio apprezzabile e che probabilmente rappresenta il limite maggiore di questa pellicola. In questi frangenti Shyamalan sa stupire ma non stavolta. Con Split il regista statunitense non raggiunge il suo massimo che, per un estimatore come me, risulta lontano. Il film sicuramente rientra tra le sue opere meglio riuscite e rappresenta, soprattutto, un altro tassello che gli servirà a raggiungere le più alte vette, per lui tutt’altro che insormontabili, del genere di cui è maestro. Ah, dimenticavo. Preparatevi al solito sorprendente colpo di scena alla Shyamalan!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cristian »
[ - ] lascia un commento a cristian »
|
|
d'accordo? |
|
|