laurence316
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domenica 22 maggio 2016
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il terzo è sempre il peggiore, a quanto pare
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9° film della lunga saga cinematografica dedicata agli X-Men, uscito a brevissima distanza dal grande e inaspettato successo di Deadpool, questo 3° capitolo del semi-reboot avviato con X-Men: L'inizio cinque anni prima, 4° per la regia di Singer e ancora una volta scritto da Kinberg a seguito del successo di Giorni di un futuro passato, fallisce nel suo evidente tentativo di superare il livello raggiunto dal predecessore. Laddove quest'ultimo, quantomeno in parte, aveva tentato di proporre qualcosa di innovativo, questo nuovo film finisce invece per scadere nel cliché, nel già visto, presenta un villain stereotipato e banale, che si fa fatica a percepire come una vera minaccia e il quale viene liquidato abbastanza in fretta (data la sua "statura" di mutante più forte di tutti) in una battaglia finale confusionaria e poco coinvolgente.
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9° film della lunga saga cinematografica dedicata agli X-Men, uscito a brevissima distanza dal grande e inaspettato successo di Deadpool, questo 3° capitolo del semi-reboot avviato con X-Men: L'inizio cinque anni prima, 4° per la regia di Singer e ancora una volta scritto da Kinberg a seguito del successo di Giorni di un futuro passato, fallisce nel suo evidente tentativo di superare il livello raggiunto dal predecessore. Laddove quest'ultimo, quantomeno in parte, aveva tentato di proporre qualcosa di innovativo, questo nuovo film finisce invece per scadere nel cliché, nel già visto, presenta un villain stereotipato e banale, che si fa fatica a percepire come una vera minaccia e il quale viene liquidato abbastanza in fretta (data la sua "statura" di mutante più forte di tutti) in una battaglia finale confusionaria e poco coinvolgente. X-Men: Apocalypse scade più volte nel ridicolo, è troppo ripetitivo e, inoltre, spesso ricicla materiale già più volte proposto nei film precedenti. La trama, fatto salvo per alcuni, pochi e interessanti sviluppi, non offre grandi sorprese o emozioni e nessuna sequenza imbottita di super effetti speciali in CGI riuscirà mai a coprire tali lacune. E' un film troppo lungo che getta troppa carne al fuoco, tentando di amalgamare le spropositata quantità di sottotrame legate ad un'altrettanto spropositata quantità di personaggi in qualcosa che abbia quantomeno le parvenze di qualcosa di unitario. Mentre in realtà pare quasi un film ad episodi, in particolare nella prima parte. Inoltre, gli effetti speciali, troppi e onnipresenti, hanno il solo scopo di confondere lo spettatore in un disperato tentativo di distrarlo dalla pochezza di sceneggiatura e dialoghi. La regia non è particolarmente brillante e il film finisce inevitabilmente per ridursi ad un banale action catastrofico uguale a centinaia di altri, mentre vengono del tutto, o quasi, gettati al vento gli ottimi spunti di commento politico e sociale che la storia degli X-Men da sempre offre. Gran parte dei personaggi, comunque troppi per ricevere un reale approfondimento psicologico, vengono trascurati, così come i loro spesso eccellenti interpreti, e l'unica nota positiva del film rimangono quelle 2 o 3 scene veramente riuscite (la parte migliore del film resta, in ogni caso, la strepitosa sequenza in slow-motion con protagonista Quicksilver, che riesce a superare in qualità quella di Giorni di un futuro passato). Per il resto, tutto si perde nel mare di banalità e mania di sovrabbondanza dei blockbuster odierni, e una volta usciti dal cinema si farà presto a dimenticarsi completamente del film.
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luca capaccioli
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sabato 21 maggio 2016
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l'arrivo di apocalisse!
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Dopo il suo ritorno in grande stile nel 2014, con X-Men: Giorni di un Futuro Passato, Bryan Singer dirige il terzo - ma non ultimo - capitolo della saga prequel dedicata ai mutanti della Casa delle Idee, X-Men: Apocalisse, che vede il ritorno, su tutti, di James McAvoy (Charles Xavier/Professor X), Michael Fassbender (Erik Lensherr/Magneto), Jennifer Lawrence (Raven Darkholme/Mystica) e Nicholas Hoult (Hank McCoy/Bestia). Durante una delle sue ricerche, la dottoressa Moira McTaggart (Rose Byrne) scopre le origini del primo mutante che sia mai esistito sulla Terra: l'onnipotente En Sabah Nur (Oscar Isaac), noto anche come Apocalisse. Venerato come un dio ai tempi della civiltà egizia, si risveglia nel mondo moderno dopo un sonno millenario, provando però un enorme senso di delusione nei confronti della società contemporanea, convinto che l'umanità sia solo un popolo di deboli al servizio dei vari sistemi convenzionali.
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Dopo il suo ritorno in grande stile nel 2014, con X-Men: Giorni di un Futuro Passato, Bryan Singer dirige il terzo - ma non ultimo - capitolo della saga prequel dedicata ai mutanti della Casa delle Idee, X-Men: Apocalisse, che vede il ritorno, su tutti, di James McAvoy (Charles Xavier/Professor X), Michael Fassbender (Erik Lensherr/Magneto), Jennifer Lawrence (Raven Darkholme/Mystica) e Nicholas Hoult (Hank McCoy/Bestia). Durante una delle sue ricerche, la dottoressa Moira McTaggart (Rose Byrne) scopre le origini del primo mutante che sia mai esistito sulla Terra: l'onnipotente En Sabah Nur (Oscar Isaac), noto anche come Apocalisse. Venerato come un dio ai tempi della civiltà egizia, si risveglia nel mondo moderno dopo un sonno millenario, provando però un enorme senso di delusione nei confronti della società contemporanea, convinto che l'umanità sia solo un popolo di deboli al servizio dei vari sistemi convenzionali. È così, quindi, che egli recluta quattro seguaci, ovvero Elizabeth Braddock/Psylocke (Olivia Munn), Ororo Munroe/Tempesta (Alexandra Shipp), Warren Worthinton III/Angelo (Ben Hardy) e anche Magneto, in modo che lo aiutino a costruire quello che lui definisce 'un mondo migliore', con l'intenzione di distruggere quello vecchio, e solo gli studenti della Scuola di Xavier per i Giovani Dotati possono fermarli imparando a controllare i loro poteri.
Era proprio difficile realizzare un film che fosse all'altezza del predecessore, che indubbiamente rappresenta, ad oggi, il punto più alto dell'assai longeva saga degli X-Men, inaugurata nel 2000 dallo stesso Singer. Nonostante ciò, in questo capitolo si decide di alzare la posta in gioco, con fenomenali riproduzioni delle location egizie (che compaiono in alcuni flashback), effetti speciali sempre superlativi, oltre che sequenze d'azione spettacolari quanto devastanti e fragorose come non si erano mai viste prima, a tratti forse troppo, dal momento che specialmente verso il finale vi è tanta confusione senza apparente filo logico. I personaggi, tuttavia, sono quasi tutti ben caratterizzati, specialmente Pietro Maximoff/Quicksilver (Evan Peters), visto nel precedente lungometraggio, a cui anche stavolta vengono riservate bellissime scene in slow motion, ma spiccano anche le controparti giovani di Scott Summers/Ciclope (Tye Sheridan), Kurt Wagner/Nightcrawler (Kodi Smit-McPhee) e Jean Grey/Fenice (Sophie Turner). Viene ulteriormente ampliato il ruolo di Jennifer Lawrence come Mystica, ormai guida degli X-Men e punto di riferimento per i giovani mutanti di tutto il mondo, con evidenti rimandi alla saga di Hunger Games, di cui è protagonista, e sempre convincenti McAvoy e Fassbender nei panni dei loro rispettivi personaggi, in particolare il secondo, che regala scene intense dal punto di vista recitativo. Spettacolare, inoltre, l'apparizione di Logan/Wolverine, interpretato per l'ottava volta da Hugh Jackman, forse la migliore versione del personaggio apparsa sul grande schermo. Meno approfonditi, invece, i quattro cavalieri dell'Apocalisse, in quanto hanno pochi dialoghi, ma un'ottima resa nei combattimenti, e l'esteticamente mal realizzato villain principale il quale, nonostante utilizzi frasi ben costruite (che in parte ricordano l'Ultron dei Marvel Studios), diventa via via meno interessante, soprattutto nell'ultima battaglia. Vi è, inoltre, il cameo di Stan Lee, co-creatore dei personaggi nel 1963. La colonna sonora, composta nuovamente da John Ottman, è sempre fantastica e, come in X-Men: Giorni di un Futuro Passato, omaggia lo score di X-Men 2 (2003). In conclusione, X-Men: Apocalisse non è certo il miglior film della saga, ma si rivela comunque superiore ad altri, come gli apprezzabili ma difettosi X-Men: Conflitto Finale e X-Men le origini: Wolverine.
P.S. Si consiglia di rimanere fino alla fine dei titoli di coda, in quanto vi sono anticipazioni di sviluppi futuri del franchise.
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storyteller
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domenica 22 maggio 2016
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la rivoluzione di apocalisse
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Un film che gioca abilmente con l'iconografia religiosa senza soffrire della narrativa sermoneggiante di tanti kolossal americani, forte di una solida base personaggistica (che solo chi conosce i fumetti e film precedenti potrà apprezzare in tutte le sue sfaccettature) e di un'altrettanto convincente estetica glam/goth mutuata dai mitici Anni '80.
Ironica senza "deficere", catastrofica senza strafare (ma come si conviene al titolo del film), l'opera di singer si muove acrobaticamente nel tempo e nello spazio - e finanche nel luogo più oscuro e vasto di tutti, la mente - privilegiando quasi sempre le caratteristiche che hanno reso grande il brand X-Men: protagonisti in cui ci si identifica volentieri, critica sociale, conflitti interiori ed internazionali, e una sana dose di mazzate.
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Un film che gioca abilmente con l'iconografia religiosa senza soffrire della narrativa sermoneggiante di tanti kolossal americani, forte di una solida base personaggistica (che solo chi conosce i fumetti e film precedenti potrà apprezzare in tutte le sue sfaccettature) e di un'altrettanto convincente estetica glam/goth mutuata dai mitici Anni '80.
Ironica senza "deficere", catastrofica senza strafare (ma come si conviene al titolo del film), l'opera di singer si muove acrobaticamente nel tempo e nello spazio - e finanche nel luogo più oscuro e vasto di tutti, la mente - privilegiando quasi sempre le caratteristiche che hanno reso grande il brand X-Men: protagonisti in cui ci si identifica volentieri, critica sociale, conflitti interiori ed internazionali, e una sana dose di mazzate.
Per i miei gusti, il solo fatto che X-Men Apocalisse sfiori più volte l'orlo del kitsch, talvolta pescandovi a piene mani, e rimanga comunque un lavoro coeso, di gran gusto, stilisticamente ineccepibile proprio perché eccessivo e ricco di trovate, lo rende a pieno diritto un film a dir poco riuscito. E pazienza se qualcuno non se lo godrà, i gusti sono gusti.
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ashtray_bliss
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martedì 31 maggio 2016
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e venne il giorno del'apocalisse.
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X-men Apocalypse soffre di un grosso ed inevitabile difetto di cui ormai sono affetti tutti i blockbuster che trattano di supereroi: sono troppo saturi di figure diverse, anche diametricalmente opposte tra loro, che inevitabilmente falliscono nel rappresentare nel miglior modo possibile le loro sfumature psicologiche, le dinamiche che vengono a crearsi e disfarsi tra loro, le motivazioni, anche recondite, delle loro scelte e azioni. Lo spettacolo è grandioso, e ne facciamo tutti parte, ma lo spettacolo da solo non regge, dal momento in cui necessita di una spina dorsale robusta che sappia supportare il peso di tale pellicola. La spina dorsale viene data da una giusta, adeguata introspezione e caratterizzazione dei personaggi ma in questo particolare tentativo cinematografico, ogni personaggio si limita al ruolo coreografico di 'comparsa' senza incidere sulla storia che si dipana davanti ai nostri occhi.
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X-men Apocalypse soffre di un grosso ed inevitabile difetto di cui ormai sono affetti tutti i blockbuster che trattano di supereroi: sono troppo saturi di figure diverse, anche diametricalmente opposte tra loro, che inevitabilmente falliscono nel rappresentare nel miglior modo possibile le loro sfumature psicologiche, le dinamiche che vengono a crearsi e disfarsi tra loro, le motivazioni, anche recondite, delle loro scelte e azioni. Lo spettacolo è grandioso, e ne facciamo tutti parte, ma lo spettacolo da solo non regge, dal momento in cui necessita di una spina dorsale robusta che sappia supportare il peso di tale pellicola. La spina dorsale viene data da una giusta, adeguata introspezione e caratterizzazione dei personaggi ma in questo particolare tentativo cinematografico, ogni personaggio si limita al ruolo coreografico di 'comparsa' senza incidere sulla storia che si dipana davanti ai nostri occhi. La storia narrata invece risulta, nonostante la sua disarmante semplicità e linearità, piacevole da seguire: Assistiamo, dunque, alla rinascita del primo e più potente mutante al mondo, En Sabah Nur, durante i primi anni '80. Costui, chiamato anche Apocalypse, decide di unire un gruppo di mutanti per iniziare la sua battaglia contro il mondo intero. Nel frattempo, seguiamo anche il tentativo di Magneto di rifarsi una vita in Polonia, dove ormai vive con la sua famiglia. Il destino però ha in serbo altri piani per Erik il quale si ritrova impotente ad assistere allo sterminio della sua famiglia, episodio, forse l'unico carico di emozione e tensione, nel quale si riesce benissimo ad immedesimarsi nel dolore, rabbia, tristezza e sete di vendetta di Erik. Per il resto, compito del film è introdurci al nuovo gruppo di giovani mutanti i quali vivono nella scuola per ragazzi dotati del dottor X, i quali ci tengono occupati tanto quanto basta da farci apprezzare il personaggio di Jean Grey e di QuickSilver, protagonista anche di una scena alquanto originale e inattesa. Per il resto, il cinecomic risulta abbastanza prevedibile nel suo sviluppo: gli x-men si uniscono a Xavier nel tentativo di fermare la furia distruttiva di Apocalisse mentre dovranno affrontare un gruppo di loro simili che si sono schierati dalla parte del villain. A questo punto trovo che un personaggio che è stato a malapena presentato, e che indubbiamente meritava più tempo e spessore, è quello di Psylocke. Quel che resta della durata della pellicola se lo spartiscono epiche battaglie e scontri fracassoni, scene supportate da buoni effetti speciali che nonostante affossino la storia, indubbiamente riescono in quel che è il progetto di marketing; intrattenere e stupire grazie alla meraviglia della CGI. Le coreografie sono ineccepibili ma la pellicola alla fine lascia una sensazione di 'amaro in bocca', come se avesso voluto osare essere qualcosa di più ma senza mai riuscire a prendere la spinta giusta. La storia, semplice e accessibile com'è, e gli effetti speciali ben realizzati non bastano a elevarlo dalla mediocrità che spesso, purtroppo, si abbatte sul genere. I personaggi sono strumentali solo al fine di presenziare durante le battaglie ma il regista non li sfrutta in modo intelligente, tanto da fargli creare un rapporto col pubblico, farlo appassionare ed immedesimare con le loro lotte, perdite, sconfitte. La regia risulta insipida proprio come la sceneggiatura e oltre a donare un'unica memorabile scena- quella di Quicksilver in slowmotion- non offre altri spunti interessanti o particolarmente impegnativi. Gli intrecci tra i personaggi sono blandi, superficiali e quasi forzati mentre nessuno trasmette un senso di legame e appartenenza agli X-men. Fuori luogo, e a servizio dei vecchi fan della saga, anche il cameo di Wolverine. Gli attori sono tutti dei fuori classe ma qui il loro potenziale non viene mai sprigionato in pieno (giusto per parafrasare il dottor X) e presenze quali Fassbender e la Lawrence risultano veramente sprecati. Oscar Isaac è ben camuffato nelle vesti di uno dei più potenti villain e appunto, risulta il più convincente di tutti, in questa insipida passerella di star nelle vesti dei mutanti più famosi del mondo. Ottimo come sempre anche McAvoy e brava la Turner che interpreta con maturità e verosimiglianza il ruolo di Jean Grey.
In definitiva: Non si tratta un brutto film ma di un prodotto decisamente mediocre che poteva essere sviluppato meglio, magari tagliando qualche scena action e aggiungendo qualche dialogo in più. Visivamente è ineccepibile come ogni film Marvel che si rispetti, ma molto carente dal punto di vista dei contenuti, quasi interamente privo di spessore narrativo che crei un legame tra spettatori e personaggi. Insomma una chance sprecata quella di Singer che ha concluso la nuova trilogia degli X-men in maniera piuttosto tiepida. Si può vedere tranquillamente, specialmente se siete fan della serie, ma senza aspettarsi alcun 'capolavoro'. 3/5
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alexsandro 85
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mercoledì 25 maggio 2016
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"apocalypse", esattamente quello che mi aspettavo!
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Premetto che non mi aspettavo assolutamente un altro Days Of Future Past, quindi dopo questa premessa doverosa c'è da dire che i due si impostano praticamente come delle pellicole mooolto diverse fra loro, li c'era la storia dei viaggi nel tempo e del sovrapporre le epoche che concedeva spazio per una sceneggiatura e per una storia che se gestiti bene (e l'hanno fatto benissimo) concedevano possibilità di giocare benissimo con il tutto. Questo nuovo capitolo, gia in partenza si poneva come un film diametralmente opposto al suo predecessore, perchè "Apocalisse" oltre che essere il villain mette anche abbastanza in chiaro quello che praticamente succederà, quindi aspettarsi la profondità, l'essere articolato, "l'introspezione" di Giorni Di Un Futuro Passato, non è mai stata una mia aspettativa fondamentalmente trattandosi di due film che si pongono in modo completamente diverso.
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Premetto che non mi aspettavo assolutamente un altro Days Of Future Past, quindi dopo questa premessa doverosa c'è da dire che i due si impostano praticamente come delle pellicole mooolto diverse fra loro, li c'era la storia dei viaggi nel tempo e del sovrapporre le epoche che concedeva spazio per una sceneggiatura e per una storia che se gestiti bene (e l'hanno fatto benissimo) concedevano possibilità di giocare benissimo con il tutto. Questo nuovo capitolo, gia in partenza si poneva come un film diametralmente opposto al suo predecessore, perchè "Apocalisse" oltre che essere il villain mette anche abbastanza in chiaro quello che praticamente succederà, quindi aspettarsi la profondità, l'essere articolato, "l'introspezione" di Giorni Di Un Futuro Passato, non è mai stata una mia aspettativa fondamentalmente trattandosi di due film che si pongono in modo completamente diverso. Dopo averlo visto in quest'ottica ritengo che si tratti di un film assolutamente notevole e sicuramente ben riuscito, decisamente con alti e bassi, ma quale film non li ha? quindi per me è nell'ottica del cinecomic, e di quello che vuole essere questo film, si tratta di un film davvero di spessore, con ottimi spunti, ergo, non è stata assolutamente una delusione...in base alle mie aspettative e in base al mio modo di approcciarmi a questo film.
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parieaa
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domenica 12 giugno 2016
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toh, alla fine è buona pure l'ottava
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Devo dire che non mi sarei mai aspettato potessero piacermi due film sugli X-Men di fila, non essendo questi personaggi tra i miei preferiti, e non essendomi piaciuto nessuno dei loro film precedenti al capitolo Giorni di un futuro passato. Certo questo film fa mezzo passo indietro, rientrando molto più nei vecchi canoni rispetto al suo predecessore. I temi trattati sono un po' più banali, ma è soprattutto il modo in cui vengono trattati e presentati a stonare di più: laddove c'era stato coraggio e astuzia nelle trovate, qui è tutto più standardizzato e già visto e forse non è un caso che la scena migliore, ossia quella del super rallenty, si sia in realtà già vista in precedenza (anche se qui risulta addirittura migliore e ancor più divertente.
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Devo dire che non mi sarei mai aspettato potessero piacermi due film sugli X-Men di fila, non essendo questi personaggi tra i miei preferiti, e non essendomi piaciuto nessuno dei loro film precedenti al capitolo Giorni di un futuro passato. Certo questo film fa mezzo passo indietro, rientrando molto più nei vecchi canoni rispetto al suo predecessore. I temi trattati sono un po' più banali, ma è soprattutto il modo in cui vengono trattati e presentati a stonare di più: laddove c'era stato coraggio e astuzia nelle trovate, qui è tutto più standardizzato e già visto e forse non è un caso che la scena migliore, ossia quella del super rallenty, si sia in realtà già vista in precedenza (anche se qui risulta addirittura migliore e ancor più divertente...rimananedo però pur sempre un'idea appena usata e riciclata di sana pianta). E' il tono\taglio dato al film ad essere completamente diverso, molto meno adulto e più Teen-adult (peccato capitale). Le new entry sono più o meno azzeccate (specialmete Nightcrawler), ma non mancano i personaggi superflui, primo fra tutti Archangel e\o mal caratterizzati (Tempesta è una banderuola che cambia idea con niente e Ciclope non fa altro che lamentarsi). Bravi invece McAvoy e la Lawrence, ottimo Fassbender, che riesce a dare a Magneto una profondità ed una complessità molto rara da trovare nei Cinecomic e questo punto è d'obbligo esigere un suo film da solista (magari non sulle origini). Isaac fa il suo dovere, ma è il personaggio stesso a non essere all'altezza delle situazione, sia dal punto di vista della scrittura, che della presenza scenica (il costume risulta falso e mal fatto la maggior parte del tempo). Cosa strana infatti che siano gli effeti speciali ed il trucco ad essere abbastanza scadenti (il peggior costume va ancora ad Apocalypse...a cosa diamine serviranno i tubi ai lati della testa non lo capirò mai...), entrambe cose che finiscono per penalizzare pesantemente il film. Bellissima però l'intera sequenza di apertura (vorrei che Proyas l'avesse vista prima di girare Gods Of Egypt). Non altrettanto bene la sequenza di chiusura ed il finale stesso, che riporta tutto al punto di partenza (con tanto di Magneto che se ne va a zonzo ancora una volta tutto solo a far sicuramente danno futuro). Insomma un film che scorre quasi senza intoppi, ma che sembra stanco e procedere un po' a tentoni, con ottime scene che si alternano a sequenze tappabuchi e decisamente meno interessanti. Sembra quasi un film girato da dua registi diversi. Forse ha fatto bene Synger a prendersi una pausa. Incasso e votazioni dei fan (fregatevene della critica) sono abbastanza eloquenti.
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lunedì 23 maggio 2016
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decisamente una sorpresa
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Buona sorpresa, non credevo anche leggendo le recensioni di poter vedere un ottimo film. Difficile continuare a produrre film e mantenere soddisfazione per chi guarda, con e per me ci sono riusciti. Continuo sulla mia strada dicendo che dovrebbero allungare i film e porlo in 2 parti, senza così tagliare e diminuire dialoghi e storie. Attori entusiasmanti, li rivedremo come sta accadendo per tanti film e tanti anni. Il giovane ciclope avrà un futuro assicurato, così come Jan (la Sansa del trono di spade) bella ed espressiva. Charles e Magneto si conoscono e sono davvero dei "grandi" ormai. Pietro entusiasmante e divertente potrebbe reggere un film da solo sulla suo storia.
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Buona sorpresa, non credevo anche leggendo le recensioni di poter vedere un ottimo film. Difficile continuare a produrre film e mantenere soddisfazione per chi guarda, con e per me ci sono riusciti. Continuo sulla mia strada dicendo che dovrebbero allungare i film e porlo in 2 parti, senza così tagliare e diminuire dialoghi e storie. Attori entusiasmanti, li rivedremo come sta accadendo per tanti film e tanti anni. Il giovane ciclope avrà un futuro assicurato, così come Jan (la Sansa del trono di spade) bella ed espressiva. Charles e Magneto si conoscono e sono davvero dei "grandi" ormai. Pietro entusiasmante e divertente potrebbe reggere un film da solo sulla suo storia. Effetti speciali beh come sempre da top film della categoria. Finisco col dire che sentire la sala entusiasmarsi ed esaltarsi all'uscita di Wolverine, fa capire che il personaggio non deve "morire".
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djspesso
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venerdì 3 giugno 2016
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sufficiente: 2.5 stelle
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La mia è una recensione da non lettore dei fumetti quindi mi limiterò a parlare dei film.
Parto col dire che non amo i reboot, forse potrebbe avere senso per raccontare una storia completamente diversa, ma in questo caso, allora sarebbe meglio raccontare proprio un'altra storia ..
Volendo questi ultimi X-men possono avere senso dato che invece di un reboot sono pensati come dei prequel nei quali si strizza l'occhio allo spettatore che "ne sa" avendo gia visto i film precendenti (o successivi? :-) ).
Vabbè alla fine come è questo Apocalisse?
Sebbene l'apocalisse sia solo nel titolo devo dire che nel complesso la storia si segue bene e il film regala un paio d'ore di divertimento e relax.
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La mia è una recensione da non lettore dei fumetti quindi mi limiterò a parlare dei film.
Parto col dire che non amo i reboot, forse potrebbe avere senso per raccontare una storia completamente diversa, ma in questo caso, allora sarebbe meglio raccontare proprio un'altra storia ..
Volendo questi ultimi X-men possono avere senso dato che invece di un reboot sono pensati come dei prequel nei quali si strizza l'occhio allo spettatore che "ne sa" avendo gia visto i film precendenti (o successivi? :-) ).
Vabbè alla fine come è questo Apocalisse?
Sebbene l'apocalisse sia solo nel titolo devo dire che nel complesso la storia si segue bene e il film regala un paio d'ore di divertimento e relax.
Per quanto sia ben fatto, questo non è il film "essenziale" o "definitivo" sugli X-men, ma piu' un film che "fa il suo" o, come avrebbero detto a scuola "potrebbe fare di più".
Per questa ragione sono un po' ineciso sulle stelline perchè il voto che vorrei dare sono 2 stelline e mezza dato che non è "piu' che discreto" ma nemmeno "appena corretto": un "Sufficente".
Parliamo dei personaggi, uno in particolare Mc Avoy (Prof X) e sebbene non abbia la stessa "autorevolezza" ne presenza scenica di Patrick Stewart alla fine se la cava bene e risulta credibile. Invece una simpatica conferma è quella di Quicksilver personaggio che risulta simpatico e strappa un sorriso.
Per concludere: questo non è il film "essenziale" e lo consigliosolo se siete affezionati alla saga cinematografica e volete regalarvi un padio d'ore di relax, ma se siete indecisi allora evitare e aspettate che arrivi in tv.
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derbegeistert
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giovedì 19 maggio 2016
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non ci siamo
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"Il terzo film è sempre il peggiore" dicono Raven, Scott Summers e Nightcrawler uscendo da un cinema durante una scena di questo ultimo capitolo di X-Men. Purtroppo nemmeno il film di cui sono protagonisti si salva da questo destino. Questo film vede come antagonista principale un mutante che non solo è uno dei più potenti creati dalla Marvel, ma anche uno di quelli con la storia più complessa ed interssante. Singer invece prende questo straordinario personaggio e lo relega al ruolo di supercattivo che vuole conquistare il mondo (che novità) facendo il reclutatore porta a porta. Al resto del cast non spetta una sorte migliore: Arcangelo ovvero Warren Worthinghton III, membro di una ricca famiglia americana, diventa uno sbandato tedesco; Tempesta e Psylocke vengono conciate come le rispettive versioni a fumetti e rese praticamente mute, togliendo qualsivoglia spessore ad entrambi i personaggi e Wolverine è poco più di una comparsa esattamente come Moira.
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"Il terzo film è sempre il peggiore" dicono Raven, Scott Summers e Nightcrawler uscendo da un cinema durante una scena di questo ultimo capitolo di X-Men. Purtroppo nemmeno il film di cui sono protagonisti si salva da questo destino. Questo film vede come antagonista principale un mutante che non solo è uno dei più potenti creati dalla Marvel, ma anche uno di quelli con la storia più complessa ed interssante. Singer invece prende questo straordinario personaggio e lo relega al ruolo di supercattivo che vuole conquistare il mondo (che novità) facendo il reclutatore porta a porta. Al resto del cast non spetta una sorte migliore: Arcangelo ovvero Warren Worthinghton III, membro di una ricca famiglia americana, diventa uno sbandato tedesco; Tempesta e Psylocke vengono conciate come le rispettive versioni a fumetti e rese praticamente mute, togliendo qualsivoglia spessore ad entrambi i personaggi e Wolverine è poco più di una comparsa esattamente come Moira. Quanto a magneto, il suo personaggo è stato quello a cui è stato concesso un briciolo di spessore in più, solo che ad un certo punto Singer deve aver pensato che lo spessore fosse troppo, trasformando una scena molto intensa in una pantomima comica che sarebbe proseguita con un Magneto anch'esso trasformato nella versione a fumetti di se stesso. L'unico personaggio che in un modo o nell'altro si salva è Quicksilver, protagonista di scene divertenti molto azzeccate. Gli effetti speciali in C.G.I. sono decisamente troppi e gratuiti ed hanno l'unico effetto di imbruttire le scene e renderle simili alle cutscenes di un videogame di ultima generazione. Secondo il mio modesto parere di fan della Marvel è tutto da rifare.
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jacopo mancini
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domenica 5 giugno 2016
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si può vedere
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“X-Men – Apocalisse” di Bryan Singer è il nuovo capitolo della saga dedicata alla presenza dei “mutanti” nel nostro mondo: persone dotate di poteri speciali, praticamente supereroi.
È interpretato, tra gli altri, da James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence e Oscar Isaac.
Nella storia di questo film c’è la suddivisione tra “mutanti buoni” e “mutanti cattivi”, tra quelli che cercano di integrarsi con il resto dell’umanità e quelli che la vogliono annientare. Poi, per fortuna, ci sono anche alcune sfumature, personaggi più complessi, a metà tra uno schieramento e l’altro.
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“X-Men – Apocalisse” di Bryan Singer è il nuovo capitolo della saga dedicata alla presenza dei “mutanti” nel nostro mondo: persone dotate di poteri speciali, praticamente supereroi.
È interpretato, tra gli altri, da James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence e Oscar Isaac.
Nella storia di questo film c’è la suddivisione tra “mutanti buoni” e “mutanti cattivi”, tra quelli che cercano di integrarsi con il resto dell’umanità e quelli che la vogliono annientare. Poi, per fortuna, ci sono anche alcune sfumature, personaggi più complessi, a metà tra uno schieramento e l’altro.
I “mutanti buoni” devono combattere contro un cattivo supremo, il mutante primigenio: un personaggio nato molti millenni orsono, che nel corso del tempo è riuscito a rimanere in vita trasferendosi nei corpi di altri mutanti e acquisendone il potere. Un mutante quasi invincibile. Tanto più perché, in ogni epoca in cui è vissuto, è stato affiancato da altri oscuri e fedeli accoliti. Il mutante in questione vuole portare l’”apocalisse” nel nostro mondo: ripulire la terra dai falsi ideali, dalle superpotenze, per stabilire un nuovo ordine.
La saga di “X-Men” ha sempre avuto la sua originalità e la sua simpatia, con qualche bello spunto fantasioso.
Questa volta manca un po’ di freschezza e anche un po’ di spessore.
Le scene d’azione sono basate su effetti speciali grandiosi ma spesso poco coinvolgenti.
Le scene di dialogo si reggono su battute piuttosto deboli. E mi sembra evidente, sempre nelle scene di dialogo, il problema che c’è quando si inquadrano i “mutanti cattivi”: fermi, bloccati, statuari, di un’immobilità irreale e piuttosto ridicola.
Detto questo, “X-Men - Apocalisse” può risultare tendenzialmente gradevole. Inoltre la storia si risolleva nel finale, nel momento risolutivo del racconto.
Si può vedere.
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