È solo la fine del mondo

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Un film di Xavier Dolan. Con Gaspard Ulliel, Nathalie Baye, Léa Seydoux, Vincent Cassel.
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Titolo originale Juste la fin du monde. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 95 min. - Francia 2016. - Lucky Red uscita mercoledì 7 dicembre 2016. MYMONETRO È solo la fine del mondo * * * - - valutazione media: 3,41 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
no_data lunedì 12 dicembre 2016
personaggi grotteschi Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

Ho avuto l'impulso di lasciare la sala, almeno due volte. Ho trovato impossibile il comportamento del personaggio imterpretato da Cassel, un vivo fastidio per un ruolo eccessivamente nevrotico che lo rende surreale nel constesto familiare descritto.
E' bello il racconto e bella l'idea del film ma credo sia troppo caricaturato, troppe le "tinte accese". A partire dal trucco della madre che in qualche passaggio dolcemente drammatico si rivela Madre (".. e la madre, la madre qualche cosa l'ha intuito, che sa leggere - da madre - ogni tuo sguardo"), allo smodato tabagismo della sorella minore. Dialoghi piuttosto banali... Mi si scusi questa critica impietosa ma i film devono piacere. [+]

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flyanto lunedì 12 dicembre 2016
un ritorno poco sereno Valutazione 4 stelle su cinque
33%
No
67%

 Con "E' Solo la Fine del Mondo" ritorna in questi giorni nelle sale cinematografiche il giovane regista prodigio canadese Xavier Dolan. Il titolo riprende una battuta del protagonista che, ritornato a casa dopo dodici anni al fine di annunciare la sua prossima imminente morte ai propri familiari, pronuncia al fratello in riferimento al proprio luogo d'infanzia, luogo ormai lontano e perduto per sempre. Divenuto uno scrittore di successo, il protagonista ha rotto da, appunto, ben dodici anni, i rapporti difficili con la propria famiglia, ormai composta solo dalla madre, dal fratello maggiore (sposato) e dalla sorella minore. Nei luoghi dove egli, si intuisce, ha trascorso un'adolescenza travagliata, egli cerca di riunirsi serenamente ai propri cari e tentando di trovare il momento più opportuno al fine di annunciare l'imminente triste realtà della propria condizione di malato terminale. [+]

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zarar lunedì 12 dicembre 2016
tra stanislavskij e beckett Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Il regista Xavier Dolan trasferisce sullo schermo la pièce teatrale di J.-L. Lagarce, scritta quando il drammaturgo si sapeva già mortalmente malato di AIDS. E’ questa la situazione del protagonista, Louis, che sa di essere malato terminale e decide di tornare dalla sua famiglia, che vive ‘da qualche parte’ e che non vede da dodici anni, con lo scopo dichiarato di comunicare che sta per morire. A casa lo aspettano ignari, in un clima che si rivela subito teso e febbrile, tra preparativi di festa, nervosismo accentuato e scontri di sguardi e di parole. Ci sono la svagata madre, il nevrotico fratello Antoine, la dolce cognata Suzanne, la  disorientata sorella Catherine. [+]

[+] condivido il giudizio...... (di francesco2)
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maurizio meres lunedì 12 dicembre 2016
intenso e profondo Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

Dolan regista Canadese,di soli ventisette anni con già all'attivo due tre film di notevole fattura,con questo ultimo lavoro entra di diritto come uno dei migliori giovanissimi registi in circolazione,sicuramente ne parleremo per moltissimi anni,ci sono tutti i presupposti. Una film di una sensibilità sopraffina,entra nel più profondo intimo dei personaggi,le inquadrature studiate nei più piccoli particolari si sovrappongono nelle diverse angolazioni ,girano in tutta la scena dove i personaggi esternano le loro incomprensioni famigliari,dove dei stupendi primi piani toccano l'anima del soggetto,così come in teatro i dialoghi intensi espressivi s'intersecano fra di loro senza sovrapporsi. Fotografia ottima,nitida con una luce che in certe scene,come quella dell'abbraccio tra madre e figlio ,da un tocco cinquecentesco alla scena. [+]

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emyliu` lunedì 12 dicembre 2016
primi piani dell'anima Valutazione 4 stelle su cinque
70%
No
30%

Solo primi piani dell'anima in questa coinvolgente piece cine-teatrale con un superbo cast di attori totalmente francese. Profonda immersione introspettiva nei rapporti conflittuali tra un giovane scrittore e la sua famiglia di origine. Gaspard Ulliel è il bel Luis, commediografo di successo che scopre di essere malato terminale e torna a casa dopo 12 anni per annunciare l'imminente fine del suo mondo. Vincent Cassel è Il fratello maggiore frustrato e violento che non ha mai perdonato al fratello minore di essere migliore di lui. Marion Cotillard la cognata sensibile e insicura che in un primo piano di sguardi sembra comprendere il suo male oscuro. La bella Léa Seydoux, sorella minore lasciata da piccola e mai vista crescere, ha un viscerale bisogno di conoscere il fratello che adorava da bambina. [+]

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maria cristina nascosi sandri lunedì 12 dicembre 2016
intraprendo un viaggio per annunciare la mia morte Valutazione 4 stelle su cinque
72%
No
28%

Rec. di Maria Cristina NASCOSI SANDRI - Intraprendo un viaggio per annunciare la mia morte...è una delle prime frasi dell'ultimo film del giovane e sempre più bravo e giovane Xavier Dolan, una carriera cinematografica a tutto tondo - lui scrive, monta, sceneggia, crea costumi e dirige un film-pièce, E' solo la fine del mondo che ha pure doppiato in lingua inglese e con che proprietà di definizione e puntualità di termini e sinonimi.

Il film, vincitore del Grand Prix di Cannes 2016, esce finalmente in Italia, atteso e, probabilmente, molto amato, almeno dai fans di Dolan. [+]

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robroma66 domenica 11 dicembre 2016
il tutto è inferiore alla somma delle parti Valutazione 2 stelle su cinque
75%
No
25%

“Dopo dodici anni di assenza, ho paura di tornare, di rivederli” dice il protagonista. Louis, drammaturgo di successo, torna dai suoi per annunciare la sua morte imminente. A casa lo accoglie una famiglia che è un concentrato di tipologia umana della società occidentale: la sorella Suzanne lo mitizza; la madre è affettuosa ma autoreferenziale e spera che ogni frattura si ricomponga; il fratello Antoine è violento, respingente, timoroso che il ritorno del figliol prodigo sparigli le carte; la cognata Catherine è insicura, intuitiva, tenera e impacciata. Film acclamato dalla critica e scelto a rappresentare il Canada per il miglior film straniero agli Oscar 2017, è tratto da una pièce teatrale del 1990 del francese Jean-Luc Lagarce, morto di AIDS nel 1995. [+]

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robertalamonica domenica 11 dicembre 2016
le sbarre invisibili del nuovo film di dolan Valutazione 0 stelle su cinque
100%
No
0%

La sensazione è quella del cuore che 'scoppia' nel petto. Che batte e si sbatte per trovare uno spazio alla vita che pulsa e si agita nella gabbia. È l'uccello nell'orologio a cucù, è la polvere che si solleva dal materasso per poi riappoggiarvisi lieve, è il pugno non sferrato di Antoine, è l'urlo soffocato nello sguardo di Christine. E a far tacere il rumore assordante che stordisce e aliena Louis, è quel dito appoggiato sulle labbra che invita a un silenzio irredimibile, definitivo. È vero: 'è solo la fine del mondo', la fine di ciò che si poteva dire e non è stato detto, di ciò che non si è riuscito a dire. È la fine della possibilità di lenire il dolore con la condivisione... Qui ognuno è solo nel suo immenso, infinito dolore. [+]

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kimkiduk domenica 11 dicembre 2016
estetismo Valutazione 2 stelle su cinque
58%
No
42%

Non mi è piaciuto. Soprattutto perchè da Dolan (penso uno dei più grandi registi del prossimo mezzo secolo) e da dopo Tommy ti aspetti di più. E' un giovane regista ormai diventato quasi cult, bravissimo in tutto decisamente. Arriva all'osso di molti suoi argomenti, nell'analisi delle persone, nell'interiorità di tutti, nell'analisi approfondita dei perchè e dei per come mai uno si comporta. Senza essere omofobo è tipico di un omosessuale che sicuramente ha l'analisi e la sensibilità tra i propri pregi. Ma proprio per questo vorrei si staccasse da questo continuo "non essere capito". Ho trovato pesante (e lo dico raramente) insistere su un dover dire una cosa e non dirla. [+]

[+] bravo (di no_data)
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vanessa zarastro sabato 10 dicembre 2016
le famiglie e l’incomunicabilità Valutazione 0 stelle su cinque
71%
No
29%

Un film tratto da una pièce teatrale che Dolan ha lasciato palese nella sua strutturazione, lavorando prevalentemente sui primi piani, sulle messe a fuoco e sulle sfocature. Ambientato nella campagna del Quebec nella cui casa di famiglia torna Louis, scrittore teatrale malato di Aids, con l’intenzione di comunicare a tutti la sua fine imminente. Dopo dodici anni di assenza Louis (Gaspard Ulliel) ritrova una famiglia tutta ripiegata su se stessa, ripetitiva e problematica, con difficili dinamiche tra i membri. Ligiti intrecciati tra fratello e sorella, tra sorella e la madre, e tra il fratello e sua moglie. La sua presenza di persona dolce, silenziosa di pochissime parole – ma di autore di successo – scatena una serie di proiezioni da parte dei vari personaggi. [+]

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