È solo la fine del mondo |
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Un film di Xavier Dolan.
Con Gaspard Ulliel, Nathalie Baye, Léa Seydoux, Vincent Cassel.
continua»
Titolo originale Juste la fin du monde.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 95 min.
- Francia 2016.
- Lucky Red
uscita mercoledì 7 dicembre 2016.
MYMONETRO
È solo la fine del mondo
valutazione media:
3,41
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un ritorno poco serenodi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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lunedì 12 dicembre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Con "E' Solo la Fine del Mondo" ritorna in questi giorni nelle sale cinematografiche il giovane regista prodigio canadese Xavier Dolan. Il titolo riprende una battuta del protagonista che, ritornato a casa dopo dodici anni al fine di annunciare la sua prossima imminente morte ai propri familiari, pronuncia al fratello in riferimento al proprio luogo d'infanzia, luogo ormai lontano e perduto per sempre. Divenuto uno scrittore di successo, il protagonista ha rotto da, appunto, ben dodici anni, i rapporti difficili con la propria famiglia, ormai composta solo dalla madre, dal fratello maggiore (sposato) e dalla sorella minore. Nei luoghi dove egli, si intuisce, ha trascorso un'adolescenza travagliata, egli cerca di riunirsi serenamente ai propri cari e tentando di trovare il momento più opportuno al fine di annunciare l'imminente triste realtà della propria condizione di malato terminale. Ma non tutto va come previsto e gli antichi dissapori, le gelosie, le frustrazioni mai sopite che hanno causato tempo addietro la difficile comunicazione con i propri familiari, peraltro di per sè parecchio particolari come individui per ciò che riguarda il carattere e la personalità, riemergono puntualmente e ben vivi, lasciando il protagonista nella condizione di essere costretto a ripartire senza nulla pronunciare di sè e senza mai più ritornare.
Tratto da una pièce teatrale, l'ultima pellicola di Dolan è strutturata, a differenza delle sue precedenti, proprio come la sua opera d'origine. Sicuramente nel contenuto meno originale ed "esuberante", nonchè sconvolgente e trasgressivo, dei suoi films antecedenti, "E' Solo la Fine del Mondo" troverà tra il pubblico maggior consenso e plauso rispetto a prima: se con "Mommy" e, ancor più indietro nel tempo con "Laurence Anyways" (purtroppo gli unici due films giunti sinora a noi in Italia o, per lo meno, a Genova) Dolan, per quanto grandemente apprezzato e riconosciuto dagli spettatori, era un artista riservato ad un élite parecchio ristretta del pubblico, ora finalmente si consacra e si rivolge ad un pubblico più vasto, sebbene sempre ricercato. Con questa sua ultima pellicola Dolan riesce in maniera perfetta, equilibrata e, ripeto, senza ricorrere ad immagini forti e talvolta estreme, a raccontare un dramma familiare che altro non è che quello che egli sempre rappresenta e sa, in maniera sublime, rappresentare in tutte le sue opere: la difficoltà, cioè, da parte di un giovane uomo o, addirittura di un adolescente, di solito omosessuale, a relazionarsi con i propri familiari, "in primis" la figura della madre, solitamente descritta come una persona fuori dal comune, preponderante e con una personalità forte, nonchè nevrotica. Insomma, la difficoltà a crescere, ad affermare la propria vera natura ed il tormento che viene vissuto in tutto il proprio "iter" personale: contenuti e stati d'animo quasi autobiografici che questo giovanissimo e prolifico regista canadese dimostra palesemente di ben conosce e saper esprimere.
Inoltre, mirabilmente interpretato da soli cinque, ma ottimi, attori francesi quali, Marion Cotillard, Léa Seydoux, Vincent Cassel, Gaspard Ulliel e Nathalie Baye, spiccano però sugli altri in una maniera particolare gli ultimi due citati e precisamente nella parte rispettivamente dello scrittore protagonista malato e della madre. Ma tutti complessivamente interagiscono all'unisono, interpretando dei ruoli difficili ed altamente drammatici di individui tormentati ed assai sensibili.
Sicuramente consigliabile.
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