uppercut
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sabato 5 novembre 2016
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perché gli errori "si perdonano"?
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In base a quale assunto gli errori in un prodotto presentato sul mercato andrebbero "perdonati"? in base alle idee politiche del negoziante? o alla simpatia del commesso? tipica mentalità italiota: sì, siamo inaffidabili, poco professionali, sconclusionati, ma se facciamo l'occhiolino e diamo una pacca sulla spalla, be', chi ci batte più? se poi alziamo il mento e pogiamo coraggiosamente il petto, urlando "morte alla D.C.!" (fa niente se poi è già morta di suo...) o addirittura: "a noi ci hanno fottuti gli americani! se no, vedevi che paese che eravamo!" (con la musica che sale a mille)! be', allora diventiamo belli e santi quasi come il Che Guevara! e soprattutto impareggiabili registi.
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In base a quale assunto gli errori in un prodotto presentato sul mercato andrebbero "perdonati"? in base alle idee politiche del negoziante? o alla simpatia del commesso? tipica mentalità italiota: sì, siamo inaffidabili, poco professionali, sconclusionati, ma se facciamo l'occhiolino e diamo una pacca sulla spalla, be', chi ci batte più? se poi alziamo il mento e pogiamo coraggiosamente il petto, urlando "morte alla D.C.!" (fa niente se poi è già morta di suo...) o addirittura: "a noi ci hanno fottuti gli americani! se no, vedevi che paese che eravamo!" (con la musica che sale a mille)! be', allora diventiamo belli e santi quasi come il Che Guevara! e soprattutto impareggiabili registi. Anzi, fichissimi.
Che nostalgia di Ettore Scola!
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[+] quindi?!
(di ska82)
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lolly pop
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venerdì 4 novembre 2016
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non solo pif
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il film è onestamente fichissimo.
la storia e gli attori sono favolosi
gli errori (se vogliamo trovarli e sicuramente ci sono) si perdonano
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fabius
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giovedì 3 novembre 2016
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la mafia non solo uccide ma soffoca
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Da uno spunto tratto da documento vero, un gran bel film; solido, a tratti commovente, e comunque sempre venato da quella stessa sarcastica ed autoironica - e per questo spesso carsica - denuncia sociale che ha caraterizzato "la mafia uccide solo d'estate". E' un film che ha il pregio fondamentale di proporre verità importanti e su temi devastantemente rilevanti, con un'ironìa quasi leggiadra. Eccellenti gli attori, che definire "caratteristi" mi parrebbe riduttivo: in particolare, però, una menzione speciale per gli intepreti della "strana coppia" Saro / Mimmo, sempre eccellenti e autore di una sequenza da ricordare (una "confessione" prima del sonno).
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Da uno spunto tratto da documento vero, un gran bel film; solido, a tratti commovente, e comunque sempre venato da quella stessa sarcastica ed autoironica - e per questo spesso carsica - denuncia sociale che ha caraterizzato "la mafia uccide solo d'estate". E' un film che ha il pregio fondamentale di proporre verità importanti e su temi devastantemente rilevanti, con un'ironìa quasi leggiadra. Eccellenti gli attori, che definire "caratteristi" mi parrebbe riduttivo: in particolare, però, una menzione speciale per gli intepreti della "strana coppia" Saro / Mimmo, sempre eccellenti e autore di una sequenza da ricordare (una "confessione" prima del sonno). Decisamente da vedere e, soprattutto, ricordare: perchè l'indignazione civile spesso passa velocemente....
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uppercut
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mercoledì 2 novembre 2016
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ma dai...!
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Prima o poi qualcuno dovrà sapercelo dire: qui in Italia le sceneggiature non abbiamo il tempo di scriverle come vorremmo, non abbiamo voglia di rileggerle o proprio non le sappiamo scrivere? Temo sia la terza... Altrimenti come spiegare un film del genere? un film che viaggia a dieci all'ora su un'autostrada tutta per sé, una storia scombinata, rabberciata eppure costruita su un plot che più facile non poteva essere, persino elementare... Ma dai, che rabbia! anche perché verrebbe un po' da fare il tifo... ma anche da questo punto di vista ti ritrovi tradito. Sul finale pathos più a buon mercato di un'offerta telecom. Sparate sul duce e la democrazia cristiana che sanno di invettiva del secolo scorso.
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Prima o poi qualcuno dovrà sapercelo dire: qui in Italia le sceneggiature non abbiamo il tempo di scriverle come vorremmo, non abbiamo voglia di rileggerle o proprio non le sappiamo scrivere? Temo sia la terza... Altrimenti come spiegare un film del genere? un film che viaggia a dieci all'ora su un'autostrada tutta per sé, una storia scombinata, rabberciata eppure costruita su un plot che più facile non poteva essere, persino elementare... Ma dai, che rabbia! anche perché verrebbe un po' da fare il tifo... ma anche da questo punto di vista ti ritrovi tradito. Sul finale pathos più a buon mercato di un'offerta telecom. Sparate sul duce e la democrazia cristiana che sanno di invettiva del secolo scorso. Voce che vuol farsi grossa e vibrante e invece è quella di un canarino. E se provassimo a concentrarci sul teatro...?
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(di lolly pop)
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(di ska82)
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akamota
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mercoledì 2 novembre 2016
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quadri educativi macchiestici
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Confezionare un prodotto altamente digeribile per trasmettere messaggi scomodi è sicuramente difficile
Il cinema di denuncia è nel corso dei decenni passato da Petri de Le mani sulla città a epigoni vetero sessantottini che non si reggono neppure nel più ideologico dei cineforum.
Eppure ne La mafia uccide solo d'estate aveva trovato un equilibrio che qui non c'è.
Talvolta gira immotivatamente a vuoto, talvolta si allunga in brodo senza un perché, solo gli ultimi minuti e l'alto sentire della lotta alla mafia giustificano, ex post, l'operazione.
La spiritosaggine, l'essere didascalici alla fine permettono (forse) di penetrare l'apatia, l'abulia e dare una scossa alla situazione consuetudinaria di mafia stratificata e vincente, abito mentale oltre che problema criminale.
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Confezionare un prodotto altamente digeribile per trasmettere messaggi scomodi è sicuramente difficile
Il cinema di denuncia è nel corso dei decenni passato da Petri de Le mani sulla città a epigoni vetero sessantottini che non si reggono neppure nel più ideologico dei cineforum.
Eppure ne La mafia uccide solo d'estate aveva trovato un equilibrio che qui non c'è.
Talvolta gira immotivatamente a vuoto, talvolta si allunga in brodo senza un perché, solo gli ultimi minuti e l'alto sentire della lotta alla mafia giustificano, ex post, l'operazione.
La spiritosaggine, l'essere didascalici alla fine permettono (forse) di penetrare l'apatia, l'abulia e dare una scossa alla situazione consuetudinaria di mafia stratificata e vincente, abito mentale oltre che problema criminale.
Non faccio il regista, però alcune parti l'avrei tagliate o l'avrei rese più fluide...quale, ad esempio, la ragione di sottolineare e ripetere che il protagonista non parla bene l'americano ? Eppure dopo svolge opera di traduttore...eppure vive in america (si immagina da anni).
Concordo con MyMovies caratteristi grandissimi. Saro e Mimmo a livello di Franco e Ciccio, strepitosi.
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skady18
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martedì 1 novembre 2016
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pif fa il bis!
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Sono andata a vederlo un po' prevenuta, é difficile reggere il ritmo dopo il successo del primo film di esordio. Invece Pif ha nuovamente colto nel segno. Spiritoso, ironico, sentimentale, con il,solito finale da Pino nello stomaco, dove sbatte in faccia, allo,spettatore, la verità. Bravo, non deludi mai.
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dademande
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martedì 1 novembre 2016
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la storia secondo pif
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Mondo, seconda guerra mondiale. Arturo Giammaresi; immigrato siciliano residente a New York, ama Flora ma costei è promessa sposa ad un giovanotto arrogante. L'unica soluzione sarà arruolarsi nelle forze di sbarco in Sicilia e chiedere la mano al padre dell'amata.
Attraverso la guerra il regista ci propone un viaggio di speranza e amore, che mira però a ben altro: la rinascita della Mafia ad opera degli americano liberatori prima, invasori dopo.
Molte sono le citazioni storiche (addirittura una statua di Mussolini a testa in giù, sui fili per la biancheria bagnata!) e le denunce dell'autore ad un sistema marcio e scoretto come la liberazione dell'Italia. Alla fine ci chiederemo: dove e qual'è la vera dittatura?
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vincenzo
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martedì 1 novembre 2016
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c'è, anche, un omaggio a robert capa.
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Visto domenica 30 ottobre , in una sala in provincia di Palermo gremitissima. Concordo con la Signora Paola Casella nel reputare il film un poco troppo debole nello spiegare, magari didascalicamente gli antefatti politici ( all'uscita sentivo dire : ...."ai tempi di Mussolini i mafiosi erano tutti in galera"....).
Ma di fatto regge l'impianto generale ed alcune scene sono azzecatissime. In particolare mi hanno colpito quella girata alla Scala dei Turchi presso Realmonte , con Saro [Sergio Vespertino] e Mimmo [ Maurizio Bologna, già indimenticabile quando spiega a Totò Riina come funziona un telecomando in "La mafia uccide solo d'estate" ].
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Visto domenica 30 ottobre , in una sala in provincia di Palermo gremitissima. Concordo con la Signora Paola Casella nel reputare il film un poco troppo debole nello spiegare, magari didascalicamente gli antefatti politici ( all'uscita sentivo dire : ...."ai tempi di Mussolini i mafiosi erano tutti in galera"....).
Ma di fatto regge l'impianto generale ed alcune scene sono azzecatissime. In particolare mi hanno colpito quella girata alla Scala dei Turchi presso Realmonte , con Saro [Sergio Vespertino] e Mimmo [ Maurizio Bologna, già indimenticabile quando spiega a Totò Riina come funziona un telecomando in "La mafia uccide solo d'estate" ]. L'osservatorio di vedetta autocostruito con il cieco Saro che avvisa dello sbarco degli americani, mi ha fatto ricordare quello che mi raccontava mio zio che si trovava lì come militare: NON c'era il radar, e si saliva sugli alberi per fare l'avvistamento, e diversi cannoni erano di ferro e dopo pochi tiri si dilatavano e non funzionavano più.
L'altra scena che mi ha colpito è un omaggio a Robert Capa, la foto, super ultra famosa in tutto il mondo, scattata il 6 agosto 1943 al termine della battaglia di Troina , si vede un altissimo soldato america accovacciato, ed un minuscolo contadino siciliano (Francesco Coltiletti) che gli indica la strada per Sperlinga ( PIF non fa dire alla voce fuori campo che il contadino fu quindi ucciso dai tedeschi che l'avevano visto dare indicazioni al nemico).
Insomma se il regista usava di più il registro della critica storica-politica il film ci guadagnava e sarebbe stato un ottimo film. Forse per noi siciliani ci sono troppe cose date per ovvie, nel resto d'Italia, chissà ??
PS: I caratteristi sono stati tutti eccezionali ......in particolare i già citati Vespertino e Bologna
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no_data
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martedì 1 novembre 2016
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film da considerare per il valore storico
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In generale: film un po' piattino, ma da considerare per il valore del punto di storico che presenta e la cura con cui è stato realizzato.
Consigliato: sì.
Complimenti all'idea di dare una visione dello 'sbarco' che non tutti conoscono, guidata dal filo conduttore dell'amore, per la propria donna e per la propria terra.
Buona la regia: lineare, senza colpi di genio ma senza neppure errori, artigianalmente all'americana (corretta per il genere).
Fotografia molto buona, anche in questo caso non ci sono errori (eccezionale, per un prodotto italiano) ma anzi, qua e là note d'interesse.
Interesse tra cui la scelta di usare il giorno per la notte con filtro blu; ma, attenzione, si sarebbe dovuta girare a mezzodì, col sole a picco e poche ombre per rendere meglio l'illusione.
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In generale: film un po' piattino, ma da considerare per il valore del punto di storico che presenta e la cura con cui è stato realizzato.
Consigliato: sì.
Complimenti all'idea di dare una visione dello 'sbarco' che non tutti conoscono, guidata dal filo conduttore dell'amore, per la propria donna e per la propria terra.
Buona la regia: lineare, senza colpi di genio ma senza neppure errori, artigianalmente all'americana (corretta per il genere).
Fotografia molto buona, anche in questo caso non ci sono errori (eccezionale, per un prodotto italiano) ma anzi, qua e là note d'interesse.
Interesse tra cui la scelta di usare il giorno per la notte con filtro blu; ma, attenzione, si sarebbe dovuta girare a mezzodì, col sole a picco e poche ombre per rendere meglio l'illusione.
Montaggio anche in questo caso discreto: scene senza errori, difficile giudicare come al solito il montaggio generale del film.
Nello scioglimento verso il finale (notturno) si è dato pochissima enfasi alla scena, nonostante risolutiva; avrei preferito un montaggio parallelo tra il liutenant e Pif per caricare la scena di maggior drammaticità, ma si sarebbe forse dovuto stabilire in preproduzione per avere scene buone da montare.
Recitazione piacevole, con alcune debolezze: purtroppo Pif (che però è il protagonista, eddai!!), il bambino e alcune comparse non sono all'altezza. Brava Miriam Leone, come sempre.
La linea comica avrebbe potuto essere molto buona (spassosissimo il "teatro dei burattini" del Duce con a Madonna), se non che talune battute puerili abbassano di gran lunga il livello dell'opera.
In generale si sarebbe potuto lavorare di più su dialoghi, caratterizzazione psicologica dei personaggi (troppo piatta) e intreccio (piatto anch'esso) per dare maggiore spessore psicologico.
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fabiuz62
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lunedì 31 ottobre 2016
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un film bello e sorprendente!!!
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Un gran bel film. Niente da dire. Pif mescola sapientemente, come un regista consumato, ironia e impegno, divertimento e denuncia, pennellate e personaggi credibili. Il bel cinema italiano d'autore....
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