flyanto
|
mercoledì 23 novembre 2016
|
il lungo processo lipstadt vs irving
|
|
|
|
"La Verità Negata" porta sullo schermo la lunga e difficile battaglia legale che mise a confronto la professoressa dell' Alabama Deborah Lipstadt e la casa editrice Penguin Books con il saggista negazionista David Irving. Nel corso di una conferenza da lei tenuta al fine di promuovere il suo libro sull'esistenza dei campi di concentramento e di tutte le orribili torture perpetuate all'interno di essi dai tedeschi contro gli ebrei nel corso della Seconda Guerra Mondiale, ella fu accusata da David Irving, sostenitore, invece, della non esistenza del terribile operato di Hitler, come sua oppositrice e e dura avversaria dei suoi scritti. La questione finisce così in tribunale con un processo che durerà dal 1994 sino al 2000, quando la vittoria sarà ottenuta appieno finalmente dalla Lipstadt.
[+]
"La Verità Negata" porta sullo schermo la lunga e difficile battaglia legale che mise a confronto la professoressa dell' Alabama Deborah Lipstadt e la casa editrice Penguin Books con il saggista negazionista David Irving. Nel corso di una conferenza da lei tenuta al fine di promuovere il suo libro sull'esistenza dei campi di concentramento e di tutte le orribili torture perpetuate all'interno di essi dai tedeschi contro gli ebrei nel corso della Seconda Guerra Mondiale, ella fu accusata da David Irving, sostenitore, invece, della non esistenza del terribile operato di Hitler, come sua oppositrice e e dura avversaria dei suoi scritti. La questione finisce così in tribunale con un processo che durerà dal 1994 sino al 2000, quando la vittoria sarà ottenuta appieno finalmente dalla Lipstadt.
Una pellicola tutta imperniata sull'interminabile processo e sui cavilli legali a cui entrambe le parti si appellarono per far prevalere le proprie tesi e da cui si evince che il regista Mick Jackson si è documentato a fondo ed in una maniera quanto mai meticolosa al fine di rappresentarlo, appunto, in questa sua ultima fatica. Pertanto il film risulta senza alcun dubbio molto ben diretto e complessivamente aderente ai fatti reali: in conclusione un documento legale di una controversia che sicuramente interessa allo spettatore ma talmente anche troppo specifico e minuziosamente rappresentato e dialogato da appassionare pochi in quanto "legal drama".
Bravi, senza però alcun exploit particolare, gli interpreti Rachel Weisz, Tom Wilkinson, Timothy Spall, ecc....
In definitiva un buon esempio di cinema inglese ma nulla di più.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
emanuele 1968
|
lunedì 21 novembre 2016
|
bellissimo
|
|
|
|
Bellissimo, però mancava un po di grinta, ci stava uno che in sala dormiva, avrà dormito per un'ora comoda, per fortuna non russava, sarà stato stanco. Cambiano i soggetti e situazioni, ma se ci guardiamo intorno, notiamo che siamo pieni di negazionisti.
|
|
[+] lascia un commento a emanuele 1968 »
[ - ] lascia un commento a emanuele 1968 »
|
|
d'accordo? |
|
lbavassano
|
domenica 20 novembre 2016
|
perfezione tecnica e valore etico
|
|
|
|
E' indubbia l'eccellenza dell'industria cinematografica statunitense, anglo-statunitense per essere precisi, in determinati generi, il legal movie in questo caso, ed anche quella di mettere al servizio di un cinema civilmente impegnato talenti tecnici e artistici, professionalità, di valore assoluto. La capacità di creare prodotti impeccabili ma anche in grado di emozionarci. Questo è uno di quei casi, un film da cui sicuramente non si esce delusi, ma il suo valore va al di là di ciò perché il problema che pone, quello del nagazionismo, riguarda tutti noi e sempre più riguarderà le generazioni future, man mano che verranno a mancare i testimoni. Dà una risposta importante il film di Mick Jackson, una risposta ottimistica ma non ingenuamente ottimistica, non banalmente ottimistica.
[+]
E' indubbia l'eccellenza dell'industria cinematografica statunitense, anglo-statunitense per essere precisi, in determinati generi, il legal movie in questo caso, ed anche quella di mettere al servizio di un cinema civilmente impegnato talenti tecnici e artistici, professionalità, di valore assoluto. La capacità di creare prodotti impeccabili ma anche in grado di emozionarci. Questo è uno di quei casi, un film da cui sicuramente non si esce delusi, ma il suo valore va al di là di ciò perché il problema che pone, quello del nagazionismo, riguarda tutti noi e sempre più riguarderà le generazioni future, man mano che verranno a mancare i testimoni. Dà una risposta importante il film di Mick Jackson, una risposta ottimistica ma non ingenuamente ottimistica, non banalmente ottimistica. Bravissimi tutti, giova ripeterlo, interpreti e regista, sceneggiatore e direttore della fotografia, capace di passare con pari efficacia dagli interni del tribunale di Londra, dai suoi primissimi piani, ai terribili esterni di Auschwitz.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lbavassano »
[ - ] lascia un commento a lbavassano »
|
|
d'accordo? |
|
miguel angel tarditti
|
sabato 19 novembre 2016
|
libertad de expresión sin mentiras!!!
|
|
|
|
“LA VERDAD NEGADA” (“Denial”)
Film del británico Mick Jackson
Usa, Gran Bretaña, 2016
La libertad de expresión es innegable.
Pero usar esa libertad, ese derecho, para decir una mentira, no es aceptable en cambio. Es más, es repudiable y punible.
El historiador, negacionista del Holocausto, experto en Adolf Hitler, David Irving, enfrentó en el 2000, frente a los estrados Británicos, a la americana hebrea Debora Lipstadt, por difamación.
La académica judía, defendía en sus lecciones y conferencias, la existencia del nefasto genocidio perpetrado por la Alemania nazista, contra la raza hebrea. (Y no solo, también contra otros “indeseables”).
La palabra Holocausto, deriva del griego , que quiere decir “quemado entero”.
[+]
“LA VERDAD NEGADA” (“Denial”)
Film del británico Mick Jackson
Usa, Gran Bretaña, 2016
La libertad de expresión es innegable.
Pero usar esa libertad, ese derecho, para decir una mentira, no es aceptable en cambio. Es más, es repudiable y punible.
El historiador, negacionista del Holocausto, experto en Adolf Hitler, David Irving, enfrentó en el 2000, frente a los estrados Británicos, a la americana hebrea Debora Lipstadt, por difamación.
La académica judía, defendía en sus lecciones y conferencias, la existencia del nefasto genocidio perpetrado por la Alemania nazista, contra la raza hebrea. (Y no solo, también contra otros “indeseables”).
La palabra Holocausto, deriva del griego , que quiere decir “quemado entero”.
Yo, que he visitado Auschwitz y Birkenau por curiosidad histórica, pude sentir al estar dentro de esos campos alambrados, espinados, dentro de esas deprimentes cabañas aterradoras, los gritos y lamentos que, (hoy ya sin sonidos), pueblan y poblarán eternamente ese nefasto espacio de la absurda criminalidad nazista.
Pude sentir además, que cada púa de esos alambrados se me metía en cada poro de mi cuerpo.
Pude sentir un acido olor perdurable en esa tenebrosa espacialidad.
Pude sentir que la lluvia, en esa mañana gris, se mezclaba con la lluvia de mi alma.
Como poder negar lo que la evidencia denuncia señor Irving?!
Como entender la mentalidad negacionista viendo la realidad de los campos de exterminios, los zapatos, las valijas, las ropas de las millones de víctimas “presentes” en los exhibidores del Museo de Varsovia?!
El film en realidad parte de un hecho histórico, irrebatible, pero vuela en una dimensión que toca la reflexión filosófica, donde la palabra, ampliamente utilizada en el juicio oral, cumple una función que penaliza la mentira y la deformación de los hechos acaecidos.
Podríamos decir entonces, que el discurso, el uso de la palabra, remarca, destaca y evidencia, defiende, el legítimo uso de la libertad de expresión, pero condicionándola al uso de la verdad, y no de la falsedad o de la tergiversación de datos.
La palabra es aquí protagonista (film con magníficos diálogos), porque de algún modo (más allá de la usada por el juez para su veredicto final), tiene un efecto catártico, diría curativo, de compensación, que bien había entendido Sigmund Freud. Y también la Filosofía del Lenguaje.
El film es atrapante.
Con una excelente Rachel Weisz, en el rol de la profesora hebrea Debora Lipstadt, con un magnifico Tom Wilkinson en el rol del abogado acusador, y con un Timothy Spall deliciosamente odiable en el rol del historiador fanático de Adolf Hitler.
Historia, Filosofía y Arte juntos, hacen este muy bello film!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a miguel angel tarditti »
[ - ] lascia un commento a miguel angel tarditti »
|
|
d'accordo? |
|
|