Suite Francese

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Un film di Saul Dibb. Con Michelle Williams, Kristin Scott Thomas, Matthias Schoenaerts, Sam Riley, Ruth Wilson.
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Titolo originale Suite Française. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 107 min. - Gran Bretagna, Francia, Canada 2015. - Videa uscita giovedì 12 marzo 2015. MYMONETRO Suite Francese * * * - - valutazione media: 3,00 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
mericol lunedì 16 marzo 2015
ragione e sentimento Valutazione 4 stelle su cinque
66%
No
34%

 In una cittadina dell’ Ile de France, Bussy, la bella e dolce Lucille, nella villa della suocera, la dura e severa M.me Angellier, attende il marito prigioniero dei tedeschi. Sono i primi mesi della occupazione nazista della Francia, nel 1940.
Nella cittadina giungono profughi dalle grandi città. Ma quasi contemporaneamente anche le truppe di occupazione. Ufficiali tedeschi devono trovare necessariamente alloggio presso famiglie francesi. Nella villa ove si trova Lucille  risiederà il tenente Bruno von Falck, giovane raffinato, appassionato conoscitore ed esecutore ,al piano, di musica classica. Lucille inizialmente mostra una forzata indifferenza ,è un nemico, verso il forzato ospite. [+]

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vanessa zarastro lunedì 16 marzo 2015
una presa di coscienza Valutazione 3 stelle su cinque
94%
No
6%

Il manoscritto del romanzo di Irène NémirovskySuite Francese,nella cornice dell’invasione tedesca,fu miracolosamente salvato dalla figlia e verrà pubblicato solo nel 2004. Si tratta di una sorta di “poema sinfonico” immaginato articolato in cinque parti, come una vera e propria suitemusicale di cui però ne scrive solo le prime due parti.
Nel film siamo nel 1940 e lo scenario è fornito dalla cittadina Bussy-Saint-Georges a Ovest di Parigi all’epoca della Seconda Guerra mondiale nella fase dell’occupazione tedesca. Lucile - interpretata dalla bella Michelle Williams  - vive con la suocera M.me Angellier – una sempre bravissima Kristin Scott Thomas -  in una ricca villa in attesa del ritorno del marito alla fine della guerra. [+]

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flyanto giovedì 19 marzo 2015
una storia d'amore intensa ma breve Valutazione 3 stelle su cinque
83%
No
17%

 Film in cui si narra di una giovane donna nel corso della Seconda Guerra mondiale in Francia, la quale vive nella casa con l'algida suocera aspettando il marito che prima o poi ritorni dal fronte. Durante l'occupazione nazista del paese  dove vive, come gli altri abitanti ella deve dare ospitalità nella propria casa ai soldati ed ufficiali tedeschi e nel corso delle giornate che passano si innamora, ricambiata, dell'ufficiale residente nella sua casa. Ma il rivolgimento di alcuni e svariati avvenimenti condurranno i due amanti a separarsi, loro malgrado, affidando alla scrittura di un romanzo la loro intensa e breve storia d'amore.

Questa pellicola molto romantica e a tratti sdolcinata, è tratta dall'omonimo ed incompiuto romanzo di Irène Némirovsky (una donna ebrea, nata a Kiev e residente ormai in Francia che verrà tradita da un suo compaesano e finirà la sua esistenza in un campo di concentramento) ma non risulta affatto stucchevole, bensì in alcune parti persino assai avvincente grazie all'accuratezza con cui il regista Saul Dibb l'ha girata. [+]

[+] o si narra o si racconta... (di angelo umana)
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zarar lunedì 16 marzo 2015
una strana tranquillità sull'orlo dell'abisso Valutazione 3 stelle su cinque
72%
No
28%

Il film si ispira a un romanzo incompiuto di Irène Némirosky, scritto nel 1941-42 e pubblicato postumo nel 2004 con il titolo di “Suite Francese” (un ben diverso “Tempesta/e” era il titolo generale a cui lei aveva pensato). L’autrice aveva concepito il romanzo come un  affresco tolstoiano della Francia in guerra, programmando di vivere insieme, in modo assolutamente singolare, storia in fieri e scrittura romanzata di quella storia. Ritmo musicale e ritmo filmico – dichiarava - avrebbero caratterizzato una sorta di poema sinfonico in cinque movimenti, autonomi, ma collegati tra loro, dal momento dell’occupazione tedesca alla pace. Arrivò a comporre, prima di essere deportata e morire ad Auschwitz, solo le prime due parti, “Tempesta di giugno” e  “Dolce”. [+]

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dromex lunedì 23 marzo 2015
dietro un soldato c'è un uomo Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

E' il 1940 e i tedeschi occupano la cittadina francese di Bussy dopo aver occupato Parigi. Qui ogni francese è costretto suo malgrado a condividere la propria casa con un ufficiale tedesco. Al Tenente Bruno Von Falk (Mattias Schoenaerts) viene così assegnata la casa in cui vive Lucile (Michelle Williams) e sua suocera (Kristin Scott Thomas), la ricca madre del marito lontano dalla Francia perché in guerra. Dopo un iniziale distacco e timore verso il nemico che ha in casa, Lucile gradualmente comincia ad accettare il dialogo con Bruno, che si è sempre dimostrato in realtà gentile e rispettoso, fino ad accettarne e ricambiare un amore che lui le dimostra completamente nel finale del film. La trasposizione della storia tratta dal romanzo di Irène Nemirovsky è una bella, avvincente e a tratti anche commovente storia d'amore fra due persone costrette dalla guerra ad essere nemiche. [+]

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nerone bianchi sabato 18 aprile 2015
un bell'affresco Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Sintesi finale, è un bel film, di quelli che fanno bene al cinema e che fa piacere vedere. L'ennesima storia ai tempi dell'occupazione nazista, questa volta in Francia, ma raccontata con sfaccettature diverse. La vicenda è tratta da un romanzo incompiuto di Irene Nemorovsky, ucraina ebrea, morta a 39 anni nel campo di Auschwitz. Il manoscritto fu trovato per caso dalle figlie dopo olre mezzo secolo, nascosto in una valigia, e divene un caso letterario mondiale. Belle a tal proposito le imagini finali che inquadrano quelle pagine che trasudano sofferenza e che pure sono uscite da un contesto pazzesco come quello del campo di sterminio. [+]

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mati :d mercoledì 1 aprile 2015
posso suonare per voi? Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Con quale forza e intensità questo film riesce ad esprimere l'amore e la passione, è difficile dire. Due interpreti straordinari, quali Michelle Williams e Matthias Schoenaerts trasmettono alla perfezione le loro emozioni e i loro sentimenti, cosicchè ci è possibile cogliere tutte le paure, i dubbi e le parole non dette che i due personaggi racchiudono nel loro cuore. Vivere questo film è una sorta di esplorazione dell'animo umano; si entra nella corruzione e nella disperazione provocate dalla guerra, ma si scorgono anche l'umanità e la bontà sincere che nessun orrore può cancellare o sopraffare. L'amore tra Lucille e Bruno è una scintilla di bellezza, uno spiraglio di luce mentre intorno regna il buio e il caos, e gli uomini si sono persi. [+]

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kaipy domenica 23 agosto 2015
dolce Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Il film si apre nell'intimità di una stanza, seguendo la voce narrante della protagonista che, nella solitudine rubata, siede al pianoforte diffondendo note malinconiche. 
Forse è questa la chiave di lettura dell'opera: intimità, riflessione, bellezza.
E muovendosi tra queste tre note, entra di prepotenza la guerra: prima con un bombardamento che ha il compito di farti sentire fragile, smarrito, perduto, poi con l'occupazione tedesca, un'invasione fagocitante, che trasforma gli abitanti. 
"Se vuoi sapere com'è davvero la gente, fai una guerra", dirà un personaggio del film. [+]

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dhany coraucci martedì 24 marzo 2015
più che fuoco della passione è una fiammella Valutazione 2 stelle su cinque
63%
No
38%

La tragedia della guerra è che usa i migliori uomini per farne i peggiori” disse il pastore americano Henry Fosdick e personalmente faccio fatica a credere al ritratto di un ufficiale (qualunque sia la sua appartenenza) gentile e sensibile, perché il maggior pericolo di ogni guerra è la traccia di bestialità che si rivela o si scatena indistintamente in tutti gli esseri umani, sia anche motivata dalla sola sopravvivenza. Questo non vuol dire che non siano esistiti soldati gentili e sensibili o che la passione umanitaria non abbia preso il sopravvento, ma il lato oscuro di ognuno, nelle storie di guerra, per me è imprescindibile. [+]

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paolo patrone domenica 17 maggio 2015
il racconto che non volle morire Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

'Suite francese', il film. Da un racconto incompiuto di  Irène Némirovsky. In una piccola cittadina della Francia occupata dai tedeschi (anni ’40), l’amore impossibile che sboccia lieve sulle note di un pianoforte galeotto fra una giovane francese e un ufficiale tedesco, proiettato dalla sua vita privata di compositore musicale in una guerra che non potrà mai abbracciare. Per la recensione del film rimando al magnifico scritto di Marianna Cappi. Qui trascrivo soltanto qualche piccola considerazione personale, in calce alla quale appunto vari  pezzi  di  articoli e riferimenti biografici e bibliografici, reperiti qua e là sul web e per i quali, in eccezione al mio solito, evito di specificare le fonti. La temperatura di colore della fotografia avvolge la narrazione filmica in delicato velo di caldi colori pastellati, a volte un po’ ‘brumosi’ (la vecchia grana dei negativi di una volta), che restituiscono  ed avvolgono in verosimiglianza lo spettatore in quella che doveva essere l’atmosfera di vita di quell’epoca. Il teatro della rappresentazione si avvale di un audio che in sonorità marcate ben restituisce la pesante cadenza del passo dell’invasore tedesco e del suo incalzante inumano ritmo martellante nelle scene più mortali.Delicata e notevolmente intonata la colonna musicale.Si sa che dallo scritto alla trasposizione filmica c’è sempre qualche tradimento. Non ho letto il libro e quindi non posso fare commenti tuttavia da tutta la regia mi traspare una mano amorosa, che dirige con delicatezza, il più possibile nell’ombra, l’orditura delle sequenze sceniche. Credo che più che il rispetto della forma, il regista abbia avuto la capacità -forse- di cogliere l’anima della storia.Reputo che il plauso della recitazione vada ex aequo ad entrambi i protagonisti. Non solo alla Williams. A parer mio, anzi, non per una maggiore capacità interpretativa, ma per la ‘nuance’ portata sulla scena, forse, forse, un pelino in più a lui, che a suo torto ha, però, quello di un impossibile orrendo cognome.E l’amore della storia nella realtà storica ? Possibile, perlomeno nei limiti della possibilità formale, ma molto improbabile, anche se le convergenze circostanziali delle pieghe della vita a volte sono veramente galeotte.Molto più probabilmente l’immagine allo specchio di una personalità (quella di Irène Némirovsky) estremamente candida nella visione del mondo a lei circostante, un’ immagine leibniziana del migliore dei mondi possibili.Come ebbe a scrivere la figlia minore Elisabeth Gille (Babette):"Nella mia adolescenza ce l’avevo con lei per via della sua mancanza di coscienza politica. Non era scappata, sebbene avesse avuto la possibilità di farlo, e aveva messo mia sorella e me in pericolo. Siamo state arrestate e avremmo dovuto, a rigor di logica, finire come lei e come mio padre, ad Auschwitz. La sua cecità era criminale. Negli anni Trenta, persino nella sua opera, non era affatto colpita di quanto accadeva ai poveri ebrei dei quartieri popolari di Parigi. Mia madre tuttavia non era di destra: giustificava la Rivoluzione sovietica. Ma viveva in un mondo privilegiato senza capire cosa accadesse attorno a lei. Sembra che quando il poliziotto l’ha condotta alla prefettura per consegnarla ai tedeschi, nel 1942, le abbiano proposto di fuggire. E lei abbia risposto : “Non andrò due volte in esilio”. Aveva finito col considerarsi francese e chiudeva gli occhi davanti al resto. Nulla lascia trapelare la sua inquietudine, se non con il marito, e ha chiesto la naturalizzazione francese nel 1938. Ma era troppo tardi."Il parere, quindi ? Un film da vedere assolutamente. (Da parte di uno che non ama particolarmente questo genere di film).

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Marianna Cappi
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  2° | vanessa zarastro
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