Land of Mine - Sotto la sabbia |
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Un film di Martin Zandvliet.
Con Roland Møller, Mikkel Boe Følsgaard, Laura Bro, Louis Hofmann.
continua»
Titolo originale Under Sandet.
Guerra,
Ratings: Kids+13,
durata 101 min.
- Danimarca, Germania 2015.
- Notorious Pictures
uscita giovedì 24 marzo 2016.
MYMONETRO
Land of Mine - Sotto la sabbia
valutazione media:
3,40
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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È sul bagnasciuga il lato oscuro della Seconda guerra
di Paolo D'Agostini La Repubblica
Infiniti sono i lati oscuri della seconda guerra mondiale e in particolare dell'immediato dopoguerra, nelle altrettanto infinite articolazioni nazionali e variazioni locali, e quello raccontato da Land of mine- Sotto la sabbia è uno dei tanti. Sconosciuto al pubblico e tenuto sotto silenzio nella sua patria. Lungo le spiagge della costa occidentale della Danimarca l'occupante tedesco aveva concentrato un numero di mine che, secondo una delle didascalie finali del film di Martin Zandvliet, equivaleva a tutto il resto di mine disseminate nell'intera Europa. Concentrazione dovuta alla supposizione che lo sbarco alleato, quello che avrebbe preferito la Normandia nel giugno 1944, si sarebbe potuto verificare sul litorale del piccolo paese scandinavo. All'indomani della caduta della Germania hitleriana, dietro indicazione e autorizzazione britannica, in violazione della Convenzione di Ginevra che proibiva di utilizzare i prigionieri di guerra per lavori forzati - sistematicamente elusa in questo come in molti altri casi - le nuove autorità danesi si servirono di alcune migliaia di soldati tedeschi obbligandoli a sminare le spiagge. Erano in grande parte appena adolescenti, gli arruolati all'ultimo dal Reich già morente. E il loro impiego in una missione di fatto omicida data la mancanza di esperienza e addestramento, unito al trattamento durissimo - condizioni ai limiti o perfino sotto i limiti della sopravvivenza, come nei lager nazisti in un contesto di odio e di sete di vendetta per quanto subito negli anni di guerra e occupazione, si risolse in una prevedibile carneficina. Che nella realtà come nel film negò a un gran numero dei prigionieri-schiavi il miraggio del ritorno a casa. L'opera di rimozione delle mine si svolse durante l'estate del 1945, da maggio a ottobre. Il film, carico di tensione perché risulta subito evidente quanto quei ragazzi impauriti fossero destinati a un penoso destino, senza rinunciare a fornire un'idea d'insieme e d'ambiente, storica e dunque anche delle motivazioni che erano dietro una così ferrea durezza, concentra la sua attenzione sulla relazione tra un sergente danese (validamente affidato all'attore Roland Møller) e la squadra che gli viene assegnata per ripulire il settore di sua competenza, una spiaggia limitrofa a una fattoria isolata in cui abita una madre con una bambina che sarà protagonista di un episodio importante della storia. Ruvido fino alla crudeltà, il sergente non potrà sottrarsi a un processo interiore che infine lo condurrà, trasgredendo agli ordini, a un atto di pietà. Mentre, con delicatezza e rifuggendo ogni prevedibile schema di tipizzazione, il film ci lascia esplorare i profili dei prigionieri. Il "duro" che rifiuta ogni cameratismo e progetta un'impossibile fuga, la coppia di gemelli dalla patetica fragilità, il ragazzo più maturo e più autorevole che persegue l'obiettivo di stabilire una difficile comunicazione con il carceriere. Sullo sfondo dei grandi film sul tema della prigionia militare come Il ponte sul fiume Kwai di Lean, La collina del disonore di Lumet, o Furyo di Oshima, una testimonianza che si aggiunge alla galleria con risultati più che degni, elevandosi oltre i confini del contributo magari utile e dignitoso ma puramente e limitatamente didascalico.
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