maria f.
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domenica 26 aprile 2015
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evviva i buoni film!
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I bambini sanno….tutto!
Non è una novità, ma poche volte ci rendiamo conto di trovarci al cospetto di bambini e adolescenti molto maturi che si sono fatta un’idea su argomenti che mai avremmo pensato potessero fare parte del loro mondo….e ci stupiamo, restiamo, nel sentire certe risposte sicure e appropriate, come degli allocchi, dei babbei.
I bambini sono spugne, assorbono ogni cosa, e sono anche in grado di scegliere con consapevolezza dandoci delle lezioni di vita.
Il documentario mi ha letteralmente coinvolto, è entrato fino alla parte più profonda di me stessa, ho seguito tutte le interviste con grande interesse, ho colto la dolcezza, l’ingenuità, la saggezza, la determinazione, l’accoglienza, la conoscenza, la cultura, la capacità.
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I bambini sanno….tutto!
Non è una novità, ma poche volte ci rendiamo conto di trovarci al cospetto di bambini e adolescenti molto maturi che si sono fatta un’idea su argomenti che mai avremmo pensato potessero fare parte del loro mondo….e ci stupiamo, restiamo, nel sentire certe risposte sicure e appropriate, come degli allocchi, dei babbei.
I bambini sono spugne, assorbono ogni cosa, e sono anche in grado di scegliere con consapevolezza dandoci delle lezioni di vita.
Il documentario mi ha letteralmente coinvolto, è entrato fino alla parte più profonda di me stessa, ho seguito tutte le interviste con grande interesse, ho colto la dolcezza, l’ingenuità, la saggezza, la determinazione, l’accoglienza, la conoscenza, la cultura, la capacità.
Il regista Veltroni con sensibilità, delicatezza e maestria ha saputo guidarli e ha realizzato un vero capolavoro.
Nelle “chiacchierate” ha lasciato tutto lo spazio possibile ai ragazzi che messi a proprio agio ci hanno regalato i loro pensieri e i loro punti di vista con molta semplicità e schiettezza.
Alla fine della proiezione del film, in una sala di Milano, è partito un applauso proprio da tre ragazzi che per i loro abiti “troppo alla moda”, per il loro comportamento durante l’esecuzione del film (gambe appoggiate sui sedili davanti), mai avrei pensato avrebbero potuto manifestare in maniera così calorosa il loro gradimento, ….e invece….
Mordendomi la lingua, a testa bassa, con la coda tra le gambe ho guadagnato l’uscita.
Mai dire mai, i bambini e i ragazzi ci guardano, giudicano, sanno e al momento opportuno ci danno lezioni mettendoci con le spalle al muro, insomma si sanno difendere per loro fortuna.
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foffola40
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giovedì 30 aprile 2015
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lezione di vita
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si tratta di un docufilm quindi niente storia più o meno a lieto fine. Tanti bambini, stranieri, italiani rispondono a domande importanti su Dio, la famiglia, l'omosessualità e altro ancora.
Sono già capaci di giudicare il mondo in cui vivono e danno risposte molto più profonde e coerenti di tanti adulti di mia e nostra conoscenza. Ovviamente l'abilità dello intervistatore ( lo stesso Veltroni) riesce a captare il pensiero di ciascuno di loro anche in presenza della macchina da presa con tutti i suoi annessi. A molti adulti, tifosi da curva dello stadio, incapaci di una parvenza di obiettività, non è piaciuta l'idea che un ex uomo politico avesse questa capacità di filmare per cui hanno boicottato l'operazione: peggio per loro.
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si tratta di un docufilm quindi niente storia più o meno a lieto fine. Tanti bambini, stranieri, italiani rispondono a domande importanti su Dio, la famiglia, l'omosessualità e altro ancora.
Sono già capaci di giudicare il mondo in cui vivono e danno risposte molto più profonde e coerenti di tanti adulti di mia e nostra conoscenza. Ovviamente l'abilità dello intervistatore ( lo stesso Veltroni) riesce a captare il pensiero di ciascuno di loro anche in presenza della macchina da presa con tutti i suoi annessi. A molti adulti, tifosi da curva dello stadio, incapaci di una parvenza di obiettività, non è piaciuta l'idea che un ex uomo politico avesse questa capacità di filmare per cui hanno boicottato l'operazione: peggio per loro. foffola40
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[+] dubbi tutt'altro che 'politici'
(di zarar)
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gaiart
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giovedì 23 aprile 2015
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fai della vita un so
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I BAMBINI SANNO
un film di
Walter Veltroni
Fai della tua vita un sogno e, di un sogno, una realtà.
Antoine De Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe
"I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stufano di spiegargli tutto ogni volta”.
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I BAMBINI SANNO
un film di
Walter Veltroni
Fai della tua vita un sogno e, di un sogno, una realtà.
Antoine De Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe
"I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stufano di spiegargli tutto ogni volta”.
Uno dei bambini
Il secondo film di Walter Veltroni si apre con un video-collage di bambini che, tratti da film diversi, corrono verso la vita con tutta la gioia che li contraddistingue, forse a memento della creatività e fantasia di questa parte della vita: l’infanzia.
Con 39 frugoletti a disposizione che fissano intensi la telecamera, il regista si dispone a raccontare per 113 minuti un’Italia barcollante su più fronti, con occhi puri, obiettivi e incontaminati: quelli dei più piccoli. Temi come l’amore, la malattia, Dio, la crisi, la sessualità, la diversità, emergono dalle domande e nelle risposte dei saggi, dai 9 ai 13 anni, c’è profondità, comicità, simpatia e intelligenza.
Intervistando un bambino siciliano geniale e supermatematico, un altro guarito dalla leucemia, poi un piccolo rom, Marius, che racconta dei topi e non ha mai visto il mare, il cui sogno si realizzerà attraverso e grazie al film, quindi una coppia di fratellini adottati dalla Colombia di cui uno è idrocefalo, oppure le due sorelline Gaia e Luna, in cui l’autismo di Luna è reso invisibile dall’amore, saggezza e dalla complicità di Gaia, Veltroni con sensibilità e semplicità, riporta in auge valori che sembrano oggi estinti: ascolto, empatia, comprensione, aiuto del prossimo.
“Gli adulti non sanno quanto è difficile avere 10 anni”, dice un protagonista simpaticissimo che ama il teatro e lo descrive come il suo luogo preferito, un bambino con un’enorme sensibilità che conferma la capacità indiscussa di Veltroni di mettere a proprio agio queste piccole anime, anche sofferenti.
I bambini sanno, prodotto da SKY CINEMA, da sempre vicina alla creatività, ha fatto d’innovazione e talento i valori che contraddistinguono la rete e, anche questo film, sia nel messaggio, che nell’evidenza, ne è prova, dato che sa essere sociale. Così come ogni forma d’arte dovrebbe veramente essere. Settima compresa!
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miguel angel tarditti
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martedì 28 aprile 2015
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lo sguardo maturo dell’infanzia / la mirada madura
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LO SGUARDO MATURO DELL’INFANZIA
“I bambini sanno”, di Walter Veltroni
Misteriosa ironia quella della condizione umana.
I chiamati “adulti” molte volte siamo solo “minorenni”.
Come diceva Kant: “minorità” della quale non si vuole uscire perché risulta comoda. (Crescere sempre è uno stress, vero?)
I chiamati “minori” (o bambini, o adolescenti) non hanno i pregiudizi deformanti del comodo acquisito con l’esperienza, e vedono, dicono, le cose con assoluta libertà.
Paradossalmente quella libertà contiene tante volte una verità che colpisce per la sua intelligenza percettiva.
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LO SGUARDO MATURO DELL’INFANZIA
“I bambini sanno”, di Walter Veltroni
Misteriosa ironia quella della condizione umana.
I chiamati “adulti” molte volte siamo solo “minorenni”.
Come diceva Kant: “minorità” della quale non si vuole uscire perché risulta comoda. (Crescere sempre è uno stress, vero?)
I chiamati “minori” (o bambini, o adolescenti) non hanno i pregiudizi deformanti del comodo acquisito con l’esperienza, e vedono, dicono, le cose con assoluta libertà.
Paradossalmente quella libertà contiene tante volte una verità che colpisce per la sua intelligenza percettiva.
Il film di Veltroni, è di un prezioso contenuto che, provocandoci il sorriso, la tenerezza, l’emozione, la sorpresa per la lucidità delle risposte dei piccoli, diventa una pittura delle problematiche sociali moderne.
Occhi intelligenti dei bambini riguardo la famiglia, la religione, Dio, l’omosessualità, gli immigrati, la comunità rom, l’amore, la diversità.
Se guardiamo oggi il telegiornale, o il giornale, o semplicemente osserviamo in torno con i nostri occhi di “adulti”, (direi, di sapientoni esperimentati!) non riusciremo a trovare il vero riscontro con questa visione dell’umanità, visione dal chiamato immaturo, ingenuo, non sperimentato mondo infantile.
Quanto presuntuoso siamo gli adulti!
Bel film.
Con piccole pennellate ci fa vedere l’universo tutto, ma con occhi sensibili, spregiudicati, solidale, non esperimentati sicuramente, pero osservato con gli occhi del cuore, come diceva “Il piccolo Principe”.
E non esente di verità!
LA MIRADA MADURADELLAINFANZIA
“I bambini sanno”
(Los chicos saben) De Walter Veltroni (Italia)
Misteriosa ironia la de la condiciòn humana.
Los llamados “adultos” somos muchas veces solo “menores”.
Como decia Kant: “minoridad” de la que no se quiere salir porque resulta comoda. (Crecer es siempre un estrès, no?).
Los llamados “menores” (o chicos, o niños, o adolescentes), no tiene los prejuicios deformantes de la comodidad adquirida con la experiencia, y ven, dicen, las cosas con absoluta libertad.
Paradojalmente esa libertad contiene muchas veces una verdad que impacta por la inteligencia de su percepciòn.
El film deVeltroni, es de un contenido precioso, porque provocandonos la sonrisa, la ternura, la emociòn, la sorpresa de las respuestas de los chicos, se vuelve una pintura de las problematicas sociales modernas.
Ojos inteligentes de niños para con la familia, la religiòn, Dios, la homosexualidad, los inmigrantes, los gitanos, el amor, la diversidad.
Si miramos hoy las noticias, o el diario, o simplemente observamos alrededor con ojos de “adultos”, (Dirìa, de maestros ciruelas experimentados!) no logramos confrontar esa verdad con una visiòn de humanidad, como es en cambio, la mirada del llamado inmaduro, ingenuo, inesperto, mundo infantil.
Cuanto presuntuoso somos los adultos!
Bello film.
Con pequeñas pinceladas nos hace ver el universo todo, pero con ojos sensibles, desprejuiciados, solidarios, no experimentados seguramente, pero observado con los ojos del corazòn, como decia “El Principito”.
Y no exento de verdad!
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xantoflores
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domenica 27 settembre 2015
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bravo walter!
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Mi spiace che l'ottima direzione di My Movies, abbia poco apprezzato il film relegandolo ad un mediocre 2,5 di valutazione. Personalmente io sono rimasto colpito e commosso da questa pellicola e ben poco mi importa se il cast è stato selezionatissimo. I protagonisti sono autentici, le risposte spontanee. Nulla è stato suggerito. Solo 39 bambini su 350 hanno meritato di comparire? Poco importa. La scelta di Veltroni è stata eccellente e i bambini hanno saputo emozionarmi e commuovermi. E farmi riflettere su quanto noi adulti sottovalutiano questi giovanissimi cittadini. Forse noin rappresentano la maggioranza dei bambini, forse, ma penso che Veltroni non volesse girare un documentario qualsiasi, ma offrirci uno spaccato di umanità un pò speciale.
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Mi spiace che l'ottima direzione di My Movies, abbia poco apprezzato il film relegandolo ad un mediocre 2,5 di valutazione. Personalmente io sono rimasto colpito e commosso da questa pellicola e ben poco mi importa se il cast è stato selezionatissimo. I protagonisti sono autentici, le risposte spontanee. Nulla è stato suggerito. Solo 39 bambini su 350 hanno meritato di comparire? Poco importa. La scelta di Veltroni è stata eccellente e i bambini hanno saputo emozionarmi e commuovermi. E farmi riflettere su quanto noi adulti sottovalutiano questi giovanissimi cittadini. Forse noin rappresentano la maggioranza dei bambini, forse, ma penso che Veltroni non volesse girare un documentario qualsiasi, ma offrirci uno spaccato di umanità un pò speciale. Probabilmente gli altri 311 bambini scartati non avevano fornito risposte altrettanto interessanti. Forse non erano "speciali" come quelli del film, ma questo nulla toglie alla riuscita della pellicola. I protagonisti hanno comunque saputo darmi quella carica emozionale che mi fanno giudicare il film cone ottimo.
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filippo catani
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sabato 31 ottobre 2015
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le opinioni dei bambini
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39 bambini tra gli 8 e i 13 anni si ritrovano intervistati da Walter Veltroni su una serie di problematiche.
Il film si apre con una citazione tratta dal Piccolo Principe per poi procedere per blocchi a seconda degli argomenti. E' sicuramente interessante il progetto di Veltroni così come è interessante sentire le opinioni dei bambini su temi "da adulti" come possono essere la famiglia, l'amore, la religione o il lavoro. L'intento è offrire uno spaccato di quella che è la nuova infanzia italiana con ragazzi che si devono districare tra innumerevoli difficoltà e complessità ma che allo stesso tempo con semplicità danno le proprie risposte.
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39 bambini tra gli 8 e i 13 anni si ritrovano intervistati da Walter Veltroni su una serie di problematiche.
Il film si apre con una citazione tratta dal Piccolo Principe per poi procedere per blocchi a seconda degli argomenti. E' sicuramente interessante il progetto di Veltroni così come è interessante sentire le opinioni dei bambini su temi "da adulti" come possono essere la famiglia, l'amore, la religione o il lavoro. L'intento è offrire uno spaccato di quella che è la nuova infanzia italiana con ragazzi che si devono districare tra innumerevoli difficoltà e complessità ma che allo stesso tempo con semplicità danno le proprie risposte. Un'opera interessante che ha il merito di dare voce ai più piccoli. Forse l'unico aspetto è che a lungo andare il film si appesantisce un poco.
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flyanto
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lunedì 4 maggio 2015
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tante domande, tanti bambini e tante opinioni
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Le interviste fatte da Walter Veltroni, qui per la seconda volta in veste di regista, a svariati bambini dell'età compresa tra i 9 ed i 13 anni, costituiscono una sorta di visione sul mondo e soprattutto su molti aspetti della società italiana che il mondo infantile, od appena adolescente, percepisce ed esprime in tutta libertà. L'ex Segretario Nazionale del PD si avvicina ai bambini, sia maschi che femmine, con tutta la naturalezza possibile in modo tale da fare sentire totalmente a proprio agio questi piccoli interlocutori che senza timore e vergogna (od almeno in minima parte) esprimono le proprie idee sui vari argomenti loro proposti: la religione, Dio, l'amore, l'omosessualità, la crisi, la disoccupazione, il razzismo, ecc.
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Le interviste fatte da Walter Veltroni, qui per la seconda volta in veste di regista, a svariati bambini dell'età compresa tra i 9 ed i 13 anni, costituiscono una sorta di visione sul mondo e soprattutto su molti aspetti della società italiana che il mondo infantile, od appena adolescente, percepisce ed esprime in tutta libertà. L'ex Segretario Nazionale del PD si avvicina ai bambini, sia maschi che femmine, con tutta la naturalezza possibile in modo tale da fare sentire totalmente a proprio agio questi piccoli interlocutori che senza timore e vergogna (od almeno in minima parte) esprimono le proprie idee sui vari argomenti loro proposti: la religione, Dio, l'amore, l'omosessualità, la crisi, la disoccupazione, il razzismo, ecc.... E così ne scaturisce una sorta di documentario molto interessante ed a volte anche divertente poichè le risposte e le opinioni espresse da questi giovanissimi risultano in primo luogo ovviamente spontanee, e poi anche ricche di buon senso, senza pregiudizi, a volte molto ingenue e buffe e pertanto, appunto, anche spiritose e, purtroppo, a volte anche drammatiche in quanto rivelatrici di situazioni difficili. La maggior parte di questi ragazzini provengono tutti da una fascia della società medio-bassa od addirittura appartenenti a famiglie emigrate ed ormai residenti in Italia od, addirittura, appartenenti ad un campo Rom, ma la visione generale e l'innocenza, frammista anche ad una certa dose di maturità, traspare molto chiaramente, denunciando anche quanto la famiglia di provenienza giochi un ruolo importante ai fini delle concezioni ed opinioni.
Insomma, sicuramente da parte di Veltroni non vi è nessuna nuova formula in campo cinematografico (si ricordi che il grande regista dell'infanzia Luigi Comencini, a cui peraltro il film è dedicato, con "I Bambini e Noi" aveva già affrontato il metodo dell'intervista ad un pubblico infantile) ma ovviamente sono trascorsi circa 60/50 anni e pertanto la situazione e le condizioni dell'Italia sono profondamente cambiate da quella lontana epoca come anche gli argomenti proposti e pure le risposte, se non la loro innocenza nonchè spontaneità, di questi ragazzini.
Molto interessante e da essere visto sia dai grandi che dai piccini.
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zarar
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mercoledì 29 aprile 2015
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il fanciullino veltroni
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Quando hanno chiesto al famoso e misterioso graffitista Banksy perché nella Striscia di Gaza avesse dipinto un mega-gattino sulle rovine di una casa per richiamare l’attenzione sulla tragedia del popolo palestinese, ha risposto che aveva notato come su Facebook il numero maggiore di ‘like’ andasse ai cuccioli. E dunque, provocatoriamente, via con il micio per Gaza … Anche lui conscio dell’appeal dei cuccioli, ma assai meno provocatorio, Veltroni ha puntato sui bambini, e nessun spettatore ha il cuore di pietra di negare loro il suo ‘I like’: come non trovarli carini, simpatici, teneri, talvolta sorprendenti, come tutti i loro coetanei? Con tutto ciò ‘I don’t like’ questo film buonista come il suo regista.
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Quando hanno chiesto al famoso e misterioso graffitista Banksy perché nella Striscia di Gaza avesse dipinto un mega-gattino sulle rovine di una casa per richiamare l’attenzione sulla tragedia del popolo palestinese, ha risposto che aveva notato come su Facebook il numero maggiore di ‘like’ andasse ai cuccioli. E dunque, provocatoriamente, via con il micio per Gaza … Anche lui conscio dell’appeal dei cuccioli, ma assai meno provocatorio, Veltroni ha puntato sui bambini, e nessun spettatore ha il cuore di pietra di negare loro il suo ‘I like’: come non trovarli carini, simpatici, teneri, talvolta sorprendenti, come tutti i loro coetanei? Con tutto ciò ‘I don’t like’ questo film buonista come il suo regista. In realtà si tratta di una sventagliata di interviste a tema a 38 creature tra gli otto e tredici anni, con l’intervistatore Veltroni voce fuori campo e temi tutti megagalattici: amore, Dio, crisi economica, violenza politica, omosessualità, futuro, ecc., temi su cui i bimbi , a buon diritto, ‘non sanno’, e partoriscono tenere banalità e/o frammenti di messaggi che arrivano direttamente dal mondo degli adulti. E naturalmente il tocco finale e colore complessivo è la selezione del regista, perfettamente riconoscibile. Lasciamoli pure dire qualsiasi cosa – la loro grazia riscatta tutto - ma per favore, non trasformiamoli in coloro che trasmettono veltroniani messaggi di sapienza, per rispetto per loro, soprattutto. Un altro elemento dubbio è lo sforzo piuttosto goffo di dare carattere ‘filmico’ al prodotto, con inserti allusivo-simbolici tesi a rompere le statiche inquadrature degli intervistati e a suggerire grandi antitesi simboliche: rovine/innocenza; disperazione/speranza. Sono le aperture della macchina da presa sulle macerie delle acciaierie Lucchini e di Lampedusa, o alcuni inquietanti primissimi piani sui visi infantili trasudanti innocenza, o corse a perdifiato tra pineta e mare. Vorrebbero essere cariche di significato, ma l’impressione –ahimé- è quella di una giustapposizione forzata nel primo caso, di un sentimental kitsch nell’altro. Tre stelle ai bambini, per solidarietà :)
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