carloalberto
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martedì 29 giugno 2021
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lontanissimi da cronemberg al quale si ispira
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Siamo lontani anni luce dal visionario Shivers, piccolo capolavoro di esordio del geniale Cronemberg, al quale High rise di Wheatley si avvicina, sia per qualche similitudine nella trama, sia per le suggestioni surrealiste di ispirazione cronemberghiana che emergono qua e là, forse inserite per i cinefili o per impreziosire un’opera in sé inconcludente e deludente. La pellicola ha un inizio promettente, ma quasi subito scivola nella banalità della metafora sociologica con il grattacielo simbolo delle tensioni e delle disparità tra le classi sociali. Si perde nel finale sconclusionato, dopo una noiosa sequela di sequenze prevedibili con divagazioni tra lo splatter ed il pornografico soft ed una lungaggine insopportabile del plot che rende quasi inguardabile il film dopo la prima mezz’ora.
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Siamo lontani anni luce dal visionario Shivers, piccolo capolavoro di esordio del geniale Cronemberg, al quale High rise di Wheatley si avvicina, sia per qualche similitudine nella trama, sia per le suggestioni surrealiste di ispirazione cronemberghiana che emergono qua e là, forse inserite per i cinefili o per impreziosire un’opera in sé inconcludente e deludente. La pellicola ha un inizio promettente, ma quasi subito scivola nella banalità della metafora sociologica con il grattacielo simbolo delle tensioni e delle disparità tra le classi sociali. Si perde nel finale sconclusionato, dopo una noiosa sequela di sequenze prevedibili con divagazioni tra lo splatter ed il pornografico soft ed una lungaggine insopportabile del plot che rende quasi inguardabile il film dopo la prima mezz’ora. Ottimo il cast sebbene sia sprecato e non riesca a risollevare le sorti di una pellicola destinata all’oblio.
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gianleo67
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lunedì 11 luglio 2016
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sesso e paranoie...in versione condominiale
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Trasferitosi nel'avveniristico grattacielo progettato da un brillante architetto che vorrebbe riprodurre una ideale stratificazione sociale della classe borghese, il fisiologo Robert Laing inizia a sperimentare la serpeggiante ostilità e le pulsioni distruttive che animano una comunità separata da condizioni economiche e di censo che ne rendono difficile la pacifica convivenza. Il black-out dei piani bassi generato da una mega festa che si svolge nei piani più alti e abbienti, è la goccia che fa traboccare il vaso di una esasperazione sociale che conduce ben presto i condomini alla totale anarchia ed alla regressione civile e materiale.
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Trasferitosi nel'avveniristico grattacielo progettato da un brillante architetto che vorrebbe riprodurre una ideale stratificazione sociale della classe borghese, il fisiologo Robert Laing inizia a sperimentare la serpeggiante ostilità e le pulsioni distruttive che animano una comunità separata da condizioni economiche e di censo che ne rendono difficile la pacifica convivenza. Il black-out dei piani bassi generato da una mega festa che si svolge nei piani più alti e abbienti, è la goccia che fa traboccare il vaso di una esasperazione sociale che conduce ben presto i condomini alla totale anarchia ed alla regressione civile e materiale.
Atteso che tradurre il distopismo e la visionarietà della fantascienza sociale ed ecologica del Ballard più maturo non è opera semplice nè esente dai rischi di una irriverente approssimazione figurativa, questo progetto portato ossessivamente avanti dal produttore Jeremy Thomas da circa vent'anni trova finalmente una compiuta realizzazione grazie alla collaborazione della famiglia Wheatley: moglie alla sceneggiatura e marito alla messa in scena. Più che del fanta-vintage dell'avveniristico universo ballardiano fatto di un gusto del tempo che rimane congelato allo stato in cui si trova nel momento dell'inevitabile apocalisse (climatica, astronomica, tecnologica, culturale) quindi, quello che conta sembra essere il fluire di una inevitabile coscienza collettiva attraverso le rischiose dinamiche sociali di un esperimento urbanistico folle e fallimentare, laddove la progettazione di una pacifica convivenza attraverso le graduali variazioni che modulano lo spettro diffuso della classe borghese si dimentica di eliminare le barriere che delimitano quella separazione, portanto ad una rigidità sociale molto prossima al punto di rottura ("Concepii questo edificio perchè doveva essere un crogiolo di cambiamento. Devo essermi perso qualche elemento vitale.").
Film che gioca sul bagaglio di 'sesso e paranoie' che sono freudianamente contenute nelle scatole che il dottor Lang si guarda bene dal disfare dal suo trasloco nel nuovo appartamento, si avvita fin troppo nel grottesco sarcasmo di una messa in scena che ambisce a riprodurre le astrazioni simboliche del racconto ballardiano, mescolando nel confusionario caleidoscopio di eventi che portano alle barricate sociali di esseri alienati e repressi, le inevitabili pulsioni di una regressione antropologica che conduca ad un nuovo equilibrio ed all'irreversibile tramonto della civiltà occidentale. Lo scrittore è quindi solo il testimone notarile di un processo involutivo, riservandosi con civetteria la parte del singolare esemplare di 'una specie avanzata in un habitat neutrale' pronto a fecondare le femmine migliori (la disinibita Charlotte come la materna Helen) ed assecondare l'eliminazione degli uomini chiave (l'architetto che ha concepito il condominio, il pubblicitario che ne ha decretato la distruzione) attaverso un singolare processo di selezione sessuale, in un finale orgiastico che ricama sugli arrangiamneti classicheggiani di Clint Mansell le Idi di Marzo di un padre padrone destinato a non trasmettere mai più il suo seme. Whetley fa un film controverso e irrisolto che sa tradurre con originalità il modello letterario ma manca decisamente sulla compiutezza di quello cinematografico. Certo di Stanley Kubrick ne nascerà uno ogni secolo... Reparti tecnici ottimamente presidiati ed un cast di attori di sicuro livello tra cui spiccano la sanguigna vitalità del taurino Luke Evans e l'algida razionalità del prestante Tom Hiddleston. Candidature non andate a buon segno al Toronto International Film Festival ed al Festival internazionale del cinema di San Sebastián 2015.
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khaleb83
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mercoledì 4 maggio 2016
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un piccolo capolavoro
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C'è sempre da andarci cauti con l'adattamento cinematografico di un libro, ma Hiigh Rise supera ogni aspettativa: a parer mio riesce anche a migliorare l'originale, e non di poco. Il romanzo ha infatti il gravissimo difetto di spiegare anziché descrivere i personaggi, rendendo le vicende spesso una semplice cronaca un po' sterile. Il film invece non può ricadere in questo errore, e riuscendo anche a rendere la trama più coerente espone perfettamente la ricchezza (e la miseria) dei personaggi, facendoli evolvere anche in maniera più sensata, ammesso che di senso si possa parlare.
Tutto è incastrato alla perfezione. Una fotografia eccellente, delirante.
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C'è sempre da andarci cauti con l'adattamento cinematografico di un libro, ma Hiigh Rise supera ogni aspettativa: a parer mio riesce anche a migliorare l'originale, e non di poco. Il romanzo ha infatti il gravissimo difetto di spiegare anziché descrivere i personaggi, rendendo le vicende spesso una semplice cronaca un po' sterile. Il film invece non può ricadere in questo errore, e riuscendo anche a rendere la trama più coerente espone perfettamente la ricchezza (e la miseria) dei personaggi, facendoli evolvere anche in maniera più sensata, ammesso che di senso si possa parlare.
Tutto è incastrato alla perfezione. Una fotografia eccellente, delirante. Un cast d'eccezione (anche Evans, decisamente non all'altezza dei colleghi, risulta essere perfettamente in parte forse proprio per la sua rude faccia di gomma) e in ottima forma. Una colonna sonora d'eccezione, con menzione d'onore per una cover di SOS degli Abba realizzata dai Portishead semplicemente incantevole. Il ritmo della narrazione è ben scandito, e per quanto il film non si nutra di colpo di scena ma di evoluzioni lente e costanti non è mai noioso; solletica forse un vago senso di voyeurismo, il desiderio morboso di scoprire fin dove gli eventi si spingeranno. Anche le scene più forti non sono mai gratuite, ma sempre funzionali alla descrizione del senso di decadimento costante attraversato dai personaggi, in primis dal Condominio, vera e propria entità vivente e protagonista indiscusso di High Rise, al punto che quasi meriterebbe di essere accreditato nel cast.
Piccola nota per gli utenti di Mymovies: la sinossi presentata sul sito non ha assolutamente niente a che vedere con il film, probabilmente è stata scritta solo guardando il trailer.
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