isin89
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sabato 18 luglio 2015
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l'esodo di scott
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Ridley Scott si cimenta nella sua prima impresa biblica non riuscendo però a conferire all'opera la grandezza e la maestosità che un tema di cotanto spessore avrebbe meritato. Exodus finisce per essere un film riuscito solo in parte, frutto di un grandissimo regista che sembra ormai non riuscire più a rinnovarsi. La parte riuscita, e cioè quella comune a quasi tutti i film di Scott, è sicuramente il comparto tecnico e visivo. Regia pulita e impeccabile, effetti speciali eccellenti, ottime scenografie e attori che nel complesso se la cavano. Quello che non convince, però, è tutta la parte legata alla sceneggiatura e alla narrazione che qui, bisogna dirlo, fallisce senza mezzi termini.
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Ridley Scott si cimenta nella sua prima impresa biblica non riuscendo però a conferire all'opera la grandezza e la maestosità che un tema di cotanto spessore avrebbe meritato. Exodus finisce per essere un film riuscito solo in parte, frutto di un grandissimo regista che sembra ormai non riuscire più a rinnovarsi. La parte riuscita, e cioè quella comune a quasi tutti i film di Scott, è sicuramente il comparto tecnico e visivo. Regia pulita e impeccabile, effetti speciali eccellenti, ottime scenografie e attori che nel complesso se la cavano. Quello che non convince, però, è tutta la parte legata alla sceneggiatura e alla narrazione che qui, bisogna dirlo, fallisce senza mezzi termini. Non è ammissibile omettere informazioni vitali come i trascorsi di Mosè e compagni, il loro passato e le motivazioni delle loro scelte future. Informazioni che risulterebbero fondamentali per la completa fruizione dell'intera storia. Sembra che venga dato per scontato il fatto che lo spettatore conosca l'episodio biblico dell'Esodo e che quindi non abbia bisogno della lezioncina storica su chi fosse, da dove venisse e perché sia stato allontanato. Gli eventi del film si susseguono senza che tra di loro ci sia una spiegazione logica o una causa stabilita che permetta di comprendere la consequenzialità dei fatti. Per tutti coloro che non hanno nozione dell'Esodo (mi auguro che siano davvero pochi) risulterà difficile seguire la narrazione e il susseguirsi degli eventi e verrà spontaneo a volte chiedersi “perché”. Numerosi problemi riguardano anche la sfera dei personaggi. Alcuni di loro sono lasciati al caso e inseriti per una manciata di minuti solo per fare presenza. Tolti i due protagonisti, il resto dei personaggi non viene caratterizzato e manca totalmente di spessore e la loro presenza risulta quasi insignificante. Ramses è dipinto come un inetto, un incapace e un buffone e se pur Joel Edgerton sia un bravo attore, il suo personaggio manca di tutta la superbia e il carisma che caratterizzava il Ramses di Yul Brynner. Una nota di demerito va inoltre al montaggio che non è stato qui in grado di risolvere i problemi di una sceneggiatura fin troppo imprecisa e imperfetta. Tutto avviene troppo velocemente e non riusciamo ad avvertire né percepire il tempo che scorre e gli eventi che poco a poco prendono piede.
Ma la colpa non è tutta del buon Scott che in questo film dimostra ancora una volta la sua grande abilità tecnica di regista. Alcuni meriti gli spettano di diritto come ad esempio la grande capacità nel gestire le scene d'azione conferendogli la giusta dose di adrenalina. Strabiliante la scena delle acque del Mar Rosso in procinto di chiudersi e i due fratelli antagonisti, Mosè e Ramses, a cavallo uno di fronte all'altro in attesa di scontrarsi prima di venire avvolti dalle onde impetuose. E nonostante il film scorra senza intoppi e risulti anche piacevole, quello che più da fastidio è quel piglio da baraccone tipico americano che lo caratterizza, privo di contenuti essenziali ma ricco solo di spettacolarità. Peccato che un grande del cinema come Ridley Scott abbia purtroppo perso negli ultimi anni quella capacità e quel talento nella creazione e nell'innovazione che solo i grandi registi come lui possiedono. Un film inutile e insignificante che si regge in piedi grazie solo alla bravura di chi lo ha diretto. Occasione sprecata.
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williamd
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martedì 16 giugno 2015
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film decisamente scadente
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Dopo oltre 400 anni di schiavitù al servizio dei faraoni d'Egitto il popolo ebraico ha trovato in Mosè una guida per raggiungere la libertà. Sfruttati disumanamente dal tirannico faraone Ramses il popolo ebraico prova prima, tramite Mosè, a trovare un accordo con il retrivo sovrano, ma quando questo non viene preso l'unica via di salvezza che resta è un disperato, epico esodo di massa. Exodus-Dei e Re è l'adattamento cinematografico del libro dell'Esodo della Bibbia: dalle origini del mitico Mosè per poi passare alle 10 piaghe d'Egitto, finendo con la divisione delle acque del Mar Rosso.
Sicuramente non si tratta del miglior elaborato di Ridley Scott.
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Dopo oltre 400 anni di schiavitù al servizio dei faraoni d'Egitto il popolo ebraico ha trovato in Mosè una guida per raggiungere la libertà. Sfruttati disumanamente dal tirannico faraone Ramses il popolo ebraico prova prima, tramite Mosè, a trovare un accordo con il retrivo sovrano, ma quando questo non viene preso l'unica via di salvezza che resta è un disperato, epico esodo di massa. Exodus-Dei e Re è l'adattamento cinematografico del libro dell'Esodo della Bibbia: dalle origini del mitico Mosè per poi passare alle 10 piaghe d'Egitto, finendo con la divisione delle acque del Mar Rosso.
Sicuramente non si tratta del miglior elaborato di Ridley Scott.
Film troppo lento che si basa prevalentemente sui dialoghi (scadenti) e su un susseguirsi di diversi avvenimenti che non riescono a trasmettere alcuna emozione. Poche le scene di guerra rispetto a quelle che ci si poteva attendere vedendo il trailer; e per altro quelle poche sono davvero pessime e non hanno nulla a che vedere con tante di molti altri film (ad esempio Le Cronache di Narnia, per citarne uno). Infine più deludente tra tutto ho trovato il lavoro realizzato con la computer grafica, poco realistica, che adotta tra l'altro una scelta cromatica davvero fastidiosa, rendendo il metraggio irrealistico se si considera l'intensità dei colori. Secondo me la storia presentava grandissime potenzialità per rendere il film davvero bello, ma ciò non si è avverato. Gran parte della colpa penso che spetti a Ridley Scott oltre a tutti gli errori appena citati, ha avuto l'orrenda idea di far durare Edoxus due ore e mezza (noia mortale, mi sono appisolato due volte guardandolo!) Unica nota positiva sono le interpretazioni di Joel Edgerton (nelle vesti di Ramses) e Christian Bale - favoloso, come sempre -.
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davudo
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venerdì 5 giugno 2015
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non sono d'accordo con la critica
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A me è piciuto molto. Sono un appassionato del genere e mentre veniva proiettato ero estasiato da ciò che stavo guardando. Splendide location, bellissima interpretazione delle piaghe d'Egitto, ottimi attori; insomma, lo consiglio vivamente, degno successore del Gladiatore!
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inall3
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lunedì 1 giugno 2015
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exodus e il dio che non ti aspetti.
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Per cambiare aria, non devi sempre allontanarti troppo. A volte un film può bastare. Exodus-Dei e Re, è una pellicola che per due ore ti porta a spasso nel tempo e nello spazio, nell’Egitto dei Faraoni e della schiavitù, delle ingiustizie e delle passioni. Ti porta nelle pagine della Bibbia e dei suoi interrogativi, alla scoperta del condottiero Mosè e del suo rapporto con Dio.
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Per cambiare aria, non devi sempre allontanarti troppo. A volte un film può bastare. Exodus-Dei e Re, è una pellicola che per due ore ti porta a spasso nel tempo e nello spazio, nell’Egitto dei Faraoni e della schiavitù, delle ingiustizie e delle passioni. Ti porta nelle pagine della Bibbia e dei suoi interrogativi, alla scoperta del condottiero Mosè e del suo rapporto con Dio.
Il regista, Ridley Scott non ha certo bisogno di presentazioni e Cristian Balesembra aver superato le paure di Batman e si trova alle prese di ben altre missioni: portare il suo popolo, gli ebrei, nella Terra Promessa, salvandolo dalla schiavitù. Il film colpisce nei colori, nei paesaggi, nella natura mentre lo guardi, ma apre a riflessioni una volta chiuso il sipario. Prima di tutto: quanto di vero c’è nel film rispetto alla Bibbia? Non nego che il film ti fa venire voglia di aprire quel volume impolverato nella libreria, per vedere se i ricordi degli anni del catechismo combacino o no con la sceneggiatura. E poi il rapporto di Mosè con Dio non può lasciarti indifferente visto l’audacia delle scelta: Scott da un volto a Dio, Dio è un bambino, si, Dio è un bambino, che non le manda certo a dire! Un bambino (l’undicenne britannico Isaac Andrews) dallo sguardo tagliente, deciso, a tratti inquietante ed incomprensibile (possibile che Dio punisca il popolo egiziano mandando le piaghe?), un Dio che fa discutere, un Dio che non ti aspetti.
La figura di Mosè è avvincente, entri nel personaggio, ti viene raccontata la sua storia, il suo senso di appartenenza al popolo egizio, quel popolo che verrà punito dal suo Dio, quel popolo che dovrà lasciare per compiere la missione divina e salvare il popolo ebreo. In Mosè emerge il combattimento proprio della fede, scopri cosa significa Israele (l’uomo che lotta con Dio); una fede tra luci ed ombre, certezze e scoraggiamenti. Il generale Mosè, combatte molteplici battaglie: dalla ricerca/accettazione della propria identità (non più egiziano ma ebreo), all’accoglienza della chiamata del Boss (vai e libera il tuo popolo, che fino a ieri non sapevi fosse tuo), all’abbandono della sua famiglia, ad una serie di atti di affidamento. Dopo tutto questo, camminare nel Mar Rosso e dividere le acque…un gioco da ragazzi!
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marx821966
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venerdì 22 maggio 2015
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colossal
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Scott regista neraviglioso, ogni tanto inciampa.....il film non si puo' definirlo brutto,anzi.....forse sono influenzato dal fatto di ritenermi un "cristiano, non praticante e ipercritico verso le sacre scritture ,soprattutto la Bibbia: piena zeppa di "favole sempliciotte" utili a spiegare ai credenti/creduloni la storia dell'universo, l'evoluzione dell'uomo etc....certo se uno ragiona, capisco che era impossibile spiegare il "Big Bang" a dei pastori, o l'evoluzione darwiniana degli esseri viventi......IL PROBLEMA E' CHE ANCORA QUALCUNO PRENDE X ORO COLATO QUEL LIBRO!!!!
Scott nel film, cerca di spiegare + o - scientificamente gli avvenimenti biblici.
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Scott regista neraviglioso, ogni tanto inciampa.....il film non si puo' definirlo brutto,anzi.....forse sono influenzato dal fatto di ritenermi un "cristiano, non praticante e ipercritico verso le sacre scritture ,soprattutto la Bibbia: piena zeppa di "favole sempliciotte" utili a spiegare ai credenti/creduloni la storia dell'universo, l'evoluzione dell'uomo etc....certo se uno ragiona, capisco che era impossibile spiegare il "Big Bang" a dei pastori, o l'evoluzione darwiniana degli esseri viventi......IL PROBLEMA E' CHE ANCORA QUALCUNO PRENDE X ORO COLATO QUEL LIBRO!!!!
Scott nel film, cerca di spiegare + o - scientificamente gli avvenimenti biblici....le piaghe d'Egitto a parte l'ultima, appaiano come probabilmente sono accadute....coincidenze. Bellissimi ,secondo me i dialoghi da un umanissimo Mosè e Dio, rappresentato da un bambino (il roveto ardente è solo il segnale della presenza del divino), dove i dubbi di un uomo vanno a cozzare contro l'intransigenza divina, tanto è vero che Mosè si arrabbia e si dissocia apertamente a proposito della strage dei bambini egiziani.(un messaggio al gov israeliano invasore crudele delle terre palestinesi?)perfino il passaggio del Mar Rosso viene preparato a tavolino da Mosè , che durante un viaggio scopre un zona con la marea bassissima........poi Scott, per questioni politiche (i repubblicani hanno,ahimè, rialzato la testa) e di effetti speciali. opta per un errore di xcorso di Mosè, abbandonato da Dio dopo la sua netta presa di posizione sui bimbi egiziani e ci regala una scena cinematograficamente meravigliosa e xfetta sul lato tecnico: non rinuncia cmq alla + credibile bassa marea....poi come tutte le sue ricostruzioni nel film, lo tsunami che travolge gli egiziani e' meravigliosamente reale...........Per concludere: un film tecnicamente impeccabile, per una storia trita e ritrita.......non so al botteghino, ma se ,come credo, non abbia avuto il ritorno sperato, forse le ragioni sono quelle sopracitate.
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alexander 1986
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domenica 10 maggio 2015
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dèi, re ma pochi uomini
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Egitto, tanti anni fa. Mosé (Christian Bale) e Ramses (Joel Edgerton) crescono come fratelli alla corte del farone Seti. Non si capisce perché ma l'uno è uno scettico neoilluminista, l'altro un ragazzone viziato e superstizioso. Lo stesso sovrano non rinuncia mai all'arte aruspicina prima di una decisione ma è al tempo stesso abbastanza lucido da ammettere che Mosé sarebbe un successore migliore di quello legittimo. Ramses/Commodo lo sa e la fa pagare al fratello/Massimo Decimo Meridio dopo la morte del padre/Marco Aurelio: un funzionario idiota e ritenuto universalmente corrotto gli rivela che il fratellastro è in realtà ebreo, e il nuovo re se ne convince senza dubitare. Mosé viene quindi cacciato via e vaga solitario nelle lande desolate.
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Egitto, tanti anni fa. Mosé (Christian Bale) e Ramses (Joel Edgerton) crescono come fratelli alla corte del farone Seti. Non si capisce perché ma l'uno è uno scettico neoilluminista, l'altro un ragazzone viziato e superstizioso. Lo stesso sovrano non rinuncia mai all'arte aruspicina prima di una decisione ma è al tempo stesso abbastanza lucido da ammettere che Mosé sarebbe un successore migliore di quello legittimo. Ramses/Commodo lo sa e la fa pagare al fratello/Massimo Decimo Meridio dopo la morte del padre/Marco Aurelio: un funzionario idiota e ritenuto universalmente corrotto gli rivela che il fratellastro è in realtà ebreo, e il nuovo re se ne convince senza dubitare. Mosé viene quindi cacciato via e vaga solitario nelle lande desolate. I millemila ebrei schiavi in Egitto vedono in lui il salvatore, colui che li condurrà alla libertà. Lui se ne frega finché un giorno non batte la testa e un bambino dallo sguardo corrucciato non gli ordina di fare lo stesso. Il Gladiatore/Mosé, da agnostico diventato prima fanatico e poi moderato credente, torna indietro e affronta Commodo/Ramses.
Regista ormai in caduta libera, Ridley Scott torna al genere che l'ha reso famoso e nel quale, bisogna dirlo, è il migliore fra i contemporanei. "Exodus" è un progetto che carezza da molti anni ormai e si capisce perché: è di fatto l'archetipo dello schema narrativo a lui più caro ovvero al topos del confronto tra David e Golia, tra il leader 'morale' e il tiranno legittimo. Abbiamo così anche questo Esodo, dopo 'Il gladiatore", "Le crociate" e "Robin Hood"; accomunati tutti da impareggiabile spettacolarità unita a distorsioni storiche funzionali al presente.
Qui il gioco non funziona. Non funziona perché, se nelle pellicole precedenti era possibile prendersi una larga 'licenza poetica' pur di ottenere un determinato risultato sulla scena, in questa il regista inglese deve (o vuole?) sottomettersi a delle regole più grandi di lui ovvero a raccontare il "suo" Esodo senza distanziare troppo quello originale. I compromessi, sovente equilibristici, da lui adottati scontentano entrambi gli estremi del pubblico; tanto quello che si aspettava l'opera religiosa quanto quello che magari avrebbe guardato con interesse a un'opera laica - in fin dei conti, il tema della libertà dei popoli è sempre molto forte.
Il problema principale di questa pellicola è che Scott non riesce a creare quello che nel suo cinema è sempre stato un elemento fondamentale. Si tratta dell'identificazione simpatetica del pubblico con il protagonista carismatico, l'eroe del popolo che si erge contro il potere. Qui gli ingredienti sembrano esserci: Mosé dovrebbe essere David e Ramses Golia. Terzo incomodo arriva però Dio, il quale ovviamente si pone da una parte ed è incontrastato. Di qui il paradosso: in Exodus è più facile identificarsi con il faraone, debole e impotente contro forze evidentemente soverchianti, piuttosto che con il personaggio interpretato da Bale. Sarebbe un effetto geniale se fosse voluto; ma non è così: il Ramses di Scott non è cattivissimo ma è comunque cattivo, non puoi davvero stare dalla sua parte. Si crea insomma per tutti i 150 minuti di Exodus un cortocircuito per cui lo spettatore viene sballottato emotivamente da una parte all'altra senza sosta e soprattutto senza che gli venga offerta la possibilità di meditare su altri contenuti (ammesso che ce ne siano)
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sandrosta
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sabato 2 maggio 2015
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film delusione
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La critica di ashtray_bliss secondo me ne ha centrati di punti e in pieno, non condivido quando scrive che per il resto il film è fedele al racconto dell'Esodo; menomale.. ormai l'ha stravolta la verità (che non è tale se stravolta in parte)
Con la scusa di interpretare gli eventi, i registi si arrogano il diritto di alterare verità storiche e addirittura quelle tratte dalla Bibbia. Chi non ama leggere e si aggrappa anche al Cinema per imparare qualcosa, non potrò mai farlo al 100%, perché pur di far presa sugli spettatori, il Cinema storpia la verità.
Attendevo da anni un film come questo e quando ho letto nomi di grandi attori assieme ad un regista come Ridley Scott, mi ci sono catapultato per vederlo: fotografia, effetti speciali non ostentati, cura dei particolari, ottimo contorno,
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La critica di ashtray_bliss secondo me ne ha centrati di punti e in pieno, non condivido quando scrive che per il resto il film è fedele al racconto dell'Esodo; menomale.. ormai l'ha stravolta la verità (che non è tale se stravolta in parte)
Con la scusa di interpretare gli eventi, i registi si arrogano il diritto di alterare verità storiche e addirittura quelle tratte dalla Bibbia. Chi non ama leggere e si aggrappa anche al Cinema per imparare qualcosa, non potrò mai farlo al 100%, perché pur di far presa sugli spettatori, il Cinema storpia la verità.
Attendevo da anni un film come questo e quando ho letto nomi di grandi attori assieme ad un regista come Ridley Scott, mi ci sono catapultato per vederlo: fotografia, effetti speciali non ostentati, cura dei particolari, ottimo contorno, per quanto riguarda il film: una delusione!
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(di alexander 1986)
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ultimoboyscout
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sabato 11 aprile 2015
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a tony scott 1944-2012.
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Mosè viene allevato come il fratello adottivo Ramses, futuro faraone d'Egitto. Alla morte di Seti, padre naturale di Ramses, quest'ultimo esilierà Mosè poiché verranno a galla le sue origini ebraiche e perchè, secondo le profezie, libererà il suo popolo dalla schiavitù. Ridley Scott gira un film non eccezionale ma che ha molte affinità con "Il gladiatore", non solo per l'epica grondante ma proprio per il modo di girare e raccontare la storia. Ed è anche un racconto di eventi soprannaturali e miracolosi spiegati secondo scienza e logica. La storia di due uomini cresciuti come fratelli che poi si odiano a morte a causa della loro nazionalità e del loro credo religioso è purtroppo tristemente contemporanea, Scott tratteggia il suo Mosè come un guerriero e non come un profeta illuminato, un combattente con fascino e carisma, capace di gesti estremi pur di raggiungere la libertà.
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Mosè viene allevato come il fratello adottivo Ramses, futuro faraone d'Egitto. Alla morte di Seti, padre naturale di Ramses, quest'ultimo esilierà Mosè poiché verranno a galla le sue origini ebraiche e perchè, secondo le profezie, libererà il suo popolo dalla schiavitù. Ridley Scott gira un film non eccezionale ma che ha molte affinità con "Il gladiatore", non solo per l'epica grondante ma proprio per il modo di girare e raccontare la storia. Ed è anche un racconto di eventi soprannaturali e miracolosi spiegati secondo scienza e logica. La storia di due uomini cresciuti come fratelli che poi si odiano a morte a causa della loro nazionalità e del loro credo religioso è purtroppo tristemente contemporanea, Scott tratteggia il suo Mosè come un guerriero e non come un profeta illuminato, un combattente con fascino e carisma, capace di gesti estremi pur di raggiungere la libertà. Bale non indossa più il mantello nero, ora ne ha uno bianco altrettanto pesante (soprattutto per peso simbolico), ma il suo proverbiale trasformismo e le sue capacità attoriali gli hanno permesso il cambio senza accusare il colpo, nonostante i grandi dubbi iniziali, dubbi avuti anche dal regista che poi lo ha convinto ad accettare il ruolo prendendolo per sfinimento. Scott e Bale sono bravissimi a mettere in mostra le contraddizioni di Mosè, un violento pacifista, un vero soldato di Dio, meno convincente il cast, non tanto per i nomi che sono bestiali e le interpretazioni all'altezza, ma semplicemente perchè i vari Edgerton, Kingsley, Paul, Turturro e la Weaver sono tutti decisamente "troppo bianchi" per poter degnamente rappresentare l'Antico Egitto e la scelta fatta sembra dettata non tanto dal realismo quanto da un certo "colonialismo cinematografico". Il regista si cura poco delle polemiche e delle chiacchiere concentrandosi soprattutto sullo spettacolo, sulla grandiosità, sul pathos e sull'impatto visivo: la Valle dei re è assolutamente splendida, le piaghe sono qualcosa di maestoso e la resa dei conti nel Mar Rosso è a dir poco magistrale.
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lucap96
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giovedì 26 marzo 2015
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bene ma non benissimo
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C'era grande attesa per il ritorno di Ridley Scott ad un film storico, e questo forse ha fregato un po'. La storia di Mosè ben si presta ad una trasposizione cinematografica, specialmente se fatta da un mago degli effetti speciali come lui, ed il film riesce a rappresentarla molto bene. Certo, chi si aspetta un film che valga quanto "Il Gladiatore" resterà deluso.
Innanzitutto, l'ottimo Christian Bale non potrà mai valere quanto un mostro sacro come Russell Crowe, anche se propone un'ottima prova recitativa, ma soprattutto Joel Edgerton (il Faraone Ramses) non vale un'unghia del cattivo del Gladiatore, Joaquin Phoenix, anche se apporta un'ottima fisicità, che lo rende credibile quanto meno fisicamente.
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C'era grande attesa per il ritorno di Ridley Scott ad un film storico, e questo forse ha fregato un po'. La storia di Mosè ben si presta ad una trasposizione cinematografica, specialmente se fatta da un mago degli effetti speciali come lui, ed il film riesce a rappresentarla molto bene. Certo, chi si aspetta un film che valga quanto "Il Gladiatore" resterà deluso.
Innanzitutto, l'ottimo Christian Bale non potrà mai valere quanto un mostro sacro come Russell Crowe, anche se propone un'ottima prova recitativa, ma soprattutto Joel Edgerton (il Faraone Ramses) non vale un'unghia del cattivo del Gladiatore, Joaquin Phoenix, anche se apporta un'ottima fisicità, che lo rende credibile quanto meno fisicamente.
Sbagliata (anche se coraggiosa), secondo me, la scelta di un Dio bambino. Avendo a disposizione un mostro sacro come Ben Kingsley, forse appariva fin troppo banale assegnargli quella parte, ma senz'altro avrebbe reso di più.
Promossi a pieni voti gli ottimi effetti speciali, e una sceneggiatura che esula dalla solita trasposizione della storia dell'Esodo (Il Faraone cattivo contro il buon Dio e il buonissimo Mosè), e riesce ad essere obiettiva. Molto toccante il dialogo tra Ramses e Mosè dopo l'ultima piaga (evito spoiler per chi non abbia mai fatto catechismo), forse l'unica scena in cui Joel Edgerton si dimostra davvero all'altezza.
Insomma, un bel film, godibile, anche se poteva essere un capolavoro.
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strikefight
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domenica 22 marzo 2015
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ridley scott deo e re un tempo
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Un tempo RIDLEY SCOTT era un deo ( ALIEN , BLADE RUNNER CAPOLAVORI ETERNI ) dopo quest onda che lo travolge completamente diventa un comune terrestre. In futuro spero che ritorni ad essere almeno un rè , cmq questo film è veramente brutto.
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