leffa
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martedì 7 febbraio 2023
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il mito del mettersi ancora e sempre in gioco.
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Una riflessione sul mito dell'eterna giovinezza è del mettersi sempre ancora in gioco anche quando l'età è passata e il corpo non ne vuole più sapere.
È difficile accettare di invecchiare siamo incapaci di farlo in una società che non ammette alcun valore nell'essere anziani e che nega spesso anche L'esistenza stessa della morte.
In questo modo siamo ancora più soli a dover sostenere la concretezza della vita che va avanti, ad apprezzare i valori della nostra maturità, a dimenticare la futilità delle pubblicità e del marketing, a riconoscere che ciò che siamo riusciti a fare è una bellissima conquista ed è comunque prezioso anche quando ci si può sembrare poco.
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leffa
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martedì 7 febbraio 2023
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il mito del mettersi ancora e sempre in gioco.
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Una riflessione sul mito dell'eterna giovinezza è del mettersi sempre ancora in gioco anche quando l'età è passata e il corpo non ne vuole più sapere.
È difficile accettare di invecchiare siamo incapaci di farlo in una società che non ammette alcun valore nell'essere anziani e che nega spesso anche L'esistenza stessa della morte.
In questo modo siamo ancora più soli a dover sostenere la concretezza della vita che va avanti, ad apprezzare i valori della nostra maturità, a dimenticare la futilità delle pubblicità e del marketing, a riconoscere che ciò che siamo riusciti a fare è una bellissima conquista ed è comunque prezioso anche quando ci si può sembrare poco.
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erika
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domenica 2 gennaio 2022
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leggero e divertente
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Sì forse arriva il momento di dire basta e infatti Robert Redford lo fa grandiosamente. È una bella storia, divertente e finalmente leggera. Redford è sempre Redford anche a 80 anni o quasi..Il titolo in italiano ovviamente non rende l'idea..perché si tratta di qualcosa di diverso che una passeggiata a funghi..ma comunque basta guardarlo. Nolte è un bel personaggio e il film scorre molto bene. A tratti commovente. Ma ci sta. Mi è piaciuto.
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elgatoloco
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sabato 3 novembre 2018
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grande tour con due grandi
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Con"A Walk in the Woods"(2015)il regista Ken Kwapis realizza, traendo il film da un romanzo di Bill Bryson, un'operazione molto interessante: c'è il sogno americano del viaggio, quello che Bryson, che scrive il romanzo meno che cinquantenne nel 1999, realizza anche sulle orme della"beat generation"e dell'"on the road"kerouachiano ma anche indipendentemente da ciò, appartenendo a una generazione successiva, ma anche l'eterna sfida non solo "eroica"alla vita e a ciò che convenzionalmente si definisce"destino", con due protagonisti ormai, uno, allora quasi ottantenne(Redford), l'altro(Nick Nolte)che nell'anno 2015 aveva comunque nettamente superato il "traguardo"dei 70.
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Con"A Walk in the Woods"(2015)il regista Ken Kwapis realizza, traendo il film da un romanzo di Bill Bryson, un'operazione molto interessante: c'è il sogno americano del viaggio, quello che Bryson, che scrive il romanzo meno che cinquantenne nel 1999, realizza anche sulle orme della"beat generation"e dell'"on the road"kerouachiano ma anche indipendentemente da ciò, appartenendo a una generazione successiva, ma anche l'eterna sfida non solo "eroica"alla vita e a ciò che convenzionalmente si definisce"destino", con due protagonisti ormai, uno, allora quasi ottantenne(Redford), l'altro(Nick Nolte)che nell'anno 2015 aveva comunque nettamente superato il "traguardo"dei 70... Avventure esistenziali, forse più che tali in senso proprio, volontà di rimettersi in gioco, tutto viene espresso con una ricerca intelligente di effetti scenici(i paesaggi naturali dei Monti Appalacchiani, gli orsi grizzle), con fine umorismo, per un'opera che non corre mai il rischio del rimpianto facile o della"lamentatio", anzi va oltre, con lo scrittore che"finge"di non voler scrivere di quest'avventura, con l'amico(amico però poi abbandonato per anni, anche a causa di un debito mai pagato, probabilmente)che invece lo incalza sul tema specifico della scrittura, finché Bryson-Redford rivela di aver scritto, negli ultimi anni, solo prefazioni ai libri di altri autori... Non molto di nuovo, invero,in apparenza, una scarsa volontà"dirompente"rispetto al"prima", ma chi ha mai detto che un libro e/o un film debba rappresentare sempre e comunque un"novum"assoluto? Lo rappresenta comunque, in senso relativo, per la commistione di generi(avventura, autobiografia) e di tematiche che esprime. Da valutare con particolare attenzione, anche perché gli interpreti in questione, insieme ad altre presenze(Emma Thompson, per fare solo un nome ulteriore), sono molto rappresentativi e sono presenze costanti, ormai, nella storia del cinema. El Gato
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afficarlo
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giovedì 2 giugno 2016
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bisogna saper dire basta
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come un vecchio calciatore non capisce quando è il momento di smettere anche redford farebbe meglio ormai a rinunciare a questi inutili ruoli in un film men che mediocre ; non ci può essere altro commento per chi è stato e resta una pietra miliare del cinema americano , supera anche i ruoli più infimi accettati ultimamente da robert de niro , non resta ormai che venire in italia a fare la pubblicità a un tonno o una telefonia,
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