Con"A Walk in the Woods"(2015)il regista Ken Kwapis realizza, traendo il film da un romanzo di Bill Bryson, un'operazione molto interessante: c'è il sogno americano del viaggio, quello che Bryson, che scrive il romanzo meno che cinquantenne nel 1999, realizza anche sulle orme della"beat generation"e dell'"on the road"kerouachiano ma anche indipendentemente da ciò, appartenendo a una generazione successiva, ma anche l'eterna sfida non solo "eroica"alla vita e a ciò che convenzionalmente si definisce"destino", con due protagonisti ormai, uno, allora quasi ottantenne(Redford), l'altro(Nick Nolte)che nell'anno 2015 aveva comunque nettamente superato il "traguardo"dei 70.
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Con"A Walk in the Woods"(2015)il regista Ken Kwapis realizza, traendo il film da un romanzo di Bill Bryson, un'operazione molto interessante: c'è il sogno americano del viaggio, quello che Bryson, che scrive il romanzo meno che cinquantenne nel 1999, realizza anche sulle orme della"beat generation"e dell'"on the road"kerouachiano ma anche indipendentemente da ciò, appartenendo a una generazione successiva, ma anche l'eterna sfida non solo "eroica"alla vita e a ciò che convenzionalmente si definisce"destino", con due protagonisti ormai, uno, allora quasi ottantenne(Redford), l'altro(Nick Nolte)che nell'anno 2015 aveva comunque nettamente superato il "traguardo"dei 70... Avventure esistenziali, forse più che tali in senso proprio, volontà di rimettersi in gioco, tutto viene espresso con una ricerca intelligente di effetti scenici(i paesaggi naturali dei Monti Appalacchiani, gli orsi grizzle), con fine umorismo, per un'opera che non corre mai il rischio del rimpianto facile o della"lamentatio", anzi va oltre, con lo scrittore che"finge"di non voler scrivere di quest'avventura, con l'amico(amico però poi abbandonato per anni, anche a causa di un debito mai pagato, probabilmente)che invece lo incalza sul tema specifico della scrittura, finché Bryson-Redford rivela di aver scritto, negli ultimi anni, solo prefazioni ai libri di altri autori... Non molto di nuovo, invero,in apparenza, una scarsa volontà"dirompente"rispetto al"prima", ma chi ha mai detto che un libro e/o un film debba rappresentare sempre e comunque un"novum"assoluto? Lo rappresenta comunque, in senso relativo, per la commistione di generi(avventura, autobiografia) e di tematiche che esprime. Da valutare con particolare attenzione, anche perché gli interpreti in questione, insieme ad altre presenze(Emma Thompson, per fare solo un nome ulteriore), sono molto rappresentativi e sono presenze costanti, ormai, nella storia del cinema. El Gato
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