kyotrix
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giovedì 9 ottobre 2014
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mal realizzato
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Concordo con gli altri, buona la base, male il risultato, peccato.
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the thin red line
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giovedì 9 ottobre 2014
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un pasticcio fantascientifico
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Un buco nell'acqua. Ammetto che prima di visionarlo avevo letto qualche recensione appassionata in mymovies e forse ero prevenuto, ma non pensavo davvero di ritrovarmi di fronte un pasticcio del genere. Sviluppato da un idea niente male il risultato è una gran impasto di nozioni informatiche senza un senso compiuto. La domanda che sorge spontanea è: di che cosa voleva parlare il regista di questo film? Di intelligenza artificiale ovviamente ma l'interessante quanto complesso tema trattato viene messo da parte troppo presto per dare sfogo all'ambizione dell'essere umano (argomento molto meno interessante e già abusato nel cinema). Insomma la sceneggiatura è a dir poco satura di buchi neri e deraglia dai binari dopo mezzora di proiezione concentrandosi sui timori di ciò che non conosciamo realmente e abbandonando l'iniziale schema narrativo che faceva ben sperare.
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Un buco nell'acqua. Ammetto che prima di visionarlo avevo letto qualche recensione appassionata in mymovies e forse ero prevenuto, ma non pensavo davvero di ritrovarmi di fronte un pasticcio del genere. Sviluppato da un idea niente male il risultato è una gran impasto di nozioni informatiche senza un senso compiuto. La domanda che sorge spontanea è: di che cosa voleva parlare il regista di questo film? Di intelligenza artificiale ovviamente ma l'interessante quanto complesso tema trattato viene messo da parte troppo presto per dare sfogo all'ambizione dell'essere umano (argomento molto meno interessante e già abusato nel cinema). Insomma la sceneggiatura è a dir poco satura di buchi neri e deraglia dai binari dopo mezzora di proiezione concentrandosi sui timori di ciò che non conosciamo realmente e abbandonando l'iniziale schema narrativo che faceva ben sperare. Qui Pfister sbaglia tutto, non si concentra sul tema principale del film e sul possibile sviluppo di esso, ovvero il rapporto dell'essere umano con un intelligenza artificiale governata da una coscienza propria, ma ne esalta la pericolosità senza un vero e proprio confronto tra natura e scienza che avrebbe reso la pellicola meno avara di riflessioni su un futuro molto realistico. Nemmeno gli attori e loro interpretazioni aiutano molto, Depp sempra schiavo delle treccine e del cappello da capitan Sparrow e risulta un pesce fuor d'acqua lontano dalla Perla nera, il restante cast non esalta e sembra averci capito tanto come noi spettatori disillusi. Buon materiale buttato nella pattumiera.
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alexander 1986
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domenica 21 settembre 2014
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la macchina, specchio delle nostre brame
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Will Caster (Johnny Depp) è uno dei più stimati studiosi di Artificial Intelligence al mondo, è felicemente sposato con la collega Evelyn (Rebecca Hall) e vicino a conseguire dei risultati importanti. Una frangia di neoluddisti lo prende di mira e gli prepara un bell'attentato. Prima che accada il peggio, Evelyn aiuterà Will a sperimentare su di sé il frutto dei loro studi. Le conseguenze saranno incontrollabili e quindi pericolose.
La pellicola d'esordio di Pfister, storico direttore della fotografia della produzione di Chistopher Nolan, è stata un po' bistrattata al botteghino per il suo registro da sci-fi poco conforme al gusto del pubblico di massa: limitata spettacolarità, molte pause, recitazione per niente caricata.
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Will Caster (Johnny Depp) è uno dei più stimati studiosi di Artificial Intelligence al mondo, è felicemente sposato con la collega Evelyn (Rebecca Hall) e vicino a conseguire dei risultati importanti. Una frangia di neoluddisti lo prende di mira e gli prepara un bell'attentato. Prima che accada il peggio, Evelyn aiuterà Will a sperimentare su di sé il frutto dei loro studi. Le conseguenze saranno incontrollabili e quindi pericolose.
La pellicola d'esordio di Pfister, storico direttore della fotografia della produzione di Chistopher Nolan, è stata un po' bistrattata al botteghino per il suo registro da sci-fi poco conforme al gusto del pubblico di massa: limitata spettacolarità, molte pause, recitazione per niente caricata. Riprende un tema classico della fantascienza come il rapporto tra l'uomo e la macchina, riponendo nel cassetto l'altrettanto classica soluzione 'buonista' del reciproco venirsi incontro per definire invece la necessità del contrasto e della scelta di campo. Il paradosso è che in fin dei conti l'IA non fa che rappresentare metaforicamente, oltre alla comune paura dell'ignoto, anche le speranze riposte dall'uomo nei confronti della tecnologia e delle sue infinite possibilità. Pertanto il nemico siamo noi, affascinati e al tempo stesso spaventati dal nostro stesso essere. La macchina si mette sul groppone responsabilità non sue.
Purtroppo lo sviluppo della trama appare un po' forzato in diversi punti e non sembra alla fine sviluppare appieno il suo potenziale. Con tante tematiche a disposizione, si sarebbe potuto fare qualcosa di più. Buon film comunque.
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gianleo67
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venerdì 22 agosto 2014
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piccoli turing crescono
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Brillante programmatore ed esperto di intelligenza artificiale si accinge a concludere un rivoluzionario progetto di emulazione informatica di una rete neurale, quando rimane vittima di un avvelenamento da polonio per mano di una associazione antagonista radicale preoccupata delle pericolose ricadute dello studio sulla sicurezza mondiale. Con poche settimane ancora da vivere e accudito dalla sua compagna e collega di studi, accetta di effettuare l'upload della sua personalità psichica nell'hardware quantistico di un potentissimo supercomputer. Da quel momento una inquietante ed onniscente entità positronica inizierà a rivelare i suoi megalomani progetti di dominio e conquista del pianeta e dell'intero genere umano.
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Brillante programmatore ed esperto di intelligenza artificiale si accinge a concludere un rivoluzionario progetto di emulazione informatica di una rete neurale, quando rimane vittima di un avvelenamento da polonio per mano di una associazione antagonista radicale preoccupata delle pericolose ricadute dello studio sulla sicurezza mondiale. Con poche settimane ancora da vivere e accudito dalla sua compagna e collega di studi, accetta di effettuare l'upload della sua personalità psichica nell'hardware quantistico di un potentissimo supercomputer. Da quel momento una inquietante ed onniscente entità positronica inizierà a rivelare i suoi megalomani progetti di dominio e conquista del pianeta e dell'intero genere umano.
Ambizioso almeno quanto la molteplicità dei temi trattati e conformemente alle regole abusate della sci-fi apocalittica made in USA, il progetto dell'esordiente (almeno alla regia) Wally Pfister appare tanto megalomane da aver giustamente attratto interessi e investimenti che ne hanno decretato gli esiti quale imperdibile blockbuster commerciale e irresistibile centro di attrazione gravitazionale per un nutrito cast di stelle del firmamento hollywoodiano, oltre che quello di una pletorico e affollato team di produttori (tra cui lo stesso Nolan con cui l'autore collabora da sempre come direttore della fotografia). Riprendendo tematiche fanta-filosofiche già ispiratrici del cinema americano da almeno un trentennio ('Brainstorm' - Douglas Trumbull - 1983 e 'Tron' Steven Lisberger - 1982) e riaggiornadole ai tempi della manipolazione 'elettronica' della realtà ('Matrix' - Lana e Andy Wachowski - 1999), il film di Pfister ribalta il concetto applicando gli esiti del futuribile sviluppo di una intelligenza artificiale emula di una 'umanissima' personalità dominatrice (AL9000 in '2001- A Space Odissey' - Stanley Kubrick -1968), alla manipolazione 'trascendentale' della struttura fisica della stessa realtà, combinando a piacere lo sviluppo di reti neurali, computer quantistici e nanotecnologie non senza aver prima consultato gli espertoni del MIT o della Berkeley. Il risultato prevedibile di tanta potenza di calcolo è nientepopodimenno che l'aggiornamento in chiave postmoderna del classico mito ottocentesco e positivista di un novello Dottor Frankenstein ('Frankenstein; or, the modern Prometheus' - Mary Shelley -1818) in versione 'virtuale' e sexy (hai visto mai J.Depp sfigurasse!) nel suo slancio incompreso verso un futuro ecologista e filantropico, con tanto di riforestazione a tappeto e l'interminabile coda di una questua di infermi nello sperduto 'santuario' hi-tech nel deserto del Nuovo Messico. Francamente troppo anche per i più inveterati appassioni del citazionismo cinefilo (non mancano persino orde di automi semiorganici alla stregua di decerebrati replicanti alla 'Blade runner') che tuttavia potranno godere di un comparto figurativo di alto livello (tra effetti speciali e panoramiche mozzafiato) e della solita retorica relativista della drammaturgia yahnkee dove ai sottotesti pseudo-filosofici di promesse trascendenze terrene (l'idea di clonare l'intero globo terracqueo non sarebbe poi così peregrina) si affianca la sottotrama sentimentale di una pericolosa condiscendenza amorosa. Lontano mille miglia dall'approccio filosofico della fantascienta dell'ex blocco antagonista (da 'Stalker' di Tarkovsky a 'Target' di Zeldovich), la scrittura americaneggiante di Paglen contamina il sensazionalismo della confezione con le solite incongruenze di una narrazione che spesso sfiora il ridicolo (il governo americano che bombarda un semidio positronico a colpi di mortaio!). Manie 'New Age' di un panteismo ecologista con finale e ambientazione in salsa Western comprese nel prezzo del biglietto. Piccoli Turing crescono.
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astromelia
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domenica 18 maggio 2014
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l'involuzione dentro l'evoluzione
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tra alti e bassi questo film arriva alla fine accartocciandosi su se stesso,a volte comprensibile a volte contorto,si poteva fare di più ma viene lasciato allo spettatore il rebus ultimo nel trarre le proprie conclusioni ognuno definirà le proprie osservazioni,qualcosa di vero può esserci nel film che potrà esserci in futuro,l'enigma resta lo stesso:avanzare nella tecnologia fino ad annullare l'essere umana o tornare ad un mondo senza sofisticazioni rendendo l'uomo vittima delle sue insicurezze?
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veritasxxx
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venerdì 16 maggio 2014
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papocchione fantascientifico-catastrofico
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Lo confesso, a me Johnny Depp non è mai piaciuto granché. Con quella espressione monofacciale tra l'ingrugnato e il "guarda quanto so' figo" mi è sempre sembrato un attore poco interessante e, terminato il connubio con Tim Burton, il nostro caro Johnny ha infilato una serie di filmetti mediocri. Forse questo si discosta dagli altri? No. È il solito papocchione fantascientifico-catastrofico su un'intelligenza artificiale (ovvero il cervello del buon Depp ricopiato sulla rete e amplificato da computeroni grandi quanto la cantina di casa di vostra nonna al paese) che vuole impossessarsi del pianeta trasformando gli esseri umani in schiavi al suo servizio.
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Lo confesso, a me Johnny Depp non è mai piaciuto granché. Con quella espressione monofacciale tra l'ingrugnato e il "guarda quanto so' figo" mi è sempre sembrato un attore poco interessante e, terminato il connubio con Tim Burton, il nostro caro Johnny ha infilato una serie di filmetti mediocri. Forse questo si discosta dagli altri? No. È il solito papocchione fantascientifico-catastrofico su un'intelligenza artificiale (ovvero il cervello del buon Depp ricopiato sulla rete e amplificato da computeroni grandi quanto la cantina di casa di vostra nonna al paese) che vuole impossessarsi del pianeta trasformando gli esseri umani in schiavi al suo servizio. Yawwwn.
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trammina93
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sabato 10 maggio 2014
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si poteva fare di più
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Bel film ma non un capolavoro. Diciamo che è stato anche un pò deludente. Da un film con Johnny Depp, prodotto da Nolan e diretto da Pfister, collaboratore abituale di Nolan, mi aspettavo decisamente un capolavoro. Evidentemente mi sbagliavo. La trama è bella e interessante. Tratta un bel tema per essere fantascienza: caricare un cervello su un computer, il quale si potenzia sempre di più fino a voler dominare il mondo intero. Come ogni innovazione c'è chi è favorevole e chi gli va contro. E' un pò una metafora del modo di rapportarsi dell'uomo con la teconologia e nuove invenzioni. Bello il fatto che quasi fino alla fine non si capisca se dietro la macchina ci sia ancora traccia di umano (Johnny Depp) o no.
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Bel film ma non un capolavoro. Diciamo che è stato anche un pò deludente. Da un film con Johnny Depp, prodotto da Nolan e diretto da Pfister, collaboratore abituale di Nolan, mi aspettavo decisamente un capolavoro. Evidentemente mi sbagliavo. La trama è bella e interessante. Tratta un bel tema per essere fantascienza: caricare un cervello su un computer, il quale si potenzia sempre di più fino a voler dominare il mondo intero. Come ogni innovazione c'è chi è favorevole e chi gli va contro. E' un pò una metafora del modo di rapportarsi dell'uomo con la teconologia e nuove invenzioni. Bello il fatto che quasi fino alla fine non si capisca se dietro la macchina ci sia ancora traccia di umano (Johnny Depp) o no. Eppure nonostante una bella trama appassionante, un buon cast (Depp, Rebecca Hall, Morgan Freeman, Cillian Murphy) non mi ha lasciato il segno questo film e non totalmente soddisfatta, mi ha lasciata impassibile. Forse la trama a tratti diventa troppo lenta, si trascina troppo a lungo la questione di c'è dell'umano diwetro la macchina senza sviluoppare altri punti interessanti, poi a tratti diventa troppo americanata (sparatorie, esercito, FBI). Il cast non è stato sfruttato molto bene; tipo Freeman e Murphy sono piuttosto inutili, soprattutto murphy, che gran peccato! Consiglio quindi di vederlo senza aspettarsi troppo!
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nino pell.
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domenica 4 maggio 2014
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film di ottima fattura per una regia di classe
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Confesso che mi sono deciso a vedere questo film in quanto spinto da un comunissimo senso di curiosità, sebbene mi sia sentito a priori alquanto scettico in questa decisione, temendo che esso avrebbe potuto alla fine, anche se parzialmente, deludermi. Ed invece devo ricredermi su queste mie impressioni iniziali dal momento che "Transcendence" è riuscito a fare pieno centro, riuscendo a conquistarmi sia come trama, sia come interpretazione e sia come stile di regia. Partendo proprio da questo ultimo aspetto, devo dire che Wally Pfister, già sopraffino direttore della fotografia, ha dimostrato di essere regista di gran classe, caratterizzando questa sua opera cinematografica da uno stile elegante, sia nell'uso scorrevole e fortunatamente "classico" degli effetti speciali e sia avvalendosi di straordinari attori che immancabilmente hanno dimostrato tutta la loro bravura recitativa di primario livello.
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Confesso che mi sono deciso a vedere questo film in quanto spinto da un comunissimo senso di curiosità, sebbene mi sia sentito a priori alquanto scettico in questa decisione, temendo che esso avrebbe potuto alla fine, anche se parzialmente, deludermi. Ed invece devo ricredermi su queste mie impressioni iniziali dal momento che "Transcendence" è riuscito a fare pieno centro, riuscendo a conquistarmi sia come trama, sia come interpretazione e sia come stile di regia. Partendo proprio da questo ultimo aspetto, devo dire che Wally Pfister, già sopraffino direttore della fotografia, ha dimostrato di essere regista di gran classe, caratterizzando questa sua opera cinematografica da uno stile elegante, sia nell'uso scorrevole e fortunatamente "classico" degli effetti speciali e sia avvalendosi di straordinari attori che immancabilmente hanno dimostrato tutta la loro bravura recitativa di primario livello. Primo su tutti ovviamente l'esperto Johnny Deep che si cala perfettamente nel ruolo del Dott. Will Caster, scienziato di fama mondiale e dall'intelligenza notevolmente superiore alla media. Un'intelligenza mai cattiva, come purtroppo sarà creduta nel corso della trama da colleghi e dalle forse dell'ordine, ma anzi sempre diretta esclusivamente al notevole progresso nel campo della medicina per la salvaguardia del genere umano. Dall'iniziale e sensazionale esperimento genetico del sistema PINN utilizzando come cavia delle scimmie, il Dott. Caster riuscirà a perfezionare la sua ricerca nel campo dell'intelligenza artificiale fino a giungere alla conclusione di poter prolungare la vita di un uomo oltre la morte del rispettivo corpo fisico facendone confluire, in tal modo, mente ed anima all'interno di elaboratori elettronici e di curare contemporaneamente gli esseri umani non ancora fisicamente morti da ogni tipo di malattia attraverso l'uso dei suoi complessi macchinari. Il dubbio che comunque permane ad ognuno di noi è il seguente: ma tutto ciò è veramente attinente alla natura o si tratta solamente di trovate scientifiche artificiose che sarebbe meglio sopprimere? Senza che mi soffermo a parlare nel dettaglio della trama (del resto lo dico con estrema convinzione: per tutti gli amanti del Cinema e non solo di quello relativo al genere fantascientifico, "Trascendence" è un film che MERITA di essere visto e di essere aggiunto alla propria cineteca personale del cuore)quest'opera di Wally Pfister si lascia guardare con ottima determinazione di stile dal mio gusto personale, sin dalle sue prime battute. Confesso, allo stesso tempo, che nel corso degli ultimi 30 minuti di riprese, il film magari, tende anche a soddisfare un tipo di pubblico che ama magari il consueto Cinema di maniera, sfruttando una certa spettacolarizzazione della trama, inserendo varie scene di azioni (che mi rimandano nella memoria, ad esempio, la saga di "Terminator", a me tra l'altro molto cara). Oppure come il finale dall'aspetto malinconico e decisamente romantico, che non può non conquistare un pubblico più sensibile. Tutto ciò a discapito magari di un film che lo si sarebbe potuto classificare come assolutamente "cerebrale" e d'essai. Ma chiarisco ancora una volta che il mio gradimento a questo film è stato totale e gli attribuisco pertanto un convinto quattro stelle.
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ale.samp
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sabato 3 maggio 2014
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inaspettatamente un gran film!
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Premetto che ho visto questo film al cinema con un iniziale scetticismo, visto lo scarso successo che ha ottenuto. Dopo un inizio un po' lento, la trama prende vita e coinvolge lo spettatore sempre di più. Gli elementi già visti in molti film di fantascienza sembrano ripetersi, ma grazie a un mix di varie emozioni il film riesce a trasmettere qualcosa di particolare. Fantascienza, amore, lotta tra il bene e il male sembrano mischiarsi in modo davvero armonioso. Il finale del film non è per nulla scontato e lascia libera interpretazione allo spettatore. Inoltre questa pellicola fa riflettere molto su cosa sia giusto e sbagliato e sul rapporto tra uomo e tecnologia. Jhonny depp come al solito non sbaglia un colpo.
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Premetto che ho visto questo film al cinema con un iniziale scetticismo, visto lo scarso successo che ha ottenuto. Dopo un inizio un po' lento, la trama prende vita e coinvolge lo spettatore sempre di più. Gli elementi già visti in molti film di fantascienza sembrano ripetersi, ma grazie a un mix di varie emozioni il film riesce a trasmettere qualcosa di particolare. Fantascienza, amore, lotta tra il bene e il male sembrano mischiarsi in modo davvero armonioso. Il finale del film non è per nulla scontato e lascia libera interpretazione allo spettatore. Inoltre questa pellicola fa riflettere molto su cosa sia giusto e sbagliato e sul rapporto tra uomo e tecnologia. Jhonny depp come al solito non sbaglia un colpo. Il mio consiglio è di guardare questo film anche se non si è appassionati del genere fantascientifico.
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parieaa
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mercoledì 30 aprile 2014
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buone basi e idee, ma mal sviluppate
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Questo è il classico film che mi fa girare un po' le scatole: pieno zeppo di buone e molto suggestive idee, ma buttate lì così, senza stile o nuove trovate. E' uno di quelli che spreca opportunità su opprtunità, senza essere incisivo...è un vero peccato, perchè la tematica della mente artificiale è molto affascinante e presto sarà anche attuale. Capisco che fosse un film a medio budget, ma la regia è assente, la sceneggiatura piena di buchi anche un po' imbarazzanti ( come ad esempio: il governo americano viene a conoscenza di una forza che può sovvertire l'ordine mondiale, e manda 2 obici,una decina di soldati, 4 Jeep scassate, uno sfigatello dell'FBI e un oscuro e senza nome Ufficiale.
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Questo è il classico film che mi fa girare un po' le scatole: pieno zeppo di buone e molto suggestive idee, ma buttate lì così, senza stile o nuove trovate. E' uno di quelli che spreca opportunità su opprtunità, senza essere incisivo...è un vero peccato, perchè la tematica della mente artificiale è molto affascinante e presto sarà anche attuale. Capisco che fosse un film a medio budget, ma la regia è assente, la sceneggiatura piena di buchi anche un po' imbarazzanti ( come ad esempio: il governo americano viene a conoscenza di una forza che può sovvertire l'ordine mondiale, e manda 2 obici,una decina di soldati, 4 Jeep scassate, uno sfigatello dell'FBI e un oscuro e senza nome Ufficiale...bah). Il cast si comporta abbastanza bene, escluso un Freeman che non ho ben capito cosa sia servito nello sviluppo del film. Non c'è colonna sonora ed effetti speciali un po' scadenti. Però bisogna dire che alla fine la macchina rimane veramente umana, ed era realmente mossa da buone intenzioni, e che i cattivi diventano quelli che, guidati dalla paura, la distruggono, perchè non la capiscono. Questo è un po' il tema ricorrente del film: è la paura di quello che non si capisce che ci impedisce di esprimere al massimo le nostre potenzialità, e che ci costringe spesso a distruggere o perlomeno rallentare ciò che ci avrebbe in realtà solo giovato. Certo poi anche a questo discorso si possono fare molte obiezioni...è solo per questo interrogativo che mi ha fatto nascere che ho dato tre stelle, perchè il film in sè non le vale.
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