mirinix
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venerdì 25 aprile 2014
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transcendence? bel film, mi è piaciuto molto!!
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TRANSCENDENCE: bel film, mi è piaciuto veramente molto, l'ho appena visto. Dopodichè ho letto delle critiche (io le leggo sempre dopo) e sono rimasta decisamente perplessa...
Personalmente non vedo affatto melensa romanticheria nelle gocce d'acqua che ricorrono nel film, a mio parere l'acqua era da interpretare come simbolo di vita, di rinnovamento e rinascita, trascendenza appunto ed è quello che accade infine perchè un obiettivo verrà comunque raggiunto... e non ci sarà la completa disumanizzazione ma un sacrificio per il bene dell'umanità, del pianeta.
E' un film che fa "pensare", se qualcuno sa ancora cosa significa, non ho sentito necessità o mancanza di eventi spettacolari, e non penso che volesse essere terrorizzante, ho trovato affascinante questa narrazione di eventi simili alla normalità ma nello stesso tempo diversi da essa ( ad esempio le cene ).
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TRANSCENDENCE: bel film, mi è piaciuto veramente molto, l'ho appena visto. Dopodichè ho letto delle critiche (io le leggo sempre dopo) e sono rimasta decisamente perplessa...
Personalmente non vedo affatto melensa romanticheria nelle gocce d'acqua che ricorrono nel film, a mio parere l'acqua era da interpretare come simbolo di vita, di rinnovamento e rinascita, trascendenza appunto ed è quello che accade infine perchè un obiettivo verrà comunque raggiunto... e non ci sarà la completa disumanizzazione ma un sacrificio per il bene dell'umanità, del pianeta.
E' un film che fa "pensare", se qualcuno sa ancora cosa significa, non ho sentito necessità o mancanza di eventi spettacolari, e non penso che volesse essere terrorizzante, ho trovato affascinante questa narrazione di eventi simili alla normalità ma nello stesso tempo diversi da essa ( ad esempio le cene ).
Depp lo trovo sempre molto in gamba, come al solito mi è piaciuto, credo che abbia interpretato benissimo la parte di una mente umana trasferita in un computer. "Inerte e scollegato"? Ma è proprio quella la sua parte, di un uomo che si è trasformato in macchina, che non può più utilizzare un corpo fisico suo.
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[+] completamente d'accordo: secondo me merita
(di il_moruz)
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lupusinfabula
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mercoledì 23 aprile 2014
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"niente di trascendentale" ...
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trascendentale agg. [dal lat. mediev. transcendentalis, der. del lat. class. transcendĕre: v. trascendere]. –
In senso generico, che trascende, cioè va oltre, supera certi limiti, un certo grado, un certo ordine.
purtroppo, a dispetto del titolo, è proprio quello che non fa questo film.
Si parte da noti attori con ruoli appena abbozzati (ininfluenti nell'apportare qualsivoglia valore al film).
Depp "monofacciale" sia nella prima parte (nella realtà), che poi nella macchina ... del spessore solo dal personaggio dell'elegante Rebecca Hall...
Qualche buona idea ci sarebbe e anche sullo sfondo richiami d'amore, ma le aspettative della prima parte vengono lentamente deluse nel svilupparsi degli eventi:
come un fuoco d'artificio che ci avrebbero venduto come straordinario, poi a mezzanotte quando lo accendiamo.
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trascendentale agg. [dal lat. mediev. transcendentalis, der. del lat. class. transcendĕre: v. trascendere]. –
In senso generico, che trascende, cioè va oltre, supera certi limiti, un certo grado, un certo ordine.
purtroppo, a dispetto del titolo, è proprio quello che non fa questo film.
Si parte da noti attori con ruoli appena abbozzati (ininfluenti nell'apportare qualsivoglia valore al film).
Depp "monofacciale" sia nella prima parte (nella realtà), che poi nella macchina ... del spessore solo dal personaggio dell'elegante Rebecca Hall...
Qualche buona idea ci sarebbe e anche sullo sfondo richiami d'amore, ma le aspettative della prima parte vengono lentamente deluse nel svilupparsi degli eventi:
come un fuoco d'artificio che ci avrebbero venduto come straordinario, poi a mezzanotte quando lo accendiamo... qualche scintilla... ma non decolla !
Non so, forse la crisi economica ha colpito duramente anche il cinema americano ? praticamente tutta l'ambientazione e effetti vari si risolvono in schermi-computer onnipresenti, corridoi bianco-asettico, qualche braccio meccanico-miracoloso con cui il redivivo e ora virtuale Gesù (sempre il nostro Depp), fa miracoli ! salvo poi "vampirizzare" gli interessati ... ( a tutto c'è un prezzo, no ?!)
La crisi poi, evidentemente attanaglia anche le forze speciali dell'FBI ... niente satelliti, ma nemmeno un'elicotterino per contrastare una delle più globali minacce alla libertà individuale ! : quindi accontentiamoci di un manipolo di uomini palestrati, qualche camion e jeep, un paio di obici da campagna (veri e propri residuati bellici), riesumati da qualche museo della seconda guerra mondiale ?!!
Peccato.
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mickey97
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mercoledì 23 aprile 2014
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un film mediocre in nome del progresso
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William Pfister scrive e dirige un film in nome del progresso, con protagonisti Johhny Depp e Rebecca Hall anche se in realtà il primo risulta decisamente anonimo e di una staticità disarmante specialmente quando viene riportato in vita grazie al Pin ove erano state inserite la sua coscienza ed intelligenza mentre sulla seconda grava l'intera struttura del film nonostante sia affiancata da Paul Pittany che ci da comunque prova di una buona performance, il resto del cast invece delude parcchio a partire dallo stesso Depp, il cui ruolo non esalta affatto le sue doti di attore. Pfister spreca la sua occasione e anzichè realizzare un capolavoro, realizza un film mediocre in nome del progresso ma il suo è in verità un regresso nei confronti di una tematica così importante, facendo le scelte sbagliate, le intenzioni magari risultano buone, ma il noto regista non fa altro che sbagliare costantemente e anzichè emergere dai suoi errori, non fa altro che sprofondare costantemente in essi.
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William Pfister scrive e dirige un film in nome del progresso, con protagonisti Johhny Depp e Rebecca Hall anche se in realtà il primo risulta decisamente anonimo e di una staticità disarmante specialmente quando viene riportato in vita grazie al Pin ove erano state inserite la sua coscienza ed intelligenza mentre sulla seconda grava l'intera struttura del film nonostante sia affiancata da Paul Pittany che ci da comunque prova di una buona performance, il resto del cast invece delude parcchio a partire dallo stesso Depp, il cui ruolo non esalta affatto le sue doti di attore. Pfister spreca la sua occasione e anzichè realizzare un capolavoro, realizza un film mediocre in nome del progresso ma il suo è in verità un regresso nei confronti di una tematica così importante, facendo le scelte sbagliate, le intenzioni magari risultano buone, ma il noto regista non fa altro che sbagliare costantemente e anzichè emergere dai suoi errori, non fa altro che sprofondare costantemente in essi. Trascendence alla fine risulta solo un prodotto fallimentare, alimentato solo dai buoni propositi che Pfister non riesce a far maturare, rimanendo così in superficie senza mai andare a fondo in ciò che racconta, sarà pure colpa di un montaggio molto frammentario che rende il prodotto per giunta schematico ma resta comunque il fatto che quest'ultimo è stato articolato malissimo. Il trailer non prometteva nulla di buono e il film ne è stato la conferma, Pfister ahimè riesce a non valorizzare il tema del progresso reso sempre più possibile da una tecnologia sempre più avanzata, rendendo così la pellicola noiosa specialmente nella prima parte sino a quando l'accenno alla ripresa non finisce per sfumare del tutto al fine di evidenziare quanto il regista abbia sprecato la sua occasione con la realizzazione di un prodotto mediocre in nome del progresso.
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jaylee
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mercoledì 23 aprile 2014
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l'insostenibile leggerezza della rete
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Se davvero ci fosse un modo per connettere tutti gli esseri umani del mondo, curarli, migliorarli da ogni punto di vista, e curare il pianeta stesso da noi folli che avveleniamo le nostre case, non sarebbe un mondo migliore?
È la domanda che pervade il primo film di Wally Pfister, ex direttore della fotografia di Christopher Nolan nei suoi vari Batman, Inception, Memento, che ci regala la storia di Will Caster (Johnny Depp), genio dell’informatica e studioso di Intelligenza Artificiale, che viene assassinato da un gruppo di tecno-terroristi, la loro missione fermare una tecnologia sempre più dilagante e sempre più totalizzante. La moglie di Will, Evelyn (Rebecca Hall), riuscirà però ad installare la coscienza di Will all’interno di PINN, il progetto di prima Intelligenza Artificiale Senziente.
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Se davvero ci fosse un modo per connettere tutti gli esseri umani del mondo, curarli, migliorarli da ogni punto di vista, e curare il pianeta stesso da noi folli che avveleniamo le nostre case, non sarebbe un mondo migliore?
È la domanda che pervade il primo film di Wally Pfister, ex direttore della fotografia di Christopher Nolan nei suoi vari Batman, Inception, Memento, che ci regala la storia di Will Caster (Johnny Depp), genio dell’informatica e studioso di Intelligenza Artificiale, che viene assassinato da un gruppo di tecno-terroristi, la loro missione fermare una tecnologia sempre più dilagante e sempre più totalizzante. La moglie di Will, Evelyn (Rebecca Hall), riuscirà però ad installare la coscienza di Will all’interno di PINN, il progetto di prima Intelligenza Artificiale Senziente. Un po’ alla volta, Will dominerà tutta la rete e creerà una nanotecnologia che potenzia gli esseri umani, li cura, e li mette sotto suo controllo: e quando proverà a disseminare questa nanotecnologia su tutto il pianeta, inclusi gli altri esseri viventi, si avvicinerà lo scontro finale contro terroristi e governativi, ora uniti sotto il comando del suo ex-amico ed ex-collega Max (Paul Bettany). Finale aperto, e molto poetico.
Tutto il film è pervaso da un senso di paranoia, il confine tra il controllo e le nostre libere scelte sempre in eterno contrasto e contraddizione: da questo punto di vista, ottimo il lavoro di soggetto e sceneggiatura di Jack Paglen che, pur non originalissimo, tra Matrix, Terrore dallo Spazio Profondo e gran parte dell’opera di Michael Crichton, aggiorna bene i concetti della tecnocrazia assoluta all’attuale stato della tecnologia, dove siamo arrivati ad un punto dove poche persone potrebbero dominare tutto il mondo, grazie al controllo sulla rete. Tutti connessi, tutti prigionieri? In fin dei conti, è uno dei due lati che ci presenta Pfister, e non in modo così manicheo giusto/sbagliato: forse l’assurdità sta nel pensare che questa interconnessione universale (che bene o male è un obiettivo delle religioni o di qualunque movimento spirituale o hippy o no global o ecc.) sia desiderabile, ma che non esistano mezzi buoni per raggiungerla. E allora è davvero desiderabile?
Oltre alla sceneggiatura, buone le ambientazioni che prendono un po’ in prestito da 2001 Odissea Nello Spazio, specie nel laboratorio di Will Ed Evelyn, con corridoi algidi ed immacolati che contengono “bolle” di casa vissuta con divani, giradischi, abat-jour. Buone le performance del cast (davvero di primordine: oltre ai già citati, ci sono Morgan Freeman, Cillian Murphy e Clifton Collins jr), anche se non particolarmente sviluppati i personaggi.
Se questo film fosse uscito negli anni ’90, probabilmente sarebbe stato un cult, nel 2014 appare ormai “consolidato” sia come genere che come idee: e, seppur ben svolto come detto in precedenza, forse manca di quel guizzo che gli avrebbe permesso di fare un salto di qualità. Alcune scene (le ultime parole di Will a Evelyn, per esempio) ed alcune immagini sicuramente sono molto interessanti, ma discontinue, soprattutto negli esterni, non particolarmente ispirate, e i 30 minuti della battaglia finale possono fare un po’ sbadigliare.
Per un opera prima, però, un buon risultato e molti margini di miglioramento. Trascendentalmente interessante. (www.versionekowalski.it)
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maxeo90
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martedì 22 aprile 2014
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l'ultimo stadio
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Bellissimo sono stato davvero colpito.
Pensate l'uomo è nato per evolversi e condividere e le proprie conoscenze, la prova di tutto ciò ne è la storia stessa.
L'uomo vive per migliorare la vita degli altri uomini sia attraverso l'aiuto personale, sia attraverso la ricerca.
Che cosa succederebbe se il cambiamento avvenisse in maniera drastica e repentinea?
Le persone ne avrebbero subito timore e rifiuterebbero la scenza stessa.
Ciò che ci è sconosciuto e ciò di cui non abbiamo il controllo ci spaventa, è normale.
Questo film pone un quesito: e se un uomo, un essere lento, spreciso, ma intelligente diventasse una sola cosa con un computer cosa ne verrebbe fuori?
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tatiana micaela truffa
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martedì 22 aprile 2014
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utopia e inquietudine. fa riflettere.
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Il brillante scienziato Will Caster è al lavoro su PINN, un "macchinario" che - usando come cavie le scimmie - mira ad utilizzare intelligenza e coscienza umana, facendole proprie.
Il dottor Will Caster - uno straordiario Johnny Depp - è vittima di un attentato da parte di chi guarda con spavento all'intelligenza artificiale ed ai suoi pericoli. Così la moglie e collega - interpretata da una bravissima Rebecca Hall - decide di immettere in PINN l'intelligenza e la coscienza del marito.
All'attivazione del "computer", Will Caster torna a prendere vita, ma è lui solo in parte, nei suoi ricordi sostanzialmente; ma con una potenza totale ed incontrollata, incontrollabile.
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Il brillante scienziato Will Caster è al lavoro su PINN, un "macchinario" che - usando come cavie le scimmie - mira ad utilizzare intelligenza e coscienza umana, facendole proprie.
Il dottor Will Caster - uno straordiario Johnny Depp - è vittima di un attentato da parte di chi guarda con spavento all'intelligenza artificiale ed ai suoi pericoli. Così la moglie e collega - interpretata da una bravissima Rebecca Hall - decide di immettere in PINN l'intelligenza e la coscienza del marito.
All'attivazione del "computer", Will Caster torna a prendere vita, ma è lui solo in parte, nei suoi ricordi sostanzialmente; ma con una potenza totale ed incontrollata, incontrollabile.
Una grande storia d'amore fa da collante per un film dal taglio profondo - molto ben recitato - che spinge a riflettere sul desiderio insito in ogni essere umano: il desiderio del super-io, di un mondo perfetto (ma la perfezione è diversa, per ciascuno di noi) e l'infantile illusione di potersi sostituire a Dio. Il delirio che Hitler ha portato così perversamente, atrocemente alla luce.
A mio avviso pecca di utopia e di un finale troppo sbrigativo.
Una frase mi è rimasta dentro: "Abbiamo perso una grande mente, una grande anima. Ma il suo Spirito resterà con noi, ad ispirarci."
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skyfall
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lunedì 21 aprile 2014
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bellissimo film
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Questo è un tipico film che ci dice la tecnologia come si può evolvere come la possiamo evolvere.
La gente ha paura di quello che non sa, è una frase vera, ma possiamo realmente fidarci di quello che l'uomo ha progettato ?
Un bellissimo film !
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no_data
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domenica 20 aprile 2014
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finalmente un'antiutopia non scontata
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Lo avevo sottovalutato, ritenevo dovesse essere il solito film scontato, invece in più punti mi ha sorpreso.
L'uomo si è sempre creato le sue divinità, almeno ora la cosa è esplicita: gettiamo la maschera e chiediamoci cosa sia l'essere vivente e senziente, da dove derivino l'intelligenza, i sentimenti, i ricordi, tutto ciò che noi definiamo "umanità": per quanto continueremo a costruire Dei a nostra immagine e somiglianza? Lo ammetto, ho sempre creduto nell'intelligenza artificiale "forte" e questo film mi ha fatto riflettere proprio su queste mie convinzioni e sulle loro implicazioni. Perché l'uomo non dovrebbe riuscire, anche in un lontano futuro, a replicare e a migliorare la propria intelligenza? Gli argomenti della trascendenza, dell'anima, dello "spirito divino" che è in noi non mi convinceranno mai, semplicemente perché credo che l'essere umano non sia il centro di un bel niente e che non sia la cosa più importante, unica e meravigliosa di questo universo.
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Lo avevo sottovalutato, ritenevo dovesse essere il solito film scontato, invece in più punti mi ha sorpreso.
L'uomo si è sempre creato le sue divinità, almeno ora la cosa è esplicita: gettiamo la maschera e chiediamoci cosa sia l'essere vivente e senziente, da dove derivino l'intelligenza, i sentimenti, i ricordi, tutto ciò che noi definiamo "umanità": per quanto continueremo a costruire Dei a nostra immagine e somiglianza? Lo ammetto, ho sempre creduto nell'intelligenza artificiale "forte" e questo film mi ha fatto riflettere proprio su queste mie convinzioni e sulle loro implicazioni. Perché l'uomo non dovrebbe riuscire, anche in un lontano futuro, a replicare e a migliorare la propria intelligenza? Gli argomenti della trascendenza, dell'anima, dello "spirito divino" che è in noi non mi convinceranno mai, semplicemente perché credo che l'essere umano non sia il centro di un bel niente e che non sia la cosa più importante, unica e meravigliosa di questo universo.
L'intelligenza artificiale "forte" implica il declassamento dell'umano e ciò da molto fastidio agli umanisti, ovviamente...
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alex ptrainer
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domenica 20 aprile 2014
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bello, con finale sbrigativo...
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In questo film vengono toccati diversi aspetti dei quali si ha solo l'imbarazzo della scelta:
Intelligenza artificiale, cioè dato che il cervello umano è in grado di elaborare tot pacchetti d'informazione al secondo... è chiaro che le macchine ci supereranno presto se non lo hanno già fatto, quindi effettivamente stiamo creando qualcosa che ci può obiettivamente trascendere.
Dov'è l'anima e cos'è?
Il miglioramento dell'uomo e la possibilità di creare una nuova razza più evoluta.
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In questo film vengono toccati diversi aspetti dei quali si ha solo l'imbarazzo della scelta:
Intelligenza artificiale, cioè dato che il cervello umano è in grado di elaborare tot pacchetti d'informazione al secondo... è chiaro che le macchine ci supereranno presto se non lo hanno già fatto, quindi effettivamente stiamo creando qualcosa che ci può obiettivamente trascendere.
Dov'è l'anima e cos'è?
Il miglioramento dell'uomo e la possibilità di creare una nuova razza più evoluta...
Il nostro legame indissolubile con la tecnologia, la paura di quello che non conosciamo, le nanotecnologie e le placche piezoelettriche che consentono di connettere in wifi il cervello umano.
Sottili riferimenti alle scie chimiche e nanotubi velati dal compromesso di avere forza fisica smisurata con guarigione e autoriparazione da qualsiasi malattia o attacco in cambio di una connessione con un unità centrale che ci governa...
Etica scientifica, terrorismo e ideali, limiti da superare o da proteggere?
Richiami ambientalisti, riflessioni sulla logica, ecc. ecc.
PS. non racconto la trama e non do pareri sulle interpretazioni del cast di prim'ordine di questo film, per questo vi basterà leggere le recensioni ufficiali ;)
Frase del film: "non li puoi combattere! - non li combatteremo, li trascenderemo..."
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[+] stiamo andando oltre
(di marcello giappichelli)
[ - ] stiamo andando oltre
[+] eppure è un film!
(di carlottacorday)
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filippo catani
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domenica 20 aprile 2014
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un fritto misto indigesto
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Una coppia di scienziati sta da tempo lavorando alla possibilità di creare quella che si potrebbe definire come un'intelligenza artificiale. L'uomo viene colpito a morte da un gruppo di terroristi e si tenta un'ultima possibilità: sfruttare i suoi ultimi giorni per collegarlo al computer e vedere quello che succede. Gli esiti saranno tutt'altro che incoraggianti.
Appena usciti dalla sala si ha la sensazione tipica di un'indigestione condita da un allucinante mal di testa. Il "merito" per così dire lo si deve ad un film che condensa in due ore scarse buoni spunti di riflessione con elementi decisamente fuori posto. Il film parte abbondantemente sotto ritmo e della prima mezz'ora non resta traccia nella mente dello spettatore.
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Una coppia di scienziati sta da tempo lavorando alla possibilità di creare quella che si potrebbe definire come un'intelligenza artificiale. L'uomo viene colpito a morte da un gruppo di terroristi e si tenta un'ultima possibilità: sfruttare i suoi ultimi giorni per collegarlo al computer e vedere quello che succede. Gli esiti saranno tutt'altro che incoraggianti.
Appena usciti dalla sala si ha la sensazione tipica di un'indigestione condita da un allucinante mal di testa. Il "merito" per così dire lo si deve ad un film che condensa in due ore scarse buoni spunti di riflessione con elementi decisamente fuori posto. Il film parte abbondantemente sotto ritmo e della prima mezz'ora non resta traccia nella mente dello spettatore. Quindi tra un salto temporale e l'altro seguiamo le vicende di questa intelligenza artificiale che si intrecciano con rivendicazioni ambientaliste, anti-informatiche e anti-sistema. Il tutto per giungere alla (banale) conclusione che un cervello artificiale non potrà mai essere paragonabile a quello umano anche e soprattutto per le componenti sentimentali che entrano in gioco. Una discreta fotografia non serve a risollevare gli animi. Se il tutto lo sommiamo ad una stucchevole storia d'amore tra i due scienziati, ad un cast ampiamente sottotono e a un finale tutto muscoli e lanciarazzi siamo decisamente lontani da un buon giudizio. Peccato perchè Pfister l'avevamo apprezzato come direttore della fotografia del mitico Inception e come collaboratore di Nolan. Insomma un esordio alla regia tutt'altro che indimenticabile. Peccato perchè con il materiale di scrittura e umano era d'obbligo fare meglio di così.
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