caioshin
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martedì 30 dicembre 2014
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ottimo spunto
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Finalmente una pellicola interessante, con una trama coinvolgente e non banale. Peccato che la suspence abbia una curva discendente, ma tutto sommato è un buon film, girato come si deve, probabilmente non all'altezza dei più grandi del genere ma di discreto livello
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iuriv
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sabato 27 dicembre 2014
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macchine coscenziose.
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Con Trascendence, Pfister affronta l'annoso tema del conflitto uomo-macchina, aggiornandolo all'ultimo upgrade. Il film, infatti, pare ambientato in un presente alternativo, un tempo in cui gli scienziati sono arrivati a buon punto con la ricerca sulle intelligenze artificiali. In seguito a vicissitudini, lo scienziato Will Caster (un Johnny Depp che sembra sempre aver bevuto una birra di troppo) trasferisce la sua mente all'interno di un supercomputer quantistico. Ovviamente ne seguono delle belle.
Sfruttando la possibilità di avere una mente non completamente artificiale su cui lavorare, regista e sceneggiatori evitando di mettere in scena la classica guerriglia delle macchine ribelli, preferendo affidarsi a una storia equilibrata, in cui tutti gli elementi in campo sono sorretti da principi tutto sommato condivisibili, messi in atto con mezzi spesso deprecabili.
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Con Trascendence, Pfister affronta l'annoso tema del conflitto uomo-macchina, aggiornandolo all'ultimo upgrade. Il film, infatti, pare ambientato in un presente alternativo, un tempo in cui gli scienziati sono arrivati a buon punto con la ricerca sulle intelligenze artificiali. In seguito a vicissitudini, lo scienziato Will Caster (un Johnny Depp che sembra sempre aver bevuto una birra di troppo) trasferisce la sua mente all'interno di un supercomputer quantistico. Ovviamente ne seguono delle belle.
Sfruttando la possibilità di avere una mente non completamente artificiale su cui lavorare, regista e sceneggiatori evitando di mettere in scena la classica guerriglia delle macchine ribelli, preferendo affidarsi a una storia equilibrata, in cui tutti gli elementi in campo sono sorretti da principi tutto sommato condivisibili, messi in atto con mezzi spesso deprecabili.
In realtà, pare di capire che Pfister e i suoi abbiano ben chiaro lo schieramento per il quale tifare e lo si nota dalle scelte dei personaggi e dalle azioni che a queste seguono. Inoltre c'è un mantra, recitato da Johnny Macchina Depp fino allo sfinimento, per cui ciò che è nuovo spaventa. Ma è una presa di posizione poco invadente, che lascia ampia libertà di riflessione allo spettatore.
La trama segue un andamento lineare ed è costruita attorno alla figura della signora Caster (una Rebecca Hall che mi ha dato l'impressione di far di tutto per somigliare a Scarlett Johansson) e dei suoi dubbi e ripensamenti sull'operazione che, insieme al marito digitalizzato, ha deciso di mettere su. Tutto ciò che pulsa nel ritmo del film dipende da lei e la cosa va bene, perché tra tutti i protagonisti è l'unica ad aver modo di modificare più volte il proprio punto di vista e, di conseguenza, anche quello di chi guarda.
Pfister cerca di spezzare lo schema basilare del suo film, giocando con dei piccoli inserimenti scenici, come inquadrature sui particolari, che forse nascondono qualche significato recondito. Ma in realtà, anche se così fosse, c'è poca necessità di queste cose, perché la pellicola viaggia con il suo crescendo, facendo sempre rimanere in chiaro quali sono le motivazioni che la spingono avanti.
Tutto sommato Trascendence è un film piacevole, che tenta una lieve digressione su un tema super utilizzato, ma che non esagera mai nel tentativo di apportare chissà quale innovazione. Il suo problema principale è che lo scontro con le intelligenze artificiali è stato fin troppo trattato e sta iniziando a mostrare i propri limiti.
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ultimoboyscout
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lunedì 22 dicembre 2014
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evolve the future.
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Due scienziati, un'organizzazione ecoterroristica antitecnologica e una grandiosa ambizione: spingere il computer oltre il cervello umano. Wally Pfister è, di norma, il direttore della fotografia di Christopher Nolan, Oscar per "Inception", al suo debutto dietro la macchina da presa con un'idea più che interessante e molto, molto ambiziosa, ovvero filmare ciò che non è filmabile, i meandri più nascosti della mente umana. Pfister, come il "socio" Nolan, si dimostra coraggioso e visionario ma non ancora del tutto pronto per la direzione, il film balbetta in più di una circostanza e non bastano lo stesso Nolan in veste di produttore e Depp che finalmente recita senza trucco e parrucche per salvarlo.
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Due scienziati, un'organizzazione ecoterroristica antitecnologica e una grandiosa ambizione: spingere il computer oltre il cervello umano. Wally Pfister è, di norma, il direttore della fotografia di Christopher Nolan, Oscar per "Inception", al suo debutto dietro la macchina da presa con un'idea più che interessante e molto, molto ambiziosa, ovvero filmare ciò che non è filmabile, i meandri più nascosti della mente umana. Pfister, come il "socio" Nolan, si dimostra coraggioso e visionario ma non ancora del tutto pronto per la direzione, il film balbetta in più di una circostanza e non bastano lo stesso Nolan in veste di produttore e Depp che finalmente recita senza trucco e parrucche per salvarlo. Per carità non è un film da buttare, parliamo comunque di uno sci-fi che spinge la scienza un pò più in la, con un merito enorme che gli va riconosciuto: ci ricorda che i blockbuster (è costato poco più di 100 milioni di dollari) non devono essere per forza giocattoloni fracassoni (ogni riferimento a "Transformers" e affini è puramente casuale...) ma possono essere anche riflessioni d'autore proprio come "Inception". Le premesse di questa pellicola erano interessanti così come i temi trattati, dall'uomo che si fa Dio fino alla scienza che supera la religione ma il regista appare molto incerto fra azione e meditazione tentando di riscaldare un film freddo con l'impossibile storia d'amore ibrida fra Will e la moglie. Film affascinante ma altalenante, utile per scoprire le teorie dell'inventore e informatico americano Ray Kurzweil, cui Pfister si ispira, che spiega come si possono superare le aspettative di vita massima della specie umana. Sci-fi vecchio stile che va oltre Asimov, forte è l'impronta umanistica ed effetti speciali tutto somamto limitati senza comunque lesinare in sfarzo visivo al servizio di una storia dalle tante sfaccettature. Evidentissimo, al di la del risultato finale, lo zampino di Chris Nolan.
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kondor17
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giovedì 18 dicembre 2014
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un vero peccato
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Classico esempio di come rovinare una bella storia, ben interpretata e con ottima musica, con una costruzione e un finale raccapriccianti. Mi domando come si fa a coprire il 95% del film con un unico flashback di 150 minuti (il film in sè) per poi tornare allo scenario post apocalittico a 5 minuti dalla fine, riempiendolo tra l'altro con scene strappalacrime e inutili, che rovinano il palato. Mancanza di esperienza alla prima di Wally Pfister o fretta di uscire? Morale lunghi periodi di stanca nella prima parte e sviluppo contestuale frettoloso e sconnesso. Interessante, anche se non nuova, l'idea di una intelligenza artificiale onnisciente e onnipresente, in grado di catturare le anime con allettanti promesse di immortalità e di superpoteri.
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Classico esempio di come rovinare una bella storia, ben interpretata e con ottima musica, con una costruzione e un finale raccapriccianti. Mi domando come si fa a coprire il 95% del film con un unico flashback di 150 minuti (il film in sè) per poi tornare allo scenario post apocalittico a 5 minuti dalla fine, riempiendolo tra l'altro con scene strappalacrime e inutili, che rovinano il palato. Mancanza di esperienza alla prima di Wally Pfister o fretta di uscire? Morale lunghi periodi di stanca nella prima parte e sviluppo contestuale frettoloso e sconnesso. Interessante, anche se non nuova, l'idea di una intelligenza artificiale onnisciente e onnipresente, in grado di catturare le anime con allettanti promesse di immortalità e di superpoteri.
Pur con l'amaro in bocca, è un film buono (a 3/4)
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camifilm
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lunedì 24 novembre 2014
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bello senza anima
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C'erano tutti i presupposti per un film di alta qualità: attori in gioco, titolo, genere, trama. Purtroppo non tutto è andato per il verso giusto. Attori che non hanno dato il meglio di se, anche perchè costretti in una trama lineare e priva di emozioni forti, un genere che si sviluppa male e non risulta del tutto fantascienza, infatti su alcuni siti viene dato come genere azione. Azione è il genere che più si addice a questo film. Depp interpreta il personaggio chiave del film, ma sono diversi attori comprimari. Un film che si può vedere, senza tante pretese per quanto riguarda il fantascientifico e non è proprio un azione puro, ha comunque una sua trama che si sviluppa secondo una certa logica che non posso spoilerare.
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C'erano tutti i presupposti per un film di alta qualità: attori in gioco, titolo, genere, trama. Purtroppo non tutto è andato per il verso giusto. Attori che non hanno dato il meglio di se, anche perchè costretti in una trama lineare e priva di emozioni forti, un genere che si sviluppa male e non risulta del tutto fantascienza, infatti su alcuni siti viene dato come genere azione. Azione è il genere che più si addice a questo film. Depp interpreta il personaggio chiave del film, ma sono diversi attori comprimari. Un film che si può vedere, senza tante pretese per quanto riguarda il fantascientifico e non è proprio un azione puro, ha comunque una sua trama che si sviluppa secondo una certa logica che non posso spoilerare. Buoni gli effetti speciali, la fotografia, le riprese e la regia. Non attendetevi un capolavoro, ma si può guardare gradevolmente.
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liuk!
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domenica 23 novembre 2014
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mah
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Lo sforzo produttivo si vede, per caritá: cast eccezionale, buoni effetti speciali, ambientanzioni curate, tutto molto bello. La trama però non emoziona, non prende. Un plot classico piuttosto scontato e non arricchito da particolari novitá e colpi di scena. Tutto troppo lineare fino ad un finale melodrammatico che sembra quasi fine a se stesso.
Un lavoro complessivamente non sufficiente.
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vjarkiv
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venerdì 7 novembre 2014
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quanto talento attoriale sprecato...
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Quanto talento attoriale sprecato (Depp, Freeman...) oltre che sforzo produttivo (Nolan) per un'opera che sulla carta (script) poteva anche funzionare, ma che alla fine si rivela una promessa non mantenuta. Film come questo fanno tanto male al genere sci-fi specie quando si pensa di innovarlo!
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ashtray_bliss
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giovedì 23 ottobre 2014
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uomo versus macchina. eterna sfida.
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Particolare, interessante, notevole, sostenuto da un buon ritmo e da un sempre attuale spunto narrativo. Queste sono le prime conclusioni che mi venerro in mente alla fine della visione di Transcendence. Un film non per tutti, forse, almeno se non lo si guarda con una certa predisposizione ad un racconto fantascientifico (ovvero irrale) che tenta di unificare e contrappore scienza e coscienza, uomo e macchina, materialismo e spiritualita', sentimenti e logica.
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Particolare, interessante, notevole, sostenuto da un buon ritmo e da un sempre attuale spunto narrativo. Queste sono le prime conclusioni che mi venerro in mente alla fine della visione di Transcendence. Un film non per tutti, forse, almeno se non lo si guarda con una certa predisposizione ad un racconto fantascientifico (ovvero irrale) che tenta di unificare e contrappore scienza e coscienza, uomo e macchina, materialismo e spiritualita', sentimenti e logica. Questo dualismo e' sempre presente nella pellicola di Pfister, ed e' un elemento che ho particolarmente apprezato. Non e' un film originalissimo per via dei contenuti, ma bisogna ammetere che parte con un piano in mente ben preciso, che non perde mai di mira durante la produzione e snodamento della trama, e tratta gli argomenti proposti con caparbia e serieta', senza mai scadere nella superficialita' od ovvieta'. Si prende qualche licenza romantica in piu' e ovviamente condisce il tutto in una salsa tipicamente hollywoodiana, fatta di effetti speciali mozzafiato ed un grafica 3D HD ma che non sono di gran intralcio per l'apprezzamento totale del film.
La tematica riesce a intrattenere ed appassionare lo spettatore, senza annoiarlo, anche grazie ai temi -non semplici e quotidiani- proposti che coinvolgono e inducono ad una riflessione piu' profonda: Cosa accadrebbe se ottenessimo un livello tecnologico talmente avanzato che la macchina riusciesse ad avere coscienza di se'? Le persone accoglierebbero questo cambiamento e progresso volentieri o piuttosto cercherebbero di fermarlo? La tecnologia e il progresso scientifico-tecnologico va' percepito come una minaccia per l'umanita' o una cura, un mezzo per salvaguardarla? Tutti spunti alquanto interessanti, anche se gia' riproposti in diverse pellicole sci-fi. La macchina, una volta presa coscienza di se, sarebbe una persona o una divinita' dal potere illimitato? Questo e' quesito principale attorno al quale ruotano tutti gli altri elementi della pellicola.
Ovviamente le risposte non possono e non devono essere assolute, ma come ben noto in medio stat virtus. Una parte della popolazione reagirebbe in modo radicale, fanatico cercherebbe di destabilizzare e distruggere il progresso tanto sperato perche' come piu' volte ribadiscono nel film stesso, le persone hanno paura di cio' che non conoscono e non comprendono fino in fondo. L'ignoranza genera paura, intolleranza, fanatismo, chiusura mentale. Le persone che hanno poco o affatto contatto con la realta' della nanotecnologia, dell'Intelligenza Artificiale, della Ingegneria Chimica e Biologica facilmente escluderebbero a priori la possibilita' di una tecnologia superiore che sia in grado di "guariire" il pianeta, considerandola una vera minaccia per l'umanita', probabilmente denigrandola come una sorta di "fine dell'umanita' come la conosciamo".
Ma la storia non si ferma, il progresso messo in moto dalla rivoluzione industriale in poi e' inarrestabile e anche i piu' scettici dovranno accettare la realta' di un mondo che cambia, correndo verso due direzioni opposte: La distruzione e la salvezza del pianeta.
Simbolismi, metafore, didascalismo, filosofia, dibattiti di origine storico-umanistica-religiosa. Queste sono le tematiche chiave proposte in Transcendensce, e sono il motivo per cui la pellicola in questione non e' indifferente o superficiale.
La regia e la scenografia sono attenti ai minimi dettagli e sanno confezionare una storia che travolge e trascina con se lo spettatore intrattenendolo in modo colto e intelligente, sapendo come distribuire abilmente le dosi di sentimentalismo, didascalia, sensazionalismo attravverso le ottime grafiche e special fx.
Probabilmente un po' sottotono Johnny Depp che ripocre il ruolo di un protagonista "invisibile", sempre ottima la Hall e decisamente sprecati attori del calibro di Freeman, Murphy e anche Mara (Kate) non ricoprendo alcun ruolo di rilievo o degno di nota per tutto il film e che potevano benissimo essere sostituiti da attori emergenti ai quali, forse, si avrebbe potuto dare una chance. Ma cosi' non e' stato e ci limitiamo a dispiacerci di vedere nomi importanti dello star system ricoprire ruoli secondari e terziari.
Bella la fotografia e scenografia, meno incisivi i dialoghi dei protagonisti (uno dei motivi che il film non si puo' aggiudicare le quattro stelline da parte mia) che trovo personalmente banali e poco curati in alcuni passaggi. Sottotono anche gli attori (come precisato sopra) dei quali mi sento solo di promuovere a pieni voti la Hall e Bettany, per gli altri avrei voluto veder piu' impegno, pathos e una maggiore immedesimazione.
In definitiva, trattandosi di un soggetto che mi sta particolarmente a cuore, consiglio vivamente la visione del film che sono sicura non deludera' gli spettatori piu' senzienti anche se ammetto che dato il soggetto poteva uscirne un lavoro decisamente superiore.
Consigliato comunque.
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themaster
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sabato 18 ottobre 2014
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se non brutto,decisamente mediocre
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Wally Pfister è un ottimo direttore della fotografia,ha curato il comparto fotografico di molti film diretti da Christopher Nolan,e con questa pellicola,sua opera prima cerca di imitare lo stile del "maestro" non riuscendoci,tuttavia non si può dire di questo Trascendence che sia totalmente da buttare in quanto il lato tecnico,(ovvero fotografia
e visual effects) è più che buono,la regia è di mestiere,ma non la si ricorda,se questa è l'idea registica di questo regista probabilmente finirà a dirigere l ennesimo seguito di qualche mediocrissima saga di blockbuster quali Fast & Furious,Underworld o Die Hard. Il comparto registico,tranne che per alcune belle trovate risulta fin troppo canonico,sin dalle prime immagini,tuttavia non è la regia a fare il film giusto?
Gli interpreti non sono male,Johnny Depp per quel poco che ha dovuto fare è stato bravino anche se non al pieno delle sue potenzialità,Rebecca Hall (che qui è identica a Scarlett Johansson) è stata bravissima,Morgan Freeman inutile,Cillian Murphy bravo e Kate Mara stranamente in parte.
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Wally Pfister è un ottimo direttore della fotografia,ha curato il comparto fotografico di molti film diretti da Christopher Nolan,e con questa pellicola,sua opera prima cerca di imitare lo stile del "maestro" non riuscendoci,tuttavia non si può dire di questo Trascendence che sia totalmente da buttare in quanto il lato tecnico,(ovvero fotografia
e visual effects) è più che buono,la regia è di mestiere,ma non la si ricorda,se questa è l'idea registica di questo regista probabilmente finirà a dirigere l ennesimo seguito di qualche mediocrissima saga di blockbuster quali Fast & Furious,Underworld o Die Hard. Il comparto registico,tranne che per alcune belle trovate risulta fin troppo canonico,sin dalle prime immagini,tuttavia non è la regia a fare il film giusto?
Gli interpreti non sono male,Johnny Depp per quel poco che ha dovuto fare è stato bravino anche se non al pieno delle sue potenzialità,Rebecca Hall (che qui è identica a Scarlett Johansson) è stata bravissima,Morgan Freeman inutile,Cillian Murphy bravo e Kate Mara stranamente in parte.
Chiarito che il lato tecnico è buono e che gli attori sono buoni cosa c'è che non funziona in Transcendence? Semplice,la sceneggiatura,i dialoghi,tutto ciò che ha a che fare con lo script non è reso al meglio,Transcendence è un film che zoppica scena dopo scena,fino a cadere in un finale di un buonismo e di una banalità devastanti,che non fanno altro che distruggere tutto ciò che è stato costruito durante un'ora e quaranta di pellicola.
I tempi innanzitutto sono gestiti malissimo,durante tutto il film si ha l'idea che regista e sceneggiatori avessero fretta di finire i lavori e andare a casa a fare all'amore,non ci si immedesima nella relazione tra i due protagonisti prima della catastrofe,non ci si immedesima dopo la catastrofe e non si ha ben chiaro quanto tempo passi da una scena all'altra,come si sia arrivati a un certo punto,questo è uno dei tanti problemi della scrittura,aggiungiamo poi dei dialoghi banali,scontati e pomposi,delle forzature a livello logico immense e delle reazioni umane sbagliate alla base e si ha un crollo totale del tutto come un castello di carte,questo è il film in cui internet smette di funzionare,compresi i cellulari e sono tutti tranquilli a ciondolare per la strada come zombie,nella realtà,se succedesse una cosa del genere ci sarebbe il caos più totale,cerchiamo di renderci conto,se noi si fosse rimandati all'età della pietra dopo secoli di industria e di evoluzione,non staremmo tutti a ciondolare per la strada in tranquillità,sarebbe la fine del mondo,invece qui no,e questo NON lo posso assolutamente accettare,nemmeno in un film di fantascienza.
In sintesi,un film che vorrebbe dipingere l uomo come il vero nemico,che non comprende ciò che non conosce e cerca di distruggerlo,ci sta l'idea di umanizzare la macchina e di deumanizzare l essere umano,ci stanno le interpretazioni,ci sta il lato tecnico,Transcendence è un film che si perde in una scrittura fin troppo semplicistica della sceneggiatura,in banalità fastidiose e in un irrealismo che per un film di fantascienza che pretende di rimanere ancorato alla realtà non rendono affatto e vanno a distruggerlo. Probabilmente uno dei peggiori film dell anno.
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pescirosa
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martedì 14 ottobre 2014
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non mi è piaciuto !
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Ho trovato il film molto noioso ,pretenzioso ma piuttosto incomprensibile e Depp totalmente inespressivo .
Peccato buone idee sprecate
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