Anno | 2014 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Theodore Melfi |
Attori | Bill Murray, Melissa McCarthy, Naomi Watts, Chris O'Dowd, Terrence Howard Jaeden Martell, Nate Corddry, Scott Adsit, Kimberly Quinn, Katharina Damm, Alyssa Ruland, Alexandra Fong, Greta Lee, Dario Barosso, Parker Fong, James Andrew O'Connor, Jaime Tirelli, Joseph Basile, Ray Iannicelli, Melissa Greenspan, Casey Roberts (II), Gabe Hernandez, David Iacono, Tino D. Valentino, Gregg Micheals, Tommy Bayiokos, Uziman, Maria-Christina Oliveras, Brian Berrebbi, Niles Fitch, Fred Evanko, Ron Bush, Avery Davis, Tim Wilson, Brett Kaminsky. |
Uscita | giovedì 18 dicembre 2014 |
Distribuzione | Eagle Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,59 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 19 dicembre 2014
La storia è incentrata su un dodicenne che, dopo il divorzio dei suoi genitori, stringe una bizzarra relazione con il vicino. Il film ha ottenuto 2 candidature a Golden Globes, 4 candidature a Critics Choice Award, 1 candidatura a SAG Awards, In Italia al Box Office St. Vincent ha incassato 280 mila euro .
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CONSIGLIATO NÌ
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Vincent è un misantropo col vizio della bottiglia, delle scommesse ai cavalli e delle cattive maniere. Ruvido e scostante, Vincent non piace alla gente e a Vincent non piace la gente. Fanno eccezione Daka, una prostituta russa incinta con cui intrattiene una relazione economico-affettiva e Oliver, un ragazzino di pochi anni che si è appena trasferito con la madre nella casa adiacente alla sua. Maggie, separata e in affanno col lavoro, chiede a Vincent di occuparsi di Oliver in sua assenza. Prima riluttante e poi convinto dal compenso, Vincent accetta di dedicarsi al ragazzo, a cui rivelerà suo malgrado il suo cuore grande. Perché Vincent da molti anni ormai si prende cura della moglie, colpita da demenza senile, e di Daka, a cui paga gli esami per la gravidanza. Chiamato dal suo insegnante a raccontare la storia di una persona conosciuta e in odore di santità, Oliver sceglierà proprio Vincent, contribuendo col suo amore ad addomesticarne il cattivo umore.
St. Vincent è una commedia convenzionale, di quelle che escono sotto Natale e che si inseriscono in un filone molto sfruttato senza rivoluzionarne gli schemi. Costruito intorno all'amicizia tra un adulto e un bambino, naturalmente capace di regalare tenerezze a un uomo chiuso in se stesso e dalla lingua tagliente, nondimeno St. Vincent riserva qualche sorpresa e quasi tutte a carico di Bill Murray, ragion d'essere e garanzia emotiva del film. Cool e immoto, Murray lavora sul filo dell'understatement e produce un personaggio sigillato nella sua bolla di narcisismo e invitato a riconsiderare la propria esistenza da un ragazzino amabile, che ha il volto e il talento fresco di Jaeden Lieberher. Il suo nuovo se stesso, non necessariamente più autentico, ma certo più funzionale richiama poi uno dei personaggi più celebri di Murray (Ricomincio da capo), riproponendone il carattere asociale e lo spirito acre.
Diversamente da Phil Connors, metereologo cinico e sarcastico vittima di un rompicapo temporale, Vincent ha un passato e una vita affettiva al riparo dal mondo, che gli vale l'ideale canonizzazione del titolo. Perché Vincent, a suo modo, è un santo e dei santi ha la sollecitudine e l'abnegazione. Almeno per Oliver che lo propone a imitazione dei fedeli e alla gloria eterna, se non di al di là, certamente al di qua del cielo.
Il trionfo di buoni sentimenti, che offrono leziose pause di riflessioni, gli elementi sdolcinati e la dimensione tutta fiabesca imposta da Theodore Melfi, cedono gradualmente sotto i colpi degli attori. Appoggiata al loro mestiere, il disarmante e comico spessore di Bill Murry e Melissa McCarthy, la commedia di Melfi si ricompone nel volto di gomma di Murray e in quello morbido della McCarthy. Outsider di misura, Melissa McCarthy interpreta una madre affettuosa, mettendo da parte il gusto scatologico dei suoi personaggi più celebri e rivelando un interessante registro drammatico. Registro che accusa un rigurgito di (irresistibile) comicità bastarda in un'unica occasione, il colloquio con i professori-sacerdoti del figlio, trasformando ancora una volta il suo eccesso in espressione artistica. I confronti, diretti e indiretti, tra gli attori sono allora il valore aggiunto a una commedia natalizia, che alla fine non mancherà di commuovere per le sue fragilità e per la virile insicurezza del suo protagonista, St. Vincent di Van Nuys. Un santo da imitare e un attore inimitabile.
Un Bill Murray cosi' non si vedeva dai tempi di Lost in traslation!!! St. Vincent e' una commedia dolce amara che ricorda molto i film di Wes Anderson.Riesce a far sorridere e commuovere nello stesso tempo.Il regista esordiente Melfi dirige alla perfezione un grande cast.Oltre al "santo" Bill, Naomi Watts e' perfetta, in un ruolo inedito x lei, e molto bravi e credibili sono anche [...] Vai alla recensione »
I nuovi vicini di casa di un uomo scorbutico, interpretato da un convincente Bill Murray, sono un bambino e sua mamma. La donna sola deve lavorare in orari improbabili e spesso non ha tempo per badare al piccolo, che dovrebbe restare da solo, così lo affida al vicino che accetta l’incarico perché a corto di soldi. E’ una mossa saggia quella di affidare un bambino di otto anni [...] Vai alla recensione »
Il piccolo Oliver, dopo il divorzio dei genitori, è costretto a trasferirsi in un'altra città e la madre, causa lavoro, lo affida ad un insolito babysitter, il vicino di casa Vincent, in apparenza un pensionato alcolizzato, in realtà un veterano di guerra con un gran cuore che si prende amorevolmente cura della moglie malata e di una spogliarellista incinta dell'est europeo.
Una sceneggiatura costruita su un "grumpy old man" che inizia alla vita un ragazzino disadattato non è propriamente il massimo dell'originalità ("About a boy", "Dennis the Menace" e "Gran Torino" vi dicono qualcosa?), ma "St. Vincent" di motivi per farsi guardare ne ha più d'uno.
Film in cui si racconta di un anziano burbero e dal linguaggio colorito, dedito al gioco d'azzardo, alle bevute ed alla frequentazione di prostitute, il quale dietro compenso di denaro deve fare da baby sitter al figlio adolescente di una sua vicina che lavora sino a tardi. Nel corso delle giornate che egli trascorre col giovane, l'anziano signore in pratica svelerà ed insegnerà [...] Vai alla recensione »
Ho visto questo film 'per caso'.Ne avevo sentito parlare,certo,ma non avevo intenzione di vederlo al cinema,probabilmente sarebbe stato uno di quei film da aspettare in dvd.E invece no,vado al cinema con l'intenzione di vedere tutt'altro,ma le sale durante le feste di Natale sono pienissime e l'unica sala con ancora qualche posto era quella in cui trasmettevano St.
Un film simpatico ed intelligente . La storia è gradevole ,gli attori sono bravi (Bill Murray eccezionale ). Le poche cadute nel patetico non disturbano più di tanto . Si può vedere tranquillamente . Molto adatto ne periodo natalizio . Insomma buon esordio per questo regista esordiente .
Film di attori - bravissimo il, ragazzino - ma anche di regia. Tutto è sin troppo calibrato, ma c'è tanta buona volontà, tanto desiderio di fare qualcosa di valido. Missione abbastanza riuscita. La storiella commuove davvero, prende, intriga. Merito di Murray, assai ben coadiuvato da attori sinceramente coinvolti. Ma, come si diceva, straordinario il ragazzino, vale il biglietto [...] Vai alla recensione »
Un'autodistruzione ricca di lati positivi (che gli altri vedono) quella che impersona Bill Murray con la sua ottima espressività. Bravo anche il ragazzino e non male Naomi Watts.
Un film sicuramente da vedere, sinceramente io prima di vederlo credevo che fosse stato il solito film di Natale ( un'Americanata), invece mi sono ricreduto, al tal punto che ad un certo momento del film mi è venuto il nodo alla gola. Naturalmente già che c'è il grande Bill Murray è già di per se bello e divertente, e vi assicuro che ogni tanto scappa la [...] Vai alla recensione »
Il film puzzava lontano un miglio, ma la presenza di Murray e della Watts mi ha indotto a provare. Grave errore. Dopo un inizio traballante ma costellato da qualche buona battuta, il film deraglia nella peggior melassa americana, buona per un pubblico infantilizzato e senza memoria. Due parole sulla trama: madre separata con figlio preadoloscente si trasferisce di fianco ad uomo anziano, misantropo, [...] Vai alla recensione »
Come si fa a dare 1 stella a qs film, ben recitato, buona regia, in parte edificante, quando dilagano film inguardabili pieni di violenza gratuita, stupidità e assenza di qualsiasi valore... Non dico che sia un capolavoro, ma si lascia guardare piacevolmente. Inoltre lascia il buon messaggio che la santità non è inaccessibile , virtù di perfezione assoluta.
Non particolarmente originale, tutt'altro, sia nella storia (che può ricordare, ma siamo ben lontani da quei livelli, "Gran Torino") che nelle modalità narrative, risulta però estremamente piacevole sia sul versante comico che su quello sentimentale, ove non crolla come troppi suoi simili. E questo è probabilmente il suo pregio maggiore, oltre agli ottimi [...] Vai alla recensione »
Per quanto non originale,la storia dell'amicizia tra un adulto sgorbutico e un bambino amabile,questo film è ben fatto,gli attori sono bravi,i dialoghi intelligenti.Forse il finale è un pò sempliciotto e sentimentale,ma nel complesso la commedia è gradevole,pur sapendo dall'inizio come finirà, si segue con piacere.
Sono caduto nella trappola della critica! Nonostante la mia idiosincrasia per Bill Murray, di cui non ricordo un film decente ( a meno di non considrare tale il filosofeggiante Lost in translation), ho voluto vedere questo film, ma ancora una volta ho ricevuto la conferma delle mie convinzioni. Una storia banale, una recitazione monocorde e assai debole, la presenza di personaggi impresentabili [...] Vai alla recensione »
Separata, infermiera a tempo pieno, Maggie (Melissa McCarthy) non può che affidare il figlio dodicenne Oliver (Lieberher) al nuovo vicino di casa, Vincent (Murray), un pensionato malandato, ubriacone, scommettitore e fornicatore. Eppure, tra un ippodromo e uno strip club, Oliver ci si affeziona: in fondo, Vincent non è poi così male... St. Vincent è il classico film che è più di quel che promettono [...] Vai alla recensione »
Vincent è uno stempiato reduce del Vietnam che perde ai cavalli, fa battutacce razziste sugli irlandesi (come lui), frequenta una sboccata prostituta russa incinta e dice sempre: «Non c'è bisogno che racconti tutta la storia» appena uno prova a fare conversazione. Conoscerà un bambino forbito trasferitosi vicino la sua catapecchia con madre divorziata.
Mamma mia, quanta melassa. L'esordiente Ted Melfì, autore anche dell'indìsponente sceneggiatura, ha l'animo del ricattatore. A Brooklyn lo scorbutico pensionato Vincent, un gatto, la bottiglia e l'azzardo nel cuore, si ritrova sul gobbo il dodicenne Oliver, mollatogli dalla vicina. Tutto straprevisto, zuccheroso e insulso. Inutilmente bravo il grande Bill Murray. Da Il Giornale, 18 dicembre 2014