Chi è senza colpa |
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Un film di Michaël R. Roskam.
Con Noomi Rapace, Tom Hardy, Lucas Caleb Rooney, Chris Sullivan, Ann Dowd, Patricia Squire.
continua»
Titolo originale The Drop.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 106 min.
- USA 2014.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 19 marzo 2015.
MYMONETRO
Chi è senza colpa
valutazione media:
3,36
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Le catene della colpadi EugenioFeedback: 34560 | altri commenti e recensioni di Eugenio |
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lunedì 5 gennaio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Nel mare magnum del cinema di genere, particolare menzione va data al thriller che in vesti diverse,ha contribuito all’esaltazione del cinema azione nudo e puro spesso classificato come “secondario” rispetto a pellicole più pesanti e pregne di significato. Michael R. Roskam, regista belga trapiantato negli USA, non è un novellino influenzato dalle pressioni delle grandi case hollywoodiane come ha dimostrato nel recente Bullhead. Dimostra di saper costruire un film certamente di genere, dai clichè consolidati in cui tuttavia venga messa in luce la chiara definizione dell’animo umano, la sua ambiguità e la difficoltà di trovare un significato al sentimento di giustizia. Sfrutta una novella consolidata di Dennis Lehane, maestro del noir bostoniano che ha co-firmato la sceneggiatura, decidendo di cambiare tuttavia il cuore dell’azione nella periferica Brooklykyn, livida e incupita, crocevia di immigrazione e criminalità organizzata. The Drop, il titolo del film, rimanda a una consegna, un lascito,il passaggio di denaro sporco a bar controllati dalla malavita organizzata. Ne seguiamo in un pub le “gesta” di Bob Saginowski (Tom Hardy) barman silente, assiduo praticante delle messe della domenica (che non prende mai la comunione) dal misterioso passato. Il cugino Marv (James Gandolfini alla sua ultima apparizione), ex proprietario ora al soldo obbligato di un criminale ceceno, cova nel suo intimo una rivalsa nei confronti di quei criminali che lo hanno privato della sua dignità imbastendo in sordina, una truffa per impadronirsi di quello che una volta era suo. E il doppio fondo del bancone ricco di mazzette sarà solo l’inizio. L’imprevisto come ogni buon thriller che si rispetti si presenta sottoforma di una inusitata rapina notturna al bar di Marv e nel ritrovamento di un cucciolo di pitbull in un cassetto dell’immondizia nei pressi della casa di Nadia, appartenente a Eric Deeds, un balordo che rivendica i diritti sul cane e l’autorità su Nadia, ex mai dimenticata (che Bob inizia a frequentare per la cura del cane) e da cui pare ossessionato. Non tutto è come sembra e in un escalation di situazioni forti e pericolose, Bob, sarà costretto a rivelare la sua vera natura come Deeds e Marv si renderanno ben presto conto. Nel film di Roskam si assapora il gusto dei noir d’annata, delle vecchie rivalità mafiose, dei misteriosi intrallazzi, dei sordidi rapporti tra personaggi in cui l’amore è quasi negato come mercificazione e atto sessuale. Il cane Rocco, nella sua figura di contorno, costituisce l’anima ferita di Bob, lo spinge a frequentare una ragazza, Nadia, deus ex machina della vicenda e quasi motore delle azioni esplosive che porteranno Bob a mostrare la sua inclinazione, via naturale di fuga e di sfogo di un mondo, pare dirci Roskam, totalmente asservito alla pratica brutale. E sono gli animali, qui i veri esseri umani, in quanto legati a un mondo non ancora contaminato dalla meschinità adulta, non ferito dalla violenza, non asservito alla droga, non piegato al Dio denaro. Sono gli animali (come giò il toro di Bullhead) i veri protagonisti dei film di Roskam pur declinati a coprimari o a ruoli di “unione” o di pacato sentimento. E la telefonata muta tra un grandissimo James Gandolfini e Tom Hardy in una notte senza luna, è più eloquente di tante, tantissime scene d’azione in grado di tradurre in due fotogrammi ciò che un regista alle prime armi coi film di genere avrebbe mostrato in dieci (magari utilizzando il parlato). Da vedere.
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