plania
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lunedì 21 ottobre 2013
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mamma, che brutto!!!
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Film incommentabile dove la stessa scena si ripete, fino alla nausea, dall'inizio alla fine. Se ne poteva fare un corto di 20 minuti...invece questo continua imperterrito fino allo sfinimento del malcapitato spettatore. Se lo scopo era quello di farci toccare realtà nuove e poco edificanti la Coppola si poteva risparmiare la fatica. Abbiamo assistito a tanti dibattiti, convegni e studi sull'argomento. Conosciamo tutto e più di tutto ed il suo film non ci ha meravigliati nè sdegnati più di tanto. Lo sdegno è che si possa trarre un film da una sceneggiatura tanto esile e si varchi anche la frontiera di qualche festival.
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bandy
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lunedì 14 ottobre 2013
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penoso
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Soldi buttati al vento,un filmetto di serie B
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michele
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lunedì 14 ottobre 2013
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lo stile di sofia colpisce ancora
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Ancora una volta Los Angeles, ancora una volta Hollywood e il suo mondo. Con Sofia Coppola c'eravamo lasciati con il bellissimo "Somewhere", vincitore del Leone d'oro alla 67a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, che ci raccontava la vita piuttosto triste, solitaria e depressa di una star del cinema d'azione, all'interno del famoso Motel Chateau Marmont.
"The bling ring" non si discosta poi molto da quest'ultimo film, sia da un punto di vista geografico (la storia è tutta ambientata a Los Angeles) sia per la realtà sociale che descrive. Un gruppo di ragazzini adolescenti, annoiati e in cerca di eccessi, si diverte ad effettuare una serie di incursioni nelle Ville delle star di Hollywood tra Beverly Hills e Bel-Air approfittando dell'assenza dei loro padroni, impegnati sui set o in sfarzosi party in giro per il mondo, per rubare tutto quello che di più prezioso ci può essere: soldi, gioielli, ma anche e soprattutto vestiti, scarpe, borse.
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Ancora una volta Los Angeles, ancora una volta Hollywood e il suo mondo. Con Sofia Coppola c'eravamo lasciati con il bellissimo "Somewhere", vincitore del Leone d'oro alla 67a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, che ci raccontava la vita piuttosto triste, solitaria e depressa di una star del cinema d'azione, all'interno del famoso Motel Chateau Marmont.
"The bling ring" non si discosta poi molto da quest'ultimo film, sia da un punto di vista geografico (la storia è tutta ambientata a Los Angeles) sia per la realtà sociale che descrive. Un gruppo di ragazzini adolescenti, annoiati e in cerca di eccessi, si diverte ad effettuare una serie di incursioni nelle Ville delle star di Hollywood tra Beverly Hills e Bel-Air approfittando dell'assenza dei loro padroni, impegnati sui set o in sfarzosi party in giro per il mondo, per rubare tutto quello che di più prezioso ci può essere: soldi, gioielli, ma anche e soprattutto vestiti, scarpe, borse. Sono dei ladri, ma non tanto di denaro, quanto piuttosto ladri di fama, di visibilità, alla ricerca di quell'esibizionismo che li faccia diventare glamour come le star a cui stanno rubando. Come sempre la Coppola usa il suo stile pulito, asciutto, mono tono, semi-documentaristico, dove non mostra molto, ma dice tanto. In questa sostanziale piattezza narrativa dove tutto procede lungo una linea retta, si nasconde in realtà una descrizione acuminata e dettagliata di un mondo e di uno stile vita che crea una sorta di circolo vizioso. 'The bling ring' infatti ci mette di fronte non ad una semplice riflessione sul disagio adolescenziale che sarebbe stata quantomai banale e noiosa, ma piuttosto ci fa scoprire come si generano certe figure che volenti o nolenti, monopolizzano l'attenzione dei media, diventando spesso una notizia e un modello di riferimento per i più giovani. La storia a cui assistiamo non è semplicemente quindi quella di un gruppo di cattivi ragazzi della Los Angeles 'bene', ma è in realtà, ad un livello molto più profondo di analisi, la storia di Paris Hilton, di Lindsay Lohan , di come nascono certe icone scandalistiche che proprio grazie alle loro malefatte riescono nel contempo ad avere grande visibilità e a loro modo anche successo. Queste personalità, che sembrano essere descritte all'inizio come le vittime della vicenda, in realtà ne sono le colpevoli, indirettamente sono le responsabili morali di questi episodi, sulle quali ricadono e si ripercuotono, come una sorta di legge del contrappasso, le stesse azioni maldestre ed eccessive di cui sono protagoniste nella loro vita quotidiana. L'importante non è essere dei professionisti nel proprio lavoro, ma fare di tutto per apparire, sfruttando i nuovi metodi di comunicazione come i social network, facebook in particolare, che permette di mostrarsi subito, in tempo reale e peggiori cose si fanno e si commettono, maggiore è l'attenzione e l'importanza che si ottiene.
Molto bella a questo proposito la scena finale del film che chiude il cerchio della storia, con una delle ragazzine arrestate per i furti, che durante un'intervista invita ad andare sul suo blog per sapere tutto di lei. Una nuova star è nata!
Michele I.
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francesco2
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lunedì 14 ottobre 2013
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comunque, sembra un dibattito interessante.......
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.....su questo bel film. Io non ho ancora partecipato.
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(di hollyver07)
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marco santillani
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domenica 13 ottobre 2013
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flebile
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Quando dietro c'è un certo Francis Ford Coppola, è facile fare dei bei film. Nonostante ciò, sua figlia Sofia, riesce a fare un film banale che non arriva mai fino in fondo. Lo si può classificare come commediuola adatta a teenagers. Se questo è il suo genere, allora possiamo ritenere il film riuscito, ma quando il film viene presentato alla Mostra di Venezia, si spera che il lavoro dimostri qualcosa in più. Sciocco più che mai il plot (malgrado sia veramente accaduto), gira e rigira su questa simpatica moda che i giovani sembrano avere: quella di rubare i bei vestiti di marca. Poi poco conta se si rubano a casa di persone famose o semplicemente su un negozio, il messaggio che passa è comunque superficiale e non adatto per un film impegnato che la Coppola vanta.
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Quando dietro c'è un certo Francis Ford Coppola, è facile fare dei bei film. Nonostante ciò, sua figlia Sofia, riesce a fare un film banale che non arriva mai fino in fondo. Lo si può classificare come commediuola adatta a teenagers. Se questo è il suo genere, allora possiamo ritenere il film riuscito, ma quando il film viene presentato alla Mostra di Venezia, si spera che il lavoro dimostri qualcosa in più. Sciocco più che mai il plot (malgrado sia veramente accaduto), gira e rigira su questa simpatica moda che i giovani sembrano avere: quella di rubare i bei vestiti di marca. Poi poco conta se si rubano a casa di persone famose o semplicemente su un negozio, il messaggio che passa è comunque superficiale e non adatto per un film impegnato che la Coppola vanta. Un film da evitare, se non fosse altro per la frivolezza delle giovani protagoniste. Anche se il filnale riscatta il messaggio sciocchino, facendo credere che è sbagliato rubare, il film lancia in ogni caso un messaggio che fa apparire i ladri come vincenti e quindi come persone da imitare e questo credo che sia la cosa più insopportabile di questo mediocre film.
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[+] con l'ultima parte........
(di francesco2)
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[+] dai francesco ....
(di paolo salvaro)
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[+] per quel che può valere...
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madrigal
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giovedì 10 ottobre 2013
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cani perduti con collare griffato
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Un taglio di lucente squallore privo di contorni come i protagonisti, che scodinzolano a celebrità senza talento alla stregua di cagnolini perduti, ma dal collare griffato. Triste come questi ragazzi divorati dalla smania di emulare il nulla per sentirsi vivi. Freddo come le strade impeccabili della più sintetica delle metropoli americane. Sofia Coppola gira ontologicamente il suo film senza un briciolo di amore e cinicamente, affastella immagini di un nulla scintillante, per raccontare un vuoto generazionale che non può esprimere che il suo rimbombo! Ben fatto
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flaw54
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giovedì 10 ottobre 2013
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un film non degno di questo nome
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Un film che non merita neppure di essere recensito. Senza messaggio, senza passione ma la Coppola è davvero una regista solo per il nome? Un fim così è inaccettabile ed anche la Watson poteva continuare a chiamarsi Hermione... per la sua carriera sarebbe stato sicuramente più produttivo||||
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febluz
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giovedì 10 ottobre 2013
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un banale evento che fa pensare molto !
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Sophia Coppola è riuscita davvero a trasformare una storia all'apparenza "piatta" in un film che lascia molto meditare sulla crisi esistenziale e sulla mancanza di personalità di una categoria di adolescenti e/o giovani che guarda quasi con divinazione al mondo, spesso effimero, dello spettacolo. Degli amici che poi, invece, si riveleranno tutto fuorché amici. L'importante è apparire, essendo disposti a tutto per ottenere l'obiettivo. Il "voglio ma non posso" più spassoso. Sophia Coppola riesce, con grande sensibilità, a presentare questo "mondo" con critica a tratti distaccata, sottolineandone però la grande superficialità.
Chi lo reputa come un film solo "noioso" probabilmente non ha capito il contenuto e il messaggio della regista.
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Sophia Coppola è riuscita davvero a trasformare una storia all'apparenza "piatta" in un film che lascia molto meditare sulla crisi esistenziale e sulla mancanza di personalità di una categoria di adolescenti e/o giovani che guarda quasi con divinazione al mondo, spesso effimero, dello spettacolo. Degli amici che poi, invece, si riveleranno tutto fuorché amici. L'importante è apparire, essendo disposti a tutto per ottenere l'obiettivo. Il "voglio ma non posso" più spassoso. Sophia Coppola riesce, con grande sensibilità, a presentare questo "mondo" con critica a tratti distaccata, sottolineandone però la grande superficialità.
Chi lo reputa come un film solo "noioso" probabilmente non ha capito il contenuto e il messaggio della regista. Allora, consiglio di riprendere a guardare i film di Moccia e dei lucchetti legati ai ponti.
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inter10101
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mercoledì 9 ottobre 2013
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una vera schifezza
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Delusa avrei abbandonato la sala cinema se non avessi pagato il film più brutto che abbia mai visto , senza colpi di scena ,monotono ,veramente orribile
Sofia coppola datti all'ippica non sarai mai come tu pa
ps: non andate a vederlo sono soldi buttati via non c'è stata una persona nella mia sala che gli sia piaciuto l'unica parola che dicevano é " il film più brutto che abbia mai visto"
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filmslove
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mercoledì 9 ottobre 2013
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the bling ring
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Questo film parla di una banda di quattro ragazzi che vanno a rubare nelle ville dei vip di Hollywood, ma grazie ad una telefonata vengono arrestati e condannati a 1 e 4 anni di carcere.
Purtroppo non c'è il finale perchè questo fatto è accaduto recentemente e due componenti della banda stanno ancora in carcere; probabilmente non è il film più bello dell'anno ma penso che sia fatto bene.
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