Stockholm |
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Un film di Rodrigo Sorogoyen.
Con Aura Garrido, Lorena Mateo, Javier Pereira
Drammatico,
durata 90 min.
- Spagna 2013.
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Un film che ti obbliga a guardarti dentrodi Leandro TeodoriFeedback: 0 | altri commenti e recensioni di Leandro Teodori |
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lunedì 22 gennaio 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un film delicato e drammatico, per nulla didascalico, che ci mette di fronte alle conseguenze a volte gravi delle nostre azioni, senza però tracciare una netta linea di separazione tra torto e ragioni, "buoni" e "cattivi". Un film profondo con una storia semplice, il dramma che solo uno spirito superficiale non riesce a vedere dietro l'apparente linearità dello svolgersi degli eventi. Un film sull'amore, ma anche sull'egocentrismo, sui rapporti uomo-donna, sulla vulnerabilità, sulla gioia di vivere. Il titolo: ci vedo più un riferimento alla spensieratezza della prima scena, dove i progetti per il futuro guardano alla lontana Svezia e dove il dialogo tra i due amici protagonisti già traccia a grandi linee la personalità del protagonista maschile, Bartolo (sapremo dopo il suo nome) piuttosto che un'allusione alla Sindrome omonima, quella che si instaura tra l'aguzzino e la sua vittima. Qui, almeno nelle intenzioni, non ci sono né vittime né aguzzini, ma c'è solo chi fa del male senza rendersene conto. Una storia triste, tragica, raccontata calligraficamente e nello stesso tempo andando continuamente, coi serrati dialoghi tra lui e lei, al nocciole del problema: la libertà di scegliere, la sincerità, la disponibilità a mettersi in gioco, l'empatia.
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