fantonim
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domenica 27 gennaio 2013
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piacevole e divertente. serve altro?
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Una storia divertente e romantica con una buona scrittura. Una commedia che strappa molti sorrisi e tante risate. Fausto Brizzi porta sullo schermo un Mandelli cresciuto che non ha bisogno di dire parolacce per piacere, se non quando strizza l'occhio alla sua carriera e al suo partner, Biggio (che fa un cameo nel film).
Le donne del film sono personaggi molto diversi tra loro. In alcune ci si può riconoscere, in altre è più difficile ma tutto quadra.
Una complimento speciale va a Loretta Goggi, signora della tv e del teatro, fa un figurone in questo film. In forma, brava, simpatica, emozionante. Mi auguro che torni spesso al cinema.
In conclusione, Pazze di me è una bella commedia e una bella scoperta per molti motivi.
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Una storia divertente e romantica con una buona scrittura. Una commedia che strappa molti sorrisi e tante risate. Fausto Brizzi porta sullo schermo un Mandelli cresciuto che non ha bisogno di dire parolacce per piacere, se non quando strizza l'occhio alla sua carriera e al suo partner, Biggio (che fa un cameo nel film).
Le donne del film sono personaggi molto diversi tra loro. In alcune ci si può riconoscere, in altre è più difficile ma tutto quadra.
Una complimento speciale va a Loretta Goggi, signora della tv e del teatro, fa un figurone in questo film. In forma, brava, simpatica, emozionante. Mi auguro che torni spesso al cinema.
In conclusione, Pazze di me è una bella commedia e una bella scoperta per molti motivi.
Le donne apprezzeranno l'apparizione di Luca Argentero, per esempio.
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flyanto
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domenica 27 gennaio 2013
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quanto l'ambiente familiare (femminile) possa cast
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Commedia in cui viene raccontata la vita quotidiana del protagonista (Francesco Mandelli) alle prese con la sua ingombrante e del tutto particolare famiglia composta completamente da donne (il padre infatti ha abbandonato la casa ed i suoi familiari molti anni prima), e cioè dalla madre autoritaria, dalla nonna rimbambita con appresso la badante svogliata e dalle tre sorelle un pò svampite ed egoiste. La sua particolare condizione di convivenza forzata con un tale mondo femminile gli pregiudicherà di volta in volta i propri rapporti sentimentali con le varie ragazze di turno che puntualmente lo abbandoneranno perchè intolleranti ed impotenti di fronte a tutto questo menage di donne estremamente pesante per loro da sopportare.
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Commedia in cui viene raccontata la vita quotidiana del protagonista (Francesco Mandelli) alle prese con la sua ingombrante e del tutto particolare famiglia composta completamente da donne (il padre infatti ha abbandonato la casa ed i suoi familiari molti anni prima), e cioè dalla madre autoritaria, dalla nonna rimbambita con appresso la badante svogliata e dalle tre sorelle un pò svampite ed egoiste. La sua particolare condizione di convivenza forzata con un tale mondo femminile gli pregiudicherà di volta in volta i propri rapporti sentimentali con le varie ragazze di turno che puntualmente lo abbandoneranno perchè intolleranti ed impotenti di fronte a tutto questo menage di donne estremamente pesante per loro da sopportare. Ennesimo film di Fausto Brizzi che, come nei suoi precedenti, riesce a ideare una storia leggera ma piacevole da seguire, giocando sui vari stereotipi dei personaggi e contrapponendo sempre l'universo maschile a quello femminile. Pertanto la pellicola riesce a fungere perfettamente da scacciapensieri ma nulla di più. Del resto, penso, il regista non abbia avuto intenzione di ottenere null'altro di più. Molto convincenti tutte le protagoniste femminili calate nei vari personaggi dotati di propri "originali" modi di essere e pure il protagonista maschile, Francesco Mandelli, vittima (alla fine fortunatamente riscattatosi) di caratteri femminili così estremamente forti, nevrotici nonchè invadenti.
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mamu82
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sabato 26 gennaio 2013
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lo distruggo o non lo distruggo?
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Lo distruggo o non lo distruggo? Non lo so. E forse questa è la cosa peggiore, quando non senti il sapore del film, non ti ha lasciato niente insomma. Un gran bel fallimento per gli sceneggiatori a mio avviso.
Comincio col dire subito che non è un film da cinema, è più da domenica a pranzo con tutta la famiglia riunita davanti alla TV, giusto per farsi un paio di risate, perché l’impressione che ho avuto era quella di guardare un film di paradossi, di leggere uno dei libri di Calvino.
La storia ruota attorno ad Andrea, quarto figlio e unico maschio, che non riesce a farsi una vita perché le sorelle, la madre e la nonna, lo comandano a bacchetta. Cenerentolo. Fino a che finalmente capisce di dover mettere ciascuna donna al suo posto (cioè di non farsi calpestare i piedi) e ritrova la sua quiete.
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Lo distruggo o non lo distruggo? Non lo so. E forse questa è la cosa peggiore, quando non senti il sapore del film, non ti ha lasciato niente insomma. Un gran bel fallimento per gli sceneggiatori a mio avviso.
Comincio col dire subito che non è un film da cinema, è più da domenica a pranzo con tutta la famiglia riunita davanti alla TV, giusto per farsi un paio di risate, perché l’impressione che ho avuto era quella di guardare un film di paradossi, di leggere uno dei libri di Calvino.
La storia ruota attorno ad Andrea, quarto figlio e unico maschio, che non riesce a farsi una vita perché le sorelle, la madre e la nonna, lo comandano a bacchetta. Cenerentolo. Fino a che finalmente capisce di dover mettere ciascuna donna al suo posto (cioè di non farsi calpestare i piedi) e ritrova la sua quiete.
Molta dell’attrattiva del film è da attribuire agli attori, due soprattutto: Francesco Mandelli, quello de I soliti idioti, che zitto zitto è arrivato a 34 anni anche se continua a dimostrarne 25, e che in questo film mi appare bravino, sembra quasi non portarsi addosso l’ombra del cinepanettone se non fosse che (purtroppo) si è portato il collega anche qui, quasi a non volersi liberare dell’etichetta del solito idiota. Ma d’altronde c’è ancora molto da spremere in quella direzione.
Poi c’è Loretta Goggi, che entrando al cinema ti aspetti faccia le scarpe a tutti con le sue battute irriverenti e invece scopri che le hanno cucito addosso un vestito stretto, per recitare la parte di una madre autoritaria (e nemmeno troppo), definita ‘sergente Hartman’, interpretata a pennello per il suo talento da attrice, ma tuttavia sprecata.
Ci sono poi le tre figlie (attrici a me sconosciute), che passano da una situazione surreale all’altra, con forzature purtroppo visibili. Giusto per accennarne un paio: la sorella perfettina è sull’altare per sposarsi e un Argentero tirato a lucido la molla in tronco con la stessa credibilità con cui io mi pettino i boccoli dorati.
Oppure la sorella scema (e sì anche bionda) che si scorda dove lascia la macchina e si fidanza ogni settimana con uno nuovo. Stereotipata fino al vomito.
Cattiva sceneggiatura, ahi ahi.
Qualcosa che mi ha colpito però c’è. E meno male. In questa gabbia di matte (o di coglione se preferite), la maggior parte delle risate sincere me le ha strappate Paola Minaccioni (che ha recitato negli ultimi tre film di Ozpetek, dello stesso Brizzi e in Un medico in famiglia), che qui interpreta la badante straniera della nonna, una parte brillante, ma purtroppo sempre marginale: battuta sempre pronta, e meno male perché è lei a dare un senso al biglietto del cinema. Giusto per darvene un assaggio: la nonna finisce in piscina, la tirano fuori, la fanno rinvenire e lei (si chiama Bogdana) con entusiasmo: Evviva non perdo il lavoro!
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adrisan
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domenica 27 gennaio 2013
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il non giovane merita di meglio
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Fino a quando gli esami possono essere ripetuti? Brizzi vive,regna e prospera su una famosa notte di anni e anni fa ormai ma purtroppo dopo aver preso la maturità registica confeziona da un po' dei film da studente fuori corso: i tempi della commedia, il rispetto per il personaggio, soprattutto quelli femminili, dovrebbero essere il propedeutico per fare il regista professionista di commedie. Il talento creativo c'è ma è scomparsa la freschezza, l'ingenuità di far ridere con qualcosa di vero e onesto. Già è difficile credere che il non giovane, bravissimo attore, sia abbastanza credibile nel ruolo ma anche i tanti talenti femminili del film sono costretti a muoversi come marionette dalle battute irreali, l'immensa casa in cui vivono probabilmente se la può permetter solo Brizzi più che un'amministratrice di condominio per dirne una; ma anche togliendo tutto questo il film è piuttosto indisponente e peccato non aver seguito la buona recensione di Marzia Gandolfi di My movies, avremmo risparmiato il biglietto.
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Fino a quando gli esami possono essere ripetuti? Brizzi vive,regna e prospera su una famosa notte di anni e anni fa ormai ma purtroppo dopo aver preso la maturità registica confeziona da un po' dei film da studente fuori corso: i tempi della commedia, il rispetto per il personaggio, soprattutto quelli femminili, dovrebbero essere il propedeutico per fare il regista professionista di commedie. Il talento creativo c'è ma è scomparsa la freschezza, l'ingenuità di far ridere con qualcosa di vero e onesto. Già è difficile credere che il non giovane, bravissimo attore, sia abbastanza credibile nel ruolo ma anche i tanti talenti femminili del film sono costretti a muoversi come marionette dalle battute irreali, l'immensa casa in cui vivono probabilmente se la può permetter solo Brizzi più che un'amministratrice di condominio per dirne una; ma anche togliendo tutto questo il film è piuttosto indisponente e peccato non aver seguito la buona recensione di Marzia Gandolfi di My movies, avremmo risparmiato il biglietto. Non si salva niente, non si ride, all'uscita qualche commento nostalgico sulla Goggi a cui si vuol bene e qualche commento sarcastico su Vittoria, la biondona legnosa del film. Peccato.
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marcocremona
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lunedì 28 gennaio 2013
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maschi contro femmine - terzo atto
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A mio parere questo film non è altro che il terzo, e forse conclusivo, atto della saga Maschi contro Femmine di Brizzi. Il film sembra girare tutt'intorno al protagonista Mandelli (qui meno idiota e più bamboccione) ma è nei rapporti delle sue donne di casa con l'universo maschile che il film trova gli elementi più interessanti e divertenti. Il film è zeppo di stereotipi, di luoghi comuni, di battute facili ma secondo me scivola via tranquillo tra situazioni surreali (Pif abbandonato in Abruzzo fra i lupi, l'anniversario di matrimonio in una reggia da principi), maschere (la sposa cadavere), critica sociale (la donna manager che fa congressi sul ruolo della donna somiglia tanto alle giovani rampanti politiche che vediamo in questi giorni i nTV) e tormentoni "Brizziani" (la sorella medico esperta nel benessere del colon non è altro che un'appendice della Litizzetto androloga?) Carina la trovata degli sms finali e fa simpatia uscire canticchiando la canzone di Cocco e Drilli (mi batte ancora in testa).
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A mio parere questo film non è altro che il terzo, e forse conclusivo, atto della saga Maschi contro Femmine di Brizzi. Il film sembra girare tutt'intorno al protagonista Mandelli (qui meno idiota e più bamboccione) ma è nei rapporti delle sue donne di casa con l'universo maschile che il film trova gli elementi più interessanti e divertenti. Il film è zeppo di stereotipi, di luoghi comuni, di battute facili ma secondo me scivola via tranquillo tra situazioni surreali (Pif abbandonato in Abruzzo fra i lupi, l'anniversario di matrimonio in una reggia da principi), maschere (la sposa cadavere), critica sociale (la donna manager che fa congressi sul ruolo della donna somiglia tanto alle giovani rampanti politiche che vediamo in questi giorni i nTV) e tormentoni "Brizziani" (la sorella medico esperta nel benessere del colon non è altro che un'appendice della Litizzetto androloga?) Carina la trovata degli sms finali e fa simpatia uscire canticchiando la canzone di Cocco e Drilli (mi batte ancora in testa).
Una nota: in sala avevo a finaco un gruppo di ragazzi rumeni. Sembra non abbianogradito la performance della badante "buddana". Che Brizzi abbia calcato troppo la mano? Certo... quando lei chiamava la nonna "la vecchia" scoppiavano in fragorose risate. Il personaggio è cmq esilarante nella sua banalità.
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kmarcio
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sabato 6 luglio 2013
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non è un cult, ma leggero e frizzante.
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Mi dissocio da tutti coloro che non hanno apprezzato il film perchè credo lo siano andati a vedere con le premesse sbagliate: non è un film generazionale come Notte prima degli esami, nè tantomeno un insieme di gag come Femmine contro Maschi - Maschi contro Femmine. E' un film leggero, da guardare una sera insieme alla fidanzata, alla moglie o alla famiglia, non si ride per 90', questo è da sottolineare, ma alcune scene divertenti comunque ci sono. E' la storia di un ragazzo, Andrea, che non riesce ad avere una relazione con una donna perchè la sua ingombrante famiglia tutta al femminile fa scappare tutte le sue fidanzate, di conseguenza quando si innamora di Giulia, per non perderla, decide di mentirle e le dice di essere orfano e senza famiglia.
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Mi dissocio da tutti coloro che non hanno apprezzato il film perchè credo lo siano andati a vedere con le premesse sbagliate: non è un film generazionale come Notte prima degli esami, nè tantomeno un insieme di gag come Femmine contro Maschi - Maschi contro Femmine. E' un film leggero, da guardare una sera insieme alla fidanzata, alla moglie o alla famiglia, non si ride per 90', questo è da sottolineare, ma alcune scene divertenti comunque ci sono. E' la storia di un ragazzo, Andrea, che non riesce ad avere una relazione con una donna perchè la sua ingombrante famiglia tutta al femminile fa scappare tutte le sue fidanzate, di conseguenza quando si innamora di Giulia, per non perderla, decide di mentirle e le dice di essere orfano e senza famiglia. Questo trascende in una serie di sfortunati eventi che a volte fanno ridere, altre volte meno, ma che comunque rendono il film godibile e soprattutto con un finale prettamente romantico all'insegna del vero amore che dura nel tempo nonostante le avversità e le scelte precoci. E' il film adatto a voi se volete passare una serata tranquilla, magari ridendo un pò e sognando con un happy ending. Non è un cult, ma sicuramente è un film godibile.
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liuk!
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venerdì 4 ottobre 2013
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non così male
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Commedia brillante/grottesca su uomo circondato da donne nevrotiche e caratteriali.
Il cast, composto da attori di emergenti di secondo piano e vecchie glorie televisive (Goggi, Dix, Micheli), non convince e non è mai particolarmente incisivo, fatta forse salva la Francini, più talentuosa, che però non riesce proprio a scordare il suo accento fiorentino.
Il prodotto finale è frizzante, con scene veramente comiche alternate a momenti da film di Vanzina troppo deprimenti, e si merita nel complesso una sufficienza.
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scarlett
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martedì 25 febbraio 2014
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"beato" fra le donne
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Un vecchio detto sostiene che per ogni uomo ci siano ben sette donne e si suppone, sempre secondo un altro luogo comune, che un tale uomo sia beato tra le donne.
Ne sa qualcosa Francesco Mandelli (il vecchio e burbero Ruggero ne “I soliti idioti”) che in questo film interpreta Andrea, trentenne, disoccupato e… alle prese con sette donne che tutte (tranne una) vivono in casa con lui.
“Beato”, tuttavia, non è esattamente l’aggettivo più adatto per descrivere la condizione del giovane che sembra non decollare da quella fatidica notte in cui, anni prima, aveva sorpreso il padre che, fermo sulla porta d’ingresso con un borsone in mano, gli aveva detto che adesso erano fatti suoi e poi era sparito, stanco di lottare con tutte quelle donne.
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Un vecchio detto sostiene che per ogni uomo ci siano ben sette donne e si suppone, sempre secondo un altro luogo comune, che un tale uomo sia beato tra le donne.
Ne sa qualcosa Francesco Mandelli (il vecchio e burbero Ruggero ne “I soliti idioti”) che in questo film interpreta Andrea, trentenne, disoccupato e… alle prese con sette donne che tutte (tranne una) vivono in casa con lui.
“Beato”, tuttavia, non è esattamente l’aggettivo più adatto per descrivere la condizione del giovane che sembra non decollare da quella fatidica notte in cui, anni prima, aveva sorpreso il padre che, fermo sulla porta d’ingresso con un borsone in mano, gli aveva detto che adesso erano fatti suoi e poi era sparito, stanco di lottare con tutte quelle donne.
Sei donne bellissime e straordinarie, ciascuna nel proprio settore (fisica nucleare, medicina, giurisprudenza, pubbliche relazioni ecc..) che sembrano quasi soffocare la personalità dell’unico uomo di casa che, oltre a non aver fatto carriera, sembra non riuscire trovare la settima donna (la fidanzata) abbastanza paziente da sopportare tutti i capricci e le follie delle altre sei.
E così che veniamo trasportati in una serie di disavventure dal gusto tragicomico fino a quando Andrea non capisce che per poter aggiustare la propria vita, deve prima “sistemare” (sentimentalmente parlando) le sue donne e non abbandonarle come invece aveva fatto suo padre…
Una storia piuttosto comica quella che ci racconta Fausto Brizzi attraverso la voce fuori campo del protagonista in questa commedia assai leggera che, lontana dalla drammaticità, ci regala tuttavia qualche buono, seppur semplice, insegnamento sul piano etico.
Da un lato il coraggio nel doversi assumere le proprie responsabilità che traspare dal comportamento di Andrea. Dall’altro lato, ciò che ci insegnano due delle sue donne, sue sorelle: ciò che dice Veronica (sfegatata femminista) quando afferma davanti a un pubblico femminile che gli uomini sono sbagliati fino a quando non si trova quello giusto, in difesa della dignità di quelle donne che annullano sé stesse e stanno alle dipendenze di uomini che le amano abbastanza; quello che impara Beatrice (Chiara Francini) da sempre troppo perfetta, brava, sicura di sé a tal punto da apparire snob e spocchiosa, è un po’ di sana umiltà in grado di plasmare in meglio il suo carattere che genuino così com’era (come le dice in faccia il fratello) l’avrebbe sempre lasciata sola, perché nessuno è in grado di amare donna troppo perfetta e presuntuosa.
Nel cast anche Loretta Goggi, Paola Minaccioni e Flavio Insinna.
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renato volpone
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sabato 26 gennaio 2013
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sit-com
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Se riuscite a superare indenni la prima mezz'ora potete anche divertirvi. Naturalmente si tratta della solita commediola leggera, "molto leggera", più adatta ad un pubblico televisivo e a una sit-com che non ad una sala cinematografica. Andrea, ragazzo sfigatissimo e bruttarello (anche se il genere può piacere, ma nel film così viene indicato) vive con una madre dispotica, tre sorelle pazze, una nonna svanita e la sua "dama di compagnia". Da queste donne scappò il padre di Andrea quand'ero piccolo e tenta di scappare anche lui da grande. Situazioni paradossali, in un certo senso divertenti, ma troppo inverosimili e scontate. Andrea si innamora, corrisposto, di "bellissime ragazze" (sarà il fascino bruttarello?), ma queste scappano appena vengono travolte dalle femmine della famiglia.
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Se riuscite a superare indenni la prima mezz'ora potete anche divertirvi. Naturalmente si tratta della solita commediola leggera, "molto leggera", più adatta ad un pubblico televisivo e a una sit-com che non ad una sala cinematografica. Andrea, ragazzo sfigatissimo e bruttarello (anche se il genere può piacere, ma nel film così viene indicato) vive con una madre dispotica, tre sorelle pazze, una nonna svanita e la sua "dama di compagnia". Da queste donne scappò il padre di Andrea quand'ero piccolo e tenta di scappare anche lui da grande. Situazioni paradossali, in un certo senso divertenti, ma troppo inverosimili e scontate. Andrea si innamora, corrisposto, di "bellissime ragazze" (sarà il fascino bruttarello?), ma queste scappano appena vengono travolte dalle femmine della famiglia. Il lato "recitazione" è pessimo, le sorelle da bambine sembra che recitino poesie alla scuola materna e da grandi non è che cambia molto. Certo non si può pretendere l'oscar del miglior attore o della migliore attrice da una commediola di questo genere, ma un piccolo sforzo per definirsi "attori" si. Decisamente sgradevole la posizione di "disoccupato interinale" del protagonista Mandelli, visto che si tratta di famiglia molto ricca nel film mentre nella realtà ci sono molti giovani che devono lottare per trovare un lavoro e da vivere, scelta di pessimo gusto. La fotografia è decisamente troppo luminosa ed estiva, appunto da sit-com. Il resto non è degno di nota. Da vedere solo se si ha qualche soldo in tasca in più e tempo da buttare via.
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