akyro
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giovedì 19 dicembre 2013
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più vero del vero
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nel segno dei cohen, un turbine idiota che anima ogni azione, anche la più cruenta nel segno del grande sogno usa! ed è tutto vero, o cmq ispirato a fatti realmente accaduti
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penzostefano
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giovedì 7 novembre 2013
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le cose che non ti aspetti
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Domanda: se ti trovassi di fronte la locandina di un film in cui sono prepotentemente spiaccicate le facce di THE ROCK, MARK WAHLBERG e la biondona di turno, cosa ti aspetteresti di vedere?
Chiaro che a non poche persone piacciono film privi di senso in cui recitano ex wrestler e spacconi muscolosi. Basta che di mezzo ci sia tanta azione, tante armi e tanta violenza.
Personalmente da una locandina simile a quella sopra descritta non mi aspetterei niente di più di ciò che viene riportato nel titolo stesso: “muscoli e denaro”.
Ebbene dico: MAI HO AVUTO UN PREGIUDIZIO COSI' SBAGLIATO SU UN FILM.
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Domanda: se ti trovassi di fronte la locandina di un film in cui sono prepotentemente spiaccicate le facce di THE ROCK, MARK WAHLBERG e la biondona di turno, cosa ti aspetteresti di vedere?
Chiaro che a non poche persone piacciono film privi di senso in cui recitano ex wrestler e spacconi muscolosi. Basta che di mezzo ci sia tanta azione, tante armi e tanta violenza.
Personalmente da una locandina simile a quella sopra descritta non mi aspetterei niente di più di ciò che viene riportato nel titolo stesso: “muscoli e denaro”.
Ebbene dico: MAI HO AVUTO UN PREGIUDIZIO COSI' SBAGLIATO SU UN FILM.
Costretto alla visione di questa pellicola già sbuffo ai primi minuti, ma solo ai primi! Improvvisamente la mia attenzione viene catturata dal fatto che la vicenda è tratta da una storia vera, e mentre scorrono le scene vengo catapultato sempre di più all'interno dell'azione. La curiosità scaturita dopo è stato l'elemento chiave che mi ha fatto incollare alla poltrona. Il film si è alla fine rivelato per quello che è. Non la solita minestra scaldata arricchita con violenza e Mr muscoli, ma una serie di vicende che ti fanno ricredere sulle critiche lanciate dopo aver visionato solo la locandina del film. La storia ha i suoi ''talloni di Achille'' ma sono pochissimi in confronto al modo in cui scorre veloce, fluida e coinvolge lo spettatore. I tocchi di classe sono quei punti in cui tu, incredulo e sbalordito, non ti aspetti che certe cose così dannatamente malate siano accadute sul serio. Invece, come un fulmine, in certe scene è immediata la rimarcazione del fatto che ciò che stai guardando è ANCORA UNA STORIA VERA. A conti fatti: appena entrato al cinema non ti aspetti di vedere una pellicola girata così bene. Se pur una storia vera non si tratta certo di un capolavoro, ma ciò che consiglio a tutti è di vederlo, supererà le vostre aspettative. Dopo tutto si sa l'apparenza inganna, ma non credevo così.
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sandro roy
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giovedì 3 ottobre 2013
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sogni & steroidi
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Non so quanto ci sia realmente di vero nella storia di Pain and Gain, ma se lo fosse stato anche per una piccola parte sarebbe comunque un episodio assurdo.
Inseguendo il Sogno Americano tra steroidi e belle donne, tre perfetti idioti mettono in atto un rapimento che avrà risvolti del tutto inaspettati ma inevitabili.
A Michael Bay (si, proprio lui) va dato il merito di essere riuscito a rendere molto divertente una vicenda che in realtà non lo è per niente. Una tragicommedia che strappa numerose risate tra sketch irresistibili e stravaganti personaggi (complice anche qualche ottima interpretazione), ma allo stesso tempo lascia un velo di drammaticità nel finale che regala qualche riflessione.
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Non so quanto ci sia realmente di vero nella storia di Pain and Gain, ma se lo fosse stato anche per una piccola parte sarebbe comunque un episodio assurdo.
Inseguendo il Sogno Americano tra steroidi e belle donne, tre perfetti idioti mettono in atto un rapimento che avrà risvolti del tutto inaspettati ma inevitabili.
A Michael Bay (si, proprio lui) va dato il merito di essere riuscito a rendere molto divertente una vicenda che in realtà non lo è per niente. Una tragicommedia che strappa numerose risate tra sketch irresistibili e stravaganti personaggi (complice anche qualche ottima interpretazione), ma allo stesso tempo lascia un velo di drammaticità nel finale che regala qualche riflessione.
insomma, in poche parole, mi aspettavo un'americanata (ed in parte lo è) e invece è stata una piacevole sorpresa. Nulla di eccezionale, per carità, ma impegna degnamente le sue due ore.
Inoltre, In una egregia soundtrack, non dispiacciono brani come Stranglehold di Ted Nugent, Can't you hear me knocking dei Rolling Stones e Blaze of glory dei Bon Jovi.
“Sono Daniel Lugo e credo nel fitness.”
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matteo manganelli
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domenica 22 settembre 2013
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allora c'è speranza anche per michael bay!
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Ritengo Bay uno dei registi più incompetenti ancora in attività e, se togliamo la simpatia di Bad Boys e la buona idea iniziale di The Island, tutto il resto è spazzatura. Ora, cerchiamo di essere oggettivi: il film soffre come al solito di quella fotografia con tutti i colori e le luci sparate al massimo, però bisogna ammettere che Bay si è dato una calmata e riesce a far durare le inquadrature più di 0,2 millesimi di secondo. Pain and Gain ridicolizza (pur rimanendo alla fine un film serissimo) il sogno americano e tutti quelli che lo inseguono, dimostrandosi un noir atipico che passa dall'action alla commedia senza sforzi.
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Ritengo Bay uno dei registi più incompetenti ancora in attività e, se togliamo la simpatia di Bad Boys e la buona idea iniziale di The Island, tutto il resto è spazzatura. Ora, cerchiamo di essere oggettivi: il film soffre come al solito di quella fotografia con tutti i colori e le luci sparate al massimo, però bisogna ammettere che Bay si è dato una calmata e riesce a far durare le inquadrature più di 0,2 millesimi di secondo. Pain and Gain ridicolizza (pur rimanendo alla fine un film serissimo) il sogno americano e tutti quelli che lo inseguono, dimostrandosi un noir atipico che passa dall'action alla commedia senza sforzi. Alcune scene rimangono comunque ridicole, con dialoghi imbarazzanti e una direzione degli attori davvero approssimativa, però non ci si lamenta. Non avrei mai pensato di dirlo ma, complimenti a Michele.
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pensierocivile
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domenica 8 settembre 2013
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bay, un film asiatico ti seppellirà
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A mio avviso, già solo voler trarre una black comedy o un film grottesco da una vicenda reale tragica, con vittime, truffatori, assassini e condannati a morte, è di cattivo gusto. Ottima l'idea della presa in giro del mondo del fitness, dell'ossessione per il corpo, del bilanciamento tra massa muscolare e massa cerebrale, tutto però entro questo recinto; con i morti (morti reali) c'è ben poco da ridere, così come col film, infettato da una ironia cialtrona sconcertante che sembra sghignazzare su un fatto minore, dimenticando l'avviso di inizio film: trattasi di storia vera. In questo caravanserraglio Michael Bay ci sguazza alla grande con le sue regie da corsa, con lo spettatore che difficilmente può stare dietro a film da 130 min.
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A mio avviso, già solo voler trarre una black comedy o un film grottesco da una vicenda reale tragica, con vittime, truffatori, assassini e condannati a morte, è di cattivo gusto. Ottima l'idea della presa in giro del mondo del fitness, dell'ossessione per il corpo, del bilanciamento tra massa muscolare e massa cerebrale, tutto però entro questo recinto; con i morti (morti reali) c'è ben poco da ridere, così come col film, infettato da una ironia cialtrona sconcertante che sembra sghignazzare su un fatto minore, dimenticando l'avviso di inizio film: trattasi di storia vera. In questo caravanserraglio Michael Bay ci sguazza alla grande con le sue regie da corsa, con lo spettatore che difficilmente può stare dietro a film da 130 min., con uno stacco ogni 3 secondi, da angolazioni assurde ed inutili. Eppure qualcosa di buono erano anche riusciti a tirar fuori, come la sequenza del tentato rapimento travestiti da ninja e alieni, o Dwayne Johnson che si presenta ad un matrimonio dopo una rapina cosparso di verde dalla pelata alla barba: siparietti comici al momento giusto del racconto, purtroppo il resto del film è al momento sbagliato. Sembra di aver assistito ad una sciocchezza, ma le "vere" foto dei "veri" condannati e relative pene che scorrono sullo schermo sul finale, confessano che solo Bay e i suoi autori sono degli sciocchi.
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vasha
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martedì 20 agosto 2013
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intrattiene con stile
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Piacevole sorpresa, partendo da aspettative molto basse. Ottimo film con buoni attori, storia semplice e lineare ma raccontata in maniera esilarante con spunti di stile. Notevole anche la regia di Bay, che solitamente mi delude. Se volete vedere una commedia noir e un po' splatter con un minimo di messaggio, questo è per voi il film dell'anno. Dispiace che film come questo guadagnino così poco rispetto ad altri film terribili.
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miche98
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martedì 13 agosto 2013
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non bello
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Mi aspettavo di più da questo film, mi ha deluso, con i bravi attori che c'erano a farlo, che sia uscito questo mi sembra deludente
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astromelia
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mercoledì 7 agosto 2013
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segue primo commento
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...se penso comunque al fatto realmente accaduto e dopo che mi sono documentata su internet,il sorriso mi scema,tanto più che gli omicidi sono tuttora ancora vivi nel braccio della morte,doveroso scindere tra fiction e realta ma la vera domanda è: era proprio necessario farne un film?
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astromelia
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lunedì 5 agosto 2013
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spassosissimo tragic-comic-demenziale real
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mi sono approcciata a questo film pensando ad un movie semiserio,ma mai avrei pensato di riderci su così tanto,nonostante la storia accaduta realmente,riuscitissimo duo the rock.wahlberg,quasi eccezionali,grande maestria del regista nel far girare una storia tragica in un'intrattenimento gustoso,sicuramente per gli amanti del genere,ma anche no,non ridevo così dai tempi di un giorno da leoni uno....
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derriev
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lunedì 29 luglio 2013
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"fargo" aggiornato...
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Vedendo "Pain and gain" torna subito in mente il film dei Coen, dato che ci sono più di un elemento in comune, dalla trama, al fatto che entrambi si ispirano ad una vicenda accaduta, in passato, negli States.
Trama: un trio di esaltati, capitanati da un leader accecato dalla brama di SUCCESSO, rapisce un riccone per depredarlo di tutto. Ma le cose non vanno per il verso giusto, grazie ad un detective in pensione.
"Pain and Gain" strizza l'occhio, stilisticamente, a tutto il Cinema di questi anni, con colori saturi e regia un po' videoclip, e un minimo di splatter.
Chiaramente inserito nel filone "violenza da gustare", tipica di certi registi americani (li citiamo?NO!.
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Vedendo "Pain and gain" torna subito in mente il film dei Coen, dato che ci sono più di un elemento in comune, dalla trama, al fatto che entrambi si ispirano ad una vicenda accaduta, in passato, negli States.
Trama: un trio di esaltati, capitanati da un leader accecato dalla brama di SUCCESSO, rapisce un riccone per depredarlo di tutto. Ma le cose non vanno per il verso giusto, grazie ad un detective in pensione.
"Pain and Gain" strizza l'occhio, stilisticamente, a tutto il Cinema di questi anni, con colori saturi e regia un po' videoclip, e un minimo di splatter.
Chiaramente inserito nel filone "violenza da gustare", tipica di certi registi americani (li citiamo?NO!...), in realtà s'intravede come accennante ad un messaggio più profondo, o forse è solo la trama che lo evidenzia.
Il capo del trio criminale assorbe ciecamente il messaggio di un guru delle risorse umane che stimola al successo, ed in sostanza beneficia dell'appoggio, indiretto, di tale personaggio per ottenere ciò che vuole: denaro e più gadget possibili, quali villa con piscina e motoscafo.
Nessuna riflessione etica: basta riuscire!
Questo è secondo me un tema interessante che propone "Pain and gain": non importa in cosa, l'importante è riuscire a soddisfare le proprie necessità e valori.
Aldilà delle sterzate della trama, anche prevedibili, nella loro ricerca dell'eccesso, la riflessione adduce al concetto di Etica.
In fin dei conti anche Hitler, per un periodo almeno, è stato un vincente, in quest'ottica utilitaristica!...
Perciò personalmente riscatterei il film, altrimenti solo un discreto guazzabuglio di effettacci e gesti estremi, perchè allude ad una dimensione che appartiene un po' a tutti, quella della gratificazione dell'IO, che in teoria potrebbe/dovrebbe spettare a tutti, soprattutto se ben indirizzata e con le giuste risorse.
Ma chi decide se il risultato è giusto?
Un sistema etico.
Deciso da chi? In base a cosa?
Definire Lugo, l'ideologo ed il capo del trio, un criminale, è la cosa più semplice e scontata che si possa fare. Ma riflettere sulla teoria che lui sfoggia a giustificazione delle gesta, fa perlomeno riflettere sul valore del successo ai nostri giorni.
Se il film ha un valore, per me è questo.
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