the thin red line
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martedì 25 febbraio 2014
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stone torna (quasi) ai suoi livelli...
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Tre giovani americani vivono beati a Miami facendo soldi a palate con lo spaccio della miglior erba del paese. Vengono cosi addocchiati dal cartello messicano della droga che propone loro un lavoro senza possibilità di risposta negativa. Inizia cosi Le Belve di Oliver Stone che torna dietro la macchina da presa e lo fa senza avvalersi di grandi protagonisti ma sfrutta un contorno di grande qualità (Del Toro, Travolta e Hayek) che alza notevolmente il livello recitativo della pellicola. La trama appare scontata sin dall'inizio ma non annoia mai ed è ricca di azione. Quasi un action trhiller vecchia maniera che tanto manca al cinema americano di oggi e rivive in questo più che apprezzabile film.
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Tre giovani americani vivono beati a Miami facendo soldi a palate con lo spaccio della miglior erba del paese. Vengono cosi addocchiati dal cartello messicano della droga che propone loro un lavoro senza possibilità di risposta negativa. Inizia cosi Le Belve di Oliver Stone che torna dietro la macchina da presa e lo fa senza avvalersi di grandi protagonisti ma sfrutta un contorno di grande qualità (Del Toro, Travolta e Hayek) che alza notevolmente il livello recitativo della pellicola. La trama appare scontata sin dall'inizio ma non annoia mai ed è ricca di azione. Quasi un action trhiller vecchia maniera che tanto manca al cinema americano di oggi e rivive in questo più che apprezzabile film... Non fosse per la bellezza inespressiva e quasi fastidiosa dei tre giovani attori protagonisti forse avrei dato anche mezza stella in più... Sicuramente se stone avesse scelto Bradley Cooper, Bale e Amy Adams forse staremmo parlando di un altro film ma la sceneggiatura regge e l'odore del sangue e del denaro aleggia per tutte le due ore di durata. Solito uomo al posto giusto Benicio del Toro che ormai traffica droga in ogni film . Travolta appare in buona forma e la Hayek è quasi perfetta nel ruolo di signora della droga (chi l'avrebbe mai detto!!!). Nonostante tutto non è un opera da conservare in bella vista ma intrattiene fino alla fine anche grazie al doppio finale shock perla di regia di un autore che non smette di sorprendere. Sostanzialmente un buon film da godersi in compagnia. Azione, sangue e sesso non mancano mai e il triangolo amoroso è una novità che piace. Di sicuro manca qualcosa a livello di sceneggiatura ma nessuno è perfetto: nemmeno Oliver Stone. Consigliato
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serpier
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lunedì 27 gennaio 2014
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noioso
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film decisamente mediocre. persino grandi attori come del toro , hayek e travolta non fanno una bella figura
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alexander 1986
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domenica 5 gennaio 2014
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belve di carta
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In una scintillante e lussuosa California, Ben e Chon vivono una vita da favola grazie ai proventi dello spaccio di marjuana, che si precisa più volte essere la migliore del mondo. Con loro, in completa e orgogliosa promiscuità, vive la splendida Ophelia (Lively). Tutto perfetto, tra divertimenti e sballi, finché dal profondo Mexico non emerge il pericolo di una potente e organizzazione criminale, guidata dalla sanguinaria virago Helena (Hayek), che intende estromettere i due dal controllo del traffico. Le cose prendono una brutta piega quando di mezzo ci finisce la ragazza, dato che i due ragazzoni si sentiranno costretti a intraprendere una battaglia forse più grande di loro.
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In una scintillante e lussuosa California, Ben e Chon vivono una vita da favola grazie ai proventi dello spaccio di marjuana, che si precisa più volte essere la migliore del mondo. Con loro, in completa e orgogliosa promiscuità, vive la splendida Ophelia (Lively). Tutto perfetto, tra divertimenti e sballi, finché dal profondo Mexico non emerge il pericolo di una potente e organizzazione criminale, guidata dalla sanguinaria virago Helena (Hayek), che intende estromettere i due dal controllo del traffico. Le cose prendono una brutta piega quando di mezzo ci finisce la ragazza, dato che i due ragazzoni si sentiranno costretti a intraprendere una battaglia forse più grande di loro.
Per ogni critica verso la trama (magari in riferimento al ''doppio finale'', irritante), ci si rivolga direttamente a Don Winslow, autore dell'omonimo romanzo e chiamato a collaborare alla sceneggiatura. Stone si limita al compitino. Tra personaggi stereotipati (il poliziotto corrotto, i messicani feroci) e azioni esagerate pare di assistere a un videogioco in stile Grand Theft Auto. Quest'aria artefatta avrebbe potuto generare un divertimento ironico, che però non si realizza mai del tutto esattamente come non si realizzano mai ansia e thrilling. Persino le scene 'sanguinarie', iterate continuamente, finiscono con l'assuefare. Ma l'errore vero, alla radice di tutto, sta nella scelta dei due attori protagonisti: la coppia Johnson/Kitsch è male assortita, inespressiva e impersonale. Non si riesce a simpatizzare con loro, e questo taglia le gambe a tutto il resto. Il loro rendimento sullo schermo è tale che il solo Del Toro (in grande spolvero) li offusca con estrema semplicità. Una nota positiva viene forse dall'elemento più insospettabile: la biondissima e bellissima Lively, chiamata a un ruolo ingrato ma che ricopre con talento e grande presenza.
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jacopo b98
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venerdì 18 ottobre 2013
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bel film dal finale cerchiobottista
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In California, a Laguna Beach, vivono Ben (Taylor-Johnson) e Chon (Kitsch). Hanno una casa sul mare e vivono da milionari. Come? Producono la migliore marjuana del mondo. Condividono anche la bellissima O (Lively), la fidanzata di entrambi. Si amano. Sono un trio di innamorati. E quando un potente cartello del narcotraffico messicano gli propone un affare e loro lo rifiutano, si scatena una guerra tra i brutali messicani, capitanati dal cattivissimo Lado (Del Toro), e gli americani che a loro volta diventeranno delle belve. Il nuovo film di Stone ha diviso. E non poteva non dividere d’altra parte. Tratto dal romanzo di Don Winslow, anche sceneggiatore con il regista e Shane Salerno; è un film sulla guerra senza quartiere tra cartelli narcotrafficanti.
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In California, a Laguna Beach, vivono Ben (Taylor-Johnson) e Chon (Kitsch). Hanno una casa sul mare e vivono da milionari. Come? Producono la migliore marjuana del mondo. Condividono anche la bellissima O (Lively), la fidanzata di entrambi. Si amano. Sono un trio di innamorati. E quando un potente cartello del narcotraffico messicano gli propone un affare e loro lo rifiutano, si scatena una guerra tra i brutali messicani, capitanati dal cattivissimo Lado (Del Toro), e gli americani che a loro volta diventeranno delle belve. Il nuovo film di Stone ha diviso. E non poteva non dividere d’altra parte. Tratto dal romanzo di Don Winslow, anche sceneggiatore con il regista e Shane Salerno; è un film sulla guerra senza quartiere tra cartelli narcotrafficanti. E sotto tutto c’è la potente rilettura politica di Stone: non ci sono persone in questo (quel) mondo, solo belve. I personaggi, dal sanguinario Del Toro, alla boss Hayek, fino a Ben e Chon, sono degli animali che si scannano per sopravvivere, per questo l’idea di Ben, che sia possibile rimanere nel bene in un mondo dove tutto è male, ci dice Stone, è un’utopia, un sogno; Cresci un po’ Ben! gli dice Chon. E lo spettatore è costretto a guardare tutti i personaggi anche i più buoni, almeno apparentemente, perdere ogni riferimento politico e morale. E in mezzo al male c’è la neutralità: il personaggio di Dennis (Travolta), che lavora per tutti e in realtà per nessuno se non che per se stesso e, se vogliamo, questo ci dice Stone, questo è il peggio, non schierarsi dalla parte di nessuno. I personaggi sono ben delineati, lo spettacolo, che tiene lo spettatore sulle spine per più di due ore, è assicurato, la storia è abbastanza buona (anche se il triangolo amoroso formato da O e i due ragazzi convince un po’ poco), sul piano formale convince tutto, fotografia, montaggio, attori (tutti bravi con eccezione per la Lively, troppo immatura professionalmente per reggere un ruolo del genere, menzione speciale per Del Toro, da Oscar, Travolta e la Hayek) : questi sono i più grandi pregi del film. Dopodiché, passiamo ai difetti: il doppio finale. La conclusione del film è l’unico grande e palese difetto del film. Perché abbandonarsi, dopo due ore di violenza e guerra, letteralmente, ad un finale consolatorio e posticcio in cui i “buoni” vincono e i cattivi perdono? Insomma Oliver, ci hai messo due ore per dirci che nel tuo film son tutti cattivi e alla fin fine fai vincere i protagonisti? Pura morale commerciale che pensa solo al botteghino e il finale apocalittico di Winslow è sostituito da una vergognosa consolazione fittizia. Che peccato! Insomma, accettiamo questo solo perché per ben due volte la Lively ci ripete che non è detto che alla fine siano sopravvissuti. Per finire: non è affatto brutto Le belve (anzi, ha dei momenti notevolissimi), solo molto, molto contraddittorio. Perché, ricordiamocelo, il finale è sempre la cosa più importante.
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andrea giostra
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venerdì 2 agosto 2013
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le belle belve di stone.
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Tratto dal noir di Don Winslow “Le Belve”, pubblicato in Italia da Einaudi nel 2011, il film di Oliver Stone, con la sceneggiatura dello stesso Winslow in collaborazione con Shane Salerno, cattura assolutamente lo spettatore. Benicio Del Toro è semplicemente fantastico, con una recitazione da “cattivo” impeccabile e straordinariamente incisiva. Non a caso oggi Del Toro è senza dubbio una delle stelle hollywoodiane più brillanti nel panorama delle star del grande schermo statunitensi. Il cast di attori è convincente e ben diretto, con un sempre più bravo John Travolta che con gli anni conquista dirompenza recitativa.
Le tante critiche negative che ha subìto il film di Oliver Stone, non sono convincenti: semplicemente pregiudiziali e costruite artificialmente da chi utilizza la penna onanisticamente per auto compiacersi con dubbi e superficiali schizzi di inconsistente critica ed analisi cinematografica.
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Tratto dal noir di Don Winslow “Le Belve”, pubblicato in Italia da Einaudi nel 2011, il film di Oliver Stone, con la sceneggiatura dello stesso Winslow in collaborazione con Shane Salerno, cattura assolutamente lo spettatore. Benicio Del Toro è semplicemente fantastico, con una recitazione da “cattivo” impeccabile e straordinariamente incisiva. Non a caso oggi Del Toro è senza dubbio una delle stelle hollywoodiane più brillanti nel panorama delle star del grande schermo statunitensi. Il cast di attori è convincente e ben diretto, con un sempre più bravo John Travolta che con gli anni conquista dirompenza recitativa.
Le tante critiche negative che ha subìto il film di Oliver Stone, non sono convincenti: semplicemente pregiudiziali e costruite artificialmente da chi utilizza la penna onanisticamente per auto compiacersi con dubbi e superficiali schizzi di inconsistente critica ed analisi cinematografica.
Il film trasmette pathos, e questo è un eccellente risultato per chi ama il cinema. D’altra parte un’opera cinematografica che pretende di definirsi tale, a mio avviso, deve trascinare lo spettatore dentro i confini inquietanti e sorprendenti del pathos. E’ vero anche che lo spettatore deve disporsi “libero” ed essere capace di abbandonarsi alla narrazione che scorre inesorabile sul grande schermo.
“Savage” è un ottimo film e chi ama il genere noir non può certamente perderlo.
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folgore94
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lunedì 29 luglio 2013
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5 stelle
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ribadisco sottovalutato!!!!!!!!!!
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folgore94
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martedì 25 giugno 2013
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entusiasmante
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Sinceramente prima di vedere il film ero leggermente scettico dato che avevo letto i commenti e non erano molto positivi,invece dopo averlo visto posso affermare che ci troviamo di fronte a un film che secondo me diventera' un cult quasi ai livelli di Pulp Fiction.Stone da il meglio di se ,sicuramente prendendo spunto da piu' pellicole e costruendo una trama che man mano diventa sempre piu' avvincente fino ad arrivare ad un finale entusiasmante.
Ottime le prove di quasi tutti gli attori e su tutti citerei Del toro e la Hayek tutti e due da nomination.
Ribadisco ancora che il film e' sottovalutato e lo ritengo uno dei migliori del 2012
Consiglio la visione per poter giudicare voi stessi! IMPERDIBILE!!!!!!!
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ruger357mgm
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martedì 30 aprile 2013
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quando stone scimmiotta rodriguez/tarantino
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Riguardando Platoon o ancor prima Salvador, dopo aver visto questo (brutto) film, si rimpiange la mano felice che ha illuminato per molto tempo Oliver Stone, e che lo ha fatto partecipare, recentemente, alla stesura della sceneggiatura di un film come "Bobby" di Emilio Estevez.
Qui è tutto Rodriguez, cioè lo sparring partner di Quentin Tarantino e ti stupisci di non veder comparire a un certo punto Banderas o Danny Trejo, in uno zibaldone di Point Breack, un mercoledì da Leoni e narco corridos che senza nè capo e nè coda trascina una storiellina già in sè poco credibile come quella del triangolo condiviso che intreccia la bella( e scipita) O.
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Riguardando Platoon o ancor prima Salvador, dopo aver visto questo (brutto) film, si rimpiange la mano felice che ha illuminato per molto tempo Oliver Stone, e che lo ha fatto partecipare, recentemente, alla stesura della sceneggiatura di un film come "Bobby" di Emilio Estevez.
Qui è tutto Rodriguez, cioè lo sparring partner di Quentin Tarantino e ti stupisci di non veder comparire a un certo punto Banderas o Danny Trejo, in uno zibaldone di Point Breack, un mercoledì da Leoni e narco corridos che senza nè capo e nè coda trascina una storiellina già in sè poco credibile come quella del triangolo condiviso che intreccia la bella( e scipita) O. e i due machos - surfisti, coltivatori di erba (erba!!!). Tutti e tre si scontrano con una improbabile Reina, goffamente interpretata dalla tracimante Salma, di un clan perdente di camorristi messicani, supportata da un Benicio del Toro monocorde come la sua espressione e braccata da un simpatico e viscido agente DEA che ha la faccia di John Travolta, che sembra capitato lì per caso, dopo l'ennesima indigestione di Royale con formaggio.
Storia improbabile, dialoghi al limite del surreale e double ending francamente ridondante e inutile.
Restano la fotografia graffiante, ottimi effetti speciali e una bella bella, quanto inconferente versione di Here comes the sun ai titoli di coda... Peccato...
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molenga
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lunedì 8 aprile 2013
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due buoni attori usati male, poi il nulla
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cos'è questo film? due tizi convivono spacciando erba con il 33% di thc: uno è un militare e l'altro un frichettone che spende tutto ciò che ricava per aiutare i bambini nel terzo mondo. Condividono la stessa ragazza, una decerebrata molto graziosa: un giorno dei messicani del cartello della baja california li contattano per rilevare il loro business e loro con esso. Non accettano e la ragazza viene rapita.
Per la cronaca i due buoni attori usati male sono del toro e la hayek. il film è un' insopportabile accozaglia di tarantinate fatte malissimo, l'idea di rendere voce narrante la svampitella dedita al libero amore è pessima, il copione sembra scritto da un ubriaco al culmine della sbronza.
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cos'è questo film? due tizi convivono spacciando erba con il 33% di thc: uno è un militare e l'altro un frichettone che spende tutto ciò che ricava per aiutare i bambini nel terzo mondo. Condividono la stessa ragazza, una decerebrata molto graziosa: un giorno dei messicani del cartello della baja california li contattano per rilevare il loro business e loro con esso. Non accettano e la ragazza viene rapita.
Per la cronaca i due buoni attori usati male sono del toro e la hayek. il film è un' insopportabile accozaglia di tarantinate fatte malissimo, l'idea di rendere voce narrante la svampitella dedita al libero amore è pessima, il copione sembra scritto da un ubriaco al culmine della sbronza. non sta in piedi nulla in questo orrore: se per lasciare alle spalle il vietnam Stone doveva fare obrobri come questo gli consiglio di recarsi frettolosamente a Ho Chi Minh ville
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paride86
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venerdì 22 marzo 2013
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niente di che
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Metti insieme una triangolo inverosimile, una banda di narcotrafficanti, tanta marijuana e una colonna sonora raggae ed esce fuori il nuovo film di Oliver Stone, tutto narrato dalla protagonista.
L'unico personaggio davvero credibile - seppur tremendamente odioso - è quello di Benicio Del Toro; il resto è una commedia travestita da gangster movie.
Girato con espedienti da videoclip ed un doppio finale francamente inutile, è un film che sembra girato da un regista esordiente piuttosto che dal navigato - e molto spesso impegnato - Stone.
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Metti insieme una triangolo inverosimile, una banda di narcotrafficanti, tanta marijuana e una colonna sonora raggae ed esce fuori il nuovo film di Oliver Stone, tutto narrato dalla protagonista.
L'unico personaggio davvero credibile - seppur tremendamente odioso - è quello di Benicio Del Toro; il resto è una commedia travestita da gangster movie.
Girato con espedienti da videoclip ed un doppio finale francamente inutile, è un film che sembra girato da un regista esordiente piuttosto che dal navigato - e molto spesso impegnato - Stone.
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