babis
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sabato 27 ottobre 2012
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le belve di stone
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Ben e Chon sono due importatissimi produttori di droga; insieme ad O, la donna che condividono in un rapporto a tre molto particolare, conducono una vita fatta di giochi e lusso. Ma quando O viene rapita da un cartello della droga opposto, decidono di riprendersela a tutti i costi, mettendo in luce anche i itradimenti del clan opposto. La storia, splendidamente interpretata dai cattivi (Benicio del Toro e Salma Hayek) scorre velocemente, tra inseguimenti, sguardi ammiccanti, tradimenti e scene violente. Un vero capolavoro al giorno d'oggi, si vede che la regia è di un maestro del genere.
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roxxaelena
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sabato 27 ottobre 2012
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film in lingua originale
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dato il fatto che sono straniera.preferirei a guardare gli film in lingua originale.. ma Nuovo Olimpia non ha quelli che piaciono a me. Come posso trovare questi cinema, in roma?
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giugior
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venerdì 26 ottobre 2012
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esasperante
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Gratuitamente esasperato nelle scene di sesso droga e soprattutto violenza. Nel complesso piuttosto lento senza suspance carina la trovata del finale, anche se già vista.
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opidum
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venerdì 26 ottobre 2012
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vorrei ma non posso
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Il classico film che promette molto ma dà poco.
primo fra tutte le scene di sesso a tre tanto strombazzate ma alla fine appena suggerite.
ammetto che mi sarebbe piaciuto vedere sottopanni blake lively e Oliver Stone e la stampa mi avevano illuso in tal senso.
le scene d'azione e di violenza ci sono per carità ma il film è pervaso da un senso di noia e di incompiuto.
i tre protagonisti buoni trooppo belli e glam per essere attendibili.
Benicio del toro fà benicio del toro ma alla fine dopo 10 minuti dall'uscita dalla sala ti ricordi solo di lui.
poco più che un cameo per John travolta.
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(di sorella luna)
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gbducoli
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giovedì 25 ottobre 2012
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film stupendo ed allucinante
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Film stupendo ed allucinante, almeno fin verso la fine, dove perde completamente il mordente e diventa banale.
Peccato davvero per il finale, che sembra scritto solo per allungare la durata del film.
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il saggio
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giovedì 25 ottobre 2012
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i nuovi mostri del cinema
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Per quest'anno ottobre merita il primo premio per il mese dei capolavori.The words,Killer joe,Cogan e adesso Le belve.Sono piacevolmente sorpreso di questa ripresa del cinema a fine anno.Non capita spesso nello stesso mese di vedere 4 film che raccontano non solo delle belle storie ma che usano tutta la tecnica e l'arte che il cinema può offrire per trasportare lo spettatore dentro bozzoli narrativi onirici fatti di sfumature e vari tipi di introspezione che spronano e stordiscono e rendono partecipi attivi e non passivi gli spettatori.Parlando delle Belve ringrazio i registi come OLIVER STONE che sono sempre fedeli al proprio stile e non scendono mai a patti con il bisness (vedi Prometheus e Total Racall).
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Per quest'anno ottobre merita il primo premio per il mese dei capolavori.The words,Killer joe,Cogan e adesso Le belve.Sono piacevolmente sorpreso di questa ripresa del cinema a fine anno.Non capita spesso nello stesso mese di vedere 4 film che raccontano non solo delle belle storie ma che usano tutta la tecnica e l'arte che il cinema può offrire per trasportare lo spettatore dentro bozzoli narrativi onirici fatti di sfumature e vari tipi di introspezione che spronano e stordiscono e rendono partecipi attivi e non passivi gli spettatori.Parlando delle Belve ringrazio i registi come OLIVER STONE che sono sempre fedeli al proprio stile e non scendono mai a patti con il bisness (vedi Prometheus e Total Racall).Come nel film di Sodenberg Contagion anche nelle Belve il regista sfrutta al meglio le capacità di ogni interprete (magistrale Del Toro e grandissima Salma)indovinando alla perfezione ogni personaggio.Per quanto riguarda le musiche era da tanto che non le sentivo così partecipi all'azione.Con questo film Stone si conferma grande regista dimostrando grande maturità artistica nel fondere in un'unica opera tutti i suoi film di genere(U-Turn,Assassini nati,La mano).Non è ripetitivo perchè inserisce sempre elementi nuovi o nel contesto tecnico o in quello artistico.Spiazzante il finale.
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tiamaster
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giovedì 25 ottobre 2012
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domanda alla redazione
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donni romani
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martedì 9 ottobre 2012
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amore e violenza per i savages di stone
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Tratto dal libro di Don Winslow che ha collaborato alla sceneggiatura, l'ultimo lavoro di Oliver Stone si concentra su una storiaccia nera di droga e violenza, amore e amicizia, sogno e realtà. Tre ragazzi californiani, Chon, reduce dall'Afghanistan, Ben buddista e pacifista e Ophelia, bella e innamorata di entrambi, condividano un menage a trois armonioso e felice e hanno un giro d'affari molto redditizio grazie ad una produzione di marijuana di altissima qualità. La loro attività infastidisce però uno dei tanti cartelli messicani - capitanato dalla vedova nera Elena - che prima tenta un accordo con loro, poi rapisce Ophelia per costringerli a scendere a più miti consigli. Ma non ha fatto i conti con l'amore che i due ragazzi provano per la ragzza e che li porterà a mettere in atto una vera a propria guerra contro il potentissimo cartello.
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Tratto dal libro di Don Winslow che ha collaborato alla sceneggiatura, l'ultimo lavoro di Oliver Stone si concentra su una storiaccia nera di droga e violenza, amore e amicizia, sogno e realtà. Tre ragazzi californiani, Chon, reduce dall'Afghanistan, Ben buddista e pacifista e Ophelia, bella e innamorata di entrambi, condividano un menage a trois armonioso e felice e hanno un giro d'affari molto redditizio grazie ad una produzione di marijuana di altissima qualità. La loro attività infastidisce però uno dei tanti cartelli messicani - capitanato dalla vedova nera Elena - che prima tenta un accordo con loro, poi rapisce Ophelia per costringerli a scendere a più miti consigli. Ma non ha fatto i conti con l'amore che i due ragazzi provano per la ragzza e che li porterà a mettere in atto una vera a propria guerra contro il potentissimo cartello. Non diciamo oltre della trama, ricca di sottotrame, di svolte impreviste, cadenze d'inganno e addirittura di un doppio finale tutto giocato sui toni del western, con tanto di musica in stile mezzogiorno di fuoco e deserto polveroso a far da sfondo, ma diciamo che le tonalità del film sono quelle del noir contemporaneo, del pulp, del melò teneramente trasgressivo, con personaggi che sembrano cuciti addosso ai loro interpreti tanto risultano millimetricamente sopra le righe quando lo devono essere - Travolta e Del Toro su tutti - ma anche romanticamente drammatici e dolenti nell'esprimere, e mascherare, le proprie fragilità. Stone fa di tutto per attenersi allo script originale, ma inevitabilmente ci mette del suo, tagliando, ampliando, costruendo una cornice a chi nel libro non la aveva (la storia familiare di Dennis-Travolta per esempio) imprimendo una languida luce dorata alle scene in cui Opherlia, voce fuori campo, racconta la sua storia. Ci sono echi di Tarantino nei dialoghi, ci sono sussulti di Sodebergh in alcune scene violente, ma ci sono soprattutto i mille frammenti dei tanti Stone che abbiamo conosciuto nella sua carriera, il documentarista spietato, il visionario, il romantico suo malgrado. La naturalezza con cui i tre ragazzi vivono il loro amore è lasciata scivolar via senza sussulti perversi, la semplice istintiva natura materna di Elena in aperto contrasto con la sua crudeltà diciamo così professionale ha uno spessore tragico e sincero, i personaggi di Travolta e Del Toro, caricaturali e grotteschi nei loro limiti caratteriali sono niente altro che i fools di Shakespeare - del resto il nome di Ophelia riecheggia il mondo estremo, violento e romantico del Bardo, e alcune scelte registiche catturano per la capacità di conciliare l'estrema brutalità della realtà con i desideri più intimi dei protagonisti. I tre ragazzi, "beautiful savages" come dirà Ophelia in finale sono davvero selvaggi, nel senso più naturalistico del termine, istinto ed amore a governarli, e anche il pacifico Ben, seppur con difficoltà, entra nel gioco senza sconti nè pietà necessario a riconquistare il loro paradiso perduto. Un film di sostanza oltre che di trama, stilisticamente languido e violento, che ci riconcilia con uno Stone corposo, romantico, ironico e violento, come nei suoi momenti migliori.
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