È un film talmente cretino da far venire il dubbio che sia intelligente (?!) Resta il dubbio di quanto tutto sia voluto o involontario. Di sicuro l'idea di partenza è originale e intelligente: far interpretare agli attori il ruolo di se stessi, cioè un gruppo di attori di Hollywood impegnati a sballarsi a più non posso ad una festa super-kitsch, quando sopraggiunge l'Apocalisse. I due autori Seth Rogen ed Evan Goldberg, assieme a Judd Apalow, portano avanti da alcuni anni un tipo di commedia adolescenziale-demenziale, cui si aggiunge in questo caso una quota di catastrofismo alla John Belushi. Il grande Belushi però aveva, per il suo carattere nevrotico, una nota di auto-ironia che qui è molto meno apprezzabile.
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È un film talmente cretino da far venire il dubbio che sia intelligente (?!) Resta il dubbio di quanto tutto sia voluto o involontario. Di sicuro l'idea di partenza è originale e intelligente: far interpretare agli attori il ruolo di se stessi, cioè un gruppo di attori di Hollywood impegnati a sballarsi a più non posso ad una festa super-kitsch, quando sopraggiunge l'Apocalisse. I due autori Seth Rogen ed Evan Goldberg, assieme a Judd Apalow, portano avanti da alcuni anni un tipo di commedia adolescenziale-demenziale, cui si aggiunge in questo caso una quota di catastrofismo alla John Belushi. Il grande Belushi però aveva, per il suo carattere nevrotico, una nota di auto-ironia che qui è molto meno apprezzabile. C'è un'identificazione totale nell'essere viziati, egoisti, superficiali. L'infantilismo irrimediabile, che gli attori-personaggi mettono fuori di fronte al dramma della fine del mondo, è assolutamente convincente, tanto da farmi pensare se per caso non siano davvero così o questa sia invece un'indicazione dei registi o siano i registi a essere infantili (complicazione: Seth Rogen è sia attore sia regista), fatto sta che per tutto il film ho avuto il dubbio che queste persone siano più o meno così nella realtà. Dubbio corroborato dal fatto che Emma Watson (Hermione di Henry Potter) è anche lei presente nel ruolo di se stessa e ha invece un comportamento abbastanza "normale" per la situazione, ben diverso dagli altri, che sembrano dei veri deficienti. Aver creato questo effetto di ambiguità mi sembra già un risultato straordinario (pura demenzialità: l'artista demenziale -non il personaggio- sembra demente senza esserlo), solo per cui varrebbe la pena vedere il film. Per un bel pezzo del film non si sa cosa succederà, e fin qui la sua sgangherata volgarità è tollerabile, con momenti secondo me di comicità riuscita. Poi quando la tensione deve trovare una soluzione, la storia scivola verso la banalità. Il finale è talmente scontato e insulso da risultare quasi irrilevante. Un esperimento stimolante che però finisce in modo caricaturale.
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