tiffany85
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domenica 4 novembre 2012
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il mio nome è james bond il nuovo james bond
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Sam Mendes con questo film celebra degnamente i 50 anni di 007 rinunciando ai soliti clichè prevedibili creando un film nuovo, un nuovo Bond. 007 appare stanco , invecchiato e tormentato dal passato. Daniel Craig interpreta un ruolo diverso dal'affascinante Sean Connery o dal carismatico Pierce Brosnan: in Skyfall, come dice il titolo, 007 "cade dal cielo", cioè cade l'immagine di eroe che tutto può, che con un clic della penna aziona una bomba e vengono svelate le sue debolezze e il suo passato. Per la prima volta le "bond girl", ragazze belllissime e intirganti che sono state sempre al centro della scena in questi 50 anni, sono marginali;niente bellezze da togliere il fiato, nessuna storia d'amore, solo banali flirt.
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Sam Mendes con questo film celebra degnamente i 50 anni di 007 rinunciando ai soliti clichè prevedibili creando un film nuovo, un nuovo Bond. 007 appare stanco , invecchiato e tormentato dal passato. Daniel Craig interpreta un ruolo diverso dal'affascinante Sean Connery o dal carismatico Pierce Brosnan: in Skyfall, come dice il titolo, 007 "cade dal cielo", cioè cade l'immagine di eroe che tutto può, che con un clic della penna aziona una bomba e vengono svelate le sue debolezze e il suo passato. Per la prima volta le "bond girl", ragazze belllissime e intirganti che sono state sempre al centro della scena in questi 50 anni, sono marginali;niente bellezze da togliere il fiato, nessuna storia d'amore, solo banali flirt. L'unica donna che l'agente segreto dovrà proteggere è M. , il suo capo, che sarà in pericolo di vita. Niente gadget superaccessoriati, solo pistole e coltelli, l'unico riferimento al passato è il ritorno della mitica Aston Martin d'epoca usata nei primi film della serie. Scene d'azione mozzafiato, un cattivo psicopatico come Javier Bardem e la genialità di creare questo "nuovo" Bond meno eroe e più reale fanno di questo film un ponte fra il passato e il futuro, in cui elementi vecchi e nuovi sono sapientemente mescolati per creare la degna evoluzione di 007.
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flyanto
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domenica 4 novembre 2012
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un ritorno alle origini per l'agente 007
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Ennesima pellicola (la n.° 23 per la precisione) dedicata al più famoso agente segreto al servizio di Sua Maestà Britannica dove il protagonista affronta pericolose ed alquanto improbabili avventure da cui ne esce sempre indenne e vittorioso. A parte la scarsa veridicità della trama che, come in tutti i films di 007, latita enormemente, ancora una volta però alla fine il film si rivela essere piacevole, nonostante sia dotato di qualche lungaggine di troppo, intrigante ed un appagamento per gli occhi per ciò che riguarda, come sempre, l'affascinante ed impavido agente, gli ambienti eleganti ed imperanti di lusso e le belle donne. Se qui ho trovato Daniel Craig bravo ma molto provato fisicamente, nel senso che, come tutti gli esseri umani in questi ultimi anni egli ha perso un pochino lo smalto rispetto soprattutto al primo film su 007 da lui girato, le mie lodi vanno soprattutto a Judi Dench nella parte di Madame M ed a Javier Barden, quasi irriconoscibile con i capelli tinti di biondo, che si conferma un eccellente attore anche quando recita una parte al di sopra delle righe.
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Ennesima pellicola (la n.° 23 per la precisione) dedicata al più famoso agente segreto al servizio di Sua Maestà Britannica dove il protagonista affronta pericolose ed alquanto improbabili avventure da cui ne esce sempre indenne e vittorioso. A parte la scarsa veridicità della trama che, come in tutti i films di 007, latita enormemente, ancora una volta però alla fine il film si rivela essere piacevole, nonostante sia dotato di qualche lungaggine di troppo, intrigante ed un appagamento per gli occhi per ciò che riguarda, come sempre, l'affascinante ed impavido agente, gli ambienti eleganti ed imperanti di lusso e le belle donne. Se qui ho trovato Daniel Craig bravo ma molto provato fisicamente, nel senso che, come tutti gli esseri umani in questi ultimi anni egli ha perso un pochino lo smalto rispetto soprattutto al primo film su 007 da lui girato, le mie lodi vanno soprattutto a Judi Dench nella parte di Madame M ed a Javier Barden, quasi irriconoscibile con i capelli tinti di biondo, che si conferma un eccellente attore anche quando recita una parte al di sopra delle righe. Azzeccata l'omonima colonna sonora che fa da sfondo cantata dalla brava Adele.
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0livs
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sabato 10 novembre 2012
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skyfall: la caduta del cielo e la rinascita.
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Quando si pensa a James Bond, all’ideale che incarna, subito ci figuriamo una distinta e raffinata spia inglese, arguta, tenace, deliziosamente spavalda, affascinante come pochi, capace sempre e comunque di trarsi d’impaccio e di sconfiggere qualsiasi avversario, in un modo o nell’altro.
Questo è lo 007 che noi tutti siamo abituati a vedere in azione, questo è l’agente segreto che ben 22 film hanno contribuito a formare, creando un personaggio che può e forse deve essere definito di culto. Casino Royale e Quantum of Solace segnano il reboot con Daniel Craig che conferisce al nostro una personalità più cupa e aggressiva, più umana, più realista, meno invincibile pur senza perdere il consueto, tradizionale smalto.
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Quando si pensa a James Bond, all’ideale che incarna, subito ci figuriamo una distinta e raffinata spia inglese, arguta, tenace, deliziosamente spavalda, affascinante come pochi, capace sempre e comunque di trarsi d’impaccio e di sconfiggere qualsiasi avversario, in un modo o nell’altro.
Questo è lo 007 che noi tutti siamo abituati a vedere in azione, questo è l’agente segreto che ben 22 film hanno contribuito a formare, creando un personaggio che può e forse deve essere definito di culto. Casino Royale e Quantum of Solace segnano il reboot con Daniel Craig che conferisce al nostro una personalità più cupa e aggressiva, più umana, più realista, meno invincibile pur senza perdere il consueto, tradizionale smalto. Da Skyfall ci si aspetterebbe lo stesso, ma invece no: con Skyfall cambia tutto.
Il titolo, letteralmente “la caduta del cielo”, era già abbastanza allusivo e la visione del film ne dà pienamente conto. Parte con sembianze classicheggianti: inseguimento, sparatoria, lotta a mani nude, elementi chiave della tradizione bondiana; ma qualcosa non va. Le luci sono spente, le ombre molto più dense, il sole è fiacco e 007 ancora di più, è spompato, scarico: ha grosse difficoltà a concludere l’inseguimento e la sua impacciata aiutante non è di alcun aiuto, anzi sono proprio le sue azioni a stravolgere sin dall’inizio le nostre aspettative. L’incipit è tutt’altro che classico e così risulta tutto questo film(in particolare la Bondgirl, nemmeno da parlarne!), come suggerisce Adele nel testo della sua meravigliosa canzone, soffusa di una calda e avvinghiante oscurità che ci rapisce e determina il mood del film in versi come:
“Questa è la fine”/ “Lascia che il cielo cada giù”/ “Rimarremo fermi”.
Già, perché di questo parla Skyfall: non solo di un mondo di ombre , delle tenebre alle nostre spalle e di coloro che le popolano, di nuove forme di male, sempre più tecnologiche, di morte, di fine ineluttabile, ma anche di inevitabile rinnovamento, rinascita, presenze che si tramutano per rimanere costanti, di sacrificio, di mani che si sporcano per una lotta senza eguali, quella per la nostra sicurezza.
Bond è invecchiato, è quasi un antieroe, rimane fermo ai vecchi metodi, agisce col fisico e quindi risulta antiquato mentre i cattivi sfruttano al massimo i computer, reclutano squadroni della morte e partono all’assalto con elicotteroni che sono una citazione di Apocalypse Now e Q è un supernerd.
Silva, l’antagonista, è uno 007 distorto, tradito dalla patria, ossessionato da una vendetta comprensibile ma dissennata, straziato dal dolore.
M e compagni, pur lavorando continuamente in segreto per il bene pubblico, vengono linciati dai media e dallo stato.
Ogni cosa è meravigliosamente atipica in Skyfall e tutto volge a un termine per poi ripartire, ricrearsi, risorgere dalle ceneri in maniera inaspettata, sorprendentemente piacevole. Panta Rei insomma. Di una cosa rimaniamo però sicuri: James Bond tornerà;
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trofio
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giovedì 1 novembre 2012
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bardem oscura bond
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Sul piano narrativo Mendes gioca continuamente col contrasto tra il nuovo e il vecchio, tra il tradizionale e il moderno tra una cosa che finisce e una comincia. Nel segno della tradizione anche l'inseguimento a tutta birra, a mio avviso la sequenza delle moto è una delle più belle di sempre. Un Bond invecchiato e dolorante ma pronto per un nuovo inizio che lo riallinea alla sequenza temporale dei film che conosciamo.
Ma l'aspetto fondamentale del film è l'interpretazione di Bardem, semplicemente cancella gli altri attori dallo schermo. E' una di quelle situazioni in cui il cattivo ha forse più fascino del buono (alla Joker di Heath Ledger per intenderci).
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Sul piano narrativo Mendes gioca continuamente col contrasto tra il nuovo e il vecchio, tra il tradizionale e il moderno tra una cosa che finisce e una comincia. Nel segno della tradizione anche l'inseguimento a tutta birra, a mio avviso la sequenza delle moto è una delle più belle di sempre. Un Bond invecchiato e dolorante ma pronto per un nuovo inizio che lo riallinea alla sequenza temporale dei film che conosciamo.
Ma l'aspetto fondamentale del film è l'interpretazione di Bardem, semplicemente cancella gli altri attori dallo schermo. E' una di quelle situazioni in cui il cattivo ha forse più fascino del buono (alla Joker di Heath Ledger per intenderci).
Anche se Daniel Craig non sfigura affatto nella sua interpretazione di Bond tutto sguardi e forza d'urto, a Bardem una candidatura come miglior attore non protagonista non gliela leva nessuno.
Sono rimasto deluso dalle Bond girl, poche e dimenticabili forse per dare maggiore risalto alla figura di M.
Nel complesso a parte qualche battuta non particolarmente riuscita e le perdonabili forzature, direi un ottimo 007.
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(di elia andreotti)
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(di sorella luna)
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elia andreotti
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venerdì 9 novembre 2012
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the rises of bond
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Dopo una partita a Texas hold'em e una capatina nel deserto boliviano, Bond torna con tutto il suo charme nelle sale di tutti i cinema del mondo, operando questa volta in madrepatria accompagnato da due nuove splendide Bond girls, da un giovanissimo Q e dalla eterna M. Il malvagio piano da sventare e il cattivone di turno riguardano in primissima persona i protagonisti, con cui il criminale Silva (Javier Bardem) sembra essere in stretti rapporti.
Il ritorno di 007 è una rinascita; dopo il sorprendente Casino Royale, seguito da un molto discusso Quantum of Solace, l'agente segreto riesce a riscattarsi e a tornare ai fasti di un tempo. Molti sono infatti i riferimenti ai precedenti film della serie, che non verranno svelati in questa recensione per non far perdere allo spettatore il fascino e la sorpresa davanti ai ricordi, che strapperanno qualche sorrisetto ai fan più nostalgici.
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Dopo una partita a Texas hold'em e una capatina nel deserto boliviano, Bond torna con tutto il suo charme nelle sale di tutti i cinema del mondo, operando questa volta in madrepatria accompagnato da due nuove splendide Bond girls, da un giovanissimo Q e dalla eterna M. Il malvagio piano da sventare e il cattivone di turno riguardano in primissima persona i protagonisti, con cui il criminale Silva (Javier Bardem) sembra essere in stretti rapporti.
Il ritorno di 007 è una rinascita; dopo il sorprendente Casino Royale, seguito da un molto discusso Quantum of Solace, l'agente segreto riesce a riscattarsi e a tornare ai fasti di un tempo. Molti sono infatti i riferimenti ai precedenti film della serie, che non verranno svelati in questa recensione per non far perdere allo spettatore il fascino e la sorpresa davanti ai ricordi, che strapperanno qualche sorrisetto ai fan più nostalgici. Una rinascita che riporta alla mente la recente trilogia del Cavaliere Oscuro di Nolan, dal quale Mendes sembra trarre molti spunti, rielaborandoli ed adattandoli alle misure del protagonista: dal ruolo del super criminale che ricorda vagamente il Joker amante degli esplosivi di Ledger, alla paura e al mistero che scaturiscono sempre da questi, ripercuotendosi sul resto del cast in stile Bane, fino ad arrivare a quello forse più esplicito, cioè il ritorno dalla morte dell'eroe.
Proprio per questo il film non sorprende più di tanto, utilizzando molti stereotipi mascherati da citazionismo. Nonostante questo Skyfall risulta molto piacevole, diluendo la frenesia e l'infinito numero di scene d'azione del precedente capitolo (che risultavano in molti punti difficili da seguire e quasi incomprensibili) dimezzandole, ma rendendole più lunghe e sofisticate; queste sono alternate a spazi più calcolati, che indagano nella natura dei personaggi e nelle loro motivazioni. Da qui vi è il collegamento a quello che è forse il più grande pregio del film, ossia la nemesi di Bond, il già citato Raoul Silva; Bardem riprende i canoni dei classici “pazzi criminali” del cinema, rielaborandoli in maniera molto personale, rendendo il suo personaggio allo stesso tempo squilibrato, ma anche più incerto ed estremamente reale. L'interpretazione dell'attore spagnolo è memorabile, riuscendo a distaccarsi dal branco di folli assassini cinematografici e ad elevarsi al di sopra di esso, ritagliandosi un ruolo tra i più credibili di sempre, tant'è che la scena meglio realizzata di tutta la pellicola è probabilmente quella della sua lenta apparizione.
Deludente invece il finale, che ancora una volta lascia una finestra aperta a incassi futuri, senza avere il coraggio di chiudere definitivamente il cerchio; ma si sa, le leggende sono dure a morire... dopotutto, il loro hobby sta nella resurrezione.
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agentesmith
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lunedì 19 novembre 2012
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non un film d'autore
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Si tratta di un film vuoto, con una trama che arranca e una regia che tenta invano di celare tutti i limiti di una pellicola sterile che non offre un contributo sostanziale alla saga della spia inglese più famosa al mondo. Il tentativo di tornare alle origini, producendo un film più simile allo 007 targato sean connery, non è riuscito. La trama forzata che conduce inesorabilmente al banale scontro finale ambientato nella vecchia proprietà Bond, suscita più di qualche perplessità.La parte del cattivo che cerca la sua vendetta personale, capace di tutto pur di raggiungere il suo scopo è una storia già vista e rivista,che pare ricordare la figura di Bane nell'ultimo film di Batman ( e ho detto tutto).
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Si tratta di un film vuoto, con una trama che arranca e una regia che tenta invano di celare tutti i limiti di una pellicola sterile che non offre un contributo sostanziale alla saga della spia inglese più famosa al mondo. Il tentativo di tornare alle origini, producendo un film più simile allo 007 targato sean connery, non è riuscito. La trama forzata che conduce inesorabilmente al banale scontro finale ambientato nella vecchia proprietà Bond, suscita più di qualche perplessità.La parte del cattivo che cerca la sua vendetta personale, capace di tutto pur di raggiungere il suo scopo è una storia già vista e rivista,che pare ricordare la figura di Bane nell'ultimo film di Batman ( e ho detto tutto).
Vorrei ma non posso.
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(di nightsoul71)
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fabio3
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venerdì 9 novembre 2012
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ho visto james bond...ma non me ne sono accorto.
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Premetto che sono un fan dei film dell'agente di sua maestà, come la gran parte delle persone che stanno commentando su questo forum. Mi associo anche a molti dei giudizi positivi letti sulla qualità del film, che se pur non essendo un capolavoro da 5 stelle come da qualcuno estremizzato, si può apprezzare il tentativo del regista di dare nuova vita e luce al personaggio. Il punto dolente per me sta nel fatto che gli affezzionati del genere, attendono con ansia l'uscita delle nuove imprese di 007, sicuri di vedere immagini e azioni che lasciano il segno e rimangono scolpite a lungo nella mente...sta volta invece, con grande delusione, non vi porterete a casa nulla di tutto ciò.
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Premetto che sono un fan dei film dell'agente di sua maestà, come la gran parte delle persone che stanno commentando su questo forum. Mi associo anche a molti dei giudizi positivi letti sulla qualità del film, che se pur non essendo un capolavoro da 5 stelle come da qualcuno estremizzato, si può apprezzare il tentativo del regista di dare nuova vita e luce al personaggio. Il punto dolente per me sta nel fatto che gli affezzionati del genere, attendono con ansia l'uscita delle nuove imprese di 007, sicuri di vedere immagini e azioni che lasciano il segno e rimangono scolpite a lungo nella mente...sta volta invece, con grande delusione, non vi porterete a casa nulla di tutto ciò. Questo non solo perchè le scene di azione sono poche e tutt'altro che strabilianti, ma a mio parere anche perchè si è deciso di eliminare l'irrinunciabile musica di 007 che per 50 anni evolvendosi e con i dovuti arrangiamenti, ha accompagnato tutte le scene topiche, da Connery a Moore,da Dalton a Brosnan e così via. Anche la casalinga più distratta (come mia madre), quando in televisione trasmettono un film di Bond, lo riconosce dalle musiche in sottofondo prima ancora di alzare la testa e vedere chi è l'attore. Non vi emozionerete più a vedere sbalorditivi inseguimenti in gondola a Venezia con quella stupenda musica incalzante per Roger Moore, o gli strumenti a fiato per il motivo di Bond, che accompagnano Brosnan su un carroarmato per Praga, solo per ricordare 2 esempi. In questo film il pubblico sussulta solo una volta ( e si percepisce la voglia di applaudire), quando parte la musica tradizionale che accompagna l'uscita dal garage dell'Aston Martin...solo lì senti che stai guardando 007 e non un film qualsiasi. Triste a dirsi, mi sono emozionato molto di più a vedere lo spot di lancio dell'orologio di Bond colmo delle sonorità di cui sto parlando, che non in un intero film a lui dedicato...così a differenza di ciò che in molti hanno scritto, io ho visto un bel film...ma non ho visto James Bond.
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(di ale14 )
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daf_ma
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sabato 29 dicembre 2012
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skyfall: poco coinvolgente ma ottima fotografia
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Skyfall è l’ultimo 007 diretto da Sam Mandes e interpretato da Daniel Craig. In missione ad Istanbul per recuperare un file contenente i nomi degli agenti infiltrati del MI6, James Bond si ritrova a combattere sui vagoni di un treno dove, aiutato da un’agente a distanza, viene colpito accidentalmente su ordine di M. Pochi minuti, altamente adrenalinici e il film perde tutta l’enfasi. James Bond è creduto morto ma un attacco alla sede del MI6 lo farà tornare in missione a Londra, nonostante il suo corpo e la sua mente siano stati messi a dura prova. M lo rivuole con sé per combattere una nuova minaccia. L’antagonista questa volta è Javier Bardem che veste i panni di Silva, un ex agente venduto e seviziato, che sta aspettando il momento giusto per vendicarsi di M, che costituisce il suo obiettivo finale.
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Skyfall è l’ultimo 007 diretto da Sam Mandes e interpretato da Daniel Craig. In missione ad Istanbul per recuperare un file contenente i nomi degli agenti infiltrati del MI6, James Bond si ritrova a combattere sui vagoni di un treno dove, aiutato da un’agente a distanza, viene colpito accidentalmente su ordine di M. Pochi minuti, altamente adrenalinici e il film perde tutta l’enfasi. James Bond è creduto morto ma un attacco alla sede del MI6 lo farà tornare in missione a Londra, nonostante il suo corpo e la sua mente siano stati messi a dura prova. M lo rivuole con sé per combattere una nuova minaccia. L’antagonista questa volta è Javier Bardem che veste i panni di Silva, un ex agente venduto e seviziato, che sta aspettando il momento giusto per vendicarsi di M, che costituisce il suo obiettivo finale. Nonostante l’ottima fotografia, le inquadrature eccellenti e la brillante interpretazione di Javier Bardem nella parte del cattivo, il film risulta poco coinvolgente e a volte terribilmente noioso. Grande spazio al cambio d’abiti che non fanno di James Bond l’uomo affascinante di una volta.
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poldino
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domenica 20 gennaio 2013
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gli anni passano anche per 007
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L'agente segreto più famoso della storia del cinema, festeggia 50 anni (il primo film è del 1962)con questa ennesima avventura dal titolo "Skyfall".
Considerando la mia premessa, ci si aspettava probabilmente qualcosa di meglio da questo film.
Si comincia, come sempre alla grande con uno spettacolare inseguimento in auto (questa volta james bond è aiutato dalla bella Eve), si prosegue in motocicletta sui tetti del famoso Grande Bazar D'Istanbul, per poi lanciarsi sul tetto di un convoglio ferroviario in corsa dove, dopo un serrato combattimento col sicario, Bond viene colpito per sbaglio da un proiettile sparato da Eve (dietro ordine di M che segue l'azione via radio) e cade in acqua.
Partono, così i titoli di testa accompagnati dalla bella theme song cantata da Adele.
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L'agente segreto più famoso della storia del cinema, festeggia 50 anni (il primo film è del 1962)con questa ennesima avventura dal titolo "Skyfall".
Considerando la mia premessa, ci si aspettava probabilmente qualcosa di meglio da questo film.
Si comincia, come sempre alla grande con uno spettacolare inseguimento in auto (questa volta james bond è aiutato dalla bella Eve), si prosegue in motocicletta sui tetti del famoso Grande Bazar D'Istanbul, per poi lanciarsi sul tetto di un convoglio ferroviario in corsa dove, dopo un serrato combattimento col sicario, Bond viene colpito per sbaglio da un proiettile sparato da Eve (dietro ordine di M che segue l'azione via radio) e cade in acqua.
Partono, così i titoli di testa accompagnati dalla bella theme song cantata da Adele.
Dopo, l'adrenalinico inizio, il film cambia completamente faccia e diventa noioso e poco comprensibile. La seconda parte è più vivace, ma il regista somma troppa carne al fuoco.
Viene rispolverata persino la mitica DB5 per ricordare (e festeggiare) i mitici anni 60 della serie, ma tutto questo ha il sapore di un occasione sprecata.
Sicuramente, non siamo ai livelli del pessimo Quantum of solace , ma considerando i quattro anni trascorsi dal precedente (più tempo per prepararlo) ed il fatto che la saga avrebbe raggiunto l'invidiabile traguardo di 50 anni, si doveva e poteva fare di più.
Sam Mendes, dice di essersi ispirato, non come molti dicono a Batman di Nolan (anche se ci sono, in effetti molte similitudini), ma ad Intrigo Internazionale del grande Alfred Hitchcock (sic!).
Le cose migliori, sono comunque, le belle scene d'azione, qualche originale idea di regia (vedi il violento scontro corpo a corpo immortalato in silhouette), un perfetto villain (che ricorda Joker) interpretato da Javier Bardem e la bella e malinconica canzone di Adele.
Continuo a ritenere poco adatto Daniel Craig al ruolo, dato il suo aspetto rozzo ed eccessivamente muscoloso (quando corre è goffo e spaesato), tornerei a dare più spazio alle bond girl, visto che in questo lungometraggio si sono viste pochino e cercherei maggiore fluidità e meno cripticità nel racconto.
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luigi zanotto
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martedì 13 novembre 2012
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meno male che c'è bardem!
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Abbastanza chiaro il soggetto del film: un Bond in preda, per varie cause, alla decadenza, che, però, non sembra accettare e di cui non sembra nemmeno gran ché cosciente, alle prese con un “cattivo” di turno infinitamente più furbo, organizzato, intelligente e, non ultimo, spiritoso di lui.
La vicenda, in un film di azione, conta relativamente, gli effetti speciali, di cui oggi non è un problema fare uso e abuso, pure, ma l’interpretazione, soprattutto di un personaggio-simbolo sulla scena cinematografica da mezzo secolo, indubbiamente è determinante. E qui cominciano i problemi. Smagliante l’interpretazione di Javier Bardem (il cattivo), plastico, intenso, espressivo, autoironico, perfetta-mente a suo agio nella parte del genio perverso.
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Abbastanza chiaro il soggetto del film: un Bond in preda, per varie cause, alla decadenza, che, però, non sembra accettare e di cui non sembra nemmeno gran ché cosciente, alle prese con un “cattivo” di turno infinitamente più furbo, organizzato, intelligente e, non ultimo, spiritoso di lui.
La vicenda, in un film di azione, conta relativamente, gli effetti speciali, di cui oggi non è un problema fare uso e abuso, pure, ma l’interpretazione, soprattutto di un personaggio-simbolo sulla scena cinematografica da mezzo secolo, indubbiamente è determinante. E qui cominciano i problemi. Smagliante l’interpretazione di Javier Bardem (il cattivo), plastico, intenso, espressivo, autoironico, perfetta-mente a suo agio nella parte del genio perverso. Già eccellente interprete in passato, sembra ulteriormente migliorato (merito suo, dell’Oscar, di Penélope Cruz?... chissà!). Fine l’interpretazione della Dench, per la quale la finezza sembra un tratto costituzionale, equilibrata l’interpretazione di Fiennes, nel ruolo tipicamente difficile di un personaggio poco caratterizzato, mediamente all’altezza gli altri, tranne uno: Daniel Craig, cioè il protagonista, James Bond. Rigido, inespressivo, sembra più interpretare il ruolo di un agente del KGB che quello di un individuo di azione, sì, ma anche acuto, arguto, intuitivo, fine intenditore di alcolici e di donne, come dovrebbe e, ahimè, in questo caso, vorrebbe essere Bond. Quegli sguardi che dovrebbero essere gelidi e affilati sono in realtà solamente vuoti di espressione, le battute escono sempre quel po’ in ritardo, come da un automa mal sincronizzato, le stesse azioni sono poco incisive, e stendiamo un velo pietoso sulle pretese battute di spirito. Il tutto supportato da una mimica facciale lignea, quasi una scultura appena sbozzata, a metà strada fra un ritratto di Kirk Douglas e uno di Vladimir Putin.
Con la sua bravura e la sua assimilazione del personaggio, Bardem ne esce trionfante, surclassando impietosamente Craig. Ne esce, però, trionfante, grazie soprattutto al suo continuo ammiccare allo spettatore (come si addice a un grande attore), anche sul piano della simpatia, col risultato, tragico per il regista Sam Mendes, che lo spettatore “tifa” per il “cattivo”. Quando questi viene ucciso, per di più con una coltellata alla schiena, non si prova certo sollievo per il trionfo della giustizia e la salvezza del Regno Unito, ma semplicemente, con un certo dispiacere per il “cattivo”, per l’attesa fine di un lungo film, assolutamente non all'altezza delle aspettative.
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