stefano73
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mercoledì 30 marzo 2011
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diverte... ma è banale
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banale e prevedibile. Tutta roba già vista e verrebbe da dire "è proprio cinema...". Diciamo che diverte...quello si. Dei 3 episodi l'unico che funziona è quello sullo "stalking" che subisce Carlo Verdone , celebre giornalista televisivo. Si può vedere...diverte...ma utilizzando poca parte del cervello.
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djfilippo
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martedì 15 marzo 2011
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flop...hahahaahaha
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Che grande Flop, dico solo che si sono salvati con Natale in Sud Africa solo perchè non era uscito prima il film di Checco Zalone, altrimenti erano altre belle batoste! Hahahaha, così imparano gli pseudo che si sentono grandi attori, prendete spunto da Zelone, vera star del cinema, adesso la gente apprezza la differenza di veri attori, e non con quelli che non sanno nemmeno recitare, come Scamarcio! Non è andato nessuno a vederlo, e ci credo!
Altri flop uno dietro l'altro, come , La vita facile, Vallanzasca, Tutti al mare, e contiuneranno..........
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spike
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domenica 13 marzo 2011
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imbarazzante
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Non ho parole. Un film sena capo nè coda, mette in fila grandi nomi senza uno straccio di idea. Come prendere in giro il pubblico. Il personaggio del tassista che intreccia le storie è ridicolo. Mi spiace per Veronesi ma questa volta a veramente "toppato alla grande".
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davidericcio
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domenica 13 marzo 2011
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un lungo spot
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Un lungo spot pubblicitario (la Maremma,la birra,l'automobile,il computer), infarcito da gags sorpassate, battute consumate e qualche scena erotica. Vedere un grande come De Niro ridotto in quella parte, mi ha fatto stringere il cuore.
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francuccio
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sabato 12 marzo 2011
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deludente
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Sono un fan di Carlo Verdone, sono un fan di De Niro e sono malato della Bellucci......ma questo film mi ha deluso o per lo meno non mi ha stupito e non mi ha lasciato con una paralisi facciale come invece mi era capitato con CHE BELLA GIORNATA e BENVENUTI AL SUD.
Chi mi ha deluso tantissimo è stato Scamarcio....mi sembrava una marionetta, chi mi ha divertito di più è stato De Niro e Placido.
Spero tanto che Verdone faccia uun nuovo film quanto prim, ma che sia degno della sua bravura e della sua comicità e che scelga un cast fatto a mestiere!!
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(di catarsiaffa)
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giuseppe tumolo
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sabato 12 marzo 2011
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evviva la pubblicità
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L’unica cosa da dire è che non c’è proprio nulla da dire. Se non per alcune scene molto belli dal punto di vista scenografico, su una Roma di per se stessa bella, si potrebbe dire di una noia mortale. Sebbene ci fosse, come tipico ormai da tempo dei film di Verdone, il richiamo all’Ipocondria non c’era nulla che potesse ricordare il suo umorismo. Unica scena che mi ha fatto riflettere è stata quella dello spogliarello di De Niro, e ve la riferisco così come mi è venuta: “possibile che questo è lo stesso attore che ha interpretato magistralmente film come Taxi driver ed il Cacciatore (solo per citarne alcuni) …” Dopo tanta “pubblicità occulta” nel film ma messa in molta evidenza mi &egrav
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L’unica cosa da dire è che non c’è proprio nulla da dire. Se non per alcune scene molto belli dal punto di vista scenografico, su una Roma di per se stessa bella, si potrebbe dire di una noia mortale. Sebbene ci fosse, come tipico ormai da tempo dei film di Verdone, il richiamo all’Ipocondria non c’era nulla che potesse ricordare il suo umorismo. Unica scena che mi ha fatto riflettere è stata quella dello spogliarello di De Niro, e ve la riferisco così come mi è venuta: “possibile che questo è lo stesso attore che ha interpretato magistralmente film come Taxi driver ed il Cacciatore (solo per citarne alcuni) …” Dopo tanta “pubblicità occulta” nel film ma messa in molta evidenza mi è venuto anche in mente quando da ragazzino facevano il Carosello: piccoli cortometraggi che pubblicizzavano un prodotto, ora si fanno i lungometraggi e si paga pure per vederli, chissà dove arriveremo di questo passo!
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nickthemovies
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venerdì 11 marzo 2011
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inermi
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Senza essere troppo radical chic, senza essere entrati al cinema con chissà quali pretese e pur ripensato a mente fredda, affermo con ragionevole convinzione che questo è uno dei film più brutti che abbia mai potuto vedere. Di una lentezza disarmante, tre storie a dir poco surreali, una trama inesistente, i personaggi non protagonisti appiccicati al film senza alcuno spessore narrativo (basti pensare alla scontata fuga quasi oleogrammesca di moglie e figlia di Verdone).
Verdone è nella storia del cinema italiano, ma ormai sfioriamo il patetico con le faccine ripetute, imbarazzate ed in crisi dell'uomo di mezza (quasi terza ormai) età, in fuga da improbabili giovani amanti.
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Senza essere troppo radical chic, senza essere entrati al cinema con chissà quali pretese e pur ripensato a mente fredda, affermo con ragionevole convinzione che questo è uno dei film più brutti che abbia mai potuto vedere. Di una lentezza disarmante, tre storie a dir poco surreali, una trama inesistente, i personaggi non protagonisti appiccicati al film senza alcuno spessore narrativo (basti pensare alla scontata fuga quasi oleogrammesca di moglie e figlia di Verdone).
Verdone è nella storia del cinema italiano, ma ormai sfioriamo il patetico con le faccine ripetute, imbarazzate ed in crisi dell'uomo di mezza (quasi terza ormai) età, in fuga da improbabili giovani amanti. Almeno i cinepanettoni hanno più ritmo ed una predisposizione a volte volgare ma più serrata della commedia degli equivoci. Qui siamo al nulla cosmico e neanche viene realizzato uno dei primi obiettivi del film, ovvero l'identificazione popolare nel via vai dei sentimenti.
Paradossalmente in questo manuale d'amore "italiano", l'unico personaggio che acquista un pò di benefica originalità è quello di De Niro, a suo modo scanzonatamente interessante, una piccola oasi in un deserto primordiale.
Se penso che nella recensione ci sono due stelle e mezzo mentre il Cigno Nero ha due stelle, mi viene da piangere è come premiare una gara di rutti al posto di un esibizione di Bocelli.
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[+] grande!
(di catarsiaffa)
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marezia
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giovedì 10 marzo 2011
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dopo "qualunquemente" e film da oscar come si fa?
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Come si fa a vedere altro? Io ne avevo voglia prima ma adesso... NO!
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(di hollyver07)
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olgadik
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martedì 8 marzo 2011
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diverte e anche si ride
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Dopo due Manuali, Giovanni Veronesi realizza la tripletta e arricchisce il cast precedente di presenze straordinarie: tra tutte, quella di Robert De Niro. La struttura del racconto, a episodi, intitolati Giovinezza, Maturità e Oltre, ha come tramite un Cupido aggiornato e rivisto nelle vesti di un taxista che scocca le sue frecce moderne. A lui il compito di innescare con un sorrisetto ammiccante l’inizio delle relazione unica chiamata dagli umani Amore e mito fondante anche di tanta parte delle letterature. Motivo centrale delle tre storie dunque l’amore, che prende forme, durata e sfumature diverse in relazione all’età di chi lo vive. Una cosa è certa, che i sentimenti possono sorprendere e travolgere in ogni momento della esistenza, senza limiti temporali.
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Dopo due Manuali, Giovanni Veronesi realizza la tripletta e arricchisce il cast precedente di presenze straordinarie: tra tutte, quella di Robert De Niro. La struttura del racconto, a episodi, intitolati Giovinezza, Maturità e Oltre, ha come tramite un Cupido aggiornato e rivisto nelle vesti di un taxista che scocca le sue frecce moderne. A lui il compito di innescare con un sorrisetto ammiccante l’inizio delle relazione unica chiamata dagli umani Amore e mito fondante anche di tanta parte delle letterature. Motivo centrale delle tre storie dunque l’amore, che prende forme, durata e sfumature diverse in relazione all’età di chi lo vive. Una cosa è certa, che i sentimenti possono sorprendere e travolgere in ogni momento della esistenza, senza limiti temporali. Trattandosi di diversi periodi della vita, lo spettatore più diverso può cogliere qualcosa di suo in questa narrazione condotta con garbo dal regista e dagli attori, salvo qualche accento mimico di troppo in Carlo Verdone. Però al mostro sacro della commedia italiana qualche mossetta in più, qualche faccetta ripetuta si può perdonare, anche perché se ne riceve in cambio una moneta fuori corso: il benessere della risata. Delle tre storie, la prima vede protagonista una coppia di trentenni vicini alle nozze ma esitanti il giusto, Roberto e Sara (Riccardo Scamarcio, Valeria Solarino). Lui, avvocato ambizioso ma ancora immaturo, si reca in un paesino toscano per lavoro, ma viene conquistato e cambiato dentro dall’infatuazione per una bella ragazza del luogo, Micol (Laura Chiatti in gran forma). Dopo una notte, conclusa con una zingarata tipo Amici miei insieme al gruppo di vitelloni locali, Roberto ritornerà più consapevole alla sua vita e alla relazione con Sara. E qui debbo sottolineare la scoperta di un Riccardo Scamarcio che va acquisendo col tempo disinvoltura e spessore, creando con la Solarino e la Chiatti un bel trio di giovani. Nel secondo episodio, tra il farsesco e il patetico, Carlo Verdone nelle vesti di un untuoso presentatore tv, con parrucchino e vita griffata, si trova ad essere sedotto da una flessuosa bruna (Donatella Finocchiaro), la quale, bipolare e infelice, seduce, per poi ricattarli, vari amanti. Il nostro ipocrita e conformista casca a pieno nel suo tranello. Come ho già detto, spesso la performance comica di Verdone è trascinante mentre la sua compagna mostra la grinta di un’attrice preparata, prestata alla commedia. E infine i due attesissimi interpreti, terza coppia della situazione. La nostra bellezza nazionale, troppo rotonda nel fisico ma splendida per intensità languorosa del viso (Monica Bellucci) e la superstar americana, o meglio italo-irlandese Bob De Niro. Nell’episodio che le vede impersonare un anziano e pacificato professore di archelogia residente a Roma, Adrian, vittima della terza freccia di Cupido, vedrò rinascere in se stesso la capacità di amare. Di qui una svolta inedita nella vita tranquilla, quasi da nonno, condotta fino ad allora. L’attore, che parla in italiano e pensa in americano, mi pare abbia dato in questo film una interpretazione sobria e sensibile, che ne fa da vecchio una persona elegante e molto dolce. La colonna sonora trova nel film le giuste risonanze. La regia è attenta, la fotografia pulita e smaltata nei colori (vedi scene sul mare) e le due ore scorrono lievi con qualche punta di divertimento.
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tommy
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sabato 5 marzo 2011
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bel film!
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Finalmente Veronesi riprende il manuale...dopo due film non eccelsi e poco visti, riprende le redini del suo cavallo migliore, il più famoso e venduto.
Il film è un ideale sequel degli altri due episodi, gli attori principali scendono a otto, con tanti altri a fare da spalla.
Il livello generale è ottimo, bella la fotografia, bella anche la scelta di accostare due divi come la Bellucci e de Niro, che attirano pubblico.
Il primo episodio vede protagonisti Scamarcio e Chiatti, già visti insieme nel film "Ho voglia di te"; l'intesa tra i due è naturale, recitano in modo semplice senza strafare, e si divertono a recitare insieme. Da non sottovalutare la presenza della Solarino, la quasi-moglie di Scamarcio che viene tradita, e il fatto che intuisca qualcosa ci fa capire quanto è innamorata, ed è anche disposta ad accettare un tradimento.
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Finalmente Veronesi riprende il manuale...dopo due film non eccelsi e poco visti, riprende le redini del suo cavallo migliore, il più famoso e venduto.
Il film è un ideale sequel degli altri due episodi, gli attori principali scendono a otto, con tanti altri a fare da spalla.
Il livello generale è ottimo, bella la fotografia, bella anche la scelta di accostare due divi come la Bellucci e de Niro, che attirano pubblico.
Il primo episodio vede protagonisti Scamarcio e Chiatti, già visti insieme nel film "Ho voglia di te"; l'intesa tra i due è naturale, recitano in modo semplice senza strafare, e si divertono a recitare insieme. Da non sottovalutare la presenza della Solarino, la quasi-moglie di Scamarcio che viene tradita, e il fatto che intuisca qualcosa ci fa capire quanto è innamorata, ed è anche disposta ad accettare un tradimento.
Il secondo episodio è anche il più divertente...si ride tantissimo per le gag (alcune già riviste in passato) di Verdone, alle prese con una specie di ninfomane psicopatica (Finocchiaro).
I rimandi al manuale d'amore 2 sono tanti...nel secondo episodio infatti si innamorava di Elsa Pataki, fino a rimanere quasi stecchito! Ci sono anche dei rimandi all'altro film di Veronesi "Italians" soprattutto per le botte prese da Verdone...ma in ogni caso si ride tanto, ci si diverte e alla fine sentiamo anche un senso di perdono per il personaggio femminile, costretto a vivere due vite in una. Da segnalare in questo episodio il ruolo della moglie di Verdone, interpretato da Giusi Cataldo, già al suo fianco in "Compagni di scuola", e della figlia di Verdone, un'altra attrice presa dalla fruttuosa fiction della Rai "Tutti pazzi per Amore".
Il terzo e ultimo episodio secondo me è il più debole, nonostante la presenza di Robert de Niro in gran forma; recita in italiano, e il suo italiano a volte è sorprendente, soprattutto a confronto con quello della Bellucci, che riesce a sbagliare i toni (quando deve urlare in realtà sussurra a voce alta, stringendo le S e le C) e a volte persino le espressioni (sembra sempre pronta per farsi fotografare).
Insomma, un bel film, divertente e scorrevole, a mio parere al livello qualitativo del primo Manuale, il migliore. Consigliato vivamente!
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