fabal
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lunedì 12 agosto 2013
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ben affleck tra omaggi e neutralità
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A Charlestown, quartiere di Boston, il mestiere del criminale è ereditario. Così Doug, figlio di un ergastolano e di una eroinomane, rapina banche e assalta portavalori con l'aiuto tre complici. Benché i quattro abbiano fedine penali densissime (e chi non le ha a Cherlestown?), l'FBI non riesce a mettersi sulle tracce della banda. Un giorno l'allarme silenzioso di una banca costringe i rapinatori, opportunamente mascherati, a prendere in ostaggio Claire, per coprire quel tanto che basta la ritirata e poi rilasciarla in riva al mare.
Qualche giorno dopo la ragazza viene avvicinata da Doug -in borghese- per assicurarsi di non essere riconosciuto.
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A Charlestown, quartiere di Boston, il mestiere del criminale è ereditario. Così Doug, figlio di un ergastolano e di una eroinomane, rapina banche e assalta portavalori con l'aiuto tre complici. Benché i quattro abbiano fedine penali densissime (e chi non le ha a Cherlestown?), l'FBI non riesce a mettersi sulle tracce della banda. Un giorno l'allarme silenzioso di una banca costringe i rapinatori, opportunamente mascherati, a prendere in ostaggio Claire, per coprire quel tanto che basta la ritirata e poi rilasciarla in riva al mare.
Qualche giorno dopo la ragazza viene avvicinata da Doug -in borghese- per assicurarsi di non essere riconosciuto.
Seconda fatica da regista per Ben Affleck, ma prima volta in cui è anche protagonista. Originale all'esordio con l'ottimo Gone Baby Gone, ora Affleck cerca volutamente l'allineamento agli hollywoodiani colossi del citizen thriller, attingendo a piene mani da lavori come Inside Man e soprattutto The Departed. Da quest'ultimo attinge per la struttura narrativa ma scopiazza per le figure di contorno, ripresentando anche l'immancabile irlandese irrequieto che urla più di un omaggio a Scorsese.
Il regista - protagonista, che dirige una storia tesa e tutto sommato avvincente, si conforma al genere preoccupandosi, prima di tutto, di non strafare. E questo non è per forza un limite. E' invece un toccasana per sparatorie e inseguimenti sempre ben calibrati e verosimili, utile anche nel non propinare superflue analisi sull'etica del criminale. Pur non muovendosi tra le delicate corde che ci hanno emozionato in Gone Baby Gone, il Doug Mac Ray di Affleck ha il merito di rimanere abbastanza neutrale alla dialettica di eroe/antieroe e di valorizzare il soggetto letterario di Chuck Hogan.
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spacexion
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giovedì 17 ottobre 2013
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gangster movie all'irlandese.
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Film classico, ben girato, ben interpretato. Basi solide. Quasi una pellicola d'altri tempi. Il prezzo da pagare per tanto classicismo è un pizzico di scontatezza e di banalità nel soggetto e nella trama. Sul tema della malavita di origine irlandese nella New England contemporanea, dei suoi legami d'onore e d'amore, impossibile non ricordarsi di "Stato di grazia", al cui confronto "The Town", 20 anni dopo, sembra piccolo piccolo.
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iankenobi
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sabato 16 novembre 2013
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charlestown
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Capisco che all'inzio della sua carriera da regista,non molti davano credito a Ben Affleck,pero' secondo me questo e' un classic,ben inserito nella tradizione hollywoodiana e nei suoi tempi,ma non per questo meno efficace.
Siamo a charlestown,quartiere malavitoso di boston,quartiere nel quale,ci viene spiegato,c'e un altissimo tasso di rapine nelle banche,e il film inizia proprio con una di queste rapine nel quale verra' coinvolta maggiormente una giovane manager presa come ostaggio.
Quando la banda,responsabile di queste rapine, si rende conto che la ragazza vive nello stesso quartire decide di tenerla d'occhio affidando l'incarico a doug,la mente del gruppo.
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Capisco che all'inzio della sua carriera da regista,non molti davano credito a Ben Affleck,pero' secondo me questo e' un classic,ben inserito nella tradizione hollywoodiana e nei suoi tempi,ma non per questo meno efficace.
Siamo a charlestown,quartiere malavitoso di boston,quartiere nel quale,ci viene spiegato,c'e un altissimo tasso di rapine nelle banche,e il film inizia proprio con una di queste rapine nel quale verra' coinvolta maggiormente una giovane manager presa come ostaggio.
Quando la banda,responsabile di queste rapine, si rende conto che la ragazza vive nello stesso quartire decide di tenerla d'occhio affidando l'incarico a doug,la mente del gruppo.
E' in agguato pero' l'amore e soprattutto i conti di un passato mai sopito e la nefasta eredita' di tutto un quartiere dal quale non si ha scampo.
Vorrei sottolineare innanzitutto il modo in cui e' fotografata la citta',bellissima,compare all'inizio di ogni scena ed in ogni scena si sente l'amore e la vicinanza di ben affleck per il suo mondo,credo che affleck sia proprio di boston, poi la sicurezza e la maestria nelle scene d'azione assolutamente reali,infine anche la bravura nello scegliere gli attori ed i volti,tutti perfetti ed assolutamente credibili nei loro ruoli,direi menzione speciale per blake lively,che avevo visto in altre cose e anche se qui ha un piccolo ruolo mi ha convinto.
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cizeta
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mercoledì 16 aprile 2014
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tradizionale
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Doug MacRay (Affleck) è a capo di una banda di rapinatori di banche e porta valori di Charlestown, sobborgo storico di Boston noto per essere zona malfamata e difficile. Ad una classica rapina in banca il più bizzoso del gruppo, Jem (Renner), decide di prendere in ostaggio la direttrice della banca da utilizzare nell'ipotesi di un incontro/scontro con la polizia; l'ostaggio verrà liberato poco fuori città. A complicare le cose la scoperta, nei giorni successivi al colpo, che quest'ultimo abita a pochi isolati dalle loro case, risultando potenzialmente pericolosa per il loro riconoscimento. Lo stesso Doug decide di avvicinarla come estraneo per capire se Claire, la direttrice / ostaggio, ha riconosciuto qualcuno o visto qualche particolare nei rapinatori; i due pian piano si conosceranno fino ad innamorarsi.
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Doug MacRay (Affleck) è a capo di una banda di rapinatori di banche e porta valori di Charlestown, sobborgo storico di Boston noto per essere zona malfamata e difficile. Ad una classica rapina in banca il più bizzoso del gruppo, Jem (Renner), decide di prendere in ostaggio la direttrice della banca da utilizzare nell'ipotesi di un incontro/scontro con la polizia; l'ostaggio verrà liberato poco fuori città. A complicare le cose la scoperta, nei giorni successivi al colpo, che quest'ultimo abita a pochi isolati dalle loro case, risultando potenzialmente pericolosa per il loro riconoscimento. Lo stesso Doug decide di avvicinarla come estraneo per capire se Claire, la direttrice / ostaggio, ha riconosciuto qualcuno o visto qualche particolare nei rapinatori; i due pian piano si conosceranno fino ad innamorarsi. Doug decide di abbandonare la banda con l'ultimo colpo che risulterà fatale a 3/4 del gruppo e vanificherà i suoi progetti di fuga con Claire avendo scoperto quest'ultima la vera persona di MacRay tramite la polizia.
Voto personale: 7
Un film senza troppi eccessi, che scivola via in maniera semplice. Se lo si prende per ciò che è risulta essere una pellicola discreta e ben strutturata. Se si vuole andare a cercare un significato al film (difficoltà nei ghetti americani, problematiche delle carceri, droga ecc) si floppa alla grande... non è un film che affronta tematiche ne, credo, Affleck e la sceneggiatura avevano l'idea di affrontarle.
Bravissimi tutti gli attori, menzione d'onore a Jeremy Renner assolutamente il migliore del cast!
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kondor17
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venerdì 5 dicembre 2014
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godibile
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Buon thriller, con inseguimenti mozzafiato e una storia che in fondo regge. Il regista si è però dimenticato del tutto della base operativa e dei background tecnico-logistici, che rendono possibile la realizzazione di colpi così ben congeniati. Lo spettatore si trova quindi un pò spiazzato di fronte a 4 anonimi ragazzotti di quartiere, dai passati burrascosi, che nella scena successiva operano a memoria con dotazioni (di armi, vestiario, attrezzature, automezzi ecc.) degni delle migliori organizzazioni criminali. Bravi gli attori, più Affleck che Renner. Voto 7 su 10
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elgatoloco
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martedì 8 febbraio 2022
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film atipico di affleck
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"THe Town"(Ben Affleck, dal romanzo di Chuck Hogan, sceneggiatura di Affleck con Aaron Stockhard e Peter Craig, 2010)racconta id un capobanda di rapinatori, attivi ne quartiere peggiore e più maflamato di Boston, che operano al servizio di un fioraio che funga da"capo di tutto", intenendo per"tutto"la criminalità. C'è però un problema: dopo la rapna, che ha anche momenti di estrema violenza e brutalità, il capobanda s'innamora-ricambiato- della bella e giovane direttrice della banca che, dopo un certo tempo viene a sapere del ruolo attivo svolto dal suo"uomo"nella rapina.-notizia comunicatele da un agente dell'FBi.
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"THe Town"(Ben Affleck, dal romanzo di Chuck Hogan, sceneggiatura di Affleck con Aaron Stockhard e Peter Craig, 2010)racconta id un capobanda di rapinatori, attivi ne quartiere peggiore e più maflamato di Boston, che operano al servizio di un fioraio che funga da"capo di tutto", intenendo per"tutto"la criminalità. C'è però un problema: dopo la rapna, che ha anche momenti di estrema violenza e brutalità, il capobanda s'innamora-ricambiato- della bella e giovane direttrice della banca che, dopo un certo tempo viene a sapere del ruolo attivo svolto dal suo"uomo"nella rapina.-notizia comunicatele da un agente dell'FBi. Sconcertata ma comunque attratta dall'uomo, la ragazza comunicherà al suo uomo che è meglio"girare al largo"(gli agenti delll'FBi lo apsettano al varco nella casa della donna), cosa che lui farà e lei lascerà i soldi della rapina che Dog le ha lasciato per costruire una pista da pattinaggio per ll quartiere in memoria della madre di lui, morta tragicamente(suicida)dopo una vita"disperata". Film tenero nella drammaticità assoluta, con raro senso ossimorico, "The Town"ribadisce pregi e diffeti di Ben Affleck non solo autore(qui è anche convincente protagonista)ma anche autore, quale regista e anche sceneggiatore del film: se da un certo punto di vista può peccare di fascinazione per vicende torbide quanto non ben realizzate, gli si deve riconoscere il coraggio di imbarcarsi, in maniera coraggiosa quanto in parte efficace, in imprese certo tutt'altro che"semlici", risucendo a cogliere qualche raro momento di asoluta efficacia sul paino stilistico. Bene anche Rebecca Hall, la ragazza, Jon Hamm, l'agente FBI, ma anche Jeremy Rennere, nella parte dellla sceonda eminenza grigia della banda. El Gato
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carmineantonellovillani
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mercoledì 13 ottobre 2010
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affleck per un poliziesco vecchia maniera
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Film di genere girato alla vecchia maniera, “The Town” è un poliziesco che affronta il classico percorso peccato, espiazione e redenzione. Siamo a Boston, in un quartiere che si fregia di dare i natali ai migliori ladri degli States: di padre in figlio, la generazione di rapinatori è orgogliosa di avere genitori e lontani parenti tra le sbarre per aver tenuto la bocca chiusa. Codice d’altri tempi quello dei gangster con maschera e pistola in pugno, eppure a qualcuno del gruppo viene qualche scrupolo di troppo e pure la voglia di mollare tutto. Amore per una donna, le cose si mettono male se questa è la direttrice dell’ultima banca finita sotto l’occhio vigile dell’F.
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Film di genere girato alla vecchia maniera, “The Town” è un poliziesco che affronta il classico percorso peccato, espiazione e redenzione. Siamo a Boston, in un quartiere che si fregia di dare i natali ai migliori ladri degli States: di padre in figlio, la generazione di rapinatori è orgogliosa di avere genitori e lontani parenti tra le sbarre per aver tenuto la bocca chiusa. Codice d’altri tempi quello dei gangster con maschera e pistola in pugno, eppure a qualcuno del gruppo viene qualche scrupolo di troppo e pure la voglia di mollare tutto. Amore per una donna, le cose si mettono male se questa è la direttrice dell’ultima banca finita sotto l’occhio vigile dell’F.B.I. Ben Affleck dirige con mano sicura la cinepresa e la banda con fucili d’assalto, la regia è asciutta e non ha sbavature nonostante il tema sia stato cucinato in mille salse. Da “The Heat” –anche lì rapinatori ed anche lì un uomo che vuole lasciarsi tutto alle spalle- a “Stato di grazia” -comunità di irlandesi nel quartiere di Hell’s Kitchen- e “Point Break” –evidente l’omaggio alle maschere di pezza- i riferimenti ai vecchi successi che hanno reso famosi gli svaligiatori di banche si sprecano. Qui la sindrome di Stoccolma fa strani giri, la funzionaria tenuta in ostaggio non sa di essere seguita e non conosce neppure l’identità del rapinatore ma resta invischiata in un rapporto che non le lascerà via di scampo. Il passato bussa sempre alla porta ed alla fine chiede il suo tributo, Doug è consapevole anche se cerca in tutti i modi di sganciarsi da una ragazza madre che lo ha portato sulla cattiva strada. Scene mozzafiato ed inseguimenti conditi da tante sparatorie, “The Town” si conferma un film azzeccato e per molti versi interessante. L’epilogo non è scontato, perchè le cose non possono essere cambiate nemmeno dall’affascinante Rebecca Hall. Finale aperto e molti cadaveri sull’asfalto: la tragedia irlandese è presto compiuta.
Carmine Antonello Villani
(Salerno)
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metacritic
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lunedì 11 ottobre 2010
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buon film, un po' "manniano"
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Un buon film che riprende i temi dell'appartenza, del contesto sociale, del quartiere che "ti segna", e delle origini. Alcuni aspetti della trama ricalcano molto Heat La Sfida: il segugio dell'FBI, la donna che lo rende ricattabile, la telefonata... e le abbondanti sparatorie.
Ben Affleck scrivendosi addosso la sceneggiatura va incontro ad una certa autocelebrazione secondo me un po' stucchevole.
Nel complesso un buon film con qualche caduta di ritmo, forse inevitabile in pellicole di due ore piene.
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sandro roy
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giovedì 14 ottobre 2010
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ben affleck non si ripete
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Dopo il riuscitissimo GONE BABY GONE, Ben Affleck torna dietro ( e non solo ) la macchina da presa nel suo secondo lungometraggio THE TOWN.
Seppur alcune parti del film risultano essere interessanti, soprattutto le scene d'azione, questo ultimo lavoro del regista/attore/sceneggiatore statunitense non appaga abbastanza.
Tratto da un romanzo di Chuck Hogan la trama risulta sfruttatissima e Ben non fa nulla per renderla originale.
Molti dialoghi sono poco coinvolgenti e abbastanza superflui, la sceneggiatura lascia qualche lacuna e le storie di contorno quasi banali.
Con il suo viso sempre inespressivo l'interpretazione dello stesso non soddisfa affatto confermando la fama di attore mediocre.
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Dopo il riuscitissimo GONE BABY GONE, Ben Affleck torna dietro ( e non solo ) la macchina da presa nel suo secondo lungometraggio THE TOWN.
Seppur alcune parti del film risultano essere interessanti, soprattutto le scene d'azione, questo ultimo lavoro del regista/attore/sceneggiatore statunitense non appaga abbastanza.
Tratto da un romanzo di Chuck Hogan la trama risulta sfruttatissima e Ben non fa nulla per renderla originale.
Molti dialoghi sono poco coinvolgenti e abbastanza superflui, la sceneggiatura lascia qualche lacuna e le storie di contorno quasi banali.
Con il suo viso sempre inespressivo l'interpretazione dello stesso non soddisfa affatto confermando la fama di attore mediocre.
Tutt'altro discorso per Jeremy Renner ( candidato miglior attore 2009 con THE HURT LOCKER ), perfettamente a suo agio nel personaggio di turno.
Nonostante tutto il Ben regista dimostra talento, che speriamo possa maturare ancora.
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renato volpone
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domenica 31 ottobre 2010
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peccato l'idea era buona
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Peccato, l'idea era buona, ma la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti. La storia è assolutamente poco convincente, gli attori anche, il doppiaggio pessimo, recitazione elementare. Purtroppo, nonostante la lunghezza del film, la trama si sviluppa senza dare argomenti convincenti, anzi l'evoluzione della storia è decisamente improbabile ed infantile.
[+] infantile?
(di hatecraft)
[ - ] infantile?
[+] infantile??????
(di alex_23)
[ - ] infantile??????
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