annu83
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martedì 24 aprile 2012
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piccole bugie divertenti
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Per iniziare a parlare dell’ennesimo film francese ottimamente costruito, non si può non citare i precedenti relativi almeno all’anno in corso, anche perché questa commedia attinge a piene mani dal cesto dei principali attori d’oltralpe. Dicevamo, in un 2012 dove la Francia porta nelle nostre sale tanti film di successo, partendo da “La chiave di Sarah”, passando per il pluripremiato “The Artist”, concludendo con la rivelazione assoluta al botteghino di “Quasi amici” e senza dimenticare le ottime interpretazioni de “Il mio migliore incubo” e ricordando l’imminente “17 ragazze” trova un posto di rilievo questo “Piccole bugie tra amici”, con un cast di assoluto rispetto e dalle forti garanzie.
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Per iniziare a parlare dell’ennesimo film francese ottimamente costruito, non si può non citare i precedenti relativi almeno all’anno in corso, anche perché questa commedia attinge a piene mani dal cesto dei principali attori d’oltralpe. Dicevamo, in un 2012 dove la Francia porta nelle nostre sale tanti film di successo, partendo da “La chiave di Sarah”, passando per il pluripremiato “The Artist”, concludendo con la rivelazione assoluta al botteghino di “Quasi amici” e senza dimenticare le ottime interpretazioni de “Il mio migliore incubo” e ricordando l’imminente “17 ragazze” trova un posto di rilievo questo “Piccole bugie tra amici”, con un cast di assoluto rispetto e dalle forti garanzie.
Il segreto? Se sei abbastanza bravo e sicuro di te, prendi un premio oscar come Dujardin e fagli fare un ruolo marginale, ma che preveda una sequenza tanto shoccante quanto ben fatta e che sia il giusto preludio a un viaggio all’interno degli altri personaggi. Già, perché Ludo (Dujardin), uscendo da una disco parigina sta per avere un incidente molto grave in scooter, e i suoi amici non sapranno se andare lo stesso a fare il solito mese di vacanze estive al mare. Decisione difficile e sofferta, ma si partirà, e finalmente potrà partire anche il film, che comunque era piaciuto anche fino ad ora.
E’ proprio durante le vacanze che si dipana e si intreccia la trama di questo film molto ben costruito, con una caratterizzazione maniacale (nel senso positivo del termine) dei personaggi, sicuramente beneficiaria delle quasi 2 ore e mezza messe a disposizione dal film. Le storie e i segreti dei protagonisti si fondono, un una girandola di bugie e di mezze verità, di verità taciute o soltanto sussurrate all’orecchio di qualcuno e a insaputa di altri. Abbiamo le paturnie e lo stress di Max (un leggermente confuso e un po' plasticoso François Cluzet), il padrone di casa, persona ricca e coi nervi completamente scoperti, l’agonia e l’ottimismo del sognatore Antoine, che è stato mollato da Juliette ma fatica a farsene una ragione, la spavalderia ma anche la solitudine psicologica del bel Eric (un ottimo Gilles Lellouche), la confusione del tranquillo Vincent (uno strepitoso Benoît Magimel, miglior interprete di questo film), e l’ambiguità della bella e dolce Marie (interpretata da una splendida Marion Clotillard), sempre a metà strada da omosessualità e ricerca di sesso facile e senza impegno. Una “generazione Muccino” à la francese, con gli stessi problemi ma molta più ironia e voglia di vivere. Ecco, è questo, forse, il punto forte di questa pellicola: l’unione tra questa Babele caratteriale unita a una Sodoma e Gomorra psicologica imperante, che trova nell’assoluta presenza di ironia, anche su temi apparentemente seri, il proprio colpo vincente. Battute irrispettose, dialoghi al limite del litigio, rapporti sul filo dell’insulto, ma il tutto condito e salvato da amicizie solide e apparentemente indistruttibili, forse perché consapevoli loro stesse di essere costruite su “piccole bugie”, che tutti sanno ma che nessuno èintenzionato a smascherare.
Ogni attore (sempre con la riserva di Cluzet, che "sforza" troppo) sembra essere a proprio agio all’interno del personaggio, ed è così in grado di renderlo vero e di fare passare in fretta le due ore e mezza del film, che per un film a metà tra melodramma e commedia non sono per nulla poche. Una pellicola in cui questi attori vengono diretti da Canet in maniera brillante e vengono guidati fino all’obiettivo primo, quello di strappare qua e là una lacrima, ma soprattutto diverse risate e molti applausi.
Insomma, la Francia colpisce ancora e non dà segni di volersi arrestare, ma forse, se questo è il livello delle produzioni, molto meglio così che non la commedia nostrana.
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(di valerie_vla)
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erostrato
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lunedì 23 aprile 2012
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dov'è l'amicizia?
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Come mai giudizi tanto bassi? Certo non è un capolavoro ma, tra tanta immondizia nelle sale, non me la sento di bocciarlo definitivamente. Ho come il sospetto che, a chi non è piaciuto, abbia instillato il dubbio e il sospetto di vivere una realtà simile a quella dei protagonisti del film. Rimuoverla e denigrarla è il modo istintivo per esorcizzarla ma la realtà non cambia. Andatelo a vedere.
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carlona
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giovedì 19 aprile 2012
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bella storia, grande cast
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Due anni fa Piccole bugie tra amici (Les petit mouchoirs, il titolo originale) fu presentato con grande successo di critica e pubblico al Festival Internazionale del Film di Roma, proprio dal suo giovane regista, Guillaume Canet. Ormai avevamo perso le speranze di vederlo nelle sale italiane, ma ecco che, dopo l’enorme successo del pluripremiato The Artist (e del protagonista Jean Dujardin) e dell’attuale successo che sta riscuotendo Quasi amici con l’istrionico François Cluzet, la Lucky Red ha deciso di distribuire questo gioiellino che racchiude nelle sue fila ‘la meglio gioventù’ francese.
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Due anni fa Piccole bugie tra amici (Les petit mouchoirs, il titolo originale) fu presentato con grande successo di critica e pubblico al Festival Internazionale del Film di Roma, proprio dal suo giovane regista, Guillaume Canet. Ormai avevamo perso le speranze di vederlo nelle sale italiane, ma ecco che, dopo l’enorme successo del pluripremiato The Artist (e del protagonista Jean Dujardin) e dell’attuale successo che sta riscuotendo Quasi amici con l’istrionico François Cluzet, la Lucky Red ha deciso di distribuire questo gioiellino che racchiude nelle sue fila ‘la meglio gioventù’ francese.
Nonostante l’accuratezza di alcune scelte registiche (pensiamo al piano-sequenza iniziale), Piccole bugie tra amici prima che un film è una storia. Giunto alla sua terza opera dietro la macchina da presa, Guillaume Canet, famoso attore in patria, molto apprezzato anche come regista, definisce questa storia come “la più personale”: quasi tutto quello che è raccontato è ispirato a fatti e persone che ha realmente conosciuto e, probabilmente, è proprio questo che rende il suo film interessante. Nonostante le due ore e mezza di lunghezza, lo spettatore segue con piacere le vicende di questo gruppo di amici che vive in una condizione che ricorda, almeno per la cornice, Il grande freddo di Lawrence Kasdan, anche se poi tutto si stempera sulle calde spiagge di Cap Ferret.
Ogni personaggio è descritto con meticolosità e non viene mai giudicato dall’occhio cinematografico; ciò che vediamo sono persone che, in maniera diversa, hanno accettato passivamente la propria vita, il proprio lavoro, la propria sessualità, senza mai farsi troppe domande. Spesso c’illudiamo, credendo di poter seppellire o mettere da parte ciò che è troppo doloroso da affrontare: è allora che sviluppiamo quella fastidiosa e controproducente abitudine di raccontare “little white lies” – innocenti bugie – e di metterci dei “fazzolettini” – petit mouchoirs, appunto – davanti al viso. A tutti almeno una volta è capitato di ridere in un momento tragico: Piccole bugie tra amici, così, alterna con ritmo e coerenza momenti divertenti e sinceramente spassosi ad attimi drammatici.
Gran parte del merito va anche agli attori, tutti straordinari caratteristi (citiamo ingiustamente solo Marion Cotillard, François Cluzet, Gilles Lellouche, Benoit Magimel e, nel ruolo cardine della storia, Jean Dujardin), talmente convincenti che lo spettatore, alla fine del film, lascia la sala con immenso dispiacere.
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chicco433
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mercoledì 18 aprile 2012
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meraviglioso!
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Un film particolare, bello, sceneggiato alla grande con interpreti di assoluto valore! Mi spiace che la critica non lo valorizzi per quanto è...
Claudio
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amicinema
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martedì 17 aprile 2012
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una occasione sprecata
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Una occasione sprecata. Con rammarico posso dire che “Piccole bugie tra amici” pur avendo assemblato un cast di tutto rispetto con ottimi attori del cinema francese (strepitoso François Cluzet, ottimi Gilles Lellouche e Marion Cotillard, fidanzata del regista), naufraga, come in una scena, nelle secche di una sceneggiatura piatta e banale.
Per quasi tutta la durata del film i personaggi mi sono sembrati degli stereotipi e non delle figure vere e profonde: c’e’ lo stressato, il donnaiolo, il tonto amoroso, il delicato gay… insomma quasi delle tipologie astratte sulle quali poi non c’e’ mai nessuna evoluzione… cosi’ sono cosi’ rimangono…
Sul finale qualche bel guizzio (il viaggio a Parigi) mi lasciava ben sperare e poi il funerale finale ha riportato la qualità del film verso il solito lacrimevole refrain, facciamoci due pianti e via tutto risolto, abbiamo lavato la coscienza a nuovo.
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Una occasione sprecata. Con rammarico posso dire che “Piccole bugie tra amici” pur avendo assemblato un cast di tutto rispetto con ottimi attori del cinema francese (strepitoso François Cluzet, ottimi Gilles Lellouche e Marion Cotillard, fidanzata del regista), naufraga, come in una scena, nelle secche di una sceneggiatura piatta e banale.
Per quasi tutta la durata del film i personaggi mi sono sembrati degli stereotipi e non delle figure vere e profonde: c’e’ lo stressato, il donnaiolo, il tonto amoroso, il delicato gay… insomma quasi delle tipologie astratte sulle quali poi non c’e’ mai nessuna evoluzione… cosi’ sono cosi’ rimangono…
Sul finale qualche bel guizzio (il viaggio a Parigi) mi lasciava ben sperare e poi il funerale finale ha riportato la qualità del film verso il solito lacrimevole refrain, facciamoci due pianti e via tutto risolto, abbiamo lavato la coscienza a nuovo.
Una tagliata di durata e qualche sceneggiatore migliore avrebbero reso piu’ giustizia all’idea di partenza e agli interpreti.
Comunque il film e’ divertente e si lascia guardare piacevolmente… ma se cerchiamo la qualità e lo spessore allora meglio andare in un’altra sala cinematografica…
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melandri
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lunedì 16 aprile 2012
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il grande tiepido
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3 stelle meno meno,anzi facciamo 2 e 1/2 per questo film del 2010 riproposto da noi sull'onda dei recenti successi francesi di "quasi amici" e "the artist".
Precisiamo comunque che ,tenendo conto della durata non indifferente per una commedia (154 min.),il film raramente annoia,e questo è di certo un buon punto a favore.Per il resto la trama,che va da sè,richiama l'americano "Il grande freddo" di diversi anni fa,in diversi punti odora di stantio sfiorando alcune volte il ridicolo chiaramente in modo involontario.Canet non è Kasdan(almeno per ora),magari si farà col tempo e con esperienze come queste.La buona volontà c'è,ma si perde tra i personaggi del film che spesso vagano per conto loro e più che assistere ad un film corale(come nel grande freddo appunto)seguiamo le vicende del gruppo di amici(?) in vacanza( con tragedia sulle spalle )smarrendoci insieme a loro.
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3 stelle meno meno,anzi facciamo 2 e 1/2 per questo film del 2010 riproposto da noi sull'onda dei recenti successi francesi di "quasi amici" e "the artist".
Precisiamo comunque che ,tenendo conto della durata non indifferente per una commedia (154 min.),il film raramente annoia,e questo è di certo un buon punto a favore.Per il resto la trama,che va da sè,richiama l'americano "Il grande freddo" di diversi anni fa,in diversi punti odora di stantio sfiorando alcune volte il ridicolo chiaramente in modo involontario.Canet non è Kasdan(almeno per ora),magari si farà col tempo e con esperienze come queste.La buona volontà c'è,ma si perde tra i personaggi del film che spesso vagano per conto loro e più che assistere ad un film corale(come nel grande freddo appunto)seguiamo le vicende del gruppo di amici(?) in vacanza( con tragedia sulle spalle )smarrendoci insieme a loro.Troppe situazioni restano incompiute e si esce con l'idea dell'irrisolto.In ogni caso qualche risata e qualche momento di commozione la pur brava combricola di attori(più o meno il meglio del nuovo cinema d'oltralpe quasi al completo) riesce a strapparcela.Una nota di merito alla location scelta;le spiagge e la costa dell'ovest della francia(poco note ai più)sono uno sfondo davvero suggestivo.
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rosye
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domenica 15 aprile 2012
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macchiettistico
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Il film sarebbe anche ben strutturato ed avrebbe avuto tutti i crismi per essere una dolceamara commedia corale. Ma qualcosa non quadra. Cluzet che prende a picconate la porta fa pensare ad una seria psicosi più che ad una comica e divertente nevrosi. E poi tutti i personaggi e le situazioni sono lasciate in sospeso e questo potrebbe anche funzionare se l'ottica fosse stata realistica e al servizio di una autocoscienza dei personaggi Ma nel secondo tempo assistiamo ad un capovolgimento incredibile. Una lo prende; l'altra lo lascia e il tutto con una nonchalance talmente superficiale che ci si chiede a che genere appartenga il film. L'altra ancora rimane incinta di un "frescone" che sembra arrivato direttamente da Woodstock.
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Il film sarebbe anche ben strutturato ed avrebbe avuto tutti i crismi per essere una dolceamara commedia corale. Ma qualcosa non quadra. Cluzet che prende a picconate la porta fa pensare ad una seria psicosi più che ad una comica e divertente nevrosi. E poi tutti i personaggi e le situazioni sono lasciate in sospeso e questo potrebbe anche funzionare se l'ottica fosse stata realistica e al servizio di una autocoscienza dei personaggi Ma nel secondo tempo assistiamo ad un capovolgimento incredibile. Una lo prende; l'altra lo lascia e il tutto con una nonchalance talmente superficiale che ci si chiede a che genere appartenga il film. L'altra ancora rimane incinta di un "frescone" che sembra arrivato direttamente da Woodstock. Quello "scemo" ma anche simpatico col tormentone degli sms all'improvviso diventa intelligentissimo.Il "forse" gay tradisce la sua natura introversa facendo una dichiarazione del tutto demente. E tutto questo per farci ridere??!!
Infatti al funerale "si ride" davvero soprattutto con l'arrivo del saggio e grosso marinaio.Si ride per non piangere. Che film sciocco!!.
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alp03
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sabato 14 aprile 2012
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film furbetti e incassa soldi
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Metti gli attori francesi più famosi del momento,
mettici gli amori, le ipocrisie, le location e le
musiche adatte poi crea due punti di atttrazione:
la malattia e morte di un amico, mentre gli altri
se ne vanno al mare, e la dichiarazione di
omosessualità di un amico sposato
all'altro con mogli e figli.
Potrebbe essere un film che fa riflettere..potrebbe
se non si sentisse, vedesse , lontano un miglio
che gli attori cercavano la migliore inquadratura,
e il regista cercava l'effetto " Grande freddo"
più lo charme chouette parigino.
Falliti entrambi. Voto 7
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luana
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venerdì 13 aprile 2012
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bobadue
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Ma cosa vuol dire scrivermi "fatti almeno cambiare il nome"? E perchè postare ogni commento negativo sul film in modo "bruttarello"? Per me il film è pessimo e mi sento di sconsigliarlo a chi legge il forum, e questo è un mio diritto come è un diritto apporre dei commenti esaltanti o più tiepidi. Ma insultare senza argomentare, assolutizzando il proprio punto di vista non è sano. Luana..o non ho neanche diritto al mio nick/nome?
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lisa3
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venerdì 13 aprile 2012
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bello!
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Risate e commozione ... da vedere.
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