127 Ore

Questa volta Boyle mi ha proprio deluso. Il film è lento, e non avrebbe potuto essere altrimenti visto la situazione in cui si ritrova il protagonista, ma anche se il regista gioca abilmente con la cinepresa, trasformandolo a tratti in un video musicale psicadelico, sezionando ripetutamente lo schermo in tre parti, e abusandone perchè alla lunga la cosa comincia a stufare e infastidire, nonostante qualche interessante interpretazione visiva sulle visioni oniriche del protagonista, il film non porta da nessuna parte e ti resta solo la speranza che finisca in fretta, liberandotene. Il film 'Buried', ambientato in situazioni analoghe è nettamente migliore. A margine un interrogativo: come mai il protagonista Aron (James Franco), che fin dall'inizio della vicenda presenta un pizzetto ben curat [+]

Questa volta Boyle mi ha proprio deluso. Il film è lento, e non avrebbe potuto essere altrimenti visto la situazione in cui si ritrova il protagonista, ma anche se il regista gioca abilmente con la cinepresa, trasformandolo a tratti in un video musicale psicadelico, sezionando ripetutamente lo schermo in tre parti, e abusandone perchè alla lunga la cosa comincia a stufare e infastidire, nonostante qualche interessante interpretazione visiva sulle visioni oniriche del protagonista, il film non porta da nessuna parte e ti resta solo la speranza che finisca in fretta, liberandotene. Il film 'Buried', ambientato in situazioni analoghe è nettamente migliore. A margine un interrogativo: come mai il protagonista Aron (James Franco), che fin dall'inizio della vicenda presenta un pizzetto ben curato completo di baffetti e barbetta, alla fine della vicenda non presenta alcune modifiche sotto questo aspetto, in pratica perchè dopo 5 giorni la barba non gli è minimamente cresciuta ed è rimasta oridinata e ben curata? [-]

Peccato, poteva essere una buona occasione. Coinvolgente e esteticamente bello questo film lascia insoddisfatti. Perché? Perché non dice nulla! Nulla di profondo sulla vita passata del protagonista che sembra essere stata solo piatta banalità, senza amore e relazioni: il rapporto con gli amici, con la ex-fidanzata, con la sorella e persino con i genitori sono presentati come foto fatte da un pullman in corsa, souvenir di un viaggio senza coinvolgimenti. Nessun rimpianto, nessun rimorso, nessuna gioia, nessuna pienezza di fronte alla vita passata. Nulla di profondo di fronte alla morte nel bel mezzo di una vita di un giovane: questa possibilità non serve ad altro che a tenere alta la tensione. [+]

Peccato, poteva essere una buona occasione. Coinvolgente e esteticamente bello questo film lascia insoddisfatti. Perché? Perché non dice nulla! Nulla di profondo sulla vita passata del protagonista che sembra essere stata solo piatta banalità, senza amore e relazioni: il rapporto con gli amici, con la ex-fidanzata, con la sorella e persino con i genitori sono presentati come foto fatte da un pullman in corsa, souvenir di un viaggio senza coinvolgimenti. Nessun rimpianto, nessun rimorso, nessuna gioia, nessuna pienezza di fronte alla vita passata. Nulla di profondo di fronte alla morte nel bel mezzo di una vita di un giovane: questa possibilità non serve ad altro che a tenere alta la tensione. Nessuna riflessione sul senso o non senso di una morte nel pieno della giovinezza, nessuna domanda sul senso di una morte sfidata per “sport”, nessuna domanda sull’aldilà, nessuna domanda sul “cosa avrei fatto” se … Questo Aron Ralston non è un uomo vero, è solo un supereroe dei fumetti, come dice egli stesso. La sua vittoria sulla morte non è altro che l’ennesima riuscita sportiva senza senso, in una vita senza senso, su cui la morte, prima o poi avrà la sua rivincita senza senso. Unica morale del film: prima di uscire da casa avvisa la mamma! [-]