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bree_14
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sabato 6 agosto 2011
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una donna che odia gli uomini
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La vita le ha insegnato ad odiare chi la odia, è un essere umano che medita vendetta per chi la cospira per lei. E' lei, Lisbeth Salander. Una donna intrappolata nel corpo di una finta adolescente che possiede l'abilità di un hacker. Esiste per dare tormento ma anche pace a chi è fa troppo o troppo poco per lei o gli altri. E' di nuovo lei, Lisbeth Salander. Un film che vive e fa vivere.
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lomax
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lunedì 18 ottobre 2010
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un film sottovalutato dalla critica
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Un gran film! Cupo, duro e reale nella sua drammaticità. Un thriller investigativo veramente avvincente e coinvolgente che trascina lo spettatore in un mondo torbido fatto di perversione e violenza, mostrandoci uno dei lati peggiori della razza umana, e di quella maschile nello specifico. L'ambientazione e gli interpreti scandinavi poi gli danno quel tocco in più.
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weach
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domenica 17 ottobre 2010
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tutto il male del mondo
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Difficile parlare di un film di dolore ; le parole a volte non sono strumento adeguato per descrivere un processo energetico negativo.
Il regista Neils Arden Oplev traspone il libro di Stieg Larsonn ,di risonanza mondiale,, lo fa bene mettendo in scena una pellicola dai colori scuri e crepuscolari ed una storia "senza veli"con attori intensi ;su tutti spicca la protagonista Noemi Rapace, molto caratterizzata,espressiva , tagliente , passionale guerriera,buona; i sui occhi scuri bruciano il male che la circonda ed ha una forza interire che traspare in tutta sua intensità.
Buone parole vanno espresse anche per l’altro protagonista Michael Niqvist co una recitazione intensa , umana comunicativa.
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Difficile parlare di un film di dolore ; le parole a volte non sono strumento adeguato per descrivere un processo energetico negativo.
Il regista Neils Arden Oplev traspone il libro di Stieg Larsonn ,di risonanza mondiale,, lo fa bene mettendo in scena una pellicola dai colori scuri e crepuscolari ed una storia "senza veli"con attori intensi ;su tutti spicca la protagonista Noemi Rapace, molto caratterizzata,espressiva , tagliente , passionale guerriera,buona; i sui occhi scuri bruciano il male che la circonda ed ha una forza interire che traspare in tutta sua intensità.
Buone parole vanno espresse anche per l’altro protagonista Michael Niqvist co una recitazione intensa , umana comunicativa.
E' thriller dai toni esaperati con contorni incestuosi.,violenti ,di sottomissione ed omicidi;con suspence le cui evidenze saranno chiare solo negli ultimi fotogrammi.
Lo spettatore resta rapito da questa trama criptata cercando di comprendere l'epilogo che viene dalla regia sapientemente negato.
Un cast di attori svedesi e danesi tanto sconosciuti quanto bravi contribuisce a rendere godiibile "uomini che odiano le donne".
Un thriller doloroso che metta a nudo il male del mondo senza pietà e senza sconti.
Si può fare alla regia un unico appunto , il lungometraggio ha superato la soglia di attenzione accettabile oltrepassando ampiamente le due ore di proiezione; la lentezza espositiva , per quanto preparatoria , si è fatta sentire in modo particolare nella parte centrale del film.
Eccellente lavoro.
weach illuminati
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cindowen
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venerdì 24 settembre 2010
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un noir classico, onesto e ben riuscito
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Mikael Blomkvist, giornalista svedese d'assalto nei guai con la giustizia, viene assoldato da un magnate dell'industria per indagare sulla scomparsa della sua amata nipote Harriet, avvenuta 40 anni prima. Viene aiutato da una strana ragazza: Lisbeth Salander, genio del computer dal carattere impossibile, tormentata dalle conseguenze di un passato traumatico di cui non vuole parlare ma in grado di badare perfettamente a se stessa (e non solo), assumendosi anche il ruolo della vendicatrice. La vicenda si snoda, fino alla risoluzione dell'enigma, tra segreti di famiglia inconfessabili, industriali corrotti, violenze e soprusi compiuti sul genere femminile, mettendo in luce i peggiori istinti di uomini all'apparenza stimati e rispettabili.
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Mikael Blomkvist, giornalista svedese d'assalto nei guai con la giustizia, viene assoldato da un magnate dell'industria per indagare sulla scomparsa della sua amata nipote Harriet, avvenuta 40 anni prima. Viene aiutato da una strana ragazza: Lisbeth Salander, genio del computer dal carattere impossibile, tormentata dalle conseguenze di un passato traumatico di cui non vuole parlare ma in grado di badare perfettamente a se stessa (e non solo), assumendosi anche il ruolo della vendicatrice. La vicenda si snoda, fino alla risoluzione dell'enigma, tra segreti di famiglia inconfessabili, industriali corrotti, violenze e soprusi compiuti sul genere femminile, mettendo in luce i peggiori istinti di uomini all'apparenza stimati e rispettabili. Tratto dal primo libro della trilogia "Millennium" di Stieg Larsson, il film ha il pregio di raccontare una vicenda "noir" complessa e scabrosa in modo sobrio e scarno, privo di sensazionalismi ma con un notevole ritmo narrativo, che mi ha tenuto incollata allo schermo. Gli attori sono praticamente sconosciuti in ambito internazionale, per niente "patinati" ma quasi tutti efficaci. In particolare, l'interpretazione di Lisbeth da parte di Noomi Rapace è eccezionale, l'attrice è riuscita a dare vita a un personaggio di per sé indimenticabile, mentre mi sarei aspettata di più da Niqvist nella parte di Mikael Blonkvist, ma forse è risultato un po' penalizzato dalla sceneggiatura. Sarebbe auspicabile che Hollywood NON realizzi un remake, ma temo sia una speranza vana...
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daniele d'antoni
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martedì 14 settembre 2010
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in equilibrio tra thriller e denuncia sociale.
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In una gelida Svezia invernale s’intrecciano le vite e i criptici passati del giornalista Mikael Bloomckvist che indaga sui loschi traffici di un importante impresario, del nobile Henrik Vanger, che tenta di far luce sul mistero che avvolge il rapimento di sua nipote Arriette, della quale non si hanno più notizie da oltre quarant’anni; e della giovane Lisbeth Salander che tenta di far fronte al proprio passato a dir poco orribile e oscuro. Il destino unisce questi tre personaggi, nel momento in cui Bloomckvist viene denunciato e ritenuto ingiustamente colpevole di diffamazione dell’impresario sul quale stava indagando; prima di scontare la pena, viene contattato da Henrik Vanger, che gli muoverà la richiesta di aiutarlo a portare a termine le ricerche del rapitore di sua nipote; Lisbeth Salander infine, pirata informatico professionista, si metterà in contatto con lo stesso Bloomckvist per aiutarlo.
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In una gelida Svezia invernale s’intrecciano le vite e i criptici passati del giornalista Mikael Bloomckvist che indaga sui loschi traffici di un importante impresario, del nobile Henrik Vanger, che tenta di far luce sul mistero che avvolge il rapimento di sua nipote Arriette, della quale non si hanno più notizie da oltre quarant’anni; e della giovane Lisbeth Salander che tenta di far fronte al proprio passato a dir poco orribile e oscuro. Il destino unisce questi tre personaggi, nel momento in cui Bloomckvist viene denunciato e ritenuto ingiustamente colpevole di diffamazione dell’impresario sul quale stava indagando; prima di scontare la pena, viene contattato da Henrik Vanger, che gli muoverà la richiesta di aiutarlo a portare a termine le ricerche del rapitore di sua nipote; Lisbeth Salander infine, pirata informatico professionista, si metterà in contatto con lo stesso Bloomckvist per aiutarlo...
Il film, che rimane in perfetto equilibrio tra thriller e denuncia sociale, apre una trilogia cinematografica tratta da tre rispettivi e omonimi romanzi del compianto Stieg Larsson, e si sviluppa di pari passo col progredire delle indagini, attorno alla magistrale costruzione dei personaggi (tanto complicati quanto affascinanti) che animano la storia, e affronta temi importanti, delicati e soprattutto attuali, quali Il logorio causato dal denaro e dal potere eccessivi; la falsità delle apparenze, che ad esempio consegnano all’opinione pubblica una visione linda e rispettabile della famiglia Vanger, la quale invece nasconde maniaci Nazisti; il Nazismo stesso, che ancora ferisce dal passato, attraverso i nuovi nuclei di fanatismo ancora presenti in diverse zone del mondo; il piacere della vendetta e la volontà di compierla, che va oltre alla volontà del perdono e quindi la millenaria questione di quanto sia labile e instabile il confine che ci fa propendere per il perdono o viceversa per la vendetta; il fraintendimento della parola di Dio (Corano o Bibbia in tal caso non cambia), che se non compresa a fondo porta ad azioni crudeli e meschine (come potrebbero essere gli attentati terroristici da un lato o, come nel caso in questione, il martirio e l’uccisione di persone indifese, seguendo un rituale considerato “divino”).
Infine ciò cui il titolo fa riferimento, la violenza sulle donne, non solo fisica ma anche psicologica. L’indagine è costellata da un calvario di donne torturate e uccise, per il semplice gusto di farlo, per la sola colpa di essere donne; donne delle quali la stessa Lisbeth è portabandiera nonché vendicatrice universale.
Poco importa se in fin dei conti viene da chiedersi se fosse stato veramente necessario realizzare una trasposizione cinematografica di un best seller. Perché “uomini che odiano le donne” non solo ha una regia, un montaggio e una fotografia di qualità, uno stile asciutto, essenziale, diretto, ma è soprattutto interpretato benissimo da ognuno degli attori, più o meno noti, tra i quali spiccano la bravissima Noomi Rapace (Lisbeth Salander) e Michael Nyqvist (Mikael Bloomckvist). È quindi non soltanto una storia particolare, insolita e affascinante, ma anche un ottimo capitolo del cinema moderno.
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ellisk.
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domenica 5 settembre 2010
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macchè macchè!!!!
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Insomma, come puoi scrivere una cosa così?
Il film di suo è pessimo, sembra un fotoromanzo,
inoltre è totalemente infedele al libro, il che non è un peccato capitale, si può rimaneggiare tutto, anche Shakespeare.
Ma se non c'è nobiltà non c'è nobiltà.
E l'attore che interpreta Mikael?
Dova l'hanno trovato?
Quando si accoppia con Lisbeth avete visto la sua espressione?
Sembra sia stuprato e stupito.
La foto di Harriet che torna sempre in primo piano nelle riflessioni,
i flashback di Mikael riguardo alla sua breve permanenza dai Vanger,
Lisbeth che manda la soluzione dell'enigma dei numeri via mail al giornalista,
e che poi lascia morire Martin tra le fiamme.
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Insomma, come puoi scrivere una cosa così?
Il film di suo è pessimo, sembra un fotoromanzo,
inoltre è totalemente infedele al libro, il che non è un peccato capitale, si può rimaneggiare tutto, anche Shakespeare.
Ma se non c'è nobiltà non c'è nobiltà.
E l'attore che interpreta Mikael?
Dova l'hanno trovato?
Quando si accoppia con Lisbeth avete visto la sua espressione?
Sembra sia stuprato e stupito.
La foto di Harriet che torna sempre in primo piano nelle riflessioni,
i flashback di Mikael riguardo alla sua breve permanenza dai Vanger,
Lisbeth che manda la soluzione dell'enigma dei numeri via mail al giornalista,
e che poi lascia morire Martin tra le fiamme.
Anita che muore di tumore e la madre di Lisbeth che parla come se fosse perfettamente lucida.
E altre mille cose.
Vabbè, per chi ha amato il libro non sono accettabili queste semplificazioni.
Per chi cerca un buon film, ecco, questo non è un buon film.
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doni64
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martedì 27 luglio 2010
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film....intenso
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Un film essensialmente intenso con una trama intrecciata ma chiara e prevedibile.Ottime interpretazioni con intense scene di sesso che portano il film a essere seguito da persone adulte.Voto 7
[+] buon film, memore di "8 mm., delitto a luci rosse"
(di valvestino)
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mr.duff
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lunedì 12 luglio 2010
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da vedere...ma soprattutto da leggere!
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Ho letto il libro prima di vedere il film. Devo dire che non conoscevo la trama ne il tema del romanzo, l'ho comprato perchè (cosa al quanto strana) nella libreria c'erano 3-4 persone con qst libro in mano che facevo la fila alle casse e allora la mia curiosità è saluta alle stelle.
Sono rimasto veramente affascinato da questo romanzo, i gialli non sono la mia passione tanto meno il giornalismo e le quotazioni in borsa ecc.ecc.. ma su questo romanzo mi sono duvuto ricredere, scritto in una maniera impeccabile che ti coinvolge e ti mette ansia allo stesso tempo.
Il film l'ho trovato abbastanza fedele al romanzo anche se mancano ovviamente molti particolari e sono state omesse molte informazioni, ma d'altronde gia il film così com'è è difficile da comprendere per la trama complessa e ben articolata, se poi inserivano altri personaggi e altri particolari del libro lo spettatore avrebbe fatto una confusione incredibile.
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Ho letto il libro prima di vedere il film. Devo dire che non conoscevo la trama ne il tema del romanzo, l'ho comprato perchè (cosa al quanto strana) nella libreria c'erano 3-4 persone con qst libro in mano che facevo la fila alle casse e allora la mia curiosità è saluta alle stelle.
Sono rimasto veramente affascinato da questo romanzo, i gialli non sono la mia passione tanto meno il giornalismo e le quotazioni in borsa ecc.ecc.. ma su questo romanzo mi sono duvuto ricredere, scritto in una maniera impeccabile che ti coinvolge e ti mette ansia allo stesso tempo.
Il film l'ho trovato abbastanza fedele al romanzo anche se mancano ovviamente molti particolari e sono state omesse molte informazioni, ma d'altronde gia il film così com'è è difficile da comprendere per la trama complessa e ben articolata, se poi inserivano altri personaggi e altri particolari del libro lo spettatore avrebbe fatto una confusione incredibile. Come ho potuto leggere gia è successo, molti hanno trovato difficile e confusionaria la trama, cosa ke io invece ho capito alla perfezione (avendo letto il romanzo)
Beh che dirvi, leggete il romanzo xkè è un capolavoro!! Nel film ho apprezzato la protagonista Lisbeth e la fedeltà di alcune scene.Delusione è stata la camera delle torture di Martin che nel libro è oscusa e terrificante mentre nel film è illuminata come se fosse una staza di un'ospedale. Per il resto voto 4 stelle xkè la storia è davvero fantastica!
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il recensore
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lunedì 7 giugno 2010
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da vedere
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tralasciando la potenza narrativa e l'impatto sociale che ha avuto il libro e la trilogia(stupenda) in generale,il film è ottimo,vivace ma anche cupo,e senza mai scadere nel banale. La storia....il classico giallo antico,viene stravolto da dei personaggi attuali e moderni,e questa miscela dona originalità alla pellicola.Pur con qualche necessario taglio,il fim riproduce benissimo la storia del libro,avvincendo ed emoziando.Da vedere assolutamente
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100spindle
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lunedì 31 maggio 2010
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gli svedesi mi stupiscono
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NON AVREI MAI CREDUTO DI VEDERE UN FILM SVEDESE CHE RIUSCISSE AD INTERESSARMI E PIACERMI. FORSE QUALCHE ECCESSO GRATUITO NELLA SCENA DELLO STUPRO SUBITO, MA EL COMPLESSO MOLTO EQUILIBRATO.
NOOMI RAPACE E' PERFETTA NELLA PARTE E RIESCE SEMPRE A TRASMETTERE LA SUA INQUIETUDINE.
SPERO IL PROSSIMO FILM DELLA SERIE SAPRA' MANTENERE QUESTO LIVELLO.
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